D'accordo.@viking @13900 @belumosi
So benissimo che secondo le statistiche "i vecchi" hanno meno probabilita' di uscirne vivi. Io volevo solo far presente che quelli "meno vecchi" e i giovani non hanno la garanzia di far parte di quell'80% che ne uscira' senza grandi problemi*
Oggi mi sento in vena di predizioni alla Mosca. Secondo me, se apriamo le gabbie alle cancellazioni, Boeing verrà salvata dal governo e il 737MAX, complice il salvataggio e le varie cancellazioni, verrà silenziosamente messo in soffitta.Resta il fatto che la crescita percentuale di morti e contagi e' calata parecchio, come anche il numero di morti assoluto. Non e' piu' un esponenziale, con tutto quello che comporta, e' anche qualcosa di meno di una crescita lineare. Se come sembra iniziano a calare i ricoverati e quelli in terapia intensiva vuol dire che stiamo scendendo sotto la capacita' del sistema ospedaliero, che nel frattempo verra' potenziato, inoltre procedure e farmaci antagonisti, senza miracoli, pero' non potranno che migiorare le cose.
Insomma se l'obiettivo fosse di raggiungere l'immunita' di gregge senza far esplodere il sistema ospedaliero.... siamo quasi in volo livellato. Il che e' gia' un risultato di sforzi, costi e sofferenze.
Se calasse ulteriormente, come plausibile, potrebbe proprio essere il caso di incominciare ad aprire qualche spiraglio per mantenere questa quota di contagiati giornalieri e restare in volo livellato. Ad esempio industria, presenza a turno in ufficio mentre gli altri in smart, esercizi commerciali non critici e utili (come elettronica/elettrodomestici, abbigliamento, autoriparazioni ecc.).
Se poi trovano il modo di abbattere il tasso di fatalita', anche solo dando cure piu' tempestive che sembra servano molto, meglio ancora. Non e' detto che dobbiamo per forza scegliere tra far morire l' 1% della popolazione o distruggere del tutto l'economia. Devono tenere gli occhi sugli strumenti (ovvero fare test a manetta) e stare molto attenti a non lasciar andare le cose troppo in una direzione o nell'altra.
PS: pero' qualcuno e' piu' inguaiato degli altri:
https://www.forbes.com/sites/jeremybogaisky/2020/04/03/boeing-737-max-airbus-avolon-cancel
Presente!Ma quanti voli giornalieri AZ ci sono da LHR a FCO? Impressionante quanti italiani erano/sono ancora la..
Ma quanti voli giornalieri AZ ci sono da LHR a FCO? Impressionante quanti italiani erano/sono ancora la..
+1Presente!
Credo che Londra sia la prima città per iscritti AIRE in Europa se non nel mondo. E tante persone che lavorano magari nella ristorazione, o nei pub, o negozi sono rimaste senza lavoro. Il governo ha introdotto il "furlough", l'equivalente grossomodo della CIGS, ma solo per chi è stato licenziato dal 28/2 e non in tutti i casi (se ho capito bene zero hour contract e altre forme di impiego autonomo non sono incluse). Aggiungici che, malgrado la legge che impedisce gli sfratti per tre mesi, ci sono casi e casi di gente che si trova senza lavoro e con i proprietari che alzano l'affitto o lo chiedono ugualmente...
Ci vorrà molto più tempo, altro che 2023.Certo che verra' cancellato.
Stando all'articolo qualcuno prevede che il traffico tornera' ai livelli pre-crisi nel 2023 (comunque in questo momeno e' pura divinazione).
Nel frattempo il petrolio ha raggiunto in certi contesti prezzi negativi: ti pagano se lo porti via.
A che piffero serve il MAX nato storto e onerosissimo da rimette in volo?
E' morto.
Io non so quali dati hai usato, ma se si guarda a quelli europei di Eurostat, e ho preso solo Spagna ed Italia, non mi sembra che quello che dici sia corretto.Ci vorrà molto più tempo, altro che 2023.
Il traffico aereo post 11 settembre 2001 torno’ ai livelli pre crisi ad ottobre del 2005.
Questa crisi è addirittura peggiore.
Concordo, bisogna tutti darci una regolata, in Italia ancora troppa gente in giro come si vede bene anche nell'articolo postato da Belumosi e siamo tornati a vedere runner, cani (ora aiutati dai bambini) che vengono portati a far la passeggiata 15 volte al giorno e purtroppo ancora tanti che se ne fregano del bene comune e si fanno gli affari loro.@viking @13900 @belumosi
So benissimo che secondo le statistiche "i vecchi" hanno meno probabilita' di uscirne vivi. Io volevo solo far presente che quelli "meno vecchi" e i giovani non hanno la garanzia di far parte di quell'80% che ne uscira' senza grandi problemi*
Ecco la mia fonte: (avevo scritto ottobre 2005 erroneamente. Si trattava di luglio 2005)Io non so quali dati hai usato, ma se si guarda a quelli europei di Eurostat, e ho preso solo Spagna ed Italia, non mi sembra che quello che dici sia corretto.
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E anche la World Bank sembra indicare che il numero di pax nel 2003 era più alto di quello del 2001, e nel 2004 si era abbondantemente oltre ai numeri del 2000.
https://data.worldbank.org/indicator/is.air.psgr?end=2007&start=2000
Al momento io sono dell'idea che chi fa previsioni ora è al livello della fattucchiera che ti legge le carte. Ci sono troppe variabili in gioco che possono cambiare completamente il discorso.
OK, parlando solo di USA mi sa che anche quel dato è sbagliato, già nel 2004 si era superato il valore del 2001. Fuori dagli Stati Uniti il 9/11 s'è sentito di menoEcco la mia fonte: (avevo scritto ottobre 2005 erroneamente. Si trattava di luglio 2005)
"Gli attacchi terroristici hanno causato una riduzione significativa dei numeri dei passeggeri e dei tassi di occupazione, in quanto i turisti sono apparsi immediatamente riluttanti a viaggiare. Un po meno i business traveler che sono costretti a spostarsi per motivi di lavoro. Gli attacchi dell’11 settembre hanno avuto numerosi effetti a catena sull’economia mondiale. È stato stimato che fino al 2002 gli attacchi dell’11 settembre hanno generato una perdita complessiva di 36 miliardi di dollari nella travel industry.
L’industria aerea è stata la più colpita. Sono numerose le compagnie aeree che hanno tagliato i costi per rientrare dalle perdite improvvise. Solo American Airlines e United Airlines hanno tagliato più di 20.000 posti di lavoro. British Airways e Air Canada hanno dovuto rinunciare a 5.000 posti di lavoro a causa del calo del numero di passeggeri. Dopo l’11 settembre, l’industria aerea mondiale ha perso un terzo del valore del suo comparto tra voli, flotte, equipaggio e passeggeri.
Nell’agosto precedente l’11 settembre, i viaggi aerei negli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record con 65,4 milioni di passeggeri. Il viaggio aereo post 11 settembre è diminuito sostanzialmente. Il volume dei passeggeri pre 11 settembre è stato raggiunto per la prima volta solo nel luglio 2005, con un incremento di circa il 9,7."
https://www.bcdtravel.com/move-it/business-travel-dopo-l11-settembre/
insomma: dai minimi attorno ai 22 di fine marzo nell'ultima settimana non ha fatto che salire. venerdià era a 34,65Nel frattempo il petrolio ha raggiunto in certi contesti prezzi negativi: ti pagano se lo porti via.
D'accordissimo. Nel 2008 dal punto di vista normativo non ci fu nulla. Oggi invece ci sono restrizioni all'ingresso in praticamente tutti i paesi, e vedo un ritorno alla normalità molto lento perche' il rischio di una seconda ondati di casi importati e' sicuramente altissimo. Sara' più difficile volare - probabilmente saremo mappati e con meno tutele sui dati personali, tra PNR e movimenti carte di credito, i Governi dovrebbero essere messi in condizioni di tracciare i viaggiatori, che sono stati il veicolo della diffusione del virus.Comunque, secondo me questa situazione ha a più a che vedere col 2008 in quanto globale, ma anche in quel caso l'impatto è minore. In Asia non vola quasi nessuno da gennaio, e qui da marzo.
Farmaci o qualche altro metodo, come si sta iniziando a parlare in Italia. Nel mio campo, comunicazioni satellitari, sta avvenendo qualcosa di simile a quello che succede nell'aviazione: chi ha i satelliti e non dipende da un solo mercato "gode", ma a metà. Chi agisce da rivenditore sta fallendo, ci sono già state due vittime illustri e una terza rischia; credo che entro maggio ci saranno chiamate, urgenti e non più prorogabili, affinché si riapra il mondo.Salvo non si trovi velocemente un farmaco che agisca neutralizzando il virus (per il vaccino la vedo più lunga), sarà un’ecatombe di compagnie, blasonate e non.
Di sicuro questa crisi sarà uno di quegli eventi alla "meteorite dei dinosauri". Già prima c'era sovracapacità abbondante in tutto il mondo, e piani più o meno strampalati (senza riaprire il flame, quello di Norwegian, o le decine di 787 di Bamboo). Dopo questa crisi - gli interventi statali sono solo un tampone provvisorio - secondo me torneremo a vedere M&A come se non ci fosse un domani.D'accordissimo. Nel 2008 dal punto di vista normativo non ci fu nulla. Oggi invece ci sono restrizioni all'ingresso in praticamente tutti i paesi, e vedo un ritorno alla normalità molto lento perche' il rischio di una seconda ondati di casi importati e' sicuramente altissimo. Sara' più difficile volare - probabilmente saremo mappati e con meno tutele sui dati personali, tra PNR e movimenti carte di credito, i Governi dovrebbero essere messi in condizioni di tracciare i viaggiatori, che sono stati il veicolo della diffusione del virus.
Io penso che cambiera' anche il business model, in una sorta di big bang, verso le organizzazioni più efficienti (e quindi tendenzialmente verso il modello low cost), cosi' come nel 2001 e poi 2008. Le flotte saranno per un po' sovradimensionate rispetto alla domanda e verranno anticipate le dismissioni dei modelli più vecchi e meno efficienti (a partire, purtroppo, dai 747 come gia' sta avvenendo ora) o divenuti non congrui per il mercato (380).