Vediamo il quadro economico:
Ryanair, la sterlina debole pesa sui conti
La compagnia aerea low cost irlandese ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in calo a 94,7 mln e con ricavi a 1,35 mld (+1%). Ha comunque confermato la guidance di un utile netto 2016 tra 1,3 e 1,35 mld di euro
La compagnia aerea low cost irlandese Ryanair ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in calo dai 102,7 milioni di un anno fa a 94,7 milioni di euro. Il vettore, che genera un quarto dei ricavi proprio oltre Manica, ha attribuito alla svalutazione della divisa britannica parte del calo. I ricavi, nonostante la crescita dei passeggeri nel periodo del 16%, sono cresciuti solo dell'1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 1,36 miliardi di euro a dimostrazione dell'eccesso di capacità nei cieli europei anche per una compagnia destinata, secondo gli analisti, a registrare forti vendite e utili.
A dicembre il gruppo ha registrato un debito netto di 576 milioni di euro dopo aver destinato 1 miliardo di euro in investimenti, 800 milioni per il riacquisto di azioni proprie e 300 milioni per il ripagamento del debito. Nonostante i risultati deboli, il vettore ha confermato la guidance di un utile netto per l'intero esercizio tra 1,3 e 1,35 miliardi di euro e ha stimato per il quarto trimestre dell'esercizio fiscale al 31 marzo un calo delle tariffe del 15% dopo la flessione del 17% subita nel terzo nonché una persistente debolezza del dato considerando l'intero anno.
"Ci aspettiamo che l'incertezza post Brexit, la sterlina debole e il trasferimento di capacità di trasporto da Turchia, Egitto e Nord Africa a Spagna e in Portogallo continuino a mettere una pressione al ribasso sui prezzi per il resto di quest'anno" e nel prossimo esercizio fiscale, ha affermato l'ad di Ryanair, Michael O'Leary. "I nostri prezzi sono in calo più velocemente di quanto inizialmente previsto".
Il direttore finanziario, Neil Sorahan, ha inoltre parlato di limitata visibilità sulle prenotazioni fino a marzo e di una persistente sovraccapacità fino ad almeno la prossima estate senza alcun segnale di rallentamento dell'offerta, nonostante l'impatto negativo della debolezza della domanda. Un ulteriore fattore negativo è rappresentato dai crescenti costi per i carburanti, in particolare, per quei vettori che non li hanno bloccati con dovute coperture finanziarie. Persisterà anche la volatilità della sterlina e, a tal proposito, Ryanair prevede un rallentamento della crescita economica sia nel Regno Unito sia in Europa con l'avvicinarsi della Brexit.
Da mesi tutto il comparto europeo delle compagnie aeree è sotto pressione a causa dell'offerta ormai non più allineata alla domanda, sempre più debole a causa degli attacchi terroristici sulle grandi mete turistiche come Parigi. Pesa anche l'instabilità politica in Nord Africa e Turchia che ha indebolito la domanda per viaggi verso popolari mete turistiche locali. La scorsa settimana Wizz Air Holdings ha tagliato la guidance, easyJet ha indicato un calo dell'utile a causa dell'aumento dei costi per i carburanti e del contesto valutario sfavorevole e Sas ha deciso di trasferire alcune attività al di fuori della Scandinavia per ridurre i costi e risultare maggiormente concorrenziale.
Fonte:
http://www.milanofinanza.it/news/ryanair-la-sterlina-debole-pesa-sui-conti-201702061307404756