- 10 Dicembre 2007
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Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic
Poi ti leggi un articolo come questo e ti domandi se AZ potrà mai diventare una risorsa, anche piccola, per questo paese, o se continuerà ad essere un cancro per le finanze dei cittadini.
14/12/2013
Torna la tassa per Alitalia
Nuovi sgravi alla ricerca. Un sovrapprezzo di tre euro per allungare la cig ai dipendenti
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Nel testo uscito dal ministero dello Sviluppo non v’era traccia della norma. È spuntata come un fungo nel comunicato del governo, fra un passaggio dedicato ai nuovi fondi per l’Expo’ alla spiegazione su come il governo tenterà di far scendere la bolletta energetica: «Proroga degli ammortizzatori sociali per il mercato del trasporto aereo». La norma poco ha a che fare con un decreto dedicato alla internazionalizzazione delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero, semmai con gli ennesimi costi sociali della ennesima crisi Alitalia.
L’antefatto: cinque anni fa la ristrutturazione della ex compagnia di bandiera costò la cassa integrazione a quasi settemila dipendenti, ai quali il governo Berlusconi decise di garantire un trattamento molto favorevole: fino a sette anni di sussidio all’80% dell’ultimo stipendio, finanziato con un sovrapprezzo di tre euro di tutti i biglietti aerei emessi in Italia. Il governo Monti aveva deciso di porre fine a quella anomalia, limitando il periodo di cassa a un massimo di cinque anni. Ai sindacati però quella soluzione è sembrata ingiusta, perché violava i patti sottoscritti a Palazzo Chigi nel 2008. Ne hanno chiesto conto al ministro dei Trasporti Lupi, che si è impegnato personalmente. Di qui la decisione di tornare all’antico, e di garantire per almeno altri due anni il sovrapprezzo necessario a finanziare il fondo speciale dei lavoratori ex Alitalia, circa 180 milioni di euro, più trenta che verranno concessi per finanziare uno sgravio contributivo superiore al 50% per chi riceve l’indennità di volo, vale a dire piloti e assistenti di volo. È finita qui? Non esattamente.
Nel frattempo, con il nuovo piano di ristrutturazione, andranno in cassa integrazione altri duemila lavoratori, i quali (come biasimarli?) chiedono lo stesso trattamento concesso finora ai colleghi lasciati a terra cinque anni fa. Per questo - così recita la norma - il governo potrà confermare il sovrapprezzo anche oltre il primo gennaio 2016, almeno fino a quando la ex compagnia di bandiera, invece di licenziare, non tornerà ad assumere. Per attenuare il peso della sovrattassa è stato comunque deciso di eliminare la doppia imposizione sui passeggeri in transito da un aeroporto all’altro.
Il resto del pacchetto «Destinazione Italia» è quello promesso: un credito d’imposta del 50% sugli investimenti incrementali nella ricerca, l’apertura di un desk dedicato che permetterà alle aziende straniere di avere una pianificazione fiscale per cinque anni, la concentrazione in nove uffici giudiziari di altrettante città delle controversie con le società con sede all’estero, l’allargamento dell’esperimento dei mini-bond per il finanziamento delle piccole e medie imprese. Il decreto introduce un sistema che permetterà ai produttori di energie rinnovabili di spalmare su un periodo più lungo gli incentivi concessi, e questo dovrebbe permettere una mini-riduzione dei sovrapprezzi in bolletta. Sono in arrivo altri 96 milioni per l’Expo’ 2015 e il raddoppio dei fondi per l’Istituto del commercio estero, definanziato dal governo Berlusconi. Si estende a 24 ore l’orario di apertura degli uffici dell’Agenzia delle Dogane e parte finalmente il rilascio di certificati camerali anche in inglese. «Il pacchetto di oggi è un grande passo avanti per il sostegno alla internazionalizzazione delle imprese», chiosa il viceministro allo Sviluppo Carlo Calenda.
http://www.lastampa.it/2013/12/14/i...r-alitalia-yYjglEBZwEFuir9BMpFbHN/pagina.html
Poi ti leggi un articolo come questo e ti domandi se AZ potrà mai diventare una risorsa, anche piccola, per questo paese, o se continuerà ad essere un cancro per le finanze dei cittadini.
14/12/2013
Torna la tassa per Alitalia
Nuovi sgravi alla ricerca. Un sovrapprezzo di tre euro per allungare la cig ai dipendenti
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Nel testo uscito dal ministero dello Sviluppo non v’era traccia della norma. È spuntata come un fungo nel comunicato del governo, fra un passaggio dedicato ai nuovi fondi per l’Expo’ alla spiegazione su come il governo tenterà di far scendere la bolletta energetica: «Proroga degli ammortizzatori sociali per il mercato del trasporto aereo». La norma poco ha a che fare con un decreto dedicato alla internazionalizzazione delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero, semmai con gli ennesimi costi sociali della ennesima crisi Alitalia.
L’antefatto: cinque anni fa la ristrutturazione della ex compagnia di bandiera costò la cassa integrazione a quasi settemila dipendenti, ai quali il governo Berlusconi decise di garantire un trattamento molto favorevole: fino a sette anni di sussidio all’80% dell’ultimo stipendio, finanziato con un sovrapprezzo di tre euro di tutti i biglietti aerei emessi in Italia. Il governo Monti aveva deciso di porre fine a quella anomalia, limitando il periodo di cassa a un massimo di cinque anni. Ai sindacati però quella soluzione è sembrata ingiusta, perché violava i patti sottoscritti a Palazzo Chigi nel 2008. Ne hanno chiesto conto al ministro dei Trasporti Lupi, che si è impegnato personalmente. Di qui la decisione di tornare all’antico, e di garantire per almeno altri due anni il sovrapprezzo necessario a finanziare il fondo speciale dei lavoratori ex Alitalia, circa 180 milioni di euro, più trenta che verranno concessi per finanziare uno sgravio contributivo superiore al 50% per chi riceve l’indennità di volo, vale a dire piloti e assistenti di volo. È finita qui? Non esattamente.
Nel frattempo, con il nuovo piano di ristrutturazione, andranno in cassa integrazione altri duemila lavoratori, i quali (come biasimarli?) chiedono lo stesso trattamento concesso finora ai colleghi lasciati a terra cinque anni fa. Per questo - così recita la norma - il governo potrà confermare il sovrapprezzo anche oltre il primo gennaio 2016, almeno fino a quando la ex compagnia di bandiera, invece di licenziare, non tornerà ad assumere. Per attenuare il peso della sovrattassa è stato comunque deciso di eliminare la doppia imposizione sui passeggeri in transito da un aeroporto all’altro.
Il resto del pacchetto «Destinazione Italia» è quello promesso: un credito d’imposta del 50% sugli investimenti incrementali nella ricerca, l’apertura di un desk dedicato che permetterà alle aziende straniere di avere una pianificazione fiscale per cinque anni, la concentrazione in nove uffici giudiziari di altrettante città delle controversie con le società con sede all’estero, l’allargamento dell’esperimento dei mini-bond per il finanziamento delle piccole e medie imprese. Il decreto introduce un sistema che permetterà ai produttori di energie rinnovabili di spalmare su un periodo più lungo gli incentivi concessi, e questo dovrebbe permettere una mini-riduzione dei sovrapprezzi in bolletta. Sono in arrivo altri 96 milioni per l’Expo’ 2015 e il raddoppio dei fondi per l’Istituto del commercio estero, definanziato dal governo Berlusconi. Si estende a 24 ore l’orario di apertura degli uffici dell’Agenzia delle Dogane e parte finalmente il rilascio di certificati camerali anche in inglese. «Il pacchetto di oggi è un grande passo avanti per il sostegno alla internazionalizzazione delle imprese», chiosa il viceministro allo Sviluppo Carlo Calenda.
http://www.lastampa.it/2013/12/14/i...r-alitalia-yYjglEBZwEFuir9BMpFbHN/pagina.html