Ita Airways, si avvicina la scelta del governo. Il nodo degli aumenti di capitale
di Leonard Berberi14 giu 2022
Ita Airways, si avvicina la scelta del governo. Il nodo degli aumenti di capitale
Il governo italiano si prepara a decidere la settimana prossima — tra il 20 e il 26 giugno — la cordata migliore per rilevare la maggioranza di Ita Airways. Salvo intoppi. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti ministeriali che spiegano come la scelta — che spetterà direttamente al premier Mario Draghi — dovrebbe avvenire prima del vertice del G7, anche se non è al momento chiaro quando verrà poi comunicata e non mancano di certo le spinte interne all’esecutivo che invitano a prendere tempo.
La tabella di marcia
Gli advisor del ministero dell’Economia (Equita per la parte finanziaria e Gianni&Origoni per quella legale), secondo il cronoprogramma auspicato da Palazzo Chigi, dovrebbero chiudere in questi giorni le loro analisi sottolineando i punti di forza e di debolezza delle offerte vincolanti di Msc-Lufthansa e di Certares. La documentazione, poi, dovrebbe essere sottoposta alla visione non soltanto del Mef — azionista unico di Italia Trasporto Aereo Spa, la società che gestisce Ita Airways —, ma anche del presidente del Consiglio e del suo staff.
Le offerte
Sulle offerte vincolanti finora è filtrato poco. Msc e Lufthansa — come rivelato dal Corriere — valutano Ita un miliardo di euro. Il fondo statunitense Certares, molto attivo nel turismo e che propone la partnership commerciale con Air France e Delta Air Lines, ritiene che la compagnia italiana valga tra 650 e 850 milioni. Se Msc e Lufthansa hanno proposto di rilevare l’80% di Ita (60% per Msc, 20% per Lufthansa e la parte restante allo Stato), Certares non ha messo quote.
Il ruolo di Air France
C’è, poi, la battaglia dietro le quinte di Air France e Delta Air Lines. Anche se non sono scese direttamente in campo al fianco di Certares, da Roma segnalano una intensa attività anti-Lufthansa da parte sia dei francesi sia degli americani anche presso i centri istituzionali italiani. Una Ita in mano ai tedeschi, infatti, aumenterebbe ancora di più il divario sulla clientela premium del Nord Italia che per ora vede Lufthansa quella maggiormente in grado di «catturarla» per portarla nei suoi hub di riferimento.
Le ricapitalizzazioni
La vera differenza, sottolineano le fonti, si giocherà sul trattamento dei due aumenti di capitale per Ita: l’Antitrust Ue ha autorizzato lo Stato a erogare 400 milioni di euro nel 2022 e 250 milioni nel 2023 (per un totale dell’operazione di 1,35 miliardi di euro in tre anni). Questo denaro, però, potrebbe essere argomento di trattativa con la cordata vincente così da sgravare lo Stato — in parte o del tutto — dal versare questi 650 milioni.
Palazzo Chigi potrebbe decidere l’offerta migliore tra il 20 e il 26 giugno, ma c’è chi vuole prendere tempo. La sfida Msc-Lufthansa e Certares. Air France si muove dietro le quinte
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