Thread Alitalia dal 1° ottobre 2013


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Alitalia, Bisignani:.....Alla quale si aggiunge quella del sistema Paese che non è stato in grado di fare di Fiumicino ''un vero hub''.
Come scoprire l'acqua calda, ogni volta che ci capito mi metto le mani nei capelli. Sarebbe anche ora di cominciare a criticare pesantemente ADR, visto che nessuno dei santoni che al momento rilasciano dichiarazioni su AZ lo dice chiaramente.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Questi Corsi comando sono stati fini a se stessi (cioè i primi ufficiali sono stati abilitati al comando, ma anno poi proseguito nel loro incarico di primi ufficiali)...oppure, a seguito del corso, i primi ufficiali sono stati promossi anche "de facto"?

Perchè non credo che il secondo caso sia possibile, con così tanti comandanti in CIGS.....
Purtroppo, credo che il corso comando non è un'assunzione. Cioè: non è che hai assunto un esterno non cigs quale cpt. Se poi fossero proibiti anche i corsi, non lo so. In ogni caso, magari si poteva proporre al cpt in cigs un rientro da f/o.
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Purtroppo, credo che il corso comando non è un'assunzione. Cioè: non è che hai assunto un esterno non cigs quale cpt. Se poi fossero proibiti anche i corsi, non lo so. In ogni caso, magari si poteva proporre al cpt in cigs un rientro da f/o.
Il tuo discorso non ha molto senso ipotiziamo che a te serva un comandante,cosa fai?
Prendi un comandante da fuori e lo assumi così hai fatto 1(uno) solo corso oppure fai un upgrade interno e poi assumi uno da fuori per sostituirlo facendo invece 2 (due) corsi?

A meno che....non c'era la forzata necessità di upgradare qualcuno
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Il tuo discorso non ha molto senso ipotiziamo che a te serva un comandante,cosa fai?
Prendi un comandante da fuori e lo assumi così hai fatto 1(uno) solo corso oppure fai un upgrade interno e poi assumi uno da fuori per sostituirlo facendo invece 2 (due) corsi?

A meno che....non c'era la forzata necessità di upgradare qualcuno
Il mio discorso era riferito allo stato di costanza di intese cigs, come citato nel post originario.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Ah, e per noi non addetti ai lavori negli uffici della Magliana quali sarebbero gli impegni e le condizioni messe nero su bianco da Poste Italiane?
Attenzione al voyeurismo da web, non è che condizioni le devono rendere pubbliche. Come ha riportato la stampa, Poste si è impegnata ad acquistare eventuale inoptato per 75 m €, solo dopo è stata avviata una un d.d. dalla quale definire un contorno più approfondito dell'operazione. Solitamente funziona così, in questo caso poi parliamo di richiesta palesemente pretestuosa al fine di fare pressione sulla trattativa, infatti come ti dicevo non è che lo scambio di lettere abbia generato sorpresa o fatto ipotizzare magagne nei bilanci, ma è stato interpretato giustamente come una distanza fra le posizioni nella trattativa.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Il tuo discorso non ha molto senso ipotiziamo che a te serva un comandante,cosa fai?
Prendi un comandante da fuori e lo assumi così hai fatto 1(uno) solo corso oppure fai un upgrade interno e poi assumi uno da fuori per sostituirlo facendo invece 2 (due) corsi?

A meno che....non c'era la forzata necessità di upgradare qualcuno
Se non sbaglio AZ aveva necessita', a quell'epoca, di un certo nro di comandanti in piu' e un eccesso di f/o...
 

Old Crow

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7 Giugno 2006
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Chissà se Boston Consulting, parlando di costi, indica anche quello dei corsi comando fatti a primi uffucuali quando invece erano disponibili comandanti già pronti nel bacino della cigs.
Dai Bombatutto...sai come funziona, se DEVI fare il numero diciamo 15 in lista metti gli 14 al simulatore con un cecchino , oppure se prorprio non vuoi farla sporca fai passare il 14 il 15 e il 16 .
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Il mio discorso era riferito allo stato di costanza di intese cigs, come citato nel post originario.
Che tradotto in italiano significa?

Che assumendo un comandante dalla cigs avresti risparmiato un corso di addestramento,e di conseguenza soldi,e rispettato un accordo?
Se intendi questo:si è così
 
F

flyboy

Guest
Da Repubblica di oggi, pag. 25.

Piano di emergenza Alitalia: tagli a personale, stipendi e aerei

ROMA — Il piano di emergenza stand alone preparato da Gabriele Del Torchio, è quasi pronto e prevede nuovi sacrifici per tutti i dipendenti. Martedì prossimo l’amministratore delegato di Alitalia porterà in cda un dossier pieno zeppo di tagli e risparmi che sulla carta arrivano a quasi 100 milioni di euro complessivi.
Se, come le ultime indicazioni provenienti da Parigi lasciano intuire, Air France dovesse dare l’addio a Roma, rinunciando alla partecipazione all’aumento di capitale e diluendo la propria quota fino al 6% (e non all’11% come supposto, secondo quanto è riportato in uno studio di Credit Suisse), il piano si trasformerebbe in un manuale di sopravvivenza solitaria.
La ristrutturazione servirebbe a imprimere un colpo di reni — momentaneo — al vettore, che rimarrebbe operativo fino ad una incorporazione in una compagnia straniera. Il cui nome non sembra ancora scritto sull’agenda di Del Torchio, a parte i soliti noti Aeroflot e Etihad che non sembrano però pronti ad entrare in gioco. Ma in alternativa resta aperto uno spiraglio: la fusione con Air France-Klm potrebbe trovare un nuovo rilancio a sorpresa proprio sulla spinta di un nuovo piano industriale lacrime e sangue. Le indicazioni contenute nel documento ancora riservato, puntano ad un mix di riduzione del numero di aerei impiegati e alla messa in cassa integrazione per 1.100 dipendenti più la dolorosa chiusura di altrettanti contratti a tempo determinato, molti dei quali avviati da diversi anni e oggi sacrificati sull’altare di una crisi pesantissima: le tabelle indicano circa 260 piloti in meno, una riduzione di 420 assistenti di volo e 450 impiegati. In arrivo, per quasi tutte le figure professionali che resteranno al proprio posto, anche la proposta di una riduzione secca del 20% dello stipendio. Gli unici a non subire sforbiciate allo stipendio saranno i dipendenti che oggi percepiscono una retribuzione inferiore ai 40 mila euro annui.
Ad eccezione di operai e impiegati, tutti gli altri, compresi piloti, assistenti di volo, quadri o dirigenti di seconda fascia, saranno colpiti dalla riduzione pari ad un quinto della retribuzione attuale e non sono escluse per i manager di fascia alta nuovi tagli e uscite dettate da una possibile riorganizzazione interna. Nel mirino ci sarebbero anche altri benefit concessi fino ad oggi ad alcune tipologie di dipendenti.
Questo progetto, che martedì prossimo otterrà il probabile via libera dei consiglieri, arriva nel momento più delicato di tutta la storia di Alitalia Cai, società nata dalle ceneri di Alitalia Lai nel 2008. Giovedì prossimo scadono i termini per la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 300 milioni di euro che Air France non sembra voler onorare nelle condizioni attuali o in mancanza di una forte ristrutturazione del debito e tagli ai costi pari al 20%. Una strada che forse col nuovo piano potrebbe riaprirsi se i transalpini giudicheranno il progetto di Del Torchio sufficientemente “grintoso”. Ma i sindacati da giorni sono in fibrillazione e esigono un incontro con i vertici di Alitalia per conoscere i termini della ristrutturazione mentre il leader della Uil Luigi Angeletti chiede in queste ore «un piano industriale non provvisorio che, al di là degli assetti societari, dia certezze per il futuro e metta in campo più rotte di lungo raggio».
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Da Repubblica di oggi, pag. 25.

Piano di emergenza Alitalia: tagli a personale, stipendi e aerei

ROMA — Il piano di emergenza stand alone preparato da Gabriele Del Torchio, è quasi pronto e prevede nuovi sacrifici per tutti i dipendenti. Martedì prossimo l’amministratore delegato di Alitalia porterà in cda un dossier pieno zeppo di tagli e risparmi che sulla carta arrivano a quasi 100 milioni di euro complessivi.
Se, come le ultime indicazioni provenienti da Parigi lasciano intuire, Air France dovesse dare l’addio a Roma, rinunciando alla partecipazione all’aumento di capitale e diluendo la propria quota fino al 6% (e non all’11% come supposto, secondo quanto è riportato in uno studio di Credit Suisse), il piano si trasformerebbe in un manuale di sopravvivenza solitaria.
La ristrutturazione servirebbe a imprimere un colpo di reni — momentaneo — al vettore, che rimarrebbe operativo fino ad una incorporazione in una compagnia straniera. Il cui nome non sembra ancora scritto sull’agenda di Del Torchio, a parte i soliti noti Aeroflot e Etihad che non sembrano però pronti ad entrare in gioco. Ma in alternativa resta aperto uno spiraglio: la fusione con Air France-Klm potrebbe trovare un nuovo rilancio a sorpresa proprio sulla spinta di un nuovo piano industriale lacrime e sangue. Le indicazioni contenute nel documento ancora riservato, puntano ad un mix di riduzione del numero di aerei impiegati e alla messa in cassa integrazione per 1.100 dipendenti più la dolorosa chiusura di altrettanti contratti a tempo determinato, molti dei quali avviati da diversi anni e oggi sacrificati sull’altare di una crisi pesantissima: le tabelle indicano circa 260 piloti in meno, una riduzione di 420 assistenti di volo e 450 impiegati. In arrivo, per quasi tutte le figure professionali che resteranno al proprio posto, anche la proposta di una riduzione secca del 20% dello stipendio. Gli unici a non subire sforbiciate allo stipendio saranno i dipendenti che oggi percepiscono una retribuzione inferiore ai 40 mila euro annui.
Ad eccezione di operai e impiegati, tutti gli altri, compresi piloti, assistenti di volo, quadri o dirigenti di seconda fascia, saranno colpiti dalla riduzione pari ad un quinto della retribuzione attuale e non sono escluse per i manager di fascia alta nuovi tagli e uscite dettate da una possibile riorganizzazione interna. Nel mirino ci sarebbero anche altri benefit concessi fino ad oggi ad alcune tipologie di dipendenti.
Questo progetto, che martedì prossimo otterrà il probabile via libera dei consiglieri, arriva nel momento più delicato di tutta la storia di Alitalia Cai, società nata dalle ceneri di Alitalia Lai nel 2008. Giovedì prossimo scadono i termini per la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 300 milioni di euro che Air France non sembra voler onorare nelle condizioni attuali o in mancanza di una forte ristrutturazione del debito e tagli ai costi pari al 20%. Una strada che forse col nuovo piano potrebbe riaprirsi se i transalpini giudicheranno il progetto di Del Torchio sufficientemente “grintoso”. Ma i sindacati da giorni sono in fibrillazione e esigono un incontro con i vertici di Alitalia per conoscere i termini della ristrutturazione mentre il leader della Uil Luigi Angeletti chiede in queste ore «un piano industriale non provvisorio che, al di là degli assetti societari, dia certezze per il futuro e metta in campo più rotte di lungo raggio».
angeletti a parte che e' assolutamente incommentabile

non vai lontano con sta roba
 

belumosi

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Da Repubblica di oggi, pag. 25.

Piano di emergenza Alitalia: tagli a personale, stipendi e aerei

ROMA — Il piano di emergenza stand alone preparato da Gabriele Del Torchio, è quasi pronto e prevede nuovi sacrifici per tutti i dipendenti. Martedì prossimo l’amministratore delegato di Alitalia porterà in cda un dossier pieno zeppo di tagli e risparmi che sulla carta arrivano a quasi 100 milioni di euro complessivi.
Se, come le ultime indicazioni provenienti da Parigi lasciano intuire, Air France dovesse dare l’addio a Roma, rinunciando alla partecipazione all’aumento di capitale e diluendo la propria quota fino al 6% (e non all’11% come supposto, secondo quanto è riportato in uno studio di Credit Suisse), il piano si trasformerebbe in un manuale di sopravvivenza solitaria.
La ristrutturazione servirebbe a imprimere un colpo di reni — momentaneo — al vettore, che rimarrebbe operativo fino ad una incorporazione in una compagnia straniera. Il cui nome non sembra ancora scritto sull’agenda di Del Torchio, a parte i soliti noti Aeroflot e Etihad che non sembrano però pronti ad entrare in gioco. Ma in alternativa resta aperto uno spiraglio: la fusione con Air France-Klm potrebbe trovare un nuovo rilancio a sorpresa proprio sulla spinta di un nuovo piano industriale lacrime e sangue. Le indicazioni contenute nel documento ancora riservato, puntano ad un mix di riduzione del numero di aerei impiegati e alla messa in cassa integrazione per 1.100 dipendenti più la dolorosa chiusura di altrettanti contratti a tempo determinato, molti dei quali avviati da diversi anni e oggi sacrificati sull’altare di una crisi pesantissima: le tabelle indicano circa 260 piloti in meno, una riduzione di 420 assistenti di volo e 450 impiegati. In arrivo, per quasi tutte le figure professionali che resteranno al proprio posto, anche la proposta di una riduzione secca del 20% dello stipendio. Gli unici a non subire sforbiciate allo stipendio saranno i dipendenti che oggi percepiscono una retribuzione inferiore ai 40 mila euro annui.
Ad eccezione di operai e impiegati, tutti gli altri, compresi piloti, assistenti di volo, quadri o dirigenti di seconda fascia, saranno colpiti dalla riduzione pari ad un quinto della retribuzione attuale e non sono escluse per i manager di fascia alta nuovi tagli e uscite dettate da una possibile riorganizzazione interna. Nel mirino ci sarebbero anche altri benefit concessi fino ad oggi ad alcune tipologie di dipendenti.
Questo progetto, che martedì prossimo otterrà il probabile via libera dei consiglieri, arriva nel momento più delicato di tutta la storia di Alitalia Cai, società nata dalle ceneri di Alitalia Lai nel 2008. Giovedì prossimo scadono i termini per la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 300 milioni di euro che Air France non sembra voler onorare nelle condizioni attuali o in mancanza di una forte ristrutturazione del debito e tagli ai costi pari al 20%. Una strada che forse col nuovo piano potrebbe riaprirsi se i transalpini giudicheranno il progetto di Del Torchio sufficientemente “grintoso”. Ma i sindacati da giorni sono in fibrillazione e esigono un incontro con i vertici di Alitalia per conoscere i termini della ristrutturazione mentre il leader della Uil Luigi Angeletti chiede in queste ore «un piano industriale non provvisorio che, al di là degli assetti societari, dia certezze per il futuro e metta in campo più rotte di lungo raggio».
Io la vedo così: di fatto AZ ha accettato la ristrutturazione imposta da AF, la quale darà atto al management di aver fatto la scelta corretta e caccerà finalmente il grano.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Che tradotto in italiano significa?

Che assumendo un comandante dalla cigs avresti risparmiato un corso di addestramento,e di conseguenza soldi,e rispettato un accordo?
Se intendi questo:si è così
Significa che il riferimento era il post che ha accennato per primo l'argomento. E la mia replica era riferita a una situazione interessata dalla vigenza delle intese cigs 2008, come mi era parso di capire nel suddetto post.

La tua replica mi pare invece connotata a una situazione normale, priva di vincoli cigs.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Io la vedo così: di fatto AZ ha accettato la ristrutturazione imposta da AF, la quale darà atto al management di aver fatto la scelta corretta e caccerà finalmente il grano.
A meno sembra che nel ragionamento manchi l'accenno alla ristrutturazione del debito, alle rotte, a quella richiesta sulla cigs e forse ad altro.
E la questione del debito non è poco. Quindi, quanto eventualmente proposto dal piano potrebbe non bastargli.

Quindi lo stesso potrebbe significare che fanno questo passo, il quale se gli sta bene meglio così, in caso contrario gli darebbe (secondo loro) miglior appeal e minor fabbisogno per resistere ulteriormente.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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C'è chi riesce a fare utili:

Iag: utile balza a 580 mln in III trim con Vueling e crescita British Airways

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 08 nov - Il gruppo aereo Iag, proprietario di British Airways, Iberia e Vueling ha visto l'utile netto del terzo trimestre salire a 580 milioni di euro contro 219 milioni di un anno prima. Lo ha annunciato il gruppo precisando che il balzo dei profitti e' dovuto al contributo di Vueling, integrato all'interno del gruppo, in primavera, ad un forte aumento degli utili di British Airways ed agli effetti della ristrutturazione di Iberia. Le vendite sono aumentate del 6,9% a 5,4 nel trimestre. In termini di prospettiva, Iag conta su un risultato operativo al lordo delle componenti straordinarie di circa 740 milioni di euro.
dopo ristrutturazioni e rimodulazioni
personalmente avrei preferito molto di piu' british ai francoolandesi , ma sono abbastnza certo che saranno in grado di farla funzionare una volta acqusita , a caro prezzo per dirigenti, fornitori e forse forse sindacati, anche , ma decisamente meno in generale per i dipendenti
 

atlantique

Utente Registrato
4 Ottobre 2008
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Significa che il riferimento era il post che ha accennato per primo l'argomento. E la mia replica era riferita a una situazione interessata dalla vigenza delle intese cigs 2008, come mi era parso di capire nel suddetto post.

La tua replica mi pare invece connotata a una situazione normale, priva di vincoli cigs.
Cigs o non Cigs il tuo discorso non aveva molto senso.
Parlavi di un upgrade interno e poi di un assunzione di un comandante dalla CIGS per metterlo a fare il primo ufficiale.Così facendo devi fare un corso per addestrare un primo ufficiale a fare il comandante e poi dovresti prendere un comandante da fuori e addestrarlo a fare il primo ufficiale.
Non faresti prima a prendere una comandante dalla CIGS per fare il comandante?
Avresti fatto un solo corso invece di due;mentre prendere un FO e farlo diventare CPT e prendere un CPT da fuori per fare il FO sarebbe una follia.
Perchè upgradare qualcuno internamente e poi downgradare qualcuno dall'esterno quando puoi prendere un comandante già fatto in CIGS?
Come ti è stato spiegato la necessità di fare comandanti non nasceva da esigenze di organico ma da altre esigenze che è meglio non scrivere
 
Stato
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