Thread Alitalia / Etihad - Parte I


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pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Io che non sono del settore dico che il trasporto aereo deve essere (come giusto che sia) lo strumento e non il fine come voi considerate.
Andate a fare le messe cantate sui piccoli aeroporti che perdono 5 milioni di euro magari con risorse della comunità locale e poi si scopre che quasi tutti fruiscono di aiuti statali e parastatali, che per costruire un aeroporto hub di malpensa ci sono voluti tra treni autostrade tunnel e quant'altro 5 miliardi e adesso lo buttano nel cesso, che per gli altri ci vogliono varianti e paravarianti con annessi collegamenti all'AV ecc.ecc. che a forza di calci nel culo altri 5 miliardi per alitalia e poi il fondo speciale trasporto aereo adibito solo al trasporto aereo.

La gestione degli aeroporti deve essere gestita in maniera unitaria come in spagna vedi aena, che, per quanto calderone, garantisce un elemento di sviluppo unico e veicolo del turismo, oltretutto si muoverebbe di piu' l'economia da tutte le parti e probabilmente ci sarebbero anche meno disoccupati nel trasporto aereo, piu occupati nel turismo e pil.

Perchè? perchè l'aeroporto rappresenta uno strumento e non il guadagno o il potere di una società di gestione proprietaria.
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia, Etihad rimette mano all’offerta per convincere le banche

MILANO - Etihad struttura di nuovo l’offerta su Alitalia per avere più garanzie che il cda non la rispedisca al mittente: uno dei punti da levigare sarebbe il debito con le banche. Per questo le consultazioni effettuate da Citi, advisor di Cai, hanno fatto emergere l’opportunità di rinviare di qualche giorno il cda fissato a Milano per domani pomeriggio, per ammorbidire la proposta. Il consiglio potrebbe tenersi martedì o mercoledì per dare il tempo di negoziare gli aggiustamenti al tavolo con i banchieri di JpMorgan che assistono Etihad: le parti si sarebbero incontrate ieri per proseguire il lavoro anche oggi, tenendosi sempre in contatto con Gabriele Del Torchio.

L’obiettivo sarebbe quello di stendere una nuova versione dell’offerta che abbia probabilità di essere accettata e sottoscritta dagli amministratori di Alitalia. Finora James Hogan ha riscontrato il pieno appoggio di Matteo Renzi, Maurizio Lupi per conto del governo al piano di salvataggio di Alitalia, specie per quanto concerne le competenze dell’esecutivo - sistema di trasporto integrato con il treno, liberalizzazione degli slot di Linate - ma ora deve trovare il consenso degli altri stakeholders, soci in testa.

Di sicuro la nuova proposta dovrà rivedere i termini dei sacrifici chiesti alle banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit soprattutto) nella loro veste di creditori. Etihad avrebbe voluto che dei 549 milioni di esposizione, circa 400 venissero stralciati: write-off (cancellazione) o conversione in strumenti ibridi non partecipativi. Insomma i due istituti avrebbero dovuto accusare una perdita secca. Citi avrebbe percepito che le due banche sono disponibili a fare la loro parte riguardo il ruolo di creditore, prima però devono farla gli azionisti, tra i quali ci sono anche Intesa Sanpaolo che ha il 20,59% e Unicredit (12,99%). Questo significa allora che il piano dovrà prevedere una pulizia di bilancio più radicale di quella prospettata. L’impairment test, cioè la verifica delle poste dell’attivo di Alitalia per accertare il valore (l’ok al bilancio è stato rinviato) dovrebbe estendersi ben oltre le ipotizzate svalutazioni dell’avviamento di AirOne. Potrebbe coinvolgere Alitalia Loyalty, la newco contenente il programma MilleMiglia creata a gennaio 2013 per un maquillage contabile. Più altre voci che se rettificate ridurranno ancora di più il patrimonio, diluendo le partecipazioni dei soci. Intesa e Unicredit, invece, sarebbero propensi a rimodulare i crediti allungandone le scadenze: attualmente hanno durata al 2015, potrebbero accettare un’ulteriore estensione. Se dovesse essere necessario potrebbero concedere altri 35 milioni per completare il prestito di 165 accordato a metà febbraio.

L’INVESTIMENTO
Etihad è disposta a mettere sul tavolo 500 milioni, di cui 300 in aumento di capitale aperto anche ad alcuni soci attuali, che gli darebbe la possibilità di attestarsi al 45% circa. I restanti 200 milioni, invece, sarebbero utilizzati come finanziamento-soci e, un gruzzolo, per acquistare da Cai gli slot di Londra all’interno della revisione del network complessivo che è un altro dei punti della proposta su cui si lavorerà fino all’ultimo. Il nuovo piano di Abu Dhabi non è molto distante da quello di Del Torchio che sta consentendo al vettore italiano di restare in piedi in continuità aziendale. Dovrebbe essere più rigoroso nel taglio dei costi con la previsione di arrivare a 3 mila esuberi in cig in modo da consentire il ritorno al break-even nel 2017 da raggiungere anche attraverso l’implementazione delle rotte intercontinentali, con il rilancio di Malpensa e, soprattutto Fiumicino destinato a diventare il secondo hub del polo. Lo sviluppo internazionale si estende anche a Linate che ridurrà il traffico navetta ma potenzierà i collegamenti con le città europee non capitali. Con Etihad, insomma le possibilità di prendere il volo stanno aumentando.


http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/alitalia-etihad-offerta/629337.shtml
 

janmnastami

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Re: Thread Alitalia / Etihad

è vero, ma non ci voleva molta intelligenza a capire che un aeroporto là, nella brughiera, non avrebbe mai avuto successo....batsava guardare una semplice cara geografica delle elementari x capire che andava costruito da tutt'altra parte.....scasatemi, ma è cosi
Tralasciando che Malpensa è sempre stata lì, sin dagli inizi del '900, tu dove avresti messo due piste parallele nei dintorni di Milano?
 

pippen

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11 Giugno 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Si capiscono molte cose.
ahahaha.. per essere tecnico bisogna spendere almeno 5 miliardi di euro a botta, come affermava freud se il prezzo è troppo basso non vali, fate tanti "voli" (d'altra parte è il vostro mestiere) pindarici e perdete di vista l'obiettivo.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

chissà perchè la spagna ha tutti quei voli internazionali, perchè è un paese piu' interessante dell'italia o perche hanno trovato il modo di gestirlo come Cristo comanda, pur con tutti i limiti e i calderoni (aena) possibili? qualcuno se lo dovrebbe domandare, perchè il problema prima di tutto è un problema di infrastruttura e poi dopo di compagnie di gestione e non viceversa. Tutti i servizi universali si sono divisi tra gestione dell'infrastruttura e gestione del servizio ma i soldi si fanno con l'infrastruttura, ferrovie dello stato insegna e la gestione dell'infrastruttura (in questo caso ferroviaria) è unitaria.
 

gbaru

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5 Febbraio 2011
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Stuttgart - Germania
Re: Thread Alitalia / Etihad

Pirloni è un complimento. Sono molto ma molto peggio.
Mi aggiungo anch'io da milanese ormai da tanto tempo in Germania.

A Monaco hanno chiuso il vecchio aeroporto in centro città ed adesso il loro "aeroporto nella brughiera" è il secondo scalo tedesco.
A Berlino stanno facendo dei grandi casini, ma ci scommetto che chiuderanno TXL appena il nuovo aeroporto sarà agibile.

E a Milano?
A Milano i milanesi piagnucolano di non chiudere il vecchio aeroporto, anche se brutto, scassato, e limitato da tutti i punti di vista.
Perchè?
Perchè è così comodo... e non capiscono che si fanno fottere da AirFrance e LH..

Contenti voi....

buon lavoro,
Gbaru
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia: domani Lupi vede sindacati
In attesa lettera intenti Etihad con dettagli su tagli


(ANSA) - ROMA, 13 APR - Domani il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, incontrerà i sindacati nell'ambito della vicenda Alitalia. Si sta aspettando la lettera di intenti di Etihad che dovrebbe definire il piano della compagnia di Abu Dhabi, che comprende anche tagli al personale del gruppo italiano.
 

Vortigern

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Re: Thread Alitalia / Etihad

E dov'è la novità, o la notizia? Sono anni che sappiamo tutto ciò e c'è chi pur stando su un'altra base c'ha rimesso il posto di lavoro.
Non credo che quanto emerso su LIN dalle indiscrezioni possa stargli bene in eterno, ma penso che sino alla fine dell'Expo non si alzi paglia.
Nessuna novità, infatti. Ma sarebbe meglio che, anche su questo tema, si aprano gli occhi e le menti.....e si inizi ad accettare la realtà.
 

pierluigimartini

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Scusa la mia intromissione,ma devi sapere che chi ha costruito Malpensa ignorava le più minime regole aeronautiche,infatti le piste parallele di Malpensa sono state realizzate troppo vicine una all altra ,infatti è vietato l'uso degli avvicinamenti paralleli ,pertanto l inefficienza a origini molto molto lontane
 

Vortigern

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Scusa la mia intromissione,ma devi sapere che chi ha costruito Malpensa ignorava le più minime regole aeronautiche,infatti le piste parallele di Malpensa sono state realizzate troppo vicine una all altra ,infatti è vietato l'uso degli avvicinamenti paralleli ,pertanto l inefficienza a origini molto molto lontane
Più o meno è quello che sostengo io: MXP non è poi il gioiellino che sarebbe dovuto essere, anzi.....

Per me è proprio il classico esempio di come anche un idea di fondo brillante possa essere invalidata da un esecuzione pratica discutibile....
 

atlantique

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Sole 24 ore.

dal sole odierno:
Quote:
Che gli arabi dettino la linea
lo dimostrano le condizioni fis-
sate da Etihad nella bozza di
piano industriale: i) una ridu-
zione dei costi di Alitalia con
la riduzione degli stipendi e il
taglio di 3mila addetti sui 4mi-
la complessivi, esuberi che do-
vrebbero uscire dalla compa-
gnia, mentre oggi ci sono quasi
3mila lavoratori in cigs a rota-
zione o in contratti di solidarie-
tà, cioè esuberi temporanei, ol-
tre al ridimensionamento flot-
ta di 15-2o aerei di medio rag-
gio (Airbus 320); 2) ristruttura-
zione di 40o milioni di debiti
verso le banche (su un miliar-
do di debiti finanziari), che do-
vrebbero essere cancellati
con la conversione in capitale;
3) collegamenti degli aeropor-
ti in particolare Fiumicino con
l'alta velocità ferroviaria e libe-
ralizzazione dei voli a Linate,
oggi limitati alla Ue.
Se le condizioni saranno
soddisfatte, gli arabi sarebbe-
ro disposti a investire fino a
55o milioni, per entrare in una
compagnia più piccola dell'Ali-
talia di oggi. Lo sviluppo si fa-
rebbe dopo, e con gradualità


Il messaggero:

litalia, Etihad rimette mano all’offerta. Scure su impiegati e operai, in 2.000 rischiano il posto

MILANO Etihad struttura di nuovo l’offerta su Alitalia per avere più garanzie che il cda non la rispedisca al mittente: uno dei punti da levigare sarebbe il debito con le banche. Per questo le consultazioni effettuate da Citi, advisor di Cai, hanno fatto emergere l’opportunità di rinviare di qualche giorno il cda fissato a Milano per domani pomeriggio, per ammorbidire la proposta. Il consiglio potrebbe tenersi martedì o mercoledì per dare il tempo di negoziare gli aggiustamenti al tavolo con i banchieri di JpMorgan che assistono Etihad: le parti si sarebbero incontrate ieri per proseguire il lavoro anche oggi, tenendosi sempre in contatto con Gabriele Del Torchio. L’obiettivo sarebbe quello di stendere una nuova versione dell’offerta che abbia probabilità di essere accettata e sottoscritta dagli amministratori di Alitalia. Finora James Hogan ha riscontrato il pieno appoggio di Matteo Renzi, Maurizio Lupi per conto del governo al piano di salvataggio di Alitalia, specie per quanto concerne le competenze dell’esecutivo - sistema di trasporto integrato con il treno, liberalizzazione degli slot di Linate - ma ora deve trovare il consenso degli altri stakeholders, soci in testa.
Di sicuro la nuova proposta dovrà rivedere i termini dei sacrifici chiesti alle banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit soprattutto) nella loro veste di creditori. Etihad avrebbe voluto che dei 549 milioni di esposizione, circa 400 venissero stralciati: write-off (cancellazione) o conversione in strumenti ibridi non partecipativi. Insomma i due istituti avrebbero dovuto accusare una perdita secca. Citi avrebbe percepito che le due banche sono disponibili a fare la loro parte riguardo il ruolo di creditore, prima però devono farla gli azionisti, tra i quali ci sono anche Intesa Sanpaolo che ha il 20,59% e Unicredit (12,99%). Questo significa allora che il piano dovrà prevedere una pulizia di bilancio più radicale di quella prospettata. L’impairment test, cioè la verifica delle poste dell’attivo di Alitalia per accertare il valore (l’ok al bilancio è stato rinviato) dovrebbe estendersi ben oltre le ipotizzate svalutazioni dell’avviamento di AirOne. Potrebbe coinvolgere Alitalia Loyalty, la newco contenente il programma MilleMiglia creata a gennaio 2013 per un maquillage contabile. Più altre voci che se rettificate ridurranno ancora di più il patrimonio, diluendo le partecipazioni dei soci. Intesa e Unicredit, invece, sarebbero propensi a rimodulare i crediti allungandone le scadenze: attualmente hanno durata al 2015, potrebbero accettare un’ulteriore estensione. Se dovesse essere necessario potrebbero concedere altri 35 milioni per completare il prestito di 165 accordato a metà febbraio.
L’INVESTIMENTO
Etihad è disposta a mettere sul tavolo 500 milioni, di cui 300 in aumento di capitale aperto anche ad alcuni soci attuali, che gli darebbe la possibilità di attestarsi al 45% circa. I restanti 200 milioni, invece, sarebbero utilizzati come finanziamento-soci e, un gruzzolo, per acquistare da Cai gli slot di Londra all’interno della revisione del network complessivo che è un altro dei punti della proposta su cui si lavorerà fino all’ultimo. Il nuovo piano di Abu Dhabi non è molto distante da quello di Del Torchio che sta consentendo al vettore italiano di restare in piedi in continuità aziendale. Dovrebbe essere più rigoroso nel taglio dei costi con la previsione di arrivare a 3 mila esuberi in cig in modo da consentire il ritorno al break-even nel 2017 da raggiungere anche attraverso l’implementazione delle rotte intercontinentali, con il rilancio di Malpensa e, soprattutto Fiumicino destinato a diventare il secondo hub del polo. Lo sviluppo internazionale si estende anche a Linate che ridurrà il traffico navetta ma potenzierà i collegamenti con le città europee non capitali. Con Etihad, insomma le possibilità di prendere il volo stanno aumentando.

Scure su impiegati e operai, in 2.000 rischiano il posto

ROMA James Hogan è ripartito per Abu Dhabi consegnando i compiti a casa a Gabriele Del Torchio: sforbiciate pesanti al costo del lavoro prima di convolare a giuste nozze. Solo a conti fatti i due amministratori delegati di Etihad e Alitalia potranno sedersi al tavolo e firmare l’alleanza. Sacrifici rilevanti a partire da quello possibile, anzi probabile, pure se non confermato, del taglio di tremila persone, tra piloti, assistenti di volo e addetti di terra. Praticamente, un dipendente su quattro, rispetto ai 12.500 oggi a libro paga della nostra ex compagnia di bandiera. Le organizzazioni sindacali per ora si limitano a ribadire che per loro vale l’accordo siglato il 14 febbraio scorso che prevede cassa integrazione e contratti di solidarietà per i 1.900 esuberi già individuati e nessun ricorso alla cig a zero ore.
Ma, in effetti, la richiesta degli arabi è ben più indigesta: nel mirino ci sarebbero 3.000 dipendenti, più o meno tutti coloro che oggi sono in cassa o hanno contratti di solidarietà. Andando ad identificare le tre categorie che operano per conto dell’aviolinea, la più penalizzata risulterebbe quella di terra con 2.012 unità a rischio, a seguire quella costituita da hostess e steward (726), infine quella dei piloti (348).
Come si arriva a queste cifre? E’ sufficiente passare in rassegna i numeri e i diversi interventi sui costi che si sono succeduti negli anni. Settecento (125 tra il personale di volo - di cui 85 assistenti e 40 piloti - e 575 tra quello terra) sono in cig a zero ore, su base volontaria per quattro anni, già dal marzo del 2011; ad essi, dal marzo 2012, si sono aggiunti altri 28 piloti e 120 assistenti di volo. Totale, circa 850 cassintegrati a zero ore. Probabilmente destinati a uscire definitivamente dall’azienda.
L’OPZIONE
La recente intesa di febbraio ha fatto lievitare ulteriormente la cifra con il ricorso alla cassa integrazione a rotazione (picco massimo di 13 giornate al mese) per circa 4.000 addetti di terra che vanno a compensare il mantenimento del posto di 1.437 colleghi che erano e sono considerati in esubero. Per tutti i ”comandanti”, hostess e steward è stato adottato, invece, lo strumento dei contratti di solidarietà (mediamente cinque giorni al mese) che copre esuberi per 801 unità lavorative. Mettendo insieme i ”vecchi” cassintegrati a zero ore (850), i nuovi esuberi di terra del febbraio scorso (1.437) e il personale navigante in regime di solidarietà (280 piloti + 521 assistenti di volo), si tocca e si supera fatalmente a quella quota 3.000 che Etihad avrebbe fissato per far roteare la propria scure. Il ragionamento, magari fin troppo cinico, degli arabi sembrerebbe abbastanza chiaro: se Alitalia è riuscita e ancora riesce a volare facendo a meno di tremila persone, evidentemente potrà farlo anche in futuro. Magari migliorando ulteriormente le proprie finanze attraverso la decurtazione degli stipendi dei dirigenti che superano i 40.000 euro all’anno. Quest’ultima è una opzione che pure Gabriele Del Torchio aveva messo sul tavolo nella più recente trattativa con i sindacati, ma che non è stata portata avanti. Almeno per ora.
«I tagli? Non c’è nulla di vero», ha precisato ieri l’altro il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Sarà anche così, ma tra le organizzazioni sindacali è scattato l’allarme rosso. Temono che, a due mesi esatti, dalla firma dell’intesa sul personale, tutto possa essere rimesso in discussione e si debba riaprire un confronto con i vertici di Alitalia. Non certo con James Hogan che sarà anche un manager di talento, ma sicuramente non ha l’abitudine e forse neppure l’attitudine alle italiche maratone negoziali.
 

FlyKing

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Qui al minuto 26:20 si vede il concept Poltrona Frau Magnifica. Almeno è ciò che mi pare di vedere dall'anteprima dato che il video non mi funziona granché.
L'ho vista e il guscio non è di legno, bensì di pelle arancione, così come altri dettagli, mentre tavolino e ripiano laterale sono in radica; onestamente non ho capito il senso di questo concept, considerato che è destinato a rimanere tale, almeno da quanto mi è stato detto.
 

EI-MAW

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Re: Thread Alitalia / Etihad

L'ho vista e il guscio non è di legno, bensì di pelle arancione, così come altri dettagli, mentre tavolino e ripiano laterale sono in radica; onestamente non ho capito il senso di questo concept, considerato che è destinato a rimanere tale, almeno da quanto mi è stato detto.
Se ci aggiungi che pare che EY abbia espresso parere discutibile sugli interni AZ che sono "poco lussuosi", non hanno radiche e robe varie (e meno mano direi io, gli avranno anche i soldi, ma quando a gusto lasciano a desiderare, almeno per lo standard occidentale)....

Ps: se lo sa Italo ?
 

FlyKing

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Genova - LIMJ
Re: Thread Alitalia / Etihad

Se ci aggiungi che pare che EY abbia espresso parere discutibile sugli interni AZ che sono "poco lussuosi", non hanno radiche e robe varie (e meno mano direi io, gli avranno anche i soldi, ma quando a gusto lasciano a desiderare, almeno per lo standard occidentale)....

Ps: se lo sa Italo ��
Come operazione avrebbe anche potuto avere senso (specialmente per l'asse Unicredit-Poltrona Frau-Montezemolo-Alitalia), anche se non la trovo di mio gusto, ma sarebbe stato auspicabile che fosse presentata e, nel caso, scelta, prima che partissero le riconfigurazioni dei 330.
 

Dr Gio

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Mi aggiungo anch'io da milanese ormai da tanto tempo in Germania.

A Monaco hanno chiuso il vecchio aeroporto in centro città ed adesso il loro "aeroporto nella brughiera" è il secondo scalo tedesco.
A Berlino stanno facendo dei grandi casini, ma ci scommetto che chiuderanno TXL appena il nuovo aeroporto sarà agibile.

E a Milano?
A Milano i milanesi piagnucolano di non chiudere il vecchio aeroporto, anche se brutto, scassato, e limitato da tutti i punti di vista.
Perchè?
Perchè è così comodo... e non capiscono che si fanno fottere da AirFrance e LH..

Contenti voi....

buon lavoro,
Gbaru
scritto in italiano aulico, ma sensato. e' cosi che vanno le cose.
 

Alitalia Fan

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Come operazione avrebbe anche potuto avere senso (specialmente per l'asse Unicredit-Poltrona Frau-Montezemolo-Alitalia), anche se non la trovo di mio gusto, ma sarebbe stato auspicabile che fosse presentata e, nel caso, scelta, prima che partissero le riconfigurazioni dei 330.
Grazie per le precisazioni! Sicuramente dal vivo rende meglio... Sono d'accordo con te per questo ti quoto il messaggio (ma avrei preferito il color cuoio, altro che arancione).
 

Vortigern

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Mi aggiungo anch'io da milanese ormai da tanto tempo in Germania.

A Monaco hanno chiuso il vecchio aeroporto in centro città ed adesso il loro "aeroporto nella brughiera" è il secondo scalo tedesco.
A Berlino stanno facendo dei grandi casini, ma ci scommetto che chiuderanno TXL appena il nuovo aeroporto sarà agibile.

E a Milano?
A Milano i milanesi piagnucolano di non chiudere il vecchio aeroporto, anche se brutto, scassato, e limitato da tutti i punti di vista.
Perchè?
Perchè è così comodo... e non capiscono che si fanno fottere da AirFrance e LH..

Contenti voi....

buon lavoro,
Gbaru

Hai sicuramente ragione. La realtà è quella che descrivi. Ma io avrei due domande:

perchè un normale cittadino dovrebbe rinunciare alla comodità?

Che vuol dire "farsi F....E da AF e LH"? Non lo ha mica ordinato il dottore di viaggiare con le due sunnominate compagnie: gli utenti lo scelgono liberamente perchè le trovano convenienti (e/o soddisfacenti).

A riguardo, vorrei anche far notare che quando LH si è avvicinata a Malpensa...è stata lei a risultare "FoXXuta."

In Sintesi: molti aeroporti sono decentrati rispetto alla città che servono. Ma, in altre realtà, questo fattore è stato gestito con un incremento/miglioramento dei sistemi di trasporto....tale che l'utenza non ne ha risentito in termini di Comodità......anzi

Più o meno quello che succede, senza andare lontano, anche a Roma: Ciampino è praticamente in Città.....ma, per la maggior parte degli utilizzatori, è più scomodo di FCO (meglio collegato).....e stà in piedi solo grazie alla colonizzazione delle Low Cost.

MXP avrà successo solo e quando sarà e riuscirà ad esser visto come un aeroporto Comodo. E' un concetto credo molto semplice...ma chissà perchè, in Italia, quando le cose non vanno come si vorrebbe, invece di intervenire alle radici del problema si trova sempre più semplice "Forzare" gli Utenti...

Il Medioevo è finito, ed attualmente alzare mura protezionistiche a difesa dei propri orticelli è antistorico: la gente e le merci si spostano e lo fanno con i mezzi più convenienti e tramite le infrastrutture più comode.

Quindi bisogna andare incontro alle esigenze dei passeggeri ed adattare le infrastrutture di conseguenza. Non costringere i passeggeri ad adattarsi alle infrastrutture.
 
Stato
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