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I-DISAronno

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Milano Malpensa
Ovviamente. Ma se senti il Professore, ha scommesso lui personalmente su Comiso in un momento nel quale nessuno ci credeva e per puro spirito nazionalistico. Come non credergli...
Dove ci sono aiutini sono sempre presenti, poi è ovvio se da Comiso praticamente vola solo XZ è normale che vadano bene. Collegano una parte della Sicilia che sennò dovrebbe andare a Catania per muoversi.
 

imac72

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Ho la sensazione che media, politica ed anche personaggi del settore ci abbiano abbastanza rimestato sugli incentivi alle compagnie aeree low cost con lo scopo di confondere le idee e far si che la percezione diventi realtà ma la realtà è un'altra cosa...

  • Gli incentivi aeroportuali vengono dati alle compagnie aeree non su base soggettiva e quindi a discrezione del gestore aeroportuale ma in base ad una direttiva della comunità europea e delle sue linee guida, la normativa vigente a riguardo è la 2014/C 99/03 Guidelines on State aid to airports and airlines che è stata recepita in Italia con le Prime e Secondo linee guida di Del Rio.
  • La direttiva dice chiaramente che se il gestore aeroportuale (pubblico o privato che sia) eroga gli incentivi sul modello di un'azienda in un libero mercato con un ritorno sull'investimento può farlo senza problema. La direttiva inoltre sottolinea che per erogare gli incentivi bisogna superare il MEOP (Market Economy Operator Principles) test che di solito il gestore aeroportuale affida ad una società terza per due motivi fondamentali:
  1. Non sempre il management è in grado di preparare il MEOP test
  2. La società terza è indipendente ed è anche una garanzia per la compagnia aerea - non dimentichiamoci che nel caso fosse accertato l'aiuto di stato sarebbe la compagnia aerea X a dover restituire gli incentivi.
  • Va dà sé che un aeroporto privato o misto pubblico/privato non concede incentivi nel caso del non superamento del MEOP test mentre nel caso di aeroporti pubblici è possibile erogare (volendo anche nel caso di aeroporti privati o misti) fondi pubblici attraverso un bando di gara trasparente e non discriminatorio.
  • Da quando è in vigore la normativa europea 2014 Aviation Guidelines, tutti gli incentivi aeroportuali sono erogati secondo le modalità sopra senza nessuna eccezione.
Altre cose qui sparse:

  • I contratti tra gestori aeroportuali e compagnie aeree sono confidenziali quindi non vedo perché dovrebbero essere pubblicati in quanto si tratta di accordi tra aziende che lavorano nel privato anche quando una delle due controparti è un'azienda pubblica al 100%.
    • Se qualcuno ha dei dubbi sulla correttezza degli accordi deve andare a denunciare alla commissione europea e non chiedere l'accesso agli atti che ad oggi sono stati sempre respinti, mi sembra il solito slogan di gridare al lupo al lupo...
  • Ad oggi nessuna compagnia aerea operante nel mercato italiano è stata condannata dalla Commissione Europea ed ha dovuto restituire gli incentivi aeroportuali erogate dagli aeroporti italiani con accordi basati sul superamento del MEOP test - ci sono stati solo 2 bandi che sono andati sotto la lente d'ingrandimento di Bruxelles (un bando revocato e l'altro ancora under investigation) + altro bando che è stato revocato in autotutela e vi devo dire che quel bando era palesemente discriminatorio.
  • Si parla di aeroporti in dissesto ma bisognerebbe andare a leggeri i bilanci delle società aeroportuali: nel 2022 su 24 società aeroportuali analizzate, 18 hanno chiuso con risultato netto positivo, 1 praticamente a breakeven (piccola perdita) e 5 in perdita delle quali 3 sono private , 1 ha maggioranza pubblica ma c'è anche il privato ed un'altra totalmente pubblica (quasi il 100% delle azioni).
    • Aeroporti minori/regionali come Alghero, Perugia, Pescara, Trieste hanno avuto un bilancio positivo come anche quasi tutti gli aeroporti tra 1 milione e 10 milioni di pax - tali aeroporti sono importanti basi Ryanair come Bergamo, Bologna, Cagliari, Palermo, Torino, etc.
    • Nel 2023 la previsione è di 21 profit su 24 - i tre eventualmente in negativo sono aeroporti totalmente privati.
  • La stampa spara dei numeri e non sa nulla dei veri numeri degli incentivi aeroportuali sia perché i costi commerciali non vengono evidenziati per singolo vettore sia perché alcune volte non viene quantificata la cifra chiaramente o della volta inglobata insieme ad altre voci di costo, solo chi ha lavorato in compagnie aeree ed aeroporti - specificatamente in quegli ambiti - può fare una stima cautelativa sui termini di un accordo tra una compagnia aerea ed un aeroporto e non certo un giornalista. C'è da dire anche che in altri mercati europei c'è un pò più di trasparenza ma non troppa ma il punto chiave secondo me e quello di essere conforme con la normativa e lo sono.
  • Handling: @13900 al di là di qualche caso dove il gestore è anche handler nella maggior parte dei casi c'è una negoziazione tra airline ed handler ed è normale che compagnie come Ryanair, easyJet, etc abbiano un notevole bargaining power nei confronti del handler in quanto operano tanti voli - aggiungo comunque che ci sono in Italia alcuni aeroporti dover gli handlers hanno una sorta di agreement non scritto e non scendono con la tariffa che sono più alte rispetto a 10 anni fa, il tuo discordo lo vedo più centrato sui contratti di categoria se mi posso permettere che sono molto bassi.
  • Mi sembra che si faccia molta confusione tra rotte con oneri di servizio pubblico e rotte in libero mercato, se leggiamo bene la definizione che dà la Commissione Europea sugli oneri di servizio pubblico le uniche rotte che dovrebbero essere operate in Italia sono quelle con le isole minori tipo Lampedusa, Elba e Pantelleria, nel caso molto meglio la regolamentazione spagnola e la tariffa residenti per gli abitanti delle Baleari, Canarie, Ceuta e Melilla.
Last but not least, ho fatto diversi studio sugli incentivi (sotto varie forme) dati a Ryanair (ovviamente stime) sia a livello di network che a livello Italia in due fasi diverse (2012-2013 e 2018-2019), ebbene il risultato è sempre stato similare ed incidono intorno al 35/40% della marginalità operativa quindi Ryanair - se prendiamo financial results FY2023 - farebbe un profit margin del 8-8,5% rispetto al 13% ma sempre abbondantemente profit. L'incentivo che chiede Ryanair non è un numero a caso come leggo qui sopra ma dipende da un'analisi precisa del Net Cost aeroportuale collegato a tutti i loro parametri interni, mi viene da ridere quando i nostri politici parlano di Revenue Management da parte di Ryanair in quanto Ryanair fa semplicemente Traffic Management basato su un concetto molto semplice "load factor active/yield passive".
 
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belumosi

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La soluzione e' privatizzare gli aeroporti ed impedire alle autorita' locali di bruciar soldi a loro sostegno. L'aeroportino locale sara' destinato a finire a fare da aviosuperficie per forza di cose, venendo a mancare i voli. Un po' come sta succedendo a Southend e a Exeter e cose simili.
Qui sono un po' combattuto. Da un lato c'è la maggior efficienza che di norma contraddistingue una gestione privata, dall'altra c'è la consapevolezza che l'aeroporto è comunque un monopolio naturale, per cui idealmente dovrebbe restare patrimonio pubblico. Sarebbe opportuna una gestione etica, che preveda che gli eventuali utili vengano perennemente reinvestiti nello scalo.
Cosa che un privato non potrà mai fare.
Quanto ai piccoli aeroporti a gestione pubblica, sarebbe sufficiente mettere un limite massimo per pax alle sovvenzioni. Un valore che più o meno possa venire compensato con le entrate aviation+non aviation.
 

imac72

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Quanto ai piccoli aeroporti a gestione pubblica, sarebbe sufficiente mettere un limite massimo per pax alle sovvenzioni. Un valore che più o meno possa venire compensato con le entrate aviation+non aviation.
Ma è già così in quanto bisogna superare il MEOP test per dare contributi alle compagnie aeree.
 

RMI

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Ho la sensazione che media, politica ed anche personaggi del settore ci abbiano abbastanza rimestato sugli incentivi alle compagnie aeree low cost con lo scopo di confondere le idee e far si che la percezione diventi realtà ma la realtà è un'altra cosa...

  • Gli incentivi aeroportuali vengono dati alle compagnie aeree non su base soggettiva e quindi a discrezione del gestore aeroportuale ma in base ad una direttiva della comunità europea e delle sue linee guida, la normativa vigente a riguardo è la 2014/C 99/03 Guidelines on State aid to airports and airlines che è stata recepita in Italia con le Prime e Secondo linee guida di Del Rio.
  • La direttiva dice chiaramente che se il gestore aeroportuale (pubblico o privato che sia) eroga gli incentivi sul modello di un'azienda in un libero mercato con un ritorno sull'investimento può farlo senza problema. La direttiva inoltre sottolinea che per erogare gli incentivi bisogna superare il MEOP (Market Economy Operator Principles) test che di solito il gestore aeroportuale affida ad una società terza per due motivi fondamentali:
  1. Non sempre il management è in grado di preparare il MEOP test
  2. La società terza è indipendente ed è anche una garanzia per la compagnia aerea - non dimentichiamoci che nel caso fosse accertato l'aiuto di stato sarebbe la compagnia aerea X a dover restituire gli incentivi.
  • Va dà sé che un aeroporto privato o misto pubblico/privato non concede incentivi nel caso del non superamento del MEOP test mentre nel caso di aeroporti pubblici è possibile erogare (volendo anche nel caso di aeroporti privati o misti) fondi pubblici attraverso un bando di gara trasparente e non discriminatorio.
  • Da quando è in vigore la normativa europea 2014 Aviation Guidelines, tutti gli incentivi aeroportuali sono erogati secondo le modalità sopra senza nessuna eccezione.
Altre cose qui sparse:

  • I contratti tra gestori aeroportuali e compagnie aeree sono confidenziali quindi non vedo perché dovrebbero essere pubblicati in quanto si tratta di accordi tra aziende che lavorano nel privato anche quando una delle due controparti è un'azienda pubblica al 100%.
    • Se qualcuno ha dei dubbi sulla correttezza degli accordi deve andare a denunciare alla commissione europea e non chiedere l'accesso agli atti che ad oggi sono stati sempre respinti, mi sembra il solito slogan di gridare al lupo al lupo...
  • Ad oggi nessuna compagnia aerea operante nel mercato italiano è stata condannata dalla Commissione Europea ed ha dovuto restituire gli incentivi aeroportuali erogate dagli aeroporti italiani con accordi basati sul superamento del MEOP test - ci sono stati solo 2 bandi che sono andati sotto la lente d'ingrandimento di Bruxelles (un bando revocato e l'altro ancora under investigation) + altro bando che è stato revocato in autotutela e vi devo dire che quel bando era palesemente discriminatorio.
  • Si parla di aeroporti in dissesto ma bisognerebbe andare a leggeri i bilanci delle società aeroportuali: nel 2022 su 24 società aeroportuali analizzate, 18 hanno chiuso con risultato netto positivo, 1 praticamente a breakeven (piccola perdita) e 5 in perdita delle quali 3 sono private , 1 ha maggioranza pubblica ma c'è anche il privato ed un'altra totalmente pubblica (quasi il 100% delle azioni).
    • Aeroporti minori/regionali come Alghero, Perugia, Pescara, Trieste hanno avuto un bilancio positivo come anche quasi tutti gli aeroporti tra 1 milione e 10 milioni di pax - tali aeroporti sono importanti basi Ryanair come Bergamo, Bologna, Cagliari, Palermo, Torino, etc.
    • Nel 2023 la previsione è di 21 profit su 24 - i tre eventualmente in negativo sono aeroporti totalmente privati.
  • La stampa spara dei numeri e non sa nulla dei veri numeri degli incentivi aeroportuali sia perché i costi commerciali non vengono evidenziati per singolo vettore sia perché alcune volte non viene quantificata la cifra chiaramente o della volta inglobata insieme ad altre voci di costo, solo chi ha lavorato in compagnie aeree ed aeroporti - specificatamente in quegli ambiti - può fare una stima cautelativa sui termini di un accordo tra una compagnia aerea ed un aeroporto e non certo un giornalista. C'è da dire anche che in altri mercati europei c'è un pò più di trasparenza ma non troppa ma il punto chiave secondo me e quello di essere conforme con la normativa e lo sono.
  • Handling: @13900 al di là di qualche caso dove il gestore è anche handler nella maggior parte dei casi c'è una negoziazione tra airline ed handler ed è normale che compagnie come Ryanair, easyJet, etc abbiano un notevole bargaining power nei confronti del handler in quanto operano tanti voli - aggiungo comunque che ci sono in Italia alcuni aeroporti dover gli handlers hanno una sorta di agreement non scritto e non scendono con la tariffa che sono più alte rispetto a 10 anni fa, il tuo discordo lo vedo più centrato sui contratti di categoria se mi posso permettere che sono molto bassi.
  • Mi sembra che si faccia molta confusione tra rotte con oneri di servizio pubblico e rotte in libero mercato, se leggiamo bene la definizione che dà la Commissione Europea sugli oneri di servizio pubblico le uniche rotte che dovrebbero essere operate in Italia sono quelle con le isole minori tipo Lampedusa, Elba e Pantelleria, nel caso molto meglio la regolamentazione spagnola e la tariffa residenti per gli abitanti delle Baleari, Canarie, Ceuta e Melilla.
Last but not least, ho fatto diversi studio sugli incentivi (sotto varie forme) dati a Ryanair (ovviamente stime) sia a livello di network che a livello Italia in due fasi diverse (2012-2013 e 2018-2019), ebbene il risultato è sempre stato similare ed incidono intorno al 35/40% della marginalità operativa quindi Ryanair - se prendiamo financial results FY2023 - farebbe un profit margin del 8-8,5% rispetto al 13% ma sempre abbondantemente profit. L'incentivo che chiede Ryanair non è un numero a caso come leggo qui sopra ma dipende da un'analisi precisa del Net Cost aeroportuale collegato a tutti i loro parametri interni, mi viene da ridere quando i nostri politici parlano di Revenue Management da parte di Ryanair in quanto Ryanair fa semplicemente Traffic Management basato su un concetto molto semplice "load factor active/yield passive".
La fonte normativa 2014 sarebbe quindi questa:

In questo documento del dipartimento per le politiche europee mi sembra ci sia il bignami di tutto il
quadro normativo:
 

RMI

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A mio avviso il concetto di aiuto di stato è stato utilizzato ad uso e consumo delle esigenze (di chi?)
del momento, quindi sono molto dubbioso in relazione alla applicabilità pratica della normativa
(ha per me una valenza solo formale).

Anche se non c'entra basti vedere quello che sta succedendo in germania (francia) con gli aiuti di stato
per la realizzazione di fabbriche per microchip e/o gigafactory solo per citarne qualcuna.

..""Su un ammontare di 540 miliardi di euro di aiuti di Stato approvati finora, il 49,3% degli aiuti è stato notificato dalla Germania, il 29,92% dalla Francia, il 4,73% dall'Italia" e il restante 16% dagli altri Stati membri, ha spiegato una portavoce della Commissione europea."

Mi ricordo ancora quando la Vestager scassava le pxxxe qua è la.... e adesso dov'è?...
 

imac72

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Grazie, non lo sapevo.
Prego, in passato ovviamente uno ex ante uno poteva "pompare" i ricavi e non inserire costi addizionali ma adesso tutto viene certificato da primarie società di consulenza in quanto le compagnie aeree non si vogliono trovare nella condizione di dover restituire i soldi...
 

imac72

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Qui sono un po' combattuto. Da un lato c'è la maggior efficienza che di norma contraddistingue una gestione privata, dall'altra c'è la consapevolezza che l'aeroporto è comunque un monopolio naturale, per cui idealmente dovrebbe restare patrimonio pubblico. Sarebbe opportuna una gestione etica, che preveda che gli eventuali utili vengano perennemente reinvestiti nello scalo.
Cosa che un privato non potrà mai fare.
Quanto ai piccoli aeroporti a gestione pubblica, sarebbe sufficiente mettere un limite massimo per pax alle sovvenzioni. Un valore che più o meno possa venire compensato con le entrate aviation+non aviation.
Vero, pero' se lo privatizziamo alla fine verrebbe piu' difficile mantenere in vita strutture che, sinceramente, non dovrebbero nemmeno essere aperte. Poi, chiaro, nulla e' impossibile - vedasi Alitalia, teoricamente privatizzata due volte ma comunque sempre con noialtri a pagare.
 

Farfallina

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Qui sono un po' combattuto. Da un lato c'è la maggior efficienza che di norma contraddistingue una gestione privata, dall'altra c'è la consapevolezza che l'aeroporto è comunque un monopolio naturale, per cui idealmente dovrebbe restare patrimonio pubblico. Sarebbe opportuna una gestione etica, che preveda che gli eventuali utili vengano perennemente reinvestiti nello scalo.
Cosa che un privato non potrà mai fare.
Quanto ai piccoli aeroporti a gestione pubblica, sarebbe sufficiente mettere un limite massimo per pax alle sovvenzioni. Un valore che più o meno possa venire compensato con le entrate aviation+non aviation.
Una sola società di gestione come avvenuto in Spagna potrebbe essere una soluzione, però ci vuole forza politica per zittire quando vengono chiusi gli aeroportini sotto casa.
 

Farfallina

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In Spagna è abbastanza pieno di "aeroportini sotto casa", no?
  1. Murcia
  2. Jerez de la Frontera
  3. Badajoz
  4. ...
Con la gestione unica hanno drasticamente ridotto se non azzerato i contributi, danno giustamente solamente una continuità territoriale operando su incentivi ai cittadini e non alle compagnie.
 
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OneShot

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31 Dicembre 2015
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Paris
Estate 2023, Aeroitalia è stata la compagnia con meno disservizi dei cieli italiani e Wizz Air la peggiore

In attesa del report annuale, che analizza i disservizi aerei per voli in ritardo e voli cancellati risarcibili secondo la normativa europea 261/2004, ItaliaRimborso ha studiato i disservizi che hanno caratterizzato i passeggeri in Italia nei mesi di luglio e agosto.

Sono stati due mesi assai intensi, con milioni di italiani che hanno scelto i viaggi aerei trascorrere le proprie vacanze estive, con diversi disservizi. Ovviamente da questo rapporto è stata esclusa la circostanza eccezionale che ha colpito l’aeroporto di Catania per via dell’incendio.

I numeri dei ritardi nei mesi estivi
Il 67,5% dei disservizi aerei riscontrati nelle due mensilità indicati fa riferimento a voli in ritardo di almeno tre ore, rispetto all’orario inizialmente previsto per l’atterraggio e quindi risarcibile con la compensazione pecuniaria di 250, 400 o 600 euro per singolo passeggero. Un crescendo dei ritardi: basti ricordare, che, secondo lo studio di ItaliaRimborso del 2022, i voli in ritardo si fermavano al 54%. Meno cancellazioni quindi per i passeggeri: i numeri affermano che siamo passati dal 43,7% nello stesso periodo analizzato dello scorso anno al 32,5% degli ultimi due mesi.

Il 77% dei disservizi registrati nei mesi di luglio e agosto sono stati a danno dei passeggeri delle tre principali low-cost che operano nei cieli italiani: Wizzair, Ryanair e Easyjet. Al quarto posto in questa speciale classifica ITA Airways che ha pesato per l’11,57% del totale.

La compagnia, invece, che ha prodotto il minor numero di disservizi è Aeroitalia con la percentuale minima dello 0,5%. Un netto miglioramento per la compagnia aerea italiana, dopo l’esordio nell’estate 2022. Basti pensare che, nello stesso periodo del passato anno, il suo indice era pari al 2,8%. Pertanto si può affermare che nell’estate corrente, Aeroitalia ha prodotto disservizi aerei per voli cancellati e voli in ritardo risarcibili per i passeggeri per meno di un quinto rispetto alla scorsa estate, dando così maggiore affidabilità ai propri viaggiatori.

La top 10 dei ritardi
Di seguito la classifica con i disservizi aerei analizzati da ItaliaRimborso per le mensilità di luglio e agosto.

1 Wizzair 30,94%
2 Ryanair 28,05%
3 Easyjet 18,23%
4 Ita Airways 11,57%
5 Volotea 3,78%
6 Neos 1,89%
7 Vueling 1,76%
8 Dat 1,76%
9 Transavia 1,51%
10 Aeroitalia 0,50%
Con una flotta risicata di aerei e tratte trafficate per le isole la performance della più nuova tra le compagnie italiane è decisamente un ottimo risultato che lascia ben sperare per il proseguo delle operazioni in vista anche delle tante nuove rotte e dei nuovi aerei previsti in flotta.

E lui si vanta:
IMG-20230914-WA0000.jpg
 

Fewwy

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19 Agosto 2014
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Torino
La compagnia, invece, che ha prodotto il minor numero di disservizi è Aeroitalia con la percentuale minima dello 0,5%.
Il sottoscritto si ritiene allora fortunatissimo ad aver beccato un loro FCO-BCM arrivato con la bellezza di 5 ore di ritardo.

Dopo 2 mesi dalla richiesta ex 261/2004 ancora nulla... devo trovare la voglia, ma fra un po' mi sa che li inviterò a comparire davanti al Giudice di Pace di Civitavecchia.