nonostante il game over (per me) di un forumista credo sia opportuno fare ancora un pò di chiarezza per evitare ulteriori fraintendimenti; è vero che a volte uso un linguaggio “duro”, che per alcuni può risultare saccente, nel farlo però sia chiaro non ho mai avuto ne intenzione di offendere i singoli ne tantomeno di metterci cattiveria. Ho stima (e credo non sia sbagliato questo mio modo) delle persone che in ambito lavorativo hanno il coraggio di parlare chiaramente, senza perifrasi, senza indorare inutilmente la pillola facendo magari credere che va tutto bene, o che siano sufficienti piccole modifiche, sapendo che così non è. Se capitasse d’incontrare una persona che mi dicesse che la mia azienda andrebbe sventrata, sapendo che essa effettivamente non va bene, sicuramente non mi offenderei (ne offenderei lui) cercherei anzi di capire le ragioni di questa sua conclusione, baderei più a cosa dice e non al come lo dice. Cercherei di ragionare se nelle sue crude conclusioni non ci sia qualcosa di utile, che effettivamente andrebbe preso in considerazione per delle mie valutazioni (per esempio se non sia il caso di cambiare aria prima che l’azienda affondi trascinando anche me). Partirei dal presupposto che quando una persona parla in malo modo della mia azienda, spingendosi a dire che sarebbe necessario prendere a pedate nel culo gl’incapaci e i lazzaroni (chi li vuole nella propria azienda?), lo fa non per il gusto sadico di infliggere sofferenze ai singoli ma probabilmente mi sta dicendo che a suo giudizio ho dei colleghi che stanno scassando il giocattolo del quale faccio parte io stesso. Mi chiedo: c’è qualcuno che realmente può credere che io tragga piacere nel vedere gente a casa disoccupata? Non mi chiamo Hannibal Lecter, non mi cucino le persone, neppure quelle stupide! Se non uso parole “dolci” è perchè, a mio giudizio, da quello che vedo, la situazione non è da parole “dolci” (non è da madama la marchesa va tutto bene, basta spostare qualche sopra-mobile) questo però non vuol dire che voglio vedere chiusa meridianafly e tutti a casa disoccupati! non l’ho mai pensato e non l’ho mai detto!
Del resto non ho mai visto una ristrutturazione aziendale che non abbia provocato sacrifici per tutti; alitalia per diventare CAI ha fatto piangere molti. Unicredit sta per alleggerirsi di tante persone e non credo che queste stiano facendo salti di gioia. Sostenere ciò, e lo ripeterò fino alla nausea, non significa che voglio vedere il sangue, significa solo che difronte ad eventuali esuberi si dovranno trovare delle soluzioni che li limiteranno il più possibile o nella peggiore delle situazioni portino un aiuto (cassa integrazione). E’ inutile prendersi in giro: meridianafly perde 20 milioni di euro all’anno, credere che basti pompare dentro denaro fresco per cambiare la situazione è, a mio avviso, credere agli asini che volano. Usare parole “delicate” non risolve nulla, la crisi aziendale resta, la sostanza, non cambia anzi v’è il rischio di aggravarla perchè anzichè aggredire brutalmente il problema gli si gira in giro per non urtare la suscettibilità delle persone!
Ho parlato di COO perchè volevo stimolare qualcuno (insider?) a dire “non abbiamo COO” e io avrei aggiunto “allora arriverà dall’esterno”, volevo dare un’informazione (che qualcun altro m’ha bruciato, mortacci!) e non fare sfoggio di pseudo cultura organizzativa o di conoscenza di struttura JAR per mantenere o avere il certificato di operatore aereo. Qualcuno qua anzichè grattare oltre alle parole, approfondendo, facendo domande, ha pensato addirittura di squalificare ex ante l’interlocutore, dicendomi che sono un frustrato caccia balle dotato di fantasia. Qualcun altro, con una prosa traballante e qualche errore di sintassi, ha invitato a darmi compassione, nessuno ha chiesto perchè parlassi di COO...
salvo arrivare poco fa un brucia notizia... e ora brucia a me! mortacci!