Thread Alitalia / Etihad - Parte I


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Paolo_61

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Ho la netta impressione che ci sia un equivoco di fondo.
Da sempre EY ha dichiarato che al termine della due diligence avrebbe presentato una serie di "richieste", alcune indirizzate ad AZ altre al governo, e solo dopo il soddisfacimento di tali richieste si sarebbe passati al closing.
E così è stato.
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia, le 4 condizioni di Etihad che hanno affossato la trattativa

Sono almeno quattro per Etihad le condizioni minime inderogabili per andare avanti con Alitalia. Altrimenti, come anticipato dalMessaggero, l’alleanza sarà lettera morta. Un bel sogno coltivato a lungo e finito in incubo. Nella lettera firmata dal ceo James Hogan e indirizzata a Gabriele Del Torchio e Roberto Colaninno sono indicati gli ostacoli che hanno convinto la compagnia emiratina a chiudere la porta.

Perché al momento, al di là dei silenzi ufficiali, l’operazione può considerarsi sul binario morto. Nella missiva, arrivata mercoledì ai vertici di Alitalia, non è indicata una dead line entro la quale rispondere. Semplicemente, dopo mesi di analisi dei bilanci, gli arabi ritengono che allo stato non c’è ragione di continuare. Perché mancano le quattro condizioni giudicate indispensabili. Siamo dunque arrivati al momento della verità. Perché, come noto, non ci sono alternative in campo e la forza contrattuale di Etihad è oggi ai massimi livelli. Lo sanno ovviamente sia a Palazzo Chigi, che si sta spendendo per tentare di salvare la trattativa, che i principali azionisti, rimasti quasi tutti sorpresi per l’improvviso dietrofront: solo pochi di loro, alla vigilia, manifestavano pessimismo.

I PALETTI
Implicitamente però la lettera spiega che cosa si dovrebbe fare per salvare le nozze, sebbene lasci intendere che il tempo delle chiacchiere è scaduto. Il primo punto riguarda la ristrutturazione del debito. In pratica si chiede alle banche finanziatrici, Intesa e Unicredit, un sacrificio di circa 400 milioni. Del resto, è il ragionamento, gli istituti bancari tra linee di credito, capitale versato e garanzie sono già esposte per circa 700 milioni. Conviene quindi anche a loro, pensano ad Abu Dhabi, fare un passo avanti per evitare di accumulare altre perdite. Un sacrificio che sarebbe poi ripagato dagli utili realizzati con la nuova alleanza. Senza un partner industriale solido sarà infatti complicato per Alitalia continuare a volare. Ed è su questa drammatica eventualità che può ancora giocarsi la trattativa. Al momento però le banche sembrano poco disponibili. Probabile comunque che anche alla luce della lettera di mercoledì riprenda il cammino negoziale auspicato da Palazzo Chigi. L’altra condizione riguarda la manleva rispetto alle cause pregresse.

Etihad vuole che siano gli attuali azionisti a sobbarcarsi gli oneri dei contenziosi legali e fiscali del passato. Bisogna aggiungere che, nonostante la visita al premier Renzi e al ministro Lupi, non sono stati sciolti i nodi legati alla liberalizzazione delle rotte e al ruolo di Linate e di Malpensa. Slot a parte, Hogan si aspettava di più dall’esecutivo sia sul fronte della moral suasion sulle banche sia su quello degli esuberi. Gli arabi hanno chiesto procedure certe per tagliare il costo del lavoro segnalando che il personale deve diminuire di 3 mila unità. E ricevendo in cambio assicurazioni generiche. Lupi, che ha confermato l’arrivo della lettera, è convinto però che i soci italiani risponderanno punto su punto e che alla fine, magari con tempi più lunghi, si arriverà all’accordo. E’ evidente però che la mossa di Hogan, pensata a lungo, sposta la partita nel campo italiano. Con azionisti, banche e governo chiamati a fare molto di più. Etihad invece pare non avere fretta. Sebbene anche la compagnia del Golfo ieri abbia fatto capire che con un business plan credibile e un conto economico sostenibile l’alleanza ha senso. Sbarcare in Italia resta per loro questione strategica, così come poter disporre in Europa di un hub importante come Fiumicino. Per questo c’è già chi scommette che dopo la rottura possa tornare il sereno.

http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/...ad-trattativa-condizioni/notizie/640293.shtml
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

18/04/2014 - abu dhabi insiste su esuberi, linate, infrastrutture e debiti. e in più vuole che i vecchi soci si facciano carico di tutto il pregresso legale
Etihad, nuove condizioni per Alitalia
Il ministro Lupi: “È arrivata la lettera d’intenti”. Gli arabi chiedono garanzie sui contenziosi aperti


Anziché fare chiarezza, la lettera di intenti di Etihad, che è arrivata ieri dopo lunga attesa, ha aumentato l’incertezza. Il documento elenca le condizioni poste dalla compagnia aerea araba per entrare nel capitale di Alitalia.

Siccome si negozia da un paio di mesi ci si poteva aspettare che tutto ormai fosse chiaro e che la lettera si limitasse a tirare le somme: ipotesi uno, l’accordo si fa e adesso definiamo solo i dettagli, ipotesi due, questo matrimonio non s’ha da fare e amici come prima. Invece per tutta la giornata le trattative sono continuate a ritmo serrato, in stanze blindate e senza comunicati ufficiali.

«Mi risulta che Alitalia stia rispondendo a tutte le osservazioni di Etihad - dice il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi -. Abbiamo la garanzia che Alitalia risponderà a breve. La trattativa è ancora in corso».

Ma dopo tante settimane di discussioni che cosa c’è ancora da trattare? Fra le molte reazioni dei sindacati, la più maliziosa è quella di Avia: secondo l’organizzazione delle hostess e degli steward, sarebbe in atto «una pericolosa drammatizzazione che però va inquadrata nella dialettica degli attori negoziali», addirittura «una strategia della tensione più o meno coordinata a danno dei soliti noti: i lavoratori». In parole povere il sospetto è che le parti (Etihad, Alitalia e governo italiano) siano già sotterraneamente d’accordo ma facciano balenare il rischio della rottura per poi dire ai dipendenti: scusate ma un accordo è possibile solo se voi accettate nuovi sacrifici, con tagli dei posti e delle retribuzioni, non si può proprio evitare o salta tutto.


Un giro di pareri presso fonti finanziarie complica il quadro. Una fonte considera realistica l’ipotesi di Avia, anche se aggiunge che «quella sugli esuberi non sembra la preoccupazione principale di Etihad». Un’altra riferisce che Etihad mostra di considerare Alitalia, i soci di Alitalia e il governo di Roma come inadempienti su tutta la linea rispetto alle questioni sollevate per cui il senso della sua lettera corrisponde a un vero e proprio ultimatum. Un’altra ancora segnala lo stile negoziale particolarmente duro (e anche sorprendente) dei top manager di Abu Dhabi: «Più volte - riferisce - è sembrato che si trovasse l’accordo su un punto o su tutti i punti, ma poi quelli di Etihad se ne uscivano con nuove condizioni».

Quindi ci sono nuove condizioni? Grosso modo si sta trattando sempre sulle solite cose, con qualche variazione: gli esuberi (forse 2600, non più 3000), il potenziamento di Linate a danno di Malpensa, il collegamento ferroviario ad alta velocità verso Fiumicino (più alcune altre infrastrutture) e infine il problema dei debiti. Emerge qualche disponibilità a compromessi parziali su certi punti, mentre Etihad si irrigidisce su altri, e in particolare ha chiesto agli attuali soci delle malleve, cioè delle garanzie legali, contro il rischio di essere coinvolta nei contenziosi legali riguardanti la gestione di Alitalia prima dell’ingresso della stessa Etihad (per esempio c’è un arbitrato in corso sugli aerei di Carlo Toto e risalente addirittura agli anni pre-Cai).

A Etihad non piace che per evitare di tagliare i posti di lavoro si ricorra a sistemi di rotazione: così, dicono i manager di Abu Dhabi, si disarticola tuta l’azienda. Quanto a Malpensa e Fiumicino, secondo il ministro Lupi «il piano industriale che abbiamo visto prevede lo sviluppo di Malpensa e non solo come cargo» (l’opposto delle voci che circolano). E Lupi aggiunge che «il piano sugli aeroporti già dispone collegamenti ad alta velocità ferroviaria per i principali scali: Fiumicino, Malpensa e Venezia».

http://lastampa.it/2014/04/18/econo...r-alitalia-jc7lXplBwIvybfs9HMCrAO/pagina.html
 

billy13

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Re: Thread Alitalia / Etihad

E Lupi aggiunge che «il piano sugli aeroporti già dispone collegamenti ad alta velocità ferroviaria per i principali scali: Fiumicino, Malpensa e Venezia».

Venezia. ma Lupi dove l'ha vista???
 

geardown3green

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Re: Thread Alitalia / Etihad

In poche parole non vogliono correre il rischio di dover assumere le centinaia( migliaia) di lavoratori che , avendo fatto causa di lavoro sia alla vecchia AP che ad AZ LAI, potrebbero ( saranno ) essere reintegrati dai vari Giudici del lavoro, nonché le varie situazioni tipo Windjet o Blu Panorama etc etc etc, praticamente si vogliono sentir dire...OK grazie per il disturbo è ...buona fortuna.
 

Paolo_61

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Re: Thread Alitalia / Etihad

In poche parole non vogliono correre il rischio di dover assumere le centinaia( migliaia) di lavoratori che , avendo fatto causa di lavoro sia alla vecchia AP che ad AZ LAI, potrebbero ( saranno ) essere reintegrati dai vari Giudici del lavoro, nonché le varie situazioni tipo Windjet o Blu Panorama etc etc etc, praticamente si vogliono sentir dire...OK grazie per il disturbo è ...buona fortuna.
E' assolutamente normale che chi compra un'azienda (come di fatto fanno loro) non voglia avere "sorprese" della passata gestione. Articolo "Dichiarazioni e Garanzie del Venditore" in ogni contratto. Quello che è sconvolgente, e che sarebbe da azione di responsabilità, è la mancanza di una tale tutela nel contratto fra CAI e AP (ammesso che effettivamente la tutela manchi).
 

UM78

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Re: Thread Alitalia / Etihad

E Lupi aggiunge che «il piano sugli aeroporti già dispone collegamenti ad alta velocità ferroviaria per i principali scali: Fiumicino, Malpensa e Venezia».

Venezia. ma Lupi dove l'ha vista???
Allucinante. Dite a Lupi di andare da Venezia a Bologna o Milano in treno per vedere "l'alta velocità" ... E gli paghiamo pure lo stipendio ...
 

londonfog

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Re: Thread Alitalia / Etihad

In poche parole non vogliono correre il rischio di dover assumere le centinaia( migliaia) di lavoratori che , avendo fatto causa di lavoro sia alla vecchia AP che ad AZ LAI, potrebbero ( saranno ) essere reintegrati dai vari Giudici del lavoro, nonché le varie situazioni tipo Windjet o Blu Panorama etc etc etc, praticamente si vogliono sentir dire...OK grazie per il disturbo è ...buona fortuna.
Guarda che nella maggior parte del mondo proteggersi da cause legali pregresse in caso di fusione o acquisizione di grosse quote e' prassi normale. Dalla reazione di Etihad mi sembra di capire che la creazione di AZ CAI dalle ceneri di AZ LAI e AP sia stato il tipico intrallazzo all'Italiana senza nessuna cura degli aspetti legali.
 

berioz

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Re: Thread Alitalia / Etihad

E' assolutamente normale che chi compra un'azienda (come di fatto fanno loro) non voglia avere "sorprese" della passata gestione. Articolo "Dichiarazioni e Garanzie del Venditore" in ogni contratto. Quello che è sconvolgente, e che sarebbe da azione di responsabilità, è la mancanza di una tale tutela nel contratto fra CAI e AP (ammesso che effettivamente la tutela manchi).
Ma non puoi neppure imporre delle condizioni tali da trasformare la società in un gioiello e allo stesso tempo continuare a pretendere di valutarla zero.

Ma stiamo scherzando? Sono mesi che trattano e c'è ancora qualcuno disposto a credere che il problema siano quei miseri 37 mln pagati all'Agenzia delle Entrate per la questione Airone.
Ridurre i costi è per definizione impopolare e l'ostacolo vero sono le prossime elezioni. Fino ad allora bisognerà fere melina promettendo la moltiplicazione dei pani e dei pesci a Linate, Malpensa, Fiumicino e anche in tutti gli altri aeroporti periferici presidiati dalle low cost.
 

londonfog

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Re: Thread Alitalia / Etihad

E Lupi aggiunge che «il piano sugli aeroporti già dispone collegamenti ad alta velocità ferroviaria per i principali scali: Fiumicino, Malpensa e Venezia».

Venezia. ma Lupi dove l'ha vista???
Probabilmente durante una giornata di nebbia o se l'e' sognata :)

Allucinante. Dite a Lupi di andare da Venezia a Bologna o Milano in treno per vedere "l'alta velocità" ... E gli paghiamo pure lo stipendio ...
In Italia l'alta velocita' esiste solo sulla Milano-Bologna-Firenze-Roma (no ho esperienze di Milano-Torino o Roma-Napoli) il resto e' "window dressing"
 

londonfog

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Ma non puoi neppure imporre delle condizioni tali da trasformare la società in un gioiello e allo stesso tempo continuare a pretendere di valutarla zero.

Ma stiamo scherzando? Sono mesi che trattano e c'è ancora qualcuno disposto a credere che il problema siano quei miseri 37 mln pagati all'Agenzia delle Entrate per la questione Airone.
Ridurre i costi è per definizione impopolare e l'ostacolo vero sono le prossime elezioni. Fino ad allora bisognerà fere melina promettendo la moltiplicazione dei pani e dei pesci a Linate, Malpensa, Fiumicino e anche in tutti gli altri aeroporti periferici presidiati dalle low cost.
D'accordo con te sulla melina pre-elettorale.

Assolutamente non d'accordo sulla tua indignazione riguardo a "... trasformare la societa' in un gioello e allo stesso tempo continuare a pretendere di valutarla zero". AZ CAI ha potenziale, fino a che il potenziale non verra' realizzato rimane una societa' che non e' mai stata in attivo ed e' coperta di debiti, ergo non vale molto. E' questa la realta'.
 

aa/vv??

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Re: Thread Alitalia / Etihad

In poche parole non vogliono correre il rischio di dover assumere le centinaia( migliaia) di lavoratori che , avendo fatto causa di lavoro sia alla vecchia AP che ad AZ LAI, potrebbero ( saranno ) essere reintegrati dai vari Giudici del lavoro, nonché le varie situazioni tipo Windjet o Blu Panorama etc etc etc, praticamente si vogliono sentir dire...OK grazie per il disturbo è ...buona fortuna.
poche persone hanno fatto causa alla vecchia LAI, che essendo fallita non dava grandi speranze. Chi l'ha fatta ad AP invece è stato già reintegrato da anni.
 

geardown3green

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Secondo anello di Saturno
Re: Thread Alitalia / Etihad

poche persone hanno fatto causa alla vecchia LAI, che essendo fallita non dava grandi speranze. Chi l'ha fatta ad AP invece è stato già reintegrato da anni.
La fila dei "facenti causa " è ancora lunga , e poi in Italia, con le Ordinanze fantasiose dei Giudici del Lavoro non si può mai sapere come va a finire, e questo in Etihad devo averlo capito bene..e comunque il problema non è solo questo , ma , come già detto, la questione è più ampia e spazia dai contenziosi dei vecchi contratti a quello dei leasing APfleet etc etc, e parliamo di parecchie centinaia di milioni di €
 

atlantique

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Messaggero

Alitalia, le 4 condizioni di Etihad che hanno affossato la trattativa

di Umberto Mancini

Sono almeno quattro per Etihad le condizioni minime inderogabili per andare avanti con Alitalia. Altrimenti, come anticipato dalMessaggero, l’alleanza sarà lettera morta. Un bel sogno coltivato a lungo e finito in incubo. Nella lettera firmata dal ceo James Hogan e indirizzata a Gabriele Del Torchio e Roberto Colaninno sono indicati gli ostacoli che hanno convinto la compagnia emiratina a chiudere la porta.

Perché al momento, al di là dei silenzi ufficiali, l’operazione può considerarsi sul binario morto. Nella missiva, arrivata mercoledì ai vertici di Alitalia, non è indicata una dead line entro la quale rispondere. Semplicemente, dopo mesi di analisi dei bilanci, gli arabi ritengono che allo stato non c’è ragione di continuare. Perché mancano le quattro condizioni giudicate indispensabili. Siamo dunque arrivati al momento della verità. Perché, come noto, non ci sono alternative in campo e la forza contrattuale di Etihad è oggi ai massimi livelli. Lo sanno ovviamente sia a Palazzo Chigi, che si sta spendendo per tentare di salvare la trattativa, che i principali azionisti, rimasti quasi tutti sorpresi per l’improvviso dietrofront: solo pochi di loro, alla vigilia, manifestavano pessimismo.

I PALETTI
Implicitamente però la lettera spiega che cosa si dovrebbe fare per salvare le nozze, sebbene lasci intendere che il tempo delle chiacchiere è scaduto. Il primo punto riguarda la ristrutturazione del debito. In pratica si chiede alle banche finanziatrici, Intesa e Unicredit, un sacrificio di circa 400 milioni. Del resto, è il ragionamento, gli istituti bancari tra linee di credito, capitale versato e garanzie sono già esposte per circa 700 milioni. Conviene quindi anche a loro, pensano ad Abu Dhabi, fare un passo avanti per evitare di accumulare altre perdite. Un sacrificio che sarebbe poi ripagato dagli utili realizzati con la nuova alleanza. Senza un partner industriale solido sarà infatti complicato per Alitalia continuare a volare. Ed è su questa drammatica eventualità che può ancora giocarsi la trattativa. Al momento però le banche sembrano poco disponibili. Probabile comunque che anche alla luce della lettera di mercoledì riprenda il cammino negoziale auspicato da Palazzo Chigi. L’altra condizione riguarda la manleva rispetto alle cause pregresse.

Etihad vuole che siano gli attuali azionisti a sobbarcarsi gli oneri dei contenziosi legali e fiscali del passato. Bisogna aggiungere che, nonostante la visita al premier Renzi e al ministro Lupi, non sono stati sciolti i nodi legati alla liberalizzazione delle rotte e al ruolo di Linate e di Malpensa. Slot a parte, Hogan si aspettava di più dall’esecutivo sia sul fronte della moral suasion sulle banche sia su quello degli esuberi. Gli arabi hanno chiesto procedure certe per tagliare il costo del lavoro segnalando che il personale deve diminuire di 3 mila unità. E ricevendo in cambio assicurazioni generiche. Lupi, che ha confermato l’arrivo della lettera, è convinto però che i soci italiani risponderanno punto su punto e che alla fine, magari con tempi più lunghi, si arriverà all’accordo. E’ evidente però che la mossa di Hogan, pensata a lungo, sposta la partita nel campo italiano. Con azionisti, banche e governo chiamati a fare molto di più. Etihad invece pare non avere fretta. Sebbene anche la compagnia del Golfo ieri abbia fatto capire che con un business plan credibile e un conto economico sostenibile l’alleanza ha senso. Sbarcare in Italia resta per loro questione strategica, così come poter disporre in Europa di un hub importante come Fiumicino. Per questo c’è già chi scommette che dopo la rottura possa tornare il sereno.
 

atlantique

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia-Etihad, vertice con il governo per salvare la trattativa

di Rosario Dimito

Lo strappo consumato da Etihad con la dura lettera di mercoledì, ieri ha costretto Alitalia a correre ai ripari con una serie di iniziative. L’ultima delle quali è la convocazione del cda per martedì 22 a Milano onde fare il punto sull’ultima infuocata puntata. L’ordine del giorno è rimasto quello fissato per il cda di lunedì 14 poi sfumato («stato di avanzamento del negoziato con il partner industriale, varie e eventuali») ma è ormai chiaro che il tema della riunione sarà ben altro.

Ieri, dopo una lunga conference con Palazzo Chigi e i due azionisti bancari (Intesa e Unicredit), è infatti partita una lettera firmata dal presidente Roberto Colaninno e dall’ad Gabriele del Torchio alla volta di Abu Dhabi. Un tentativo in extremis di tenere in vita un negoziato che, se non è definitivamente tramontato nella forma, non sarà facile riallacciare visto che, per esaudire le richieste della controparte, si rischiano corto circuiti sociali (con i sindacati sul tema degli esuberi) e con il mondo politico delle regioni del Nord Italia.

Le condizioni tassative per realizzare la partnership industriale sono del resto contenute implicitamente nella lettera di etihad. Tutto abbastanza noto anche se, al contrario delle attese, il vettore emiratino non ha notificato un’offerta sulla base della quale aprire il negoziato. Ha invece posto 4 condizioni forti, in apparenza irrealizzabili (o quasi), alle quali subordina la lettera di intenti: 3 mila esuberi da realizzare tout court, cancellazione di 400 dei 549 milioni di debiti con le banche, garanzia della società su una serie di incognite pregresse, come il contenzioso con AirOne. In più la valorizzazione di Linate a scapito di Malpensa che la Lega rifiuta.

RIVOLTA DELLA LEGA
In mattinata Del Torchio e Colaninno avrebbero compiuto una ricognizione con i banchieri di Citi e gli avvocati di Bonelli Erede Pappalardo, tenendosi comunque in contatto con i principali azionisti. Poi nel pomeriggio conference call con base l’ufficio di Del Torchio a Fiumicino, e collegamenti con esponenti di punta del governo, di Atlantia, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Poste oltre Immsi, rappresentata da Colaninno. La discussione sarebbe partita da un giro di tavolo di considerazioni a ruota libera rispetto al tono duro della missiva di Etihad che presuppone regole e cultura che non sono quelle vigenti in Italia. Gli emirati vogliono che il taglio dei 3 mila dipendenti venga fatto in tempi stretti dal team di Del Torchio sulla base di criteri discrezionali e senza utilizzare gli ammortizzatori previsti della legislazione del lavoro. Naturalmente le relazioni industriali hanno le loro tappe e i loro tempi, pena il caos sociale con paralisi dell’attività a causa di scioperi. Poi c’è il nodo delle banche, in piedi da settimane. Gli arabi vogliono accollarsi meno passività possibili: di qui l’haircut di quasi tutto il debito a breve-medio termine con un’operazione dolorosa per Intesa Sanpaolo e Unicredit che, tra l’altro, essendo anche azionisti cumulano il rischio sul cliente Alitalia. Le posizioni dei due istituti non sarebbero propriamente allineate, con Unicredit che manifesterebbe più flessibilità rispetto ad Intesa Sanpaolo. Questa maggiore apertura si spiega anche col fatto che l’istituto guidato da Federico Ghizzoni è entrato nella partita più di recente quanto a coinvolgimento nell’azionario, rispetto alla Cà de Sass che è stata pioniera e regista del piano Fenice. Le banche inoltre sono chiamate assieme agli altri soci a dare una garanzie sul passato. Il governo invece deve trovare una quadra su Malpensa col rischio di fomentare la rivolta della Lega.
 

bombatutto

Bannato
2 Ottobre 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

poche persone hanno fatto causa alla vecchia LAI, che essendo fallita non dava grandi speranze. Chi l'ha fatta ad AP invece è stato già reintegrato da anni.
Infatti le cause sono state fatte a CAI. Un mio amico mi ha detto che ne hanno in piedi circa 2800.
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia: Lupi, partita risposta compagnia per Etihad

Roma, 18 apr. (Adnkronos) - "Mi risulta che la risposta di Alitalia sia partita per Abu Dhabi e quindi rispetto alle questioni contenute nella lettera di Etihad, l'Ad di Alitalia ha risposto nel merito delle osservazioni poste". Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, in conferenza stampa nella sede di Ncd a Roma.



Alitalia, Lupi: Risposta a Etihad partita per Abu Dhabi


Roma, 18 apr. (LaPresse) - "Mi risulta che la risposta di Alitalia rispetto alle osservazioni di Etihad sia partita per Abu Dhabi. Il board di Alitalia ha risposto nel merito". Così il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nel corso di una conferenza stampa del Ncd a Roma. "Leggo molte indiscrezioni, vuol dire che forse questo accordo dà fastidio a molti", ha aggiunto Lupi. "Se l'accordo ci sarà, come noi speriamo - ha sottolineato ancora - conosceremo i contenuti del piano industriale, che vogliamo sia di rilancio della compagnia di bandiera. Per questo c'è bisogno di un vettore internazionale complementare ad Alitalia" e "della tutela occupazionale". "Il Governo - ha concluso il ministro - fa la sua parte ma non entrerà mai nella trattativa tra due privati. Il primo modo di difendere l'occupazione è quella di sviluppare un'azienda



Alitalia: Renzi, partita da chiudere

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(ANSA) – ROMA, 18 APR – “Ci stiamo lavorando”. Così ilpremier Matteo Renzi, in un’intervista al direttore della StampaMario Calabresi, risponde alla domanda se il governo stachiudendo sulla vicenda Alitalia.
 
Stato
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