Anche il TG5 parla di "compagnia low-cost", e, vista la somiglianza del servizio con i testi che abbiamo letto tutti su corriere.it e repubblica.it, ho il timore che sia stato preso più di uno "spunto".
Questo passaggio ripreso dall'invervista a Repubblica del supercomandante da 15000 ore e voli intercont mi lascia perplesso:
"Quanta responsabilità può essere attribuita all'incuria della compagnia?
"Vanno rispettate precise procedure di controllo periodico sui propri aerei, tuttavia ogni compagnia finisce poi per fare a modo suo. Una realtà che ha indotto la creazione negli aeroporti europei di una lista "nera" di inaffidabili, di cui s'è accertata la scarsa inclinazione alle verifiche tecniche di sicurezza"."
1) mi risulta che la gestione della manutenzione segua standard assolutamente univoci (almeno in Europa) regolamentati da una ben precisa legislazione. Molti potranno essere infinitamente più precisi di me.
2) che la black list non sia assolutamente decisa dagli aeroporti ma dalle autorità europee, a partire dal regolamento CE 2111/2005 e successivi, di cui l'ultimo è il CE 715/2008, e come tale presente sulla Gazzetta Ufficiale Europea, mica sui siti dei gestori aeroportuali...
Qualcuno conosce questo comandante Pietro Pallini?
DaV