Le nuove divise Alitalia


AZ1313

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FOG
Sul fatto che abbiano diviso in maniera netta il pubblico non ci piove, ma il rebound mediatico è impressionante: tutti ne parlano, tutti commentano, tutti dicono la propria.
A mio modesto parere, è stata una scelta molto intelligente osare così tanto.
Credo sia stata questa la scelta! Far parlare, far scrivere, commentare. Attenzione dunque! E' stata certa una scelta un po azzardata ma vedrete col tempo piaceranno a tutti. Nel frattempo se ne parla e, a parte gli articoli delle prime ore, già a partire da ieri molti giudizi stanno cambiando in meglio.
 

totocrista

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“Le nuove divise Alitalia non sono ‘castigate’. Le calze verdi? Le ho volute fortemente”. Parla lo stilista delle divise Alitalia



“Le calze verdi? Sono stato io a volerle fortemente. Quelle color carne sono orrende, antiche. Era arrivato il momento di cambiare”. Con queste parole, Ettore Bilotta, designer italiano indipendente e stilista della nuova collezione di divise per il personale di Alitalia, ha risposto ad una delle tante critiche che si sono abbattute sulle sue creazioni. Gli abiti sembrano non aver convinto in molti: dal web ai giornali, c’è chi dice che si sia ispirato più alla cultura araba che a quella italiana, chi, semplicemente, trova ridicola la scelta dei colori. Ma Bilotta spiega ad Huffington Post perché è convinto delle sue scelte: “Queste divise non sono castigate. Sono eleganti. Quello che volevo era ispirarmi all’eleganza italiana e, nello stesso tempo, dare una sterzata”.

Da cosa hai preso l’ispirazione per le divise?

“Prima di tutto, ho voluto creare degli abiti veri e propri e non solo delle divise. Tanto è vero che il logo è presente soltanto sul cappellino e sulla borsetta: volevo che lo stile e l’eleganza italiana fossero riconoscibili a prima vista, senza bisogno di far caso ai loghi. Questi abiti sono una rivisitazione della moda anni ‘50, con un’inversione di tendenza rispetto alla tradizione. Per i colori, rosso con le calze verdi per il personale di volo e verde con calze rosse per il personale di terra, mi sono ispirato a quelli della nostra bandiera, anche se ho fatto un sogno che mi ha aiutato a definirne le tonalità. Per il cappellino, il cui ritorno è stato apprezzato da molte dipendenti, ho preso ispirazione dai terrazzamenti delle Cinque Terre, un luogo che amo particolarmente”.

Come hai reagito alle critiche di chi ha visto in questi abiti un’influenza della cultura araba?

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“C’è chi ha anche insinuato che io fossi musulmano, ma non è così. Non sono musulmano. Se gli abiti sembrano troppo ‘castigati’, me ne assumo tutta la responsabilità. Volevo creare delle divise non volgari che fossero eleganti e glamour anche senza il bisogno di scoprire troppo. Se non lasciano trasparire ‘neanche un pezzettino di pelle’, come ho sentito dire, è perché non ne hanno bisogno. E non è neanche vero che ho seguito dei ‘dettami’ da parte di Etihad: Alitalia stessa ha fornito delle linee guida, delle ‘sensazioni’ che dovevo seguire. Richiedevano semplicemente abiti che rendessero ‘tangibile’ l’inconfondibile stile italiano e che calzassero alla perfezione ad una donna elegante. Questo ho cercato di fare: creare divise inconfondibili”.

Perché scegliere proprio le calze color verde o rosso?

“Sono state molto criticate, ma sono stato io a volerle così: le calze color carne sono orrende e sanno di antico. Ho voluto portare un cambiamento: l’Alitalia è attualmente l’unica compagnia a utilizzare calze di un colore così particolare. Colore che non ho affatto scelto a caso: ho passato in rassegna più di 50 tonalità di colore prima di scegliere queste. Inoltre ho pensato anche alla comodità: le hostess sono costrette a portare calze tutto il giorno e ho proposto quattro tipi di pesantezze diverse proprio per conferir loro il massimo del comfort”.

E, a proposito dei tessuti, c’è davvero il rischio, come vociferato, che possano essere infiammabili?

“Gli abiti sono stati realizzati tutti con tessuti di prima qualità, con un’altissima percentuale fibre naturali. Ovviamente c’è una piccola percentuale di poliestere e di viscosa, ma sono stati tutti studiati apposta e certificati da un tribunale. Ci sono norme molto rigide da seguire: è necessario che un perito ne assicuri l’idoneità e la sicurezza”.

Come mai queste divise hanno alzato un tale polverone?

“Sono consapevole che il mio gusto non possa piacere a tutti, ma ci sono dei canoni di bellezza a cui mi sono ispirato. Credo che il motivo per cui le divise abbiano suscitato tanto scalpore è perché sono nuove. E la moda, si sa, distrugge e poi ricostruisce”.

http://m.huffpost.com/it/entry/10377292?ref=fbpr
 

kenyaprince

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E, a proposito dei tessuti, c’è davvero il rischio, come vociferato, che possano essere infiammabili?

“Gli abiti sono stati realizzati tutti con tessuti di prima qualità, con un’altissima percentuale fibre naturali. Ovviamente c’è una piccola percentuale di poliestere e di viscosa, ma sono stati tutti studiati apposta e certificati da un tribunale. Ci sono norme molto rigide da seguire: è necessario che un perito ne assicuri l’idoneità e la sicurezza”.
 

stoner

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“Gli abiti sono stati realizzati tutti con tessuti di prima qualità, con un’altissima percentuale fibre naturali. Ovviamente c’è una piccola percentuale di poliestere e di viscosa, ma sono stati tutti studiati apposta e certificati da un tribunale. Ci sono norme molto rigide da seguire: è necessario che un perito ne assicuri l’idoneità e la sicurezza”.

la mia divisa allora ha l'etichetta sbagliata o mi hanno dato un campione ... di naturale c'e' solo il 20% di lana e la "piccola percentuale di viscosa" e' il 70%
 

kenyaprince

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L’Italia pettegola continua a farsi sentire. Non bastano le notizie drammatiche che arrivano da tutto il mondo e i continui casi nostrani di femminicidio ma abbiamo tanto di quel tempo da voler dedicare articoli alle nuove divise dall’Alitalia che tanto stanno facendo scalpore. Evidentemente é piú facile trattare di fashion che non di argomenti seri, visto che anche grandissimi giornalisti hanno perso tempo per scrivere qualche riga a proposito.


Le divise sono state presentate a maggio durante l’Alitalia Day e sono giá in uso dal personale Alitalia. Cosa hanno queste divise che non va? Qualcuno le trova troppo succinte, qualcuno le trova orribili, sia nello stile che nei colori, ma soprattutto qualcuno ci vede lo spettro islamico. Eccolo lá! Ormai siamo circondati l’Islam é tutto intorno a noi. Alitalia diventata Ethiad compagnia di Abu Dhabi deve aver fatto capire a qualcuno che anche questa é una mossa per islamizzare l’Europa.




Parla e scrive gente che ha una confusione tale su Medio Oriente e Islam che se tacesse farebbe sicuramente una gran bella figura. Chi dice che Ethiad sia cercando di islamizzare l’Europa dimentica una cosa fondamentale in questo vortice mediatico: gli arabi specie quelli degli Emirati, o del Qatar e perché no anche quelli dell’Arabia Saudita hanno un unico comun denominatore che si chiama business e non Islam. Chi dunque ha voluto vedere una sorta di avvicinamento ai vestiti islamici ha davvero fatto un buco nell’acqua.


Le divise ricordano molto l’eleganza degli anni sessanta quando ancora le donne non andavano in giro mezze nude; ricordano i tempi prima delle contestazioni degli anni settanta in cui la donna era donna, quella che ancora piaceva all’uomo italiano. Diciamo pure che con il femminismo abbiamo acquisito piú libertá, ma qualche uomo ce lo siamo perso. Anni sessanta, in cui la sensualità era tangibile nello sguardo, nei movimenti in un abbigliamento che mostrava meno ma che certamente incuriosiva molto piú.


Sono sicura che almeno una volta nella vita tutti gli uomini abbiano sognato nei pensieri piú intimi di avere a che fare con una donna in divisa. Sia essa una suora, una poliziotta, una infermiera, e perché no anche un hostess Alitalia con tanto di cappellino, autoreggenti e magari anche la mascherina per l’ossigeno. La fantasia umana sappiamo non ha limiti. Purtropppo a parte le fantasie sessuali degli italiani, le hostess invece fanno un lavoro degno di ogni rispetto. Mi é capitato di ricevere le confidenze su voli transoceanici in cui hostess lamentavano la lontananza dalla famiglia , dai figli piccoli, si sentivano cameriere perché il lavoro consiste anche in questo. I fusi orari, i cicli mestruali che a volte saltano, sempre in piedi con gambe gonfie e chilometri di camminate pur rimandendo nello stesso aereo per ore, insomma un lavoro affascinante, ma certamente diverso da un impiegata al ministero.




E proprio le calze verdi tornano utili in questo contesto. Delle calze verdi tanto contestate ne ha parlato Ettore Bilotta che ha creato le divise ed ha anche specificato che ha pensato alla comoditá proponendo quattro tipi di pesantezza proprio per il discorso della pressione sulle gambe. Ma cosa hanno queste calze che non piacciono? Il verde? Insomma qualcuno ci ha visto il colore dell’Islam ma niente di piú ridicolo perché il verde è il colore della nostra bandiera. Il verde è il colore dell’Alitalia e le hostess in passato sono state vestite di verde per anni, quando ancora l’Islam in Europa non lo conoscevamo affatto.


Verrá qualcuno prima o poi a mostrarci gli inediti della Fallaci in cui giá in tempi non sospetti lei aveva capito che l’Alitalia era sempre appartenuta al mondo arabo. Qualcuno ci verrà a dire che la nostra attuale classe politica italiana infondo infondo già da tempo è in mano all’Islam. Forse dovremmo essere un po’ più lucidi e prima di sparare a zero su una fede che viene troppo spesso manipolata per fare stragi di uomini dovremmo comprendere che con le religioni non si gioca e tanto meno si fanno allusioni.


L’esempio dell’Iran dovrebbe in parte smorzare tutte queste inutili polemiche a coloro che vogliono trovare assonanze tra eleganti divise e l’Islam. In uno dei paesi più islamici che ci sia, l’Alitalia si reca ben sette volte a settimana con volo diretto e i colori delle divise non sono proprio quelli che avrebbero scelto gli iraniani. Seppur il colore rosso scuro come quello dei melograni simbolo dell’Iran, viene spesso ripreso, non avviene lo stesso nell’abbigliamento proprio perché alcuni fondamentalisti islamici vedono nel rosso il colore del peccato capace di smuovere le piú remote fantasie. Altra cosa per il colore verde che in Iran almeno dagli ultimi setti anni viene spesso evitato per non ricordare i movimenti di protesta. Insomma in questa vicenda delle divise castigate rosse e verdi l’Islam non c’entra proprio. C’entra invece il pressappochismo italiota con cui alcuni giornalisti pretendono di fare notizia su argomenti di cui sono all’oscuro.

Tiziana Ciavardini su "Il Fatto Quotidiano"
 

AZ1313

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...maledetta peperonata! :D
Mobilitazione social contro le nuove divise Alitalia
Dallʼevento "Salviamo le hostess" ai meme diffusi su Facebook e Twitter: lʼabbottonatissimo tailleur rosso e i collant verde bottiglia sono stati bocciati

"Salviamo le hostess Alitalia dalle nuove divise" è l'evento che in poche ore su Facebook ha raccolto quasi 10mila partecipanti e 29mile clic di interesse. L'obiettivo, come si legge nella pagina, è una "petizione per la sostituzione della calza verde con una più sobria calza color carne!". E' anche così che il web si mobilita contro le nuove uniformi della compagnia di bandiera appena presentate, ritenute dai più troppo severe, castigate, abbottonate e bocciate, quindi, come demodé. E sui social è tutto un pullulare di meme ironici e divertenti: nel mirino delle battute al veleno ci sono soprattutto le calze verdi.
 

tiefpeck

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Sono sicura che almeno una volta nella vita tutti gli uomini abbiano sognato nei pensieri piú intimi di avere a che fare con una donna in divisa. Sia essa una suora, una poliziotta, una infermiera, e perché no anche un hostess Alitalia con tanto di cappellino, autoreggenti e magari anche la mascherina per l’ossigeno. La fantasia umana sappiamo non ha limiti.
Pensavo di avere sentito tutto nella vita ma il fetish delle maschere dell'ossigeno non l'avevo mai sentito! Alla prossima safety demonstration mi guarderó intorno con più attenzione per scoprire i pervertiti.
 

D960

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Onestamente? Non mi interessa più nulla. Verdi, rosse, blu, senza velo, tacco 12 ...basta che quadrino i conti.
 

kenyaprince

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Pensavo di avere sentito tutto nella vita ma il fetish delle maschere dell'ossigeno non l'avevo mai sentito! Alla prossima safety demonstration mi guarderó intorno con più attenzione per scoprire i pervertiti.
Mi viene segnalato che l'autrice dell'articolo non è affidabile quando parla di Iran e Islam , ma il punto non è tanto questo quanto dare testimonianza di come sia abbastanza ridicolo parlare della divisa nei termini che abbiamo sentito nell'articolo di Gramellini.
 

lucapac

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Mobilitazione social contro le nuove divise Alitalia
Dallʼevento "Salviamo le hostess" ai meme diffusi su Facebook e Twitter: lʼabbottonatissimo tailleur rosso e i collant verde bottiglia sono stati bocciati

"Salviamo le hostess Alitalia dalle nuove divise" è l'evento che in poche ore su Facebook ha raccolto quasi 10mila partecipanti e 29mile clic di interesse. L'obiettivo, come si legge nella pagina, è una "petizione per la sostituzione della calza verde con una più sobria calza color carne!". E' anche così che il web si mobilita contro le nuove uniformi della compagnia di bandiera appena presentate, ritenute dai più troppo severe, castigate, abbottonate e bocciate, quindi, come demodé. E sui social è tutto un pullulare di meme ironici e divertenti: nel mirino delle battute al veleno ci sono soprattutto le calze verdi.
No comment!
Dai, portiamo pazienza qualche ora... tra poco iniziano gli Europei di calcio e la gente avrà altro da criticare... Da stilisti ad allenatori...
 

RogerWilco

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E, a proposito dei tessuti, c’è davvero il rischio, come vociferato, che possano essere infiammabili?

“Gli abiti sono stati realizzati tutti con tessuti di prima qualità, con un’altissima percentuale fibre naturali. Ovviamente c’è una piccola percentuale di poliestere e di viscosa, ma sono stati tutti studiati apposta e certificati da un tribunale. Ci sono norme molto rigide da seguire: è necessario che un perito ne assicuri l’idoneità e la sicurezza”.
...E comunque la viscosa è una fibra artificiale da ben distinguere dalle fibre sintetiche, è quindi ottenuta da sostanze esistenti in natura e non viene sistetizzata dall'uomo. Viene inserita nei capi di lana per svariati motivi:
è' un tessuto particolarmente leggero e liscio che a contatto con la pelle dona una piacevole sensazione di freschezza, simile alla seta risultando particolarmente adatta a confezionare fodere e capi d'abbigliamento per climi caldi e umidi. Infatti se c'è una buona percentuale di viscosa è anche perchè un vestito è fatto anche dalla fodera nella sua parte interna...
Inoltre la viscosa viene aggiunta alla lana per migliorare la resistenza allo strappo, perchè dona colori più brillanti, e perchè aiuta a conservare la forma e l'elasticità anche dopo molti lavaggi.
Ha una buona resistenza ai raggi UV del sole e resiste bene anche al lavaggio e alla stiratura ad alte temperature.
Quindi sinceramente Bilotta avrà il suo stile che può piacere o no ma non credo sia uno sprovveduto. La scelta sarà stata sicuramente ben ponderata e passata al vaglio di tutte le normative del caso prima della produzione...
 

Esteban

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Comunque tra calze verde bosco, cappelli a forma di cacca di mucca, guanti verde acido, panciotti fantasia e sto video, la situazione è veramente diventata grottesca. Niente male.
 

mauro.

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26 Maggio 2010
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Comunque tra calze verde bosco, cappelli a forma di cacca di mucca, guanti verde acido, panciotti fantasia e sto video, la situazione è veramente diventata grottesca. Niente male.
Un commento che dimostri che riesci a trattenere dignitosamente un non confessato astio? :)
 
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flyboy

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Comunque tra calze verde bosco, cappelli a forma di cacca di mucca, guanti verde acido, panciotti fantasia e sto video, la situazione è veramente diventata grottesca. Niente male.
Lungi da me da dare alcun giudizio estetico: non ne sono capace. Non ho alcuna affinità con la moda.
Una cosa è certa: l'adozione delle nuove divise è stata cavalcata ad arte in modo stucchevolmente demoniaco per attaccare l'azienda.
Alitalia è già molto debole. La domanda la rivolgo soprattutto ai dipendenti: lasciando perdere l'estetica, ovvero mi piace o non mi piace, ed ingoiando il fatto che la nuova divisa possa presentare problemi di vestibilità, davvero vale la pena demolire l'immagine di un'azienda già traballante usando come cavallo di troia le nuove divise? Davvero vale la pena correr dietro ad accuse inconsistenti, con il rischio di buttare alle ortiche quell'opera di rinnovamento che l'azienda sta tentando di portare avanti, e che è l'unico modo per garantire un futuro a tutti i dipendenti?
 

mauro.

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26 Maggio 2010
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Lungi da me da dare alcun giudizio estetico: non ne sono capace. Non ho alcuna affinità con la moda.
Una cosa è certa: l'adozione delle nuove divise è stata cavalcata ad arte in modo stucchevolmente demoniaco per attaccare l'azienda.
Alitalia è già molto debole. La domanda la rivolgo soprattutto ai dipendenti: lasciando perdere l'estetica, ovvero mi piace o non mi piace, ed ingoiando il fatto che la nuova divisa possa presentare problemi di vestibilità, davvero vale la pena demolire l'immagine di un'azienda già traballante usando come cavallo di troia le nuove divise? Davvero vale la pena correr dietro ad accuse inconsistenti, con il rischio di buttare alle ortiche quell'opera di rinnovamento che l'azienda sta tentando di portare avanti, e che è l'unico modo per garantire un futuro a tutti i dipendenti?
Dovrebbe essere un ex...