Ita-Lufthansa, cosa cambierà con Varricchio al posto di Turicchi
Cambio al vertice per la compagnia aerea: al posto di Antonino Turicchi arriverà Armando Varricchio, attualmente ambasciatore italiano a Berlino, alla presidenza di Ita Airways
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Ita-Lufthansa, cosa cambierà con Varricchio al posto di Turicchi
Cambio al vertice per la compagnia aerea: al posto di Antonino Turicchi arriverà Armando Varricchio, attualmente ambasciatore italiano a Berlino, alla presidenza di Ita Airways
12 Ottobre 2024 09:31
Armando Varricchio (nella forto), attualmente ambasciatore italiano a Berlino, è stato designato per assumere il ruolo di presidente di Ita Airways secondo il quotidiano Il Foglio, segnando un significativo passaggio di testimone da Antonino Turicchi.
Questa mossa del governo si inserisce nel contesto di un orientamento più marcatamente “tedesco” per il vettore aereo, recentemente acquisito dal colosso tedesco Lufthansa. Il cambiamento alla presidenza rappresenta uno degli elementi chiave nella strategia di rafforzamento di Ita Airways e nell’integrazione all’interno del Gruppo Lufthansa.
La scelta di Varricchio, con l’esperienza diplomatica e le solidali relazioni italo-tedesche, è vista – secondo alcuni osservatori – come un punto di forza per facilitare questa transizione e per potenziare ulteriormente la posizione della compagnia nel mercato globale.
Ma perché Lufthansa vuole così tanto Ita Airways?
Di fronte a sfide importanti, quali i costi elevati delle materie prime e i ritardi nelle consegne degli aerei Boeing, e Airbus, il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, durante un incontro con la stampa tenutosi il 1° ottobre scorso, ha sottolineato che l’espansione internazionale, supportata dall’acquisizione del 41% delle azioni di Ita Airways, avrebbe rafforzato significativamente la ripresa della compagnia aerea Lufthansa.
Tuttavia, il successo e il futuro di Ita Airways, secondo il manager del colosso tedesco, sarebbero legati, principalmente, alla capacità di espansione dell’aeroporto di Fiumicino.
Attualmente, l’Enac, l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, deve ancora approvare la proposta di Adr, la società di gestione dello scalo, di raddoppiare la sua capacità passeggeri, portandola a 100 milioni di passeggeri all’anno aggiungendo un terzo terminal e costruendo la famosa quarta pista.
Spohr ha evidenziato il potenziale dell’aeroporto di Fiumicino, sottolineando la capacità di crescita come importante hub europeo. “Fiumicino ha sia il terminal che lo spazio per uno sviluppo futuro”, sottolineandone il ruolo strategico come porta d’accesso all’Africa e all’America Latina.
L’aeroporto di Fiumicino attualmente è gestito da Aeroporti di Roma (Adr) ed è di proprietà sia della famiglia Benetton che del fondo Blackstone. Adr nel 2021 ha presentato un piano di sviluppo da 8 miliardi di euro, che è ancora in fase di revisione da parte dell’Enac.
Ma c’è più di qualcuno che mette in dubbio l’idoneità di Roma Fiumicino come hub afro-latino-americano rispetto ad altri aeroporti concorrenti in Europa, come Madrid e Lisbona, e Ita secondo molti esperti, non sarebbe posizionata in modo ideale come TAP o Air Europa.
Ma perché Lufthansa vuole così tanto Ita Airways?
Di fronte a sfide importanti, quali i costi elevati delle materie prime e i ritardi nelle consegne degli aerei Boeing, e Airbus, il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, durante un incontro con la stampa tenutosi il 1° ottobre scorso, ha sottolineato che l’espansione internazionale, supportata dall’acquisizione del 41% delle azioni di Ita Airways, avrebbe rafforzato significativamente la ripresa della compagnia aerea Lufthansa.
Tuttavia, il successo e il futuro di Ita Airways, secondo il manager del colosso tedesco, sarebbero legati, principalmente, alla capacità di espansione dell’aeroporto di Fiumicino.
Attualmente, l’Enac, l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, deve ancora approvare la proposta di Adr, la società di gestione dello scalo, di raddoppiare la sua capacità passeggeri, portandola a 100 milioni di passeggeri all’anno aggiungendo un terzo terminal e costruendo la famosa quarta pista.
Spohr ha evidenziato il potenziale dell’aeroporto di Fiumicino, sottolineando la capacità di crescita come importante hub europeo. “Fiumicino ha sia il terminal che lo spazio per uno sviluppo futuro”, sottolineandone il ruolo strategico come porta d’accesso all’Africa e all’America Latina.
L’aeroporto di Fiumicino attualmente è gestito da Aeroporti di Roma (Adr) ed è di proprietà sia della famiglia Benetton che del fondo Blackstone. Adr nel 2021 ha presentato un piano di sviluppo da 8 miliardi di euro, che è ancora in fase di revisione da parte dell’Enac.
Ma c’è più di qualcuno che mette in dubbio l’idoneità di Roma Fiumicino come hub afro-latino-americano rispetto ad altri aeroporti concorrenti in Europa, come Madrid e Lisbona, e Ita secondo molti esperti, non sarebbe posizionata in modo ideale come TAP o Air Europa.
Si prevede che Fiumicino, che ha già raggiunto la quota di oltre 40 milioni di passeggeri nel 2023, supererà i 50 milioni nel 2024, anche grazie all’intenso traffico intercontinentale e turistico verso la capitale italiana.
Il vantaggio competitivo di Fiumicino risiederebbe nella sua efficienza dei costi. Infatti i costi operativi dello scalo romano ammontano solo al 60% dei suoi ricavi, rispetto alle tariffe più elevate di Francoforte, dove sui voli intercontinentali il costo è quasi il doppio e in generale le tariffe sono più alte dal 35 al 75 per cento, rendendo Fiumicino un hub estremamente attraente per i voli intercontinentali. L’aeroporto poi ha ottenuto il titolo di miglior aeroporto d’Europa dall’Airports Council International proprio lo scorso anno.
Alcuni analisti sottolineano inoltre che, sebbene Roma Fiumicino sia un polo per il traffico turistico in entrata, la capitale non è la destinazione più naturale per i viaggiatori d’affari, infatti molti sostengono che il principale aeroporto italiano dovrebbe essere a Milano, dove si trovano i soldi e il potere, ma non dove si concentra la politica.
Da sempre l’aeroporto di Milano Malpensa è definito un potenziale concorrente di Roma Fiumicino, infatti ha un portafoglio di vettori che operano sul lungo raggio piuttosto diversificato e dovrebbe riuscire a mantenere il proprio ruolo, anche se Fiumicino si dovesse espandere, ma la vicinanza di Malpensa ai principali HUB di Lufthansa, quindi Francoforte e Monaco, potrebbe anche indebolire lo scalo varesino nel prossimo futuro.
“La notizia che Turicchi era in partenza, nell’ambiente, circolava ormai da giorni, dopo alcune notizie che erano circolate nei giorni scorsi circa un problema con il collegio sindacale del vettore, a mio avviso era solo questione di ore”, spiega a Startmag Cristiano Spazzali, analista, consulente ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di AzzurraAir e che segue da tempo il dossier Ita-Lufthansa.
In una conversazione con Start Magazine Spazzali racconta che “il governo ha finalmente compreso che per sancire questo matrimonio avrebbe dovuto esaudire le richieste di Lufthansa, e quindi mettere a capo di Ita un uomo di relazioni, un mediatore, una persona che sa dialogare per il bene dell’azienda, e non un funzionario con un retaggio troppo ministeriale”.
Sulla questione aeroporti Spazzali aggiunge: “La visione di Carsten Sphor è sostanzialmente corretta, quella cioè di creare le direttrici verso l’Africa e verso il Sud America utilizzando lo scalo di Roma Fiumicino. Sono paesi che prima o poi emergeranno dal punto di vista economico e finanziario e l’Africa è già sulla buona strada, quindi giusto puntare su quelle direttrici ma non bisogna diminuire la presenza anche nel Nord America che al momento è una grande fonte di guadagno per la stragrande maggioranza delle compagnie aeree. L’Hub di Roma Fiumicino non è saturo come quello di Francoforte, ed è chiaro che i tedeschi abbiano ragionato fuori dai confini prettamente germano-centrici. Francoforte ormai non può sviluppare più di tanto traffico, e le questioni ambientali si stanno facendo pressanti, quindi era più che logico che una compagnia grande come è Lufthansa doveva in qualche modo spostare una parte del proprio baricentro in un altro scalo che gli consentisse di crescere esponenzialmente nel prossimo futuro”.
“Ecco perché Ita – prosegue l’analista – è diventata strategica per Lufthansa ed ecco perché, di conseguenza, lo sarà anche lo scalo romano di Fiumicino. Lo scalo varesino potrebbe essere di aiuto a Fiumicino solo se si decidesse di chiudere l’attività di Milano Linate, o se si decidesse di spostare a Linate tutta l’attività delle low cost, questioni però che vedo di difficile risoluzione in tempi brevi. A Malpensa inoltre manca un collegamento ferroviario di alta velocità e questo per un hub aeroportuale focalizzato sul passeggero business è un dettaglio non da poco”.
“Sulla questione Malpensa io mi sono fatto l’idea che serve creare un tavolo ministeriale aperto a tutti, politica, operatori, esperti, compagnie aeree, per ragionare su come impostare le attività dei nostri aeroporti in futuro, insomma creare una progettualità per il 2035″, ha aggiunto Spazzali.
Riguardo il tema dell’italianità della compagnia aerea Ita che a breve entrerà nell’orbita del colosso tedesco, secondo l’esperto di trasporto aereo “in Ita Airways, in futuro, non ci saranno problemi di questo tipo, anzi io credo che Lufthansa si adopererà per cercare sul mercato italiano i nuovi manager da impiegare in Ita, con competenze e professionalità più adatte ad uno stile industriale che politico-burocratico, questione che in passato ha sempre frenato lo sviluppo di Alitalia”.
Infine, per quanto riguarda il closing, “siamo oramai veramente alle battute finali, mi sembra di capire che se sulla parte dei rimedi di corto e medio raggio i giochi sono fatti, quello che manca sono ancora dei dettagli sulla cessione delle rotte di lungo raggio. Ritengo che tutto si risolverà per il meglio, e credo che il 4 novembre prossimo le parti notificheranno alla Ue tutti i rimedi così come indicato dalla Dg Comp. Mi auspico solo che la Commissione europea non si impunti su piccoli dettagli trascurabili o che emergano questioni dell’ultimo minuto che andrebbero solo a ritardare il closing”, ha concluso Spazzali.
La scelta di Varricchio è vista come un punto di forza per facilitare la transizione di Ita Airways nell'integrazione del Gruppo Lufthansa
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