Nel post odierno torniamo a parlare di economia turistica e più precisamente di una tipologia contrattuale che è considerata, a tutti gli effetti, una “formula base” di lavoro per la moggior parte dei tour operator: il “vuoto per pieno”. Iniziamo con il definire nel dettaglio di cosa si tratta: “Il vuoto-pieno (vuoto per pieno) è una tipologia contrattuale che consiste nell’acquistare anticipatamente un numero determinato (contingente) di servizi (es. camere, posti volo charter) per un periodo definito, a prescindere da quella che sarà l’effettiva vendita degli stessi da parte di chi acquista. Il fornitore dei servizi si obbliga a tenere a disposizione dell’impresa di viaggi il contingente prestabilito e quest’ultima si impegna a versare un corrispettivo costituito da un prezzo forfetario“.Posti in vuoto pieno???![]()
Al di là della pur sempre utile definizione standard di “vuoto per pieno”, esistono perlomeno due questioni che meritano un più efficace approfondimento.
In un primo caso il fattore di “rischio” (ponderato in relazione alla capacità imprenditoriale del t.o.) che tale strategia comporta dal punto di vista economico: accade, infatti, che in questo genere di contrattattazione è assente l’elemento di release (termine di scadenza di un’opzione di prenotazione data ad un’organizzazione turistica da un fornitore con data prefissata) il quale consente all’impresa di viaggi di ottimizzare il rapporto tra contingente (allotment) e vendita. Ciò che vincola il tour operator (particolarmente nel vuoto per pieno) è in sostanza l’obbligo di corrispondere il prezzo del contingente pre-acquistato anche in caso di mancata vendita.
Da questo punto di vista è pur sempre vero che, stante un prezzo decisamente competitivo offerto in fase di contrattazione dal fornitore al tour operator e trattandosi di un contingente importante (nel numero), ai fornitori stessi non sempre conviene stipulare tali specifici contratti. Tale convenienza è spesso calcolata in relazione alla bassa/alta stagionalità.
C’è però un secondo argomento che più direttamente potrebbe interessare i nostri lettori e che è legato al prezzo finale del prodotto così determinato. A fronte di quanto detto, il potenziale cliente/fruitore/consumatore finale del servizio avrà l’opportunità di acquistarlo ad un prezzo certamente molto competitivo proprio in quanto deciso “a tavolino” dal tour operator e non imposto/vincolato direttamente dal fornitore (es. tariffe di vendita pubblicate da catalogo turistico).
In buona sostanza l’accordo “vuoto per pieno” mira a raggiungere un triplice scopo: soddisfare il fornitore dei servizi cui verrannno presto esaurite le disponibilità anche in bassa/media stagione, agevolare il tour operator nella “libera” pianificazione del prezzo del prodotto con la consapevolezza di essere altamente competitivo sul mercato ed infine, attirare il cliente finale attraverso l’ottimo rapporto qualità/prezzo del servizio offerto.