A prescindere da come la penso, il ricorso che FR farà al Consiglio di Stato servirà a capire se è legittimo o meno chiedere determinati documenti.
Il cliente FR, per comprare il suo biglietto, è costretto a barrare la casella "ho letto i termini e le condizioni".
In quest'ultime (E non solo) è specificato chiaramente che la compagnia accetta SOLO CI e Passaporto.
Quello che verrà quindi giudicato sarà questo, ovvero, una compagnia Privata può pretendere solo determinati documenti?
E' giusto quindi applicare una legge in modo più restrittivo (E conseguentemente più sicuro) e non viceversa?
L'Enac ha la facoltà di potersi "intromettere" all'interno di un contratto tra consumatore/compagnia per il quale la compagnia non obbliga il consumatore a viaggiare esclusivamente con la stessa? (Ovvero è il consumatore che ha scelto la compagnia e quindi la stipula di questo contratto)
Questo lo sapremo probabilmente entro il 23 gennaio.....
.....una compagnia aerea, se agisce come una banca o una posta chiedendo solo determinati documenti commette reato mentre la banca e la posta no?
Oppure tutti questi enti commettono reato?
Vedremo cosa dirà il Consiglio di Stato a questo punto...
Utilizzo questo post, per alcune puntualizzazioni giuridiche:
1) il contratto di trasporto è un contratto di diritto privato. eventuali controversie tra le parti (FR ed il suo cliente che barra la casella delle condizioni) vengono affrontate davanti al giudice civile e non è questo il caso di cui qui si discute
2) Il Tar in prima istanza ed il Consiglio di Stato dibattono di altro, e cioè, a grandi linee, se un vettore straniero che opera una tratta interna all'Italia debba sottostare o meno alla legge Italiana.
personalmente ritengo che la questione sia di una linearità assoluta: un servizio pubblico di linea (non charter), spesso assisitito da contributi pubblici (chiamateli coomarketing o come volete) non può derogare alla legge che dice: questi sono i documenti validi in Italia, questi devi accettare.
A sostegno di questa ipotesi, vi lancio un ulteriore motivo di riflessione.
Nell'area Schengen il documento personale è richiesto solo per motivi di sicurezza interna e di ordine pubblico, al fine di provare la propria identità.
In tali paesi si può utilizzare il Passaporto o la carta di identita nazionale, ma anche "
carta d’identità (ed altri documenti) per i cittadini degli Stati aderenti all’Accordo europeo sull’abolizione del passaporto (Parigi, 13.12.1957), valida per recarsi, a scopo turistico, nel territorio di uno degli Stati stessi, per viaggi di durata non superiore a 3 mesi"..
http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Stranieri/ServReteConsolare.htm
Non me la sentirei di fare la prova, ma ritengo che un documento di quelli considerati "equipollenti" dalla legge italiana, possa essere validamente usato in Francia o Germania.
Ryanair non svolge compiti di polizia di frontiera, ma mi chiede di identificarmi per motivi commerciali e/o di sicurezza
Voglio dire che per Ryanair che io vada da Roma a Bergamo o da Roma a Francoforte è e deve essere la stessa cosa, perchè nessuna autorità tedesca mi può impedire di scendere con un documento diverso dal passaporto o dalla carta di identità in Germania.
Ora, se questo è il presupposto, mi chiedo perchè sospendere solo le tratte italiane?
Ed inoltre, se il Tar dovesse dar ragione all'ENAC, cosa fa Ryanair?