Penso che gli appassionati tendano un po' a sovrastimare l'importanza del marchio delle compagnie aeree.
Alla fine, almeno nel settore turistico/VFR, per molti il viaggio in aereo è una rottura di testicoli che anticipa quella che sarà la vera vacanza.
È meglio risparmiare sul costo del volo e investire per quello che accadrà dopo, perché la parte bella inizia una volta messa la testa fuori dal terminal.
Quindi, per il viaggiatore medio "cash is the king, time+duration the queen".
Poi, magari, a parità di prezzo, entrano in gioco altri fattori. Ma, se il prezzo è giusto, John and Jane voleranno con United invece che con Alitalia, e investiranno i soldi per comprare qualche pataccata in via della Spiga o per noleggiare una vespa da usare sulle colline toscane.
Magari il marchio è marginalmente più importante per compagnie notoriamente migliori, come Singapore Airlines, ma non è detto.
Qualche anno fa la mia donna, per un viaggio in Giappone, preferì risparmiare qualche centinaia di euro, e volare con Lufthansa su Nagoya, piuttosto che con ANA su Haneda. E lei sapeva che ANA è diverse spanne sopra LH, ma comunque preferì il volo mediocre (io accettai perché mi faceva piacere volare sull'A340 e su Chubu).
Su Ryanair vero, il marchio era molto importante, ma secondo questo era più marcato nel passato (anni 2000).
Adesso ci sono molti portali e strumenti (SkyScanner, Google Flights...) che permettono una maggiore visibilità delle alternative, quindi è più facile che il passeggero abbia una maggiore conoscenza delle alternative.