- 1 Febbraio 2012
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Mio padre, pilota vecchia generazione, citerebbe quello che in termini scientifico-aeronautici verrebbe chiamato “il momento del coglione”, che può cogliere anche il migliore dei piloti.
A lui successe in Belgio, in occasione di una celebrazione della locale comunità italiana.
Salgono su in quota (almeno 6000ft, che non è esattamente la comfort zone per un elicottero) e il suo copilota senza dire una mazza aziona una delle pompe per spostare carburante tra i vari serbatoi.
Peccato che nel farlo sbaglia switch e taglia completamente la turbina n.2, che infatti si spegne nel giro di pochi secondi.
Dichiarano subito emergenza, scendono a spirale e dopo qualche tentativo a vuoto riescono a riaccendere il secondo motore e a tornare nell’inviluppo di volo standard.
Poteva andare molto peggio.
Il tutto a causa di 1) mancata comunicazione verbale di cosa l’altro avrebbe fatto e 2) aver distolto lo sguardo un secondo prima di azionare lo switch.
A lui successe in Belgio, in occasione di una celebrazione della locale comunità italiana.
Salgono su in quota (almeno 6000ft, che non è esattamente la comfort zone per un elicottero) e il suo copilota senza dire una mazza aziona una delle pompe per spostare carburante tra i vari serbatoi.
Peccato che nel farlo sbaglia switch e taglia completamente la turbina n.2, che infatti si spegne nel giro di pochi secondi.
Dichiarano subito emergenza, scendono a spirale e dopo qualche tentativo a vuoto riescono a riaccendere il secondo motore e a tornare nell’inviluppo di volo standard.
Poteva andare molto peggio.
Il tutto a causa di 1) mancata comunicazione verbale di cosa l’altro avrebbe fatto e 2) aver distolto lo sguardo un secondo prima di azionare lo switch.