@Giu80
Non è in discussione l'eccellente curriculum del Cap. Antonini, ma la sostenibilità di un modello di questo tipo, che come detto da altri, sembra un inedito nel pur variegato panorama dell'aviazione.
E visto che un'idea del genere sarà passata per la testa di tutti i gestori degli scali medio-grandi senza hub carrier basati, il fatto che nessuno abbia portato avanti il progetto è già una spia d'allarme.
Il trasporto aereo non è un mercato aperto alla fantasia e ai colpi di genio, come può essere ad esempio quello dell'informatica.
I parametri di base sui quali lavorare, sono gli stessi per tutti. E sono noti a tutti.
Secondo Conklin & deDeker, un E190 ha un costo variabile orario di circa 6.000 euro.
Supponendo una tratta di un'ora AR e un riempimento di 100 pax, ne deriva un costo variabile per pax di 120€. A questa cifra vanno aggiunte la quota di pertinenza delle spese fisse e le varie tasse.
E secondo me siamo già oltre i 200€ per pax. Cifra che Ego Airways dovrebbe fatturare alla compagnia federata, solo per andare in pari.
Inoltre pensare di fare del ptp significativo con un 190 in modo redditizio, quando gli altri usano dei 320/737, è pura utopia. O meglio, forse sarebbe possibile farlo verso località minori, che però sarebbero insignificanti come federaggio.
Aggiungi pure tutti i limiti intrinsechi di una startup, a partire dalla necessità di far sapere che esisti.
Cosa che non costa affatto poco.
Metti nel conto anche le scarse economie di scala che una compagnia così piccola potrebbe offrire, come pure le condizioni dei vari contratti ben diverse da chi può mettere sul piatto flotte di centinaia di aerei.
E tutto quanto scritto sopra, era vero prima del coronavirus. Ti lascio immaginare dopo.
Nonostante tutti i miei dubbi, auguro ogni bene alla neonata compagnia. Chi investe dei soldi SUOI nel trasporto aereo in un momento del genere, merita solo una stretta di mano e un "in bocca al lupo".