Intervista all’amministratore delegato della principale low cost d’Europa: «Forse siamo vittime del nostro stesso successo». E su Ita-Lufthansa: «Era ora che l’Ue approvasse le nozze»
Le tariffe aeree di Ryanair per l’estate 2024 potrebbero scendere anche del 10% rispetto a un anno fa, dopo il -15% registrato nel trimestre aprile-giugno che
ha quasi dimezzato l’utile della principale low cost d’Europa. A dirlo è Michael O’Leary, amministratore delegato del gruppo a basso costo, durante una chiacchierata telefonica con il
Corriere della Sera. «È probabile che siamo stati vittime del nostro stesso successo», ammette.
Perché questa battuta d’arresto sulle tariffe?
«Non saprei proprio dirlo. Posso immaginare che i consumatori siano un po’ sotto pressione per tutta una serie di spese che devono sostenere nella vita quotidiana».
Forse dopo due anni di traffico record e prezzi dei biglietti alti è finito l’effetto della ripresa post Covid?
«Probabile. Devo però dire che i volumi continuano ad essere significativi: le persone continuano a voler viaggiare».
E allora perché le tariffe calano?
«Vogliono pagare di meno. Quello che non sappiamo è perché non siano più disposte a spendere come prima».
Nel primo trimestre di quest’anno le vostre tariffe sono aumentate del 12% rispetto a un anno fa, quelle del trimestre successivo sono calate del 15%. C’entra la Pasqua che quest’anno è caduta a fine marzo?
«Non sappiamo nemmeno questo, francamente. Quello che vediamo è che i passeggeri comprano i sedili che costano poco, ma abbiamo difficoltà a vendere quelli a ridosso della partenza che costano ovviamente di più».
Quindi le persone non sono disposte a pagare le fasce più alte?
«No. Notiamo una difficoltà su questo: i viaggiatori appaiono più resistenti a pagare i nostri biglietti più alti a 89, 99 o 120 euro».
Come?
«Ogni volta che abbiamo tolto dalle vendite i prezzi più bassi sui voli last minute non siamo riusciti a vendere i posti rimanenti alle tariffe più alte».
Ci sono Paesi che vanno meno bene?
«Non ci sono mercati che vanno molto male o molto bene, quindi è una tendenza diffusa».
E l’Italia?
«Il calo delle tariffe si registra anche da voi. Bisogna però ricordare che più del 50% del nostro mercato lì è sui voli interni, quindi un segmento dove le persone prenotano abbastanza tardi».
Il trimestre estivo luglio-settembre che tariffe medie vedrà considerando tutto il vostro network?
«A inizio anno pensavamo sarebbero state leggermente più alte del 2023, fino a un mese fa abbiamo rivisto il dato prevedendo un sostanziale pareggio. Adesso viaggiamo sul -5%, ma può anche essere -10%. Non abbiamo visibilità oltre settembre».
Le vendite come stanno andando?
«Le prenotazioni sono queste, ad oggi: abbiamo venduto il 95% dei sedili dei voli di luglio, il 74% di agosto, il 40% di settembre».
E per gli ultimi mesi dell’anno?
«A ottobre al momento risulta prenotato poco meno del 20% dei sedili, a novembre meno del 10%, a dicembre meno del 5%».
La vostra tariffa più bassa quale è?
«14,99 euro a tratta».
Quindi inizierete a proporre prezzi più bassi?
«Non direi. Questo spingerà però gli altri vettori europei ad abbassare ulteriormente le proprie tariffe. Il che è un bene per il consumatore».
Ma si traduce in meno margini di guadagno per i vettori, anche per voi.
«Vero. Però noi possiamo sopportare un assottigliamento degli utili perché siamo grandi e abbiamo i costi operativi più bassi, cosa che non si può dire degli altri».
Bruxelle ha dato l’ok alle nozze Ita Airways-Lufthansa.
«Finalmente direi! Anzi, ci hanno messo anche troppo tempo per approvare».
È soddisfatto dei sacrifici che dovranno sostenere le due compagnie?
«Bisognerà vedere. Se sarà easyJet a prendersi gli slot di Milano Linate si dovrà controllare se e come li utilizzeranno. Loro hanno ottenuto dei diritti di decollo e atterraggio all’aeroporto di Lisbona nel 2022 (nell’ambito del pacchetto di salvataggio di Tap,
ndr) e non mi sembra che li stiano utilizzando tutti».