Scioglimento contratto leasing A340 di Stato


Viking

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Ma che articolo e? Ma che inchiesta e’? Se anche il giornale in questione asserisce che formalmente i voli sono legali di che si lamenta? È quindi uno scoop certificare che il ministro dell’interno ha usato legittimamente areò di stato? E che significa che un jet Alitalia è decollato dopo e che se fosse stato (Salvini) a bordo avrebbe risparmiato? E la sicurezza? Anche i giornalai sono una vergogna italiana.
 

Farfallina

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Ma che articolo e? Ma che inchiesta e’? Se anche il giornale in questione asserisce che formalmente i voli sono legali di che si lamenta? È quindi uno scoop certificare che il ministro dell’interno ha usato legittimamente areò di stato? E che significa che un jet Alitalia è decollato dopo e che se fosse stato (Salvini) a bordo avrebbe risparmiato? E la sicurezza? Anche i giornalai sono una vergogna italiana.
In realtà Repubblica ha evidenziato come il problema non siano i voli di Stato (anche se un po' più di sobrietà non farebbe male) ma la brutta abitudine di abbinare gli eventi istituzionali in base alle esigenze di campagna elettorale. A pensar male i primi servono a giustificare l'organizzazione del viaggio più che altro...
In ogni caso la corte dei conti ha aperto una indagine... insomma ci rifletteranno su un po'...
 

nicolap

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Ma che articolo e? Ma che inchiesta e’? Se anche il giornale in questione asserisce che formalmente i voli sono legali di che si lamenta? È quindi uno scoop certificare che il ministro dell’interno ha usato legittimamente areò di stato? E che significa che un jet Alitalia è decollato dopo e che se fosse stato (Salvini) a bordo avrebbe risparmiato? E la sicurezza? Anche i giornalai sono una vergogna italiana.
voli per attività di partito, mascherati da appuntamenti istituzionali
 

TW 843

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Ma che articolo e? Ma che inchiesta e’? Se anche il giornale in questione asserisce che formalmente i voli sono legali di che si lamenta? È quindi uno scoop certificare che il ministro dell’interno ha usato legittimamente areò di stato? E che significa che un jet Alitalia è decollato dopo e che se fosse stato (Salvini) a bordo avrebbe risparmiato? E la sicurezza? Anche i giornalai sono una vergogna italiana.
Sta di fatto che se vivessi alle Lofoten avresti scuoiato ed essiccato Matteone come un merluzzo senza se e senza ma...
Mentre invece migrato a latitudini molto più terrone egli diventa subito un idolo.
Italiota vs Norvegiota 1-0
 

Viking

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Sta di fatto che se vivessi alle Lofoten avresti scuoiato ed essiccato Matteone come un merluzzo senza se e senza ma...
Mentre invece migrato a latitudini molto più terrone egli diventa subito un idolo.
Italiota vs Norvegiota 1-0
Non parlo di idoli e non entro nel merito politico (lungi da me), ognuno vota per chi gli pare e piace. Quello che contesto sono i titoli roboanti che puntano allo scandalo quando poi il giornale stesso dice "Una prassi che gli ha permesso di impiegare in maniera formalmente legittima i velivoli della Polizia. E che viene confermata dai tabulati.". Ora, se vuoi fare giornalismo d'inchiesta non penso che gridi allo scandalo e poi dici che e' tutto legale: e' border line? si, chiaro. Discutibile, anche. C'e' stato danno erariale? non lo so e sara' la magistratura a stabilirlo. Ribadisco che questo non penso sia giornalismo. Io il merluzzo lo essiccavo sul serio a casa del nonno :)
 

Farfallina

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Non parlo di idoli e non entro nel merito politico (lungi da me), ognuno vota per chi gli pare e piace. Quello che contesto sono i titoli roboanti che puntano allo scandalo quando poi il giornale stesso dice "Una prassi che gli ha permesso di impiegare in maniera formalmente legittima i velivoli della Polizia. E che viene confermata dai tabulati.". Ora, se vuoi fare giornalismo d'inchiesta non penso che gridi allo scandalo e poi dici che e' tutto legale: e' border line? si, chiaro. Discutibile, anche. C'e' stato danno erariale? non lo so e sara' la magistratura a stabilirlo. Ribadisco che questo non penso sia giornalismo. Io il merluzzo lo essiccavo sul serio a casa del nonno :)
In politica il formalmente corretto se salta fuori che è usato per dissimulare qualcosa di profondamente scorretto potrebbe essere ben più grave.
 

Paolo_61

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Non parlo di idoli e non entro nel merito politico (lungi da me), ognuno vota per chi gli pare e piace. Quello che contesto sono i titoli roboanti che puntano allo scandalo quando poi il giornale stesso dice "Una prassi che gli ha permesso di impiegare in maniera formalmente legittima i velivoli della Polizia. E che viene confermata dai tabulati.". Ora, se vuoi fare giornalismo d'inchiesta non penso che gridi allo scandalo e poi dici che e' tutto legale: e' border line? si, chiaro. Discutibile, anche. C'e' stato danno erariale? non lo so e sara' la magistratura a stabilirlo. Ribadisco che questo non penso sia giornalismo. Io il merluzzo lo essiccavo sul serio a casa del nonno :)
Questo è giornalismo. Andare a spulciare dati e tabulati per mettere in piazza i vizi (che possono non essere reato, ma vizi restano) della politica.
 

nicolap

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Non parlo di idoli e non entro nel merito politico (lungi da me), ognuno vota per chi gli pare e piace. Quello che contesto sono i titoli roboanti che puntano allo scandalo quando poi il giornale stesso dice "Una prassi che gli ha permesso di impiegare in maniera formalmente legittima i velivoli della Polizia. E che viene confermata dai tabulati.". Ora, se vuoi fare giornalismo d'inchiesta non penso che gridi allo scandalo e poi dici che e' tutto legale: e' border line? si, chiaro. Discutibile, anche. C'e' stato danno erariale? non lo so e sara' la magistratura a stabilirlo. Ribadisco che questo non penso sia giornalismo. Io il merluzzo lo essiccavo sul serio a casa del nonno :)
Il fatto che sia formalmente legittimo l'uso di un volo per raggiungere una località dove si organizza un evento di fatto fittizio, atto a servire gli interessi privati del ministro, rende illegittimo il presupposto dell'impiego del mezzo. Eccolo lo scandalo.
E bene ha fatto il giornalista a scoprirlo e a segnalarlo. Questo è buon giornalismo.
 

Nightjar

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Il fatto che sia formalmente legittimo l'uso di un volo per raggiungere una località dove si organizza un evento di fatto fittizio, atto a servire gli interessi privati del ministro, rende illegittimo il presupposto dell'impiego del mezzo. Eccolo lo scandalo.
E bene ha fatto il giornalista a scoprirlo e a segnalarlo. Questo è buon giornalismo.
Purtroppo siamo talmente assuefatti a bufale, carognate, leccate di fondoschiena al potente di turno, fake news, scoop inesistenti e disinformazione pura che quando viene pubblicato un articolo coi controfiocchi è difficile distinguerlo dal "rumore di fondo". La professione del giornalista è al tramonto da anni - i veri professionisti sono ormai rari come i panda.
 

mggt

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@TW843: Grazie per l'update. Nessuna info su natura dei lavori, D check a parte? Mi riferisco soprattutto all'allestimento della cabina.
@i-ffss: ho pensato la stessa cosa...
 
Ultima modifica:

I-POV

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Addirittura "in prima pagina su Il fatto Quotidiano"

https://www.ilfattoquotidiano.it/in...sellati-alitalia-ora-basta-privilegi/5257379/

Casellati, voli Alitalia “in ostaggio” del presidente del senato. La compagnia: “Ora basta privilegi”
Ritardi e proteste - Sale a bordo solo dopo che gli altri sono seduti, vuol far spostare passeggeri, il nodo della scorta. E scatta la “direttiva-anti”
Alte cariche – Maria Elisabetta Alberti Casellati è presidente del Senato dal 24 marzo del 2018

Oltre la storica esibizione del potere, che pure ha ispirato cinema, romanzi, leggende, ci sono i viaggi di Maria Elisabetta Alberti Casellati che hanno scatenato una rivolta in Alitalia, stufa di registrare l’ennesimo ritardo per le bizze del presidente del Senato. Questo è un frammento d’Italia racchiuso nelle sdegnate relazioni che i capiscalo di Alitalia di Fiumicino e di Venezia hanno inviato all’azienda.

Fiumicino, principale aeroporto della capitale, mercoledì 12 giugno, volo Roma-Parigi delle 15:20, Palazzo Madama ha prenotato otto posti per la visita in Francia: Casellati più sei in prima classe e una sciagurata collaboratrice nel settore economico. Il presidente del Senato pasteggia nel salottino riservato di Alitalia, servita al solito tavolino che, su inderogabile richiesta, viene collocato in una posizione di assoluta riservatezza e perciò di decoro istituzionale. Il personale di Alitalia apre l’imbarco, fa salire i passeggeri che defluiscono con ordine, monitora con apprensione il tempo scandito dai minuti e più volte sollecita la delegazione di Palazzo Madama di raggiungere il velivolo. Casellati, però, è irremovibile: la seconda carica dello Stato, per ragioni ignote, non può lasciare la stanza dei clienti Freccia Alata finché la folla a bordo non è seduta, non ha alzato il tavolino e allacciato le cinture. A quel punto, in silenzio, lontano dai rumori e, chissà, dai cattivi odori, il gruppo di Casellati può accettare l’invito a prendere posto. Ogni secondo aumenta la tensione, e allora, caspita, ecco l’imprevisto. Ci siamo, sono le 15:20, l’orario fatidico per il decollo, il portellone è spalancato, Casellati è ancora in cammino verso l’imbarco.


Alitalia l’ha sfangata, forse. Anzi, no: la delegazione senatoriale pretende un salto in prima classe della sciagurata collaboratrice che per errore è finita nel settore economico. Alitalia dice no, la differenza di prezzo è alta. L’amica del presidente, però, d’imperio occupa una poltrona alle spalle di Casellati e rifiuta le indicazioni degli assistenti di volo: la prego, non può stare qui. Il colloquio è cordiale, i dipendenti di Alitalia non insistono per non aumentare il disagio dei clienti. Con sconforto, s’arrendono. Il comandante, però, deve fronteggiare un guaio più grosso. Perso lo spazio per decollare alle 15:20 per colpa dei capricci di Casellati, il traffico di Fiumicino fa slittare la partenza a dopo le 16:30. Troppo. E dunque Alitalia supplica l’Enav, l’ente nazionale per l’aviazione civile, di reperire un pertugio in pista. E ci riescono, così l’aereo atterra a Parigi una ventina di minuti dopo il previsto.

Aeroporto di Venezia, lunedì 10 giugno, il presidente del Senato, che risiede con la famiglia a Padova, deve rientrare a Roma. L’avvio di settimana è sempre traumatico, occorrono calma e sfarzo. Casellati sorseggia un caffè ai divani di Casa Alitalia, mentre i collaboratori snocciolano il prontuario del presidente agli addetti dell’ex compagnia di bandiera: accomodarsi per ultima a bordo senza attendere tra la gente, ricevere un’accoglienza adeguata, cioè tre cappelliere per sé perché ogni ritorno è un trasloco. E pazienza per i cittadini col bagaglio a mano: motivi di Stato, integrità della Repubblica. Roba seria. Chi accompagna Casellati, a volte, vuole sistemare le valigie del presidente a imbarco ancora chiuso. A Venezia i collaboratori di Casellati riscontrano una scottante inadempienza di Alitalia: un signore non famoso ma pagante, estraneo al contingente senatoriale, ha un biglietto che gli permette di viaggiare quasi accanto, quasi a una intollerabile distanza di un metro dal presidente del Senato. Con risolutezza, lo staff di Palazzo Madama chiede di rimuovere il signore e magari di spingerlo al centro della cabina. Alitalia dice no, è un normale cliente, mica un pericoloso latitante.


Il Roma-Parigi non era nient’altro che la replica del Venezia-Roma o del Roma-Venezia di giovedì 6 giugno. Ogni tratta di Alitalia toccata da Casellati subisce un disguido, un ritardo. Il caposcalo di Venezia, esasperato, scrive ai superiori: “Questa è una prassi? Mi fate capire?”. A Roma hanno riformato addirittura il parcheggio per avvicinare al salottino di Casellati il “braccio” che conduce al volo per Venezia. Non è mai accaduto per i predecessori dell’avvocata che fu agguerrita berlusconiana o per i ministri di centro, destra, sinistra.

I lavoratori di Alitalia protestano: aspettando il danaroso salvatore, l’ex compagnia di bandiera è diventata la più puntuale al mondo nel 2019 e il presidente del Senato mette a rischio il primato? Enrico Laghi, Stefano Paleari e Daniele Discepolo, i commissari straordinari nominati dal governo, hanno risposto che l’azienda non tollera privilegi e che nessun favore è legittimo, soprattutto se ha un impatto negativo sul servizio. I commissari non hanno citato Casellati, ma ribadito un principio per sostenere i dipendenti in subbuglio, perché non è facile respingere le prepotenze di chi rappresenta la seconda carica dello Stato. Maria Elisabetta Alberti Casellati vuole trasmettere il suo blasone ai posteri. Ce l’ha fatta. Con ritardo.
 

londonfog

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Londra
Non avrei mai pensato di pensare con nostalgia ai tempi in cui ti trovavi Prodi o Andreatta su un FCO-BLQ o De Michelis su un FCO-VCE!
 

robygun

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Alcune richieste imputate alla signora mi sembrano in realtà richieste della scorta molto ben romanzate, tipo l'imbarcarsi per ultima e nn avere estranei vicino..

Poi su può discutere se siano legittime o necessarie..
 

TapiroVolante

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Poi su può discutere se siano legittime o necessarie..

NO la prima, NO la seconda.
Potrai anche essere il Presidente del Senato, ma sei e rimani una cittadina ed un essere umano esattamente come tutti gli altri, almeno in uno Stato democratico come dovrebbe essere il Belpaese; se poi mi sono perso qualche cosa e nel frattempo siamo tornati nel tempo del Re Bomba allora è un altro discorso.
Necessaria? L'aeroplano di linea è, per sua natura, un mezzo con spazi ristretti, dove anche in Prima Classe sei a stretto contatto con altri esseri umani; vuoi la privacy e la sicurezza di un salottino riservato a distanza di sicurezza dal volgo? C'è l'Alta Velocità ferroviaria, salottino di Prima Classe con tutta la privacy e l'isolamento che vuoi; peraltro arrivi (o parti) molto più vicino a Palazzo Madama (meno di 5 minuti di auto blu a sirene spiegate...) e non fracassi i santissimi ad un bel numero di persone.
Per mandare poi 7 o 8 persone a Parigi magari sarebbe meglio un aereo delle Forze Armate, credo (spesa più o meno simile e infinitamente meno santissimi sfracellati).
 

robygun

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Il "legittime o meno" era riferito alle richieste della scorta, non ad eventuali desideri del personaggio pubblico..

L'imbarcarsi per ultimi, od anche per primi, è semplicemente il non volete sconosciuti, e quindi potenziali minacce, vicino al soggetto da proteggere..

Il posto appartato, banalmente in prima fila, permette di avere meno direzioni da tenere sotto controllo..

Non sempre siamo di fronte ad un Marchese del Grillo..

Poi, di nuovo, si può discutere sul livello di scorta realmente necessario ad un dato personaggio pubblico..