Re: Thread Alitalia / Etihad
sole 24 ore
Nessuna lettera d'intenti, almeno per oggi. I tempi delle possibili nozze tra Alitalia ed Etihad non saranno infatti strettissimi, come conferma oggi il numero uno della compagnia del Golfo, James Hogan, nel corso di una conferenza stampa ad Abu Dhabi. «Siamo in fase di due diligence al momento. Il mandato che abbiamo ricevuto dagli azionisti è che se riusciamo a raggiungere un accordo che rispetta il mandato commerciale, torneremo e lo presenteremo al cda: questo è lo stato nel quale siamo al momento».
Insomma, non c'è alcuna fretta. E soprattutto non ci sono certezze sull'esito positivo della partita, come sottolineato più volte dal Sole 24 Ore. Le condizioni degli emiratini, che promettono una iniezione di capitale di circa 300 milioni di euro, sono chiare e su alcuni tasselli il vettore di Abu Dhabi non è intenzionato a transigere. Il nodo principale resta la ristrutturazione del debito di Alitalia - che ammonta a circa 900 milioni di euro - e sul quale Etihad chiede uno sforzo ulteriore delle banche-azioniste (Intesa Sanpaolo e UniCredit). Richiesta per ora rispedita al mittente da due istituti.
E le distanze appaiono al momento siderali anche su un altro versante: la riduzione del costo del lavoro. Gli emiratini infatti considerano insufficienti i risparmi ottenuti dall'ad Gabriele Del Torchio al tavolo negoziale con i sindacati - che hanno già detto sì a un piano consistente di cig a rotazione per gestire 1900 esuberi - e vorrebbero una ulteriore sforbiciata sull'esborso per il personale. Peraltro il secondo tempo della partita sui tagli di indennità e altre voci del contratto Cai è per il momento sospesa anche perché i sindacati non sono disposti ad accettare altri sacrifici in assenza di un piano di rilancio. Che, però, è tutto legato al finale del confronto con Etihad.
La due diligence, dunque, prosegue. Mentre sull'alleanza con Air Berlin Hogan si è limitato a dire che «tutti i nostri obiettivi sono stati raggiunti e siamo agli ultimi passaggi nelle negoziazioni per dare via a un nuovo passaggio nella nostra partnership». Sul tavolo cè la possibilità di un aumento della partecipazione della compagnia araba dall'attuale 30% al 49% sul quale Bruxelles ha già acceso un faro chiedendo ai tedeschi di confermare che l'impegno di Etihad rispetti le regole Ue sulla concorrenza. E la commissione europea sta vigilando anche sull'evolversi della trattativa tra emiratini e Alitalia nel timore appunto che Etihad possa aggirare i paletti che impediscono una partecipazione superiore al 49% nel capitale di una compagnia del Vecchio Continente pena la perdita dei diritti di volo Ue.