Malpensa - Le parole di Renato Scapolan, presidente della Camera di commercio di Varese, scritte lunedì 26 gennaio in occasione del taglio del nastro di Pedemontana, spiegano il paradosso di Malpensa: cresce ma nessuno se la sente di festeggiare.
Scapolan criticava pesantemente il decreto Linate firmato dal ministro Maurizio Lupi (invitato quel pomeriggio a Ville Ponti, ma assente all'appuntamento) e gli effetti negativi su Malpensa.
Ora i dati ufficiali del traffico aereo nazionale del 2014, diramati mercoledì 28 gennaio da Assaeroporti, confermano ciò che Scapolan aveva anticipato. Sarà un caso, infatti, ma da quando è entrato in vigore il decreto che consente di aprire dal city airport voli verso città europee non capitali, Malpensa ha cominciato a perdere passeggeri dopo 12 mesi di lenta ma costante crescita.
I numeri parlano chiaro: nel 2014 dai due Terminal sono transitati 18.851.238 passeggeri, circa un milione in più rispetto al 2013 e con un balzo in avanti del 4,99% (in linea con il dato nazionale che si è assestato a +4,48%).
Certo, il dato è dopato dal trasloco temporaneo in brughiera del traffico di Bergamo, avvenuto a maggio, per il rifacimento della pista di Orio al Serio. Tuttavia, anche senza l'aiutino orobico Malpensa avrebbe chiuso in crescita.
Un risultato importantissimo, dopo anni difficili, peccato però che nessuno abbia voglia di brindare.
Negli ultimi 60 giorni dell'anno - ovvero quando il decreto Lupi è entrato a regime - Malpensa è tornata in recessione.
Le conseguenze del trasferimento dei voli di Air Berlin da Malpensa a Linate - reso possibile proprio dalla decisione ministeriale - si vedono nitidamente comparando l'andamento del mese di dicembre delle due aerostazioni.
Lo scalo varesino ha servito 1.277.189 viaggiatori, pari a un calo del 3,32% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il Forlanini si è assestato sulle 690.349 unità, pari al 3,15% in più.
Insomma, sebbene gli analisti predichino prudenza e continuino a ribadire che bisognerà aspettare almeno 6 mesi per valutare gli effetti reali del decreto Linate, i numeri crudi sembrano aver già dato la loro sentenza.
In termini percentuali, Malpensa ha perso ciò che Linate ha guadagnato.
In pratica, ciò che Scapolan lunedì 26 gennaio avrebbe voluto dire in faccia a Lupi, trovandosi poi costretto a parlargli a mezzo stampa a causa del forfait del ministro: «Dopo il dehubbing del 2008, il secondo passaggio epocale e negativo porta la sua firma. So che lei si ostina a precisare che il decreto Linate non rappresenta una liberalizzazione dei voli del city airport, ma molto ci assomiglia e per Malpensa costituisce un ulteriore colpo, a vantaggio del nuovo partner arabo della solita Alitalia, guarda caso antagonista di Emirates, che più di altri ha dato prova di credere nel nostro aeroporto».
Malpensa, dunque, ha chiuso il 2014 in crescita. Ecco perché - e lo si capisce dalle dichiarazioni di Scapolan - nessuno festeggia.
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