Il parere positivo in 588 pagine. All’interno ci sono le condizioni per le nozze (con la cessione di 564 frequenze settimanali), i paletti e le interlocuzioni con i vettori rivali. Ecco cosa chiede Bruxelles alle due compagnie aeree
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«L’operazione notificata con la quale Lufthansa e il ministero dell’Economia italiano acquisiscono il controllo congiunto di Italia trasporto aereo è compatibile con il mercato interno». Firmato: Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea. Il
via libera dell’Antitrust Ue alle nozze tra il colosso tedesco e Ita Airways — dato il 3 luglio — compare a pagina 587, la penultima di un faldone che ricostruisce nel dettaglio le interlocuzioni, i passi avanti e indietro nella trattativa e persino i tentativi dei vettori rivali di capitalizzare sull’accordo, cercando di ottenere il più possibile in termini di slot e accordi commerciali.
Il faldone
Il documento — che il
Corriere ha potuto consultare — non è ancora pubblico. «Dobbiamo rimuovere le informazioni sensibili, ci vorrà del tempo», spiega una portavoce Ue. E del resto non c’è ancora il via libera dell’Antitrust comunitario a un’altra fusione, quella di Korean Air-Asiana che risale allo scorso febbraio, perché bisogna togliere centinaia di elementi confidenziali e numeri delicati.
I sacrifici
«La competitività a lungo termine di Ita come vettore autonomo è altamente incerta, anche in considerazione delle prestazioni negative registrate in passato da Alitalia», scrive la Commissione europea a un certo punto della decisione, in particolare quando si esprime sulle operazioni di lungo raggio. Nel complesso, secondo i calcoli, Ita e Lufthansa sono chiamate a rinunciare — da fine marzo 2025 — a 564 slot settimanali negli aeroporti coinvolti dalle rotte «problematiche» (quelle dove l’unione porterebbe a un monopolio o quasi), pari a una quarantina di voli in meno al giorno.
I voli brevi
Ita e Lufthansa dovranno ridurre la propria presenza su dieci tratte di breve raggio:
1) Roma-Francoforte (28 voli settimanali in entrambe le direzioni, 14 d’inverno);
2) Roma-Monaco: 28 voli settimanali, 14 d’inverno;
3) Roma-Zurigo: 28 voli settimanali, 22 d’inverno;
4) Roma-Bruxelles: 28 voli settimanali;
5) Roma-Amburgo: 14 voli settimanali;
6) Milano (Malpensa o Linate)-Düsseldorf: 24 voli settimanali («Malpensa-Dusseldorf solo se può operare connessioni con Brindisi e Napoli»);
7) Milano Linate-Francoforte (28 voli settimanali);
8) Milano (Malpensa o Linate)-Amburgo (14 voli settimanali);
9) Milano (Malpensa o Linate)-Bruxelles (28 voli settimanali);
10) Milano (Malpensa o Linate)-Vienna (14 voli settimanali).
I «remedy taker»
Ita e Lufthansa sono tenute a cedere gli slot a uno o due rivali — easyJet è in testa, ma c’è anche Volotea — che dovranno operare per almeno tre anni le dieci rotte «problematiche». Chi «vincerà» a Linate otterrà 204 slot settimanali (d’estate, periodo di picco) che dovrà usare così: 108 per i voli problematici, gli altri 96 per le destinazioni che preferisce. Bruxelles auspica l’ingresso di un rivale a Linate «per eliminare il rischio di eccessiva frammentazione del portafoglio slot». I diritti di decollo e atterraggio — stabilisce l’Ue — dovranno essere consegnati attraverso un accordo diretto tra le parti per «ridurre la complessità» e velocizzare il passaggio di consegne.
L’«alimentazione» degli aerei
Inoltre le operazioni a Milano e Roma di chi subentra dovranno essere supportate con un accordo commerciale di cinque anni con il quale Ita e Lufthansa «alimenteranno» i voli del rivale e questo avrà accesso all’«intera rete nazionale di Ita». In questo periodo il vettore rivale potrà «vendere biglietti per voli in coincidenza sulle rotte dirette/indirette» anche nei due anni dopo che scade il periodo minimo di operazioni sulle rotte problematiche.
Le tratte intercontinentali
Sul lungo raggio le rotte «problematiche» sono tre: tra Roma e San Francisco, Washington, Toronto (solo nella stagione estiva). In queste Ita e Lufthansa avranno tre opzioni che dovranno essere valide per almeno tre anni.
La prima opzione è l’offerta diretta di un competitor, con:
-6 frequenze settimanali sulla Roma-Washington (estate);
-3 frequenze settimanali sulla Roma-Washington (inverno);
-6 frequenze settimanali sulla Roma-San Francisco (estate);
-5 frequenze settimanali sulla Roma-Toronto (estate)
La seconda opzione
La seconda opzione prevede l’aumento della connettività indiretta attraverso accordi interline, scambio slot e modifiche di orario dei voli:
-Sulla Roma-Washington (tutto l’anno) e sulla Roma-Toronto (d’estate) almeno 10 connessioni indirette aggiuntive a settimana offerte da almeno 2 vettori diversi;
-Sulla Roma-San Francisco almeno 10 connessioni indirette aggiuntive d’estate da 2 vettori diversi e almeno 3 connessioni indirette aggiuntive d’inverne da almeno 1 vettore.
Cosa significa tutto questo. Ita-Lufthansa possono sottoscrivere un accordo interline con Air France-Klm e/o Iag (British Airways, Iberia) con il quale coprono la prima tratta (la Roma-Parigi, Roma-Amsterdam, Roma-Londra o Roma-Madrid) e il seguito, il volo di lungo raggio, viene operato da Air France (da Parigi), Klm (da Amsterdam), British Airways (da Londra), Iberia (da Madrid).
Le tempistiche
Questi collegamenti indiretti dovranno avere una durata complessiva «non superiore a 3 ore rispetto al volo diretto operato da Ita» (o 4 ore se il volo parte dal Nord America, dato l’iter più lungo per i controlli alla frontiera) e fino a 2 ore di scalo. Qualora il vettore concorrente operi già sulle rotte indicate «il collegamento si considererà migliorato se i tempi di connessione sono ridotti di almeno 60 minuti». I due vettori che offriranno connessioni migliori sulle rotte intercontinentali dovranno essere separati tra loro, non dovranno avere legami con Ita, Lufthansa e la joint venture transatlantica dei tedeschi «A++» (United Airlines e Air Canada). Inoltre uno dei due rivali non dovrà dipendere dai voli di connessione di Ita.
La decisione
La terza opzione è un mix delle precedenti due e prevede quindi l’aumento della connettività indiretta e l’ingresso di un rivale sui collegamenti senza scalo tra Roma e i tre aeroporti nordamericani. «La Commissione ritiene che i rimedi per i nuovi operatori e l’impegno degli accordi commerciali previsti dagli impegni definitivi (di Ita e Lufthansa,
ndr) — scrive alla fine l’Antitrust Ue — una volta attuati risolveranno i problemi di concorrenza sollevati e sono sufficienti a eliminare il significativo ostacolo alla concorrenza».
Il closing
L’ok Ue ora dovrà essere perfezionato con la scelta dei rivali e l’approvazione di Bruxelles entro quattro mesi dall’autorizzazione, quindi entro ottobre. A quel punto si potrà procedere con il closing dell’operazione, atteso a novembre, che prevede da un lato l’aumento di capitale riservato in Ita da 325 milioni da parte di Lufthansa e l’ingresso nel vettore tricolore inizialmente al 41%.
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