[TR]: MXP-IST-BSR & BGW-IST-MXP con TK. Basra To Baghdad on the road.


ilPrincipeDiCasador

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16 Febbraio 2009
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Basel
Influenza passata, panettoni finiti, feste andate, ho trovato qualche ora per finire il mio racconto. Questa è l'ultima tappa. Prima di concludere, vi dico GRAZIE. Grazie per tutti i messaggi ed i complimenti ricevuti.
Spero che il mio viaggio, racconto vi abbia fatto vedere qualcosa di nuovo e scoprire che il mondo è fattto principalmente di cose belle e persone buone.
Come detto prima, viaggiare in alcuni paesi non è facile. Ci vuole coraggio, un po' di follia, tanta preparazione ma alla fine si è sempre ripagati da esperienze incredibili.

10 Novembre

Ultimo giorno. Baghdad ha ancora tanto da mostrarmi. Nessun piano per oggi, solo tanta voglia di tuffarmi nella città e vivere il venerdì, giorno di festa, tra la gente. Oggi sono tutti in strada a mangiare, fare shopping, passeggiare, portare i figli al parco. Tutti.

Inizio la mia giornata con calma, in albergo c’è una festa privata, non ho ben capito cosa festeggiano ma il ricevimento, festa, party inizia dalla colazione. Purtroppo, ho lasciato il cellulare in camera, non riesco a fare foto.

Faccio il check-out. Oggi lascio l’albergo e l’Iraq. Ho una lunghissima giornata davanti prima di andare in aeroporto. Il mio aereo parte alle 2 di notte. Mi sono già accordato con la reception per lasciare il mio zaino fino a tardi e utilizzare doccia e bagno di una stanza per potermi lavare prima della partenza. Chiedo anche di prenotarmi il taxi VIP service per l’aeroporto alle 22:30.

Ore 9, cerco di prenotare un taxi con la solita app. La cosa sembra abbastanza sfidante oggi. Non c’è un’autista libero. Ci sono solo i taxi condivisi. Decido di provare anche questi. Attesa lunga, dopo una ventina di minuti sono on board. Ci sono altri due ragazzi in macchina, tutti andiamo al mercato degli animali. In pochi minuti, faccio altri amici.

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Il traffico è incredibile. Tutto è ancora più lento del solito. Ci mettiamo letteralmente un’ora per arrivare. Ormai sfinito, chiedo all’autista di lasciarmi scendere, proseguirò a piedi. Scendo nel mezzo di un ingorgo. Devo attraversare una rotonda a piedi per poter camminare.

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Mi incammino tra la gente. Non riesco a ricordarmi di città così affollate. Forse Hanoi, New Delhi o Mumbai ma qui la folla è diversa, è molto più rumorosa, movimentata, festosa. Non so esattamente come descriverla, forse semplicemente iraqena.

Più mi avvicino al mercato degli animali, più aumentano le persone. Tutti trasportano gabbie con galline, scimmie, pappagalli, serpenti. Faccio persino fatica a scattare qualche foto. Resto più volte bloccato, completamente fermo.

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Qui, per la prima volta ho la sensazione di non essere al sicuro. La folla, la calca, il restare bloccato tra la gente mi ricordano che qui può succedere qualcosa e se succede è un disastro. Forse dovrei allontanarmi, c’è troppa gente. Una cosa che ho sempre seguito nei miei viaggi è l’istinto. Quando mi sento di fare qualcosa o di seguire qualcosa, lo faccio, nel bene e nel male.
Cerco di allontanarmi e di trovare aree meno affollate. L’unica oasi di pace sembra un cortile che dà accesso ad una chiesa. È la Saint Joseph Latin Cathedral. È aperta. Entro.
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Il custode è un signore sulla sessantina che parla anche un poco di italiano. Mi racconta un sacco di storie. Storie belle e storie incredibili di come si vive da Cattolici in un paese al 99% musulmano. Una su tutte, l’omicidio a Baghdad di un sacerdote suo amico nel 2008. Storia tragica di cui si puo' anche trovare qualche articolo sul web.
Con lui c’è anche un ragazzo che si occupa di suonare le campane e di gestire la manutenzione della chiesa. Anche il ragazzo ci tiene a parlare con me e a raccontarmi di cosa significa essere Cristiani qui.

La chiesa è molto povera, avrebbe bisogno di lavori importanti e manutenzione seria. Tutto quello che vedo è però dignitosamente conservato considerando le risorse che queste persone hanno.

Scatto qualche foto, faccio un’offerta.

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Il ragazzo suonatore di campane

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Il custode mi apre la porta del campanile e mi dice che se voglio posso salire sul tetto. Detto, fatto.

Vista privilegiata della città.

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Faccio ancora qualche foto degli interni

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Targa commemorativa, soldati polacchi che durante la Seconda guerra mondiale pregavano qui

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Statua di San Francesco, ha visto tempi migliori

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Sul retro della Chiesa c’è anche un piccolo cimitero

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È ora di andare, saluto tutti e vado via. La folla per strada è la stessa se non peggio. Decido di incamminarmi verso il mercato del rame e dei libri.

Faccio un giro tra gli artigiani

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Per poi finire davanti ad un bel pentolone di kubba

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Ne mangio un paio, faccio altri due passi e sgrasso con un bel succo di melograno

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E te tra la gente

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Soddisfatto della mattinata, mi incammino a piedi verso l’uscita del mercato, mi infilo in un taxi e chiedo di portarmi al famoso monumento Nasb Enqath al-Thaqafa, in italiano, salva la cultura iraqena. E’ una statua a pochi passi da uno dei parchi più grandi di Baghdad, il parco Zawraa e rappresenta il popolo iraqeno che prova con tutte le forze a salvare la cultura del Paese.

Foto di rito

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Il pomeriggio passa tranquillo, mi siedo nel parco e mi riposo qualche minuto. Pianifico le prossime ore: università, passaggio in taxi nella green zone e serata nella zona più moderna.

Parto dalla visita dell’Università. Purtroppo, è venerdì e i due professori che avevo incontrato non sono presenti, l’unica cosa che riesco a fare è qualche foto dell’esterno.

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L’arco è molto bello, è diviso in due, simbolo della impossibilità di chiudere il cerchio della conoscenza. Si potrà studiare all’infinito ma ci sarà sempre qualcosa di nuovo da imparare. Santa verità.

Nei dintorni dell’Università c’è aria di modernità. L’incredibile potenza della globalizzazione è visibile anche qui.

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La nuova sede della banca nazionale Iraqena, in costruzione.

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Ingresso di Baghdad Mall

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All’interno dello shopping mall, tra negozi occidentali di cui non me ne può fregare di meno, vengo attratto dal supermercato con un intero corridoio pieno di pasta.

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C’è anche “The king of dates”. Un negozio immenso che vende solo datteri. Riemergo dal centro commerciale che è ormai buio, faccio ancora due passi perdendomi nella zona di Karada street. Prima di rientrare in albergo, cerco su Google “Nightlife Baghdad”. Trovo un posto che sembra uscito dai rooftop di New York.

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Tra tacchi alti, ciglia finte, musica dance, orologi alla moda e tavoli puliti con l'amuchina, mi siedo per il mio ultimo kebab, purtroppo in versione occidentalizzata e dal costo spropositato, circa 37 euro circa per questo.

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Mi lascio alle spalle il pomeriggio e la serata di modernità tra le strade ancora affollate. Prendo il mio ultimo Careem per l’albergo. Penso tra me e me che questo è stato incredibile, sorprendente e molto oltre le aspettative. Un posto che mi porterò sicuramente nel cuore con tante storie da raccontare. Un'eperienza tra storia, cultura, cibo e gente che mi ha insegnato tanto e riflettere ancora una volta su quello che siamo.

Penso già che dovrò ritornarci, che non vedo l’ora di vedere il Kurdistan, Mosul, Sulaymaniyya e le altre città del nord.

We are all the same ❤

Ciao Iraq, a presto!

PS. A breve il viaggio in aeroporto e il finale aeronautico BGW-IST-MXP
 

vipero

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Ehm... Non c'è la carta igienica perché bisogna usare la doccetta ;) (da quanto ricordo dopo un periodo in Arabia Saudita, la religione gli impedisce di toccarsi in certe occasioni).
((Mi sento un po' stupido a scrivere sta cosa, immagino un meritato premio GAC)).

Questo è viaggiare. Tutta la mia stima ed ammirazione. Concordo con te: non bisogna aver paura delle gente. La gente siamo noi e come noi vuole arrivare a fine mese senza rotture di scatole.
 
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Molto bello il prosieguo, grazie Principe. Un'educazione, oltre che un'avventura.

PS parli arabo?
 

El Cubetazo

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Leggo da tempo, mi sono registrato per dirti che questo trip report è commovente.

Quoto chi dice che dovresti scrivere un libro, hai una capacità di rendere le situazioni, le tue emozioni e quelle degli altri veramente stellare.

Grazie
 

edag75

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Veramente incredibile, aspettavo con impazienza che trovassi il tempo e modo per condividere il finale. Grazie per questo TR unico.
 

ilPrincipeDiCasador

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Ultima, ultimissima tappa di questo viaggio.

Rientrato in albergo, faccio una doccia, indosso l’ultimo paio di mutande pulite, mi sistemo alla meglio per entrare in un aereo e alle 22.30 puntuali dopo aver salutato i ragazzi della reception sono a bordo del taxi. Uno Yukon infinito con aria condizionata a palla.

Appena mi siedo, chiedo al mio autista diciottenne se possiamo aprire i finestrini e goderci la temperatura piacevole della mia ultima notte iraqena. Lui mi risponde “Okkey okkey” e accellera. Mmm…forse non ha capito.

Vabbè. Faccio io. Nel frattempo usciamo da Baghdad, le strade sono ancora affollate e in alcuni punti c’è traffico. Restiamo bloccati parecchio tempo in un ingorgo. Il mio volo per IST è alle 02:05 e dobbiamo sbrigarci. Osama non se lo fa ripetere due volte, imbocca una strada secondo lui migliore e parte.

Limite 80Km/h. Lui non sembra pensarci troppo.
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A mezzanotte siamo in aeroporto. Fila per i controlli in ingresso.

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Check-in online non funzionante. Vado ai banchi di business. La ragazza mi dice “Economy, please go to the economy counter”. Le faccio notare che sono LH Gold, mi risponde che in Iraq non vale. Allibito della risposta chiedo ad un addetto TK. Ricevo la stessa risposta. OK, mi faccio la fila insieme agli altri, non ho voglia di litigare.

Dopo 40 minuti di fila, controllo passaporto, controllo visto ed un’altra serie di unitili check, sono air-side.

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L’aeroporto è pieno di gente. Pochissimi negozi, c’è un tristissimo bar e le lounges sono chiuse (in ristrutturazione). Ci sono ben due sale. Ma tutte e due fuori uso.
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Voli di oggi

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Passeggeri speciali che mangiano

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E che cagano

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Poltrone appena lavate

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Giro in piedi fino a quando iniziano ad imbarcare. Non c’è un posto dove poggiare il culo senza prendere il tetano. Uno schifo incredibile. Sono cotto ma non mollo.
Fila per l’imbarco

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Ancora un altro controllo prima di salire sull’airbridge

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Finalmente si sale

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Ore 2:05 finalmente seduto, scatto le ultime foto in Iraq.

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Ciao BGW, ciao Iraq.

Crollo in un sonno profondo e mi sveglio quando siamo ormai atterrati. Non mi accorgo di niente, solo della botta finale che mi fa svegliare.

Foto in alta qualità del taxi scattata da uno che si è addormentato alle 2, svegliato alle 5 in stato confusionale e che si ricorda all’improvviso del trip report per aviazionecivile

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Sbarco macchinoso e lungo, corsa ai transfer.

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Sono talmente stanco che l’unica cosa che riesco a fare è controllare il gate e andarmi a sedere il più vicino possibile.

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Milano B10

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Salgo per ultimo, mi addormento per primo. Salto anche la colazione, mi sveglio qui.

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Ho ancora qualche ora per tornare a casa, da MXP a Luzern ci sono 3 ore di treno. Un viaggio interminabile in maniche corte e giubbino leggero tra i primi fiocchi di neve.

Si conclude qui questa splendida avventura che spero vi sia piaciuta. A presto, magari con un altro trip report da qualche altra parte poco conosciuta del mondo.

#weareallthesame
 
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A345

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15 Novembre 2007
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Piacenza, Emilia Romagna.
Senza parole.

Per la scelta, per il coraggio, per l'obiettivo, per la mentalità, per averci dato l'opportunità di conoscere un paese ed un popolo che il 99.9999% di noi immagina completamente diverso, per le foto, e per la capacità narrativa.

Grazie.
 

Seaking

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1 Febbraio 2012
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Già sai abbondantemente cosa pensiamo di questo TR, ora dacci dentro e trasformalo in un libro!

Qui tra noi abbiamo un noto forumista di cui non faccio il nome ma solo il nickname (13900) che ha fatto la stessa cosa e magari potrebbe darti qualche dritta, sarebbe davvero il modo perfetto per onorare non solo il viaggio ma il popolo che ti ha ospitato!
 
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Reactions: enryb and londonfog