Re: Ryanair annulla centinaia di voli per mancanza di piloti
Con i "400.000 passeggeri in Italia" coinvolti si dimostra l'oggettività (o l'attenzione ai fatti) dell'articoloDa una testata (AVIONEWS) tradizionalmente astiosa verso Alitalia (come nella vicenda recente dei 77W).
E' iniziata la crisi di Ryanair?
Roma, Italia - O'Leary chiede scusa ai piloti e non ai passeggeri italiani
(WAPA) - Il modello di business di Ryanair si basa su un livello di costi (compreso quello del lavoro) estremamente basso, sul finanziamento da parte degli aeroporti e sullo sfruttamento al massimo delle revenue ancillari.
In questo modo il vettore aereo low-cost è diventata oramai la compagnia che ha più di metà della quota di mercato in Italia. Ed è una delle cause della crisi, ormai sostanzialmente irreversibile, di Alitalia.
Negli ultimi anni la politica italiana ha pensato di far fronte alla crisi Alitalia lasciando a Raynair spazi che in altri Paesi non sono stati consentiti. E questo ha dato all'aviolinea di Dublino la forza di ignorare anche le convocazioni dell'Enac (Ente nazionale aviazione civile) nella recente crisi dovuta alla impossibilità da parte dei piloti di superare le ore massime di impiego (non si è trattato di ferie arretrate...).
Nel momento in cui il personale, ed in particolare i piloti, iniziano l'esodo verso altre compagnie che consentono migliori condizioni; nel momento in cui una recente sentenza della Corte di giustizia europea dichiara che al personale di volo vanno applicati i contratti di lavoro del Paese dove è "la base di servizio" (cioè non va applicato solo il contratto di lavoro di diritto irlandese, che è più conveniente per Ryanair); nel momento in cui Ryanair fosse chiamata a pagare le tasse in Italia per i voli fatti in Italia, come cambierà l'approccio di O'Leary?
E' il modello low-cost che entra in crisi? A nostro parere sì. E questo comporterà ulteriori problemi nei prossimi anni per il trasporto aereo nel nostro Paese ed in Europa.
Aver delegato a Ryanair il trasporto aereo italiano da parte del Governo (e degli enti locali che la finanziano attraverso gli aeroporti) ha comportato che alla prima crisi della compagnia irlandese gli italiani si sono trovati "a terra". Un settore strategico come il trasporto aereo può essere nelle mani e nei capricci di un tycoon irlandese che per i disagi arrecati a 400 mila passeggeri in Italia si è scusato con i suoi dipendenti e non con i passeggeri?
Cosa succederà quando alcuni costi non saranno più comprimibili?
(Avionews)
(NatBru)