Il gruppo Lufthansa, una delle principali realtà aeree in Europa, chiede alla nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen di sospendere l’accordo con il Qatar sulla libertà dei movimenti non soltanto per le «condizioni di mercato radicalmente diseguali» e per le «disparità sociali», ma anche perché ci sono «gravi accuse di corruzione». Il messaggio è contenuto in una lettera di due pagine inviata a Bruxelles il 5 dicembre scorso e firmata dal presidente del Supervisory board di Lufthansa, Karl Ludwig Kley, e la vicepresidente Christine Behle (che appartiene al sindacato tedesco Verdi).
Il documento
Nel documento, titolato «Nuove visioni per l’aviazione a sostegno di un’Europa sovrana», il consiglio di sorveglianza tocca i quattro temi più significativi. «Il settore è sotto pressione in Europa e in Germania», scrivono i due esponenti. «L’Ue perde da anni la sua competitività internazionale e gli sviluppi geopolitici stanno ulteriormente aggravando questa situazione», si legge. Il documento cita Mario Draghi, autore del rapporto europeo sulla competitività, e punta il dito contro l’iper-regolamentazione dei governi locali e sovranazionali a proposito dei quattro elementi citati.
Le politiche sul clima
Viene affrontato, per esempio, il tema delle politiche sul clima. Dal 1° gennaio 2025 le compagnie europee sono obbligate a usare progressivamente sempre più carburante sostenibile per l’aviazione (Saf)che oggi costa anche sei volte di più del cherosene tradizionale e non ne viene prodotto abbastanza. «Le leggi e le proposte legislative del Green Deal europeo sono mal concepite dal punto di vista climatico perché portano alla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio», si legge. «Mettono a rischio i posti di lavoro dell’Ue e indeboliscono la connettività dell’Europa, e quindi l’autonomia strategica del continente». «La legislazione che riguarda principalmente solo le imprese dell’Ue dovrebbe essere rapidamente rivista o sottoposta a una moratoria fino a nuovo avviso».
Gli accordi bilaterali
Il secondo punto riguarda i rapporti commerciali con il Medio Oriente. «L’accordo di trasporto aereo dell’Ue con il Qatar rappresenta un onere significativo — giudica il consiglio di sorveglianza —. Oltre alle condizioni di mercato radicalmente diseguali e alle disparità di politica sociale, vi sono gravi accuse di corruzione. È tempo che la Commissione europea sospenda l’accordo sul trasporto aereo con il Qatar. È incomprensibile che questa risposta non sia ancora avvenuta, né che non siano stati coinvolti i magistrati europei. Le accuse di corruzione, già note e per mesi non contestate, sono gravi e non possono più essere ignorate».
Il «nodo» Russia
Anche la Russia diventa un tema da affrontare. «Sosteniamo gli obiettivi politici dell’Ue e siamo parte della solidarietà europea contro l’invasione russa dell’Ucraina», premettono i due esponenti tedeschi. Ma «le compagnie europee non possono utilizzare lo spazio aereo russo da quasi tre anni. Quelle cinesi invece sorvolano la Russia e stanno espandendo i loro collegamenti con l’Europa». Per non parlare delle «aviolinee turche che hanno aumentato in modo significativo le loro capacità verso la Russia, pur mantenendo ampi servizi verso l’Ue. Ciò comporta ulteriori e sostanziali distorsioni della concorrenza». Per questo «chiediamo alla Commissione europea e agli Stati membri di stabilire condizioni di parità attraverso misure finanziarie o di diritto del traffico».
La burocrazia
«Gli oneri normativi e burocratici, soprattutto in ambito Esg, sono sproporzionati e quasi insostenibili per le aziende», denuncia Lufthansa. «La burocrazia continua ad aumentare» e «questo vale in particolare per le misure del Green Deal». «Chiediamo alla Commissione europea di rivedere lo status quo legale, di ridurre concretamente l’onere amministrativo per le aziende invece di aggravare ulteriormente la situazione e di astenersi da ulteriori iniziative previste fino a nuovo avviso».
Lettera del consiglio di sorveglianza alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: i quattro nodi da affrontare e la perdita della competitività europea
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