Le autorità italiane devono spiegare perché hanno preso le nuove uniformi per i dipendenti di Alitalia. La Commissione europea, in una comunicazione che il Corriere ha potuto vedere in anteprima, vuole vedere chiaro sulla decisione della compagnia aerea — in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 — di rifare dopo un paio d’anni i capi di abbigliamento degli assistenti di volo e del personale di terra. A Bruxelles aggiungono che questa vicenda finirà nell’indagine avviata lo scorso aprile sui 900 milioni di presto ponte che rischiano di configurarsi come aiuto di Stato.
L’interrogazione
Con una risposta del 25 luglio a un’interrogazione del 31 maggio scorso dell’europarlamentare catalano Ramon Tremosa I Balcells (coordinatore del gruppo liberale Alde per gli Affari economici), la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager, spiega che «la Commissione ha appreso sulla stampa dell’acquisto delle nuove divise per il personale di Alitalia». Data la situazione in cui si trova la compagnia aerea tricolore, continua Vestager, «questo fatto sarà attentamente valutato dalla Commissione nel contesto dell’indagine in corso in questo momento».
La replica della Commissione
La commissaria, infatti, spiega che la spesa per le divise dovrà essere analizzata «secondo i criteri di adeguatezza e di compatibilità in materia di salvataggio e di ristrutturazione secondo i quali qualsiasi aiuto deve consistere in un’assistenza di liquidità temporanea al beneficiario». Ecco perché, conclude nella risposta Vestager, «le autorità italiane dovranno fornire spiegazioni in merito all’acquisto delle nuove uniformi». Roma insomma deve spiegare se le uniformi hanno richiesto l’uso di fondi derivanti dal prestito di 900 milioni. Su questo punto da Alitalia hanno spiegato che i nuovi capi di abbigliamento — disegnate dalla stilista Alberta Ferretti e in sostituzione di quelle di Ettore Bilotta — non prevedono alcun esborso ulteriore al netto di quanto già preventivato grazie alla «collaborazione con la casa di moda». Fonti interne alla compagnia hanno spiegato al Corriere che alla base c’è un accordo commerciale tra l’aviolinea e Ferretti.
Le critiche
Presentate lo scorso giugno a Milano le nuove divise per gli assistenti di volo hanno fatto storcere il naso a più di un addetto ai lavori considerando la situazione in cui versa la compagnia. Tanto che Willie Walsh, amministratore delegato di Iag (holding di British Airways, Iberia, Aer Lingus, Vueling), parlando al Capa Summit di Sydney aveva attaccato la scelta del cambio d’abito definendole «una follia» visto che comportano «una spesa importante». Il tutto davanti a due manager di Alitalia presenti in sala.
Corriere della Sera