Con ITA c'è stato un cambio di registro. Dallo spezzatino, alla ristrutturazione, fino alla vendita a LH.
Attenzione: non sto dicendo che ITA sia perfetta, tutt'altro. Ma una buona parte delle "incrostazioni" che paralizzavano la vecchia AZ, ora non ne appesantiscono più il volo.
I cambiamenti di mentalità ci sono stati eccome in questi ultimi 20 anni, da Alitalia LAI fino ad ITA, e non sono cominciati solo con ITA.
Sabelli fu il primo a rompere le catene, a spezzare quei meccanismi perversi messi in piedi dai sindacati di piloti e aa/vv che imponevano condizioni assurde e prive di senso per qualsiasi "novità" venisse proposta.
Ricordo ancora che nella vecchia LAI ANPAC pretendeva un aumento di stipendio per un utilizzo più completo dell'ACARS da parte dei piloti, tanto per fare un esempio.
Con Sabelli tutto questo venne spazzato via ma la cosa finì prematuramente perché Sabelli entrò poi in collisione con Colaninno e annunciò le proprie dimissioni alla vigilia di Natale 2011, giusto per rovinargli le feste.
Da quel momento in poi, comunque, di "aquila selvaggia" non se ne è più saputo nulla, con scioperi che sono sempre rientrati in meccanismi accettabili.
Tralasciando le gestioni Ragnetti e Del Torchio, con Etihad avrebbe potuto esserci la grande occasione di rinnovo totale: modello di business, cultura, livello di servizio, ecc... abbiamo tutti visto come è finita, ma qui le colpe sono quasi più lato EY che non lato AZ.
Ora, arrivati a ITA con un numero di dipendenti che è un pallido ricordo dei numeri del passato e con un "rinnovo generazionale" comunque importante, la strada per una vera integrazione in un gruppo che ha fatto del multi hub e multi brand il proprio punto di forza, è tracciata.
Sono e resto molto, molto ottimista. Non vedo l'ora che si arrivi al closing e che LH versi l'obolo per entrare nel capitale anche perché credo che in ITA stavolta siano davvero pronti.
