- 1 Febbraio 2012
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Bravo, ben detto.Venendo da Biella ho potuto assistere, anche se da ragazzino, al declino dell'industria laniera e questa storia me la ricorda parecchio. Da un lato, beninteso, avevamo una classe dirigente composta, per lo più, dalla terza generazione di industriali (quella che sperpera, fa casino e in generale rovina tutto) dotata di grandissime capacità di mandare a puttane il sistema. Dall'altro, un sindacato che non aveva ancora sentito il botto fatto dal Muro di Berlino quando crollò, la bocca piena di paroloni studiati alla scuola quadri del partito nel 1971. Risultato: delocalizzazioni, chiusure, gente a passeggio.
Lufthansa viene da una serie di risultati disastrosi. L'espansione della compagnia è andata bene (Swiss), malino (Brussels Airlines), abbastanza male (Austrian) e terribilmente a scatafascio (bmi). Non dimentichiamo, poi, la Caporetto di LHI. La concorrenza imperversa, il governo impone dei capestri da sadomasochismo (no alla terza pista di MUC, night stop per non disturbare i cerbiatti nella Foresta Nera, tasse) e il prezzo del petrolio va solo su da quando quel cretino texano ha portato la democrazia in Iraq.
Finanziariamente parlando, le cose vanno male. L'operating profit del 2011 è inferiore del 19.6% rispetto a quello del 2010 e i primi sei mesi del 2012 hanno visto un ulteriore calo del 125%. Signori, CENTOVENTICINQUE percento. Però il numero di persone assunte dalla compagnia è cresciuto di duemila unità dal 2010 al 2011, da 117K a 119K. I costi del personale (salari puri e semplici) sono aumentati dell'1.6% tra il 2010 e il 2011 e, a 5380 milioni di €, sono di poco inferiori alla spesa in carburante (superiori ad essa se contiamo oneri pensionistici e assicurazioni).
Quindi abbiamo un'azienda in perdita che spende di più per il personale che per far volare gli aerei. Un'azienda che, seppur grossa e florida, non può continuare indiscriminatamente a perdere soldi in questa maniera se vuole rimanere in vita. E' ovvio che debba ridurre i costi, è ovvio che debba inserire flessibilità, ridurre le prebende e ridurre gli stipendi se vuole sopravvivere.
Io vorrei chiedere ai sindacati e a chi sciopera se preferiscono, in futuro, avere un lavoro magari non pagato così bene come prima ma pur sempre redditizio, o non averne affatto. Perché tutte queste proteste, tutti questi scioperi, mi ricordano parecchio Mastella che si lamenta della "miseria" della diaria da europarlamentare o la flotta di worldwide in BA che difendeva le £10 a volo per lo spazzolino da denti mentre a buona parte del resto della compagnia avevano già tolto anche gli straordinari.
(fonti: http://investor-relations.lufthansa.com/en/finanzberichte/annual-report/2011.html http://reports.lufthansa.com/2011/ar/highlightsgroup/keyfigures.html http://reports.lufthansa.com/2011/ar/consolidatedfinancialstatements/incomestatement.html?cat=m http://reports.lufthansa.com/2011/ar/notes/notestotheincomestatement/costofmaterials.html?cat=b )
Ragionamento analogo applicasi anche per AF-KL.