Il dragone fa ballare Fiumicino Voli per la Cina: da 7 a 21 la settimana.
In arrivo due nuove compagnie
FIUMICINO Il dragone fa ballare Fiumicino. Mezzo milione di turisti sbarcati dalla Cina, due nuove compagnie in arrivo e investimenti. Soldi e passeggeri , a patto che il Leonardo da Vinci si rinnovi. Ammoderni pontili d’imbarco e moli, apra sale vip per i viaggiatori che amano il lusso e offra comfort anche a chi vola in economia. La Cina si prepara a conquistare una fetta sempre più importante del traffico al Leonardo da Vinci. E «ballare» non è per gli asiatici una metafora. Ieri a Fiumicino, a muovere passi di danza, hanno portato due coloratissimi draghi e una decina di figuranti in costume per festeggiare il Capodanno cinese.
Nel 2013 con le tre compagnie del gigante asiatico, Air China, Cathay Pacific e China Eastern, sono sbarcati 478mila cinesi. Mentre 251mila italiani sono volati a Pechino, Hong Kong, Shanghai e Wenzhou. Il numero dei voli è cresciuto da sette a ventuno a settimana. In tre anni il traffico è lievitato del 107%. Tanto da spingere Aeroporti di Roma ad aprire un sito Internet in mandarino con voli, servizi offerti, collegamenti con la Capitale. Per accogliere i turisti dagli occhi a mandorla sono stati schierati gli Shopping Helper, studenti universitari cinesi che vivono a Roma e che a Fiumicino aiutano i connazionali che non sempre conoscono l’alfabeto latino e per esprimersi usano dialetti locali. Ma hanno soldi (e tanti) per potersi permettere il viaggio in Italia. Un mercato al debutto, visto che dei 38 milioni di passeggeri transitati lo scorso anno a Fiumicino, i cinesi non hanno ancora raggiunto il mezzo milione. Più di un miliardo quelli rimasti a casa che, nei prossimi anni, secondo le statistiche voleranno per una buona parte all’estero. In Europa e in Italia, innanzittutto. Da ballare ci sarà parecchio per adeguare lo scalo romano alla turistica invasione. «Vogliamo far conoscere meglio la Cina all’Italia e l’aeroporto di Roma ha un ruolo strategico», spiega Liu Cheng, direttore generale dell’Ente del turismo. Adr guarda, invece, a portare più cinesi nella Capitale, tanto che nei prossimi giorni una delegazione della società di gestione sarà a Pechino. «Ci sono due nuove compagnie aeree che hanno dimostrato interesse ad atterrare a Fiumicino - anticipa Raffaele Pasquini, responsabile Sviluppo per i mercati asiatici - Non possiamo ancora dire quali sono; la trattativa è in corso. Stiamo lavorando per farla arrivare a conclusione in vista dell’Expò 2015. Ci sono diverse città cinesi non ancora collegate direttamente al Leonardo da Vinci e i turisti sono costretti ad arrivare attraverso voli che fanno tappa negli Emirati Arabi». «Stiamo lavorando per nuove rotte e per l’aumento dei collegamenti su quelle esistenti», aggiunge Pasquini. «Nel frattempo ammoderneremo strutture e moli». Make up che hanno chiesto pure gli ambasciatori di Filippine, Thailanda, Vietnam , Malesia, Singapore e Indonesia che il 28 novembre scorso hanno visitato i cantieri aperti per l’ampliamento dell’aeroporto. A partire dal Molo C, che sarà completato a breve. Tassello strategico del Piano di sviluppo che, entro il 2044, porterà investimenti per 12,5 miliardi euro.
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