Dopo una prima parte di estate infarcita di bagordi ed eccessi –anche finanziari- in quel tempio di perdizione che è la Costa Smeralda, io e signora ci rifugiamo in quel delle isole Turks and Caicos per dedicarci ai nostri 2 sport preferiti: lo scuba-diving e l’assoluto far-niente.
Una tariffa di J stracciata oltre i massimi (solo 1.800 euro a testa il biglietto Italia-Miami e ritorno!) ci fa preferire American Airlines –anche se poi il biglietto risulta essere emesso da Iberia- a qualsiasi altra opzione. Anche perché questa combinazione è l’unico modo di poter fare il viaggio di andata senza notti in giro.
Partenza obbligatoria da Linate. Non certo per credo ideologico ma perché non esistono voli Iberia da MXP la mattina presto, nonostante ce ne siano ben due (!) da LIN distanziati di soli 45 minuti…
Il nostro è il primo, quello aggiunto di recente, quello –l’ennesimo- in barba al Bersani operato con c/s Meridiana. Pare, ripeto pare, che però questi voli non diano affatto fastidio a Malpensa. Anzi! Sicuramente loro sanno e loro hanno la verità insulsa, quindi a noi mortali non è concesso ragionare… Vabbè, il giorno del giudizio arriverà anche per loro. Perlomeno si spera.
E’ già agosto inoltrato ma alle 6 del mattino c’è comunque un casino pazzesco, i check-in Iberia sono strapieni di turisti in partenza per le destinazioni più disparate, anche se come sempre è l’america del sud a spadroneggiare.
Al banco di business class c’è una strana signora che vuole fare la simpatica ma che di simpatico nei modi e nei toni ha ben poco. Non vuole farci la carta d’imbarco ne registrarci il bagaglio anche per il Miami-Providenciales (tratta acquistata con biglietto separato) e questo non è un grave problema ma rompe in modo assurdo sul fatto di aver assolutamente bisogno del numero dell’ESTA. Le faccio presente che vado negli USA con una certa frequenza (è già la quarta volta quest’anno) e nessuno me l’ha mai chiesta. Insiste, a che pro poi non è dato sapere. Comunque dopo un momento di innervosimento, risolviamo il tutto.
Mi da l’invito per la sala BA. Grazie. Peccato che la sala BA rimanga chiusa sino all’imbarco. Come prima impressione overall, non è certo il massimo.
Imbarco con bus. Ora vorrei fare una parentesi: ma a chi cavolo è venuto in mente di acquistare sti nuovi bus? Sono dei bus urbani, non certo dei bus aeroportuali –i vecchi e cari Vantool che andavano sia in un senso che nell’altro, ricordate?- che hanno funzionalità zero! Praticamente 3 bus non bastano per imbarcare un A320! Anche in questo caso, mi sa che avranno fatto un’opera in compagnia. (Malpensante op. cit.)
Martedì 11 agosto 2009
LIN-MAD
Flight: IB 3629 – IG 9629
Class: C
Seat: 1A
Eqp: Airbus A320-214
Reg: EC-HDP - “Parque de Cabarceno”
c/n: 1101
Delivered: 02/11/1999
Scheduled: 0715-0925
Block to block: 0723-0922
In air: 0729-0913
In business siamo in 3 per 6 posti. Pienissimo dietro. Quasi tutti italiani. Oltre il 75% delle persone ha una doppia carta d’imbarco. Chissà quanti di questi effettivamente verranno poi contabilizzati nelle statistiche dai fenomeni della palazzina…
Il nostro vicino è un A321. Praticamente MAD drena quasi 350 persone al giorno da LIN in soli 45 minuti. Ma passiamo oltre.
La business di IB è come qualsiasi altra business su A32S family, configurazione 3-3 con sedile centrale non venduto.
Decollo rapido dalla 36 poi virata a destra verso Genova, in lontananza il Colombo
Viene servita da un equipaggio molto friendly un’ottima colazione sia dolce che salata. Ottimi in particolare gli affettati.
Siamo in Francia, circuito automobilistico di Le Castellet con aeroporto annesso
Fuori c’è una leggera foschia lungo tutto il percorso
Approaching Barajas
Atterriamo sulla 33R e ci dirigiamo verso il T4. A terra niente di particolarmente interessante se non questo retro jet IB
E’ la mia prima volta al nuovo T4. Che dire? Architettonicamente e stilisticamente meraviglioso, l’ho trovato invece alquanto scomodo per i transiti. E’ tutto un cammina e saliscendi tant’è che i cartelli che –intelligentemente- indicano il tempo di transito tra i diversi gate dell’aeroporto arrivano ad indicare sino a 25 minuti (!) di percorso. Il treno per passare dal T4 schengen al T4S non-schengen è meraviglioso ma ci mette una vita. Ottimo che non vadano effettuati ulteriori controlli di sicurezza, bastano quelli dell’aeroporto di provenienza.
Ho fatto foto del terminal solo al ritorno e le posterò quindi più avanti.
Il nostro triposette è già al gate
767 AA per Dallas
Una pecca del layout del T4 è che i gates sono alquanto stretti e quindi non c’è la possibilità per i vettori US di montare tutto il loro ambaradan delle macchinette controlla passaporti e distribuzione moduli immigration con annessi e connessi. Tutto questo è stato messo in una zona lontana dal gate per cui occorre tornare prima indietro per potersi ripresentare al gate una seconda volta. Molto scomodo.
Martedì 11 agosto 2009
MAD-MIA
Flight: AA 69 – IB 7001 – LY 8040
Class: J
Seat: 9J
Eqp: Boeing 777-223ER
Reg: N780AN – 7AL
c/n: 29956/241
Delivered: 10/09/1999
Scheduled: 1115-1415
Block to block: 1112-1415
In air: 1122-1404
L’imbarco avviene in un finger rosolato dal sole senza aria condizionata. Ci saranno stati 50 gradi.
Load factor di oggi: Full in first. Full in business. Praticamente full in economy. Mi ha particolarmente stupito l’enorme numero di francesi a bordo. Erano così tanti che l’equipaggio faceva gli annunci pure in transalpino. Da dove provenissero non sono riuscito a scoprirlo.
Viene servito il welcome drink in un bicchiere di plastica. Questo non va bene. Siamo sotto lo standard.
Siamo circondati dal nemico. Tutto attorno è pieno di marcioni!
L’equipaggio è il solito americano, aa/vv di mezza età che ne hanno viste più di una. Per un vettore US sono rimasto però stupito dal cospicuo numero di uomini a bordo.
L’imponente struttura di Barajas
Andiamo a decollare per 36L. Siamo gli unici a quell’ora, niente traffico davanti a noi.
Via! Come sempre la potenza del 777 ti schianta contro la poltrona.
Laghetto
Via decisi verso ovest
Comandi poltrona. Fatti bene. La poltrona per essere un carrier US è molto buona. Si reclina QUASI piatta con un meccanismo che scivola verso il basso.
Certo che se fosse completamente orizzontale sarebbe fantastico. Però è già una buona cosa.
Un plus di AA sono senza dubbio le cuffie noise cancelling della Bose. Veramente apprezzate.
Ecco Oporto
Ed il suo aeroporto
Vengono distribuiti gli amenity kit. Average.
E i menu
Con relativa carta dei vini che lascerò commentare ad AZ1774. Personalmente ho bevuto il Sancerre.
Comincia il servizio. Indigestione di tomato juice per cominciare
Insalata con salsa piccante e manzo marinato. Voto 6,5.
Filetto. Non ci siamo. C’è tutta una brodaglia da microonde tutto attorno. Voto 4.
Non ho molte foto della cabina ma –come sempre per tutte le compagnie che la adottano- la configurazione 2-3-2 in J è alquanto claustrofobica
Intanto sto guardando un paio di CSI che avevo già visto ma che rivedo sempre con piacere
Puntiamo alle Azzorre
Rotta molto bassa per essere un bimotore. Praticamente la rotta seguita è un link Azzorre – Bermuda
Fuori è così. Questo motore è veramente imponente.
Gelatone. Voto 7,5.
Il tempo scorre via veloce. Il volo è comodo perché non troppo lungo. Sonnecchio un po’. Siamo già a buon punto.
Velocità più che accettabile
Guardate che wing flex! Spettacolare.
Questo è il menu principale dell’IFE. Il touch screen era però mezzo rotto. Schermo bello grande. Buona offerta.
Pre-arrival menu
Non rischio la pizza. Buona l’insalata, voto 7.
Le nuvole si fanno più caraibiche
Informazioni sul gate di arrivo
E su alcune connection del nostro volo. Ce ne erano però tantissime altre non segnalate.
Florida coast
Stranamente è una magnifica giornata.
L’immancabile Fort Lauderdale
Una pecca di AA è che il purser di turno non passa a salutare e ringraziare i pax prima dell’atterraggio. Non è un gesto impegnativo ma può risultare di ottimo effetto per la compagnia. Non ci vorrebbe molto per migliorare.
Fuori gli slats
Bienvenido a Miami
In cortissimo finale per 26R
Zona catorci
E zona cargo
Fuori tutta la biancheria
Non ci sono molti gates occupati ma ciononostante riusciamo a metterci 10 minuti per fare 200 metri. A bordo sono già tutti in piedi e al cellulare. L’equipaggio fatica a rimetterli a sedere. Tutto il mondo è paese.
E30, il nostro attracco
Una buona mezz’ora di coda all’immigration. A MIA l’immigration è sempre un incubo se ti trovi davanti un paio di voli provenienti dal Sud America. Mai e poi mai che riescano a compilare i moduli in modo corretto ma soprattutto completo! Non è che ci voglia poi così tanto!
Recuperiamo il nostro bagaglio e saliamo alle partenze per rifare il check-in per Providenciales.
Abbiamo un solo bagaglio imbarcato e voliamo in prima. La tipa mi fa: il vostro bagaglio pesa 54 lbs, il limite è 50. O togliete qualcosa o dovete pagare il supplemento.
Scusi, ma siamo in DUE e abbiamo UN SOLO bagaglio. Abbiamo diritto a 50 + 50 lbs. Dove è il problema?
Ah non c’entra, la regola è max 50 lbs per bagaglio. Non fa niente se siete in due.
Resto sempre allibito da queste cazzate made in USA. E’ inutile. Non ci arrivano col cervello.
Vabbè. Tolgo un paio di libri per raggiungere la soglia. Il bello è che poi ti devi portare tu stesso la valigia nella zona x-ray e quindi indovinate cosa? Rimetto i libri dentro la valigia durante il tragitto! Coi dementi devi comportarti così per forza.
L’aeroporto di Miami, non mi stancherò mai di ripeterlo, è brutto forte. Con la moquette (!) lercia da far paura, pochissime vetrate, soffitti bassi. Bleah!
Dopo la solita perquisizione anale, facciamo un giro di negozi e poi andiamo all’Admirals Club.
Sono AA Gold e volo in First. Mi spiace ma non si può entrare, mi dice la tipa. Scusi???
Ah ok, voi arrivate da un volo intercontinentale quindi potete accedere. Mah…
Mi da UN voucher a testa per una consumazione in lounge. Anche se è acqua o Coca-Cola hai diritto a UNA consumazione a testa e stop. Il resto si paga. E anche profumatamente. Sono allibito. Capisco che visto l’alto numero di FF che ci sono in America è vitale per le compagnie evitare che l’americano medio si scoli 50 Jack Daniels a scrocco in lounge ma qui si esagera. Con Continental e Delta non mi è mai capitato una cosa del genere.
La scelta del cibo aggratis è nulla. Qualche mela e banana e due distributori di salatini. Stop. Tra l’altro la lounge non è nemmeno carina. Sono rimasto negativamente colpito.
Nel frattempo sono riusciti a cambiare ben 3 gates in un’ora. Tipo Fiumicino. Forse a Miami vogliono tenere i passeggeri in forma fisicamente con delle belle passeggiate.
Martedì 11 agosto 2009
MIA-PLS
Flight: AA 625 – BA 5075
Class: F
Seat: 4A
Eqp: Boeing 737-823 winglets
Reg: N939AN – 3BS
c/n: 30083/612
Delivered: 26/07/2000
Scheduled: 1840-2020
Block to block: 2003-2138
In air: 2016-2135
Imbarchiamo con leggero ritardo. Siamo pronti a partire ma il comandante ci informa che vuole prima controllare una gomma. 20 minuti. La gomma è da cambiare e quindi altri 45 minuti. Amen.
Stanco morto e annoiato faccio un paio di scatti.
A bordo siamo in 7 in first per 16 posti. 90 pax circa dietro.
Alla fila davanti alla nostra sento un italiano che si lamenta: “Ma dai! Un’ora per cambiare una gomma… Ma cos’è? Il pit stop più lungo del mondo? E poi dicono dell’Alitalia. Alloraaaaaa!!!”
Uhm, ma questo io lo conosco! E’ il Signor Enzino alias Enzo Iacchetti in vacanza con la compagna. Per inciso una racchia senza precedenti.
Finalmente andiamo. E’ già buio però.
Decollo dalla 8R by night
Vista l’ora tarda (siamo in piedi da 22 ore) cado in catalessi e del volo mi ricordo ben poco.
Atterriamo a Providenciales con una crocca pazzesca che sveglia tutto l’aereo. Il 737 AA è l’unico overnight a PLS.
Immigration veloce, recuperiamo il bagaglio sull’unico fatiscente nastro trasportatore.
Ci aspetta una Land Rover che ci porterà all’Amanyara a Northwest Point. http://www.amanresorts.com/amanyara/home.aspx
(continua quando ho un po’ di tempo)
Una tariffa di J stracciata oltre i massimi (solo 1.800 euro a testa il biglietto Italia-Miami e ritorno!) ci fa preferire American Airlines –anche se poi il biglietto risulta essere emesso da Iberia- a qualsiasi altra opzione. Anche perché questa combinazione è l’unico modo di poter fare il viaggio di andata senza notti in giro.
Partenza obbligatoria da Linate. Non certo per credo ideologico ma perché non esistono voli Iberia da MXP la mattina presto, nonostante ce ne siano ben due (!) da LIN distanziati di soli 45 minuti…
Il nostro è il primo, quello aggiunto di recente, quello –l’ennesimo- in barba al Bersani operato con c/s Meridiana. Pare, ripeto pare, che però questi voli non diano affatto fastidio a Malpensa. Anzi! Sicuramente loro sanno e loro hanno la verità insulsa, quindi a noi mortali non è concesso ragionare… Vabbè, il giorno del giudizio arriverà anche per loro. Perlomeno si spera.
E’ già agosto inoltrato ma alle 6 del mattino c’è comunque un casino pazzesco, i check-in Iberia sono strapieni di turisti in partenza per le destinazioni più disparate, anche se come sempre è l’america del sud a spadroneggiare.
Al banco di business class c’è una strana signora che vuole fare la simpatica ma che di simpatico nei modi e nei toni ha ben poco. Non vuole farci la carta d’imbarco ne registrarci il bagaglio anche per il Miami-Providenciales (tratta acquistata con biglietto separato) e questo non è un grave problema ma rompe in modo assurdo sul fatto di aver assolutamente bisogno del numero dell’ESTA. Le faccio presente che vado negli USA con una certa frequenza (è già la quarta volta quest’anno) e nessuno me l’ha mai chiesta. Insiste, a che pro poi non è dato sapere. Comunque dopo un momento di innervosimento, risolviamo il tutto.
Mi da l’invito per la sala BA. Grazie. Peccato che la sala BA rimanga chiusa sino all’imbarco. Come prima impressione overall, non è certo il massimo.
Imbarco con bus. Ora vorrei fare una parentesi: ma a chi cavolo è venuto in mente di acquistare sti nuovi bus? Sono dei bus urbani, non certo dei bus aeroportuali –i vecchi e cari Vantool che andavano sia in un senso che nell’altro, ricordate?- che hanno funzionalità zero! Praticamente 3 bus non bastano per imbarcare un A320! Anche in questo caso, mi sa che avranno fatto un’opera in compagnia. (Malpensante op. cit.)
Martedì 11 agosto 2009
LIN-MAD
Flight: IB 3629 – IG 9629
Class: C
Seat: 1A
Eqp: Airbus A320-214
Reg: EC-HDP - “Parque de Cabarceno”
c/n: 1101
Delivered: 02/11/1999
Scheduled: 0715-0925
Block to block: 0723-0922
In air: 0729-0913
In business siamo in 3 per 6 posti. Pienissimo dietro. Quasi tutti italiani. Oltre il 75% delle persone ha una doppia carta d’imbarco. Chissà quanti di questi effettivamente verranno poi contabilizzati nelle statistiche dai fenomeni della palazzina…
Il nostro vicino è un A321. Praticamente MAD drena quasi 350 persone al giorno da LIN in soli 45 minuti. Ma passiamo oltre.

La business di IB è come qualsiasi altra business su A32S family, configurazione 3-3 con sedile centrale non venduto.
Decollo rapido dalla 36 poi virata a destra verso Genova, in lontananza il Colombo


Viene servita da un equipaggio molto friendly un’ottima colazione sia dolce che salata. Ottimi in particolare gli affettati.

Siamo in Francia, circuito automobilistico di Le Castellet con aeroporto annesso

Fuori c’è una leggera foschia lungo tutto il percorso

Approaching Barajas



Atterriamo sulla 33R e ci dirigiamo verso il T4. A terra niente di particolarmente interessante se non questo retro jet IB

E’ la mia prima volta al nuovo T4. Che dire? Architettonicamente e stilisticamente meraviglioso, l’ho trovato invece alquanto scomodo per i transiti. E’ tutto un cammina e saliscendi tant’è che i cartelli che –intelligentemente- indicano il tempo di transito tra i diversi gate dell’aeroporto arrivano ad indicare sino a 25 minuti (!) di percorso. Il treno per passare dal T4 schengen al T4S non-schengen è meraviglioso ma ci mette una vita. Ottimo che non vadano effettuati ulteriori controlli di sicurezza, bastano quelli dell’aeroporto di provenienza.
Ho fatto foto del terminal solo al ritorno e le posterò quindi più avanti.
Il nostro triposette è già al gate

767 AA per Dallas

Una pecca del layout del T4 è che i gates sono alquanto stretti e quindi non c’è la possibilità per i vettori US di montare tutto il loro ambaradan delle macchinette controlla passaporti e distribuzione moduli immigration con annessi e connessi. Tutto questo è stato messo in una zona lontana dal gate per cui occorre tornare prima indietro per potersi ripresentare al gate una seconda volta. Molto scomodo.
Martedì 11 agosto 2009
MAD-MIA
Flight: AA 69 – IB 7001 – LY 8040
Class: J
Seat: 9J
Eqp: Boeing 777-223ER
Reg: N780AN – 7AL
c/n: 29956/241
Delivered: 10/09/1999
Scheduled: 1115-1415
Block to block: 1112-1415
In air: 1122-1404
L’imbarco avviene in un finger rosolato dal sole senza aria condizionata. Ci saranno stati 50 gradi.
Load factor di oggi: Full in first. Full in business. Praticamente full in economy. Mi ha particolarmente stupito l’enorme numero di francesi a bordo. Erano così tanti che l’equipaggio faceva gli annunci pure in transalpino. Da dove provenissero non sono riuscito a scoprirlo.
Viene servito il welcome drink in un bicchiere di plastica. Questo non va bene. Siamo sotto lo standard.

Siamo circondati dal nemico. Tutto attorno è pieno di marcioni!


L’equipaggio è il solito americano, aa/vv di mezza età che ne hanno viste più di una. Per un vettore US sono rimasto però stupito dal cospicuo numero di uomini a bordo.
L’imponente struttura di Barajas

Andiamo a decollare per 36L. Siamo gli unici a quell’ora, niente traffico davanti a noi.


Via! Come sempre la potenza del 777 ti schianta contro la poltrona.



Laghetto

Via decisi verso ovest


Comandi poltrona. Fatti bene. La poltrona per essere un carrier US è molto buona. Si reclina QUASI piatta con un meccanismo che scivola verso il basso.

Certo che se fosse completamente orizzontale sarebbe fantastico. Però è già una buona cosa.
Un plus di AA sono senza dubbio le cuffie noise cancelling della Bose. Veramente apprezzate.


Ecco Oporto

Ed il suo aeroporto

Vengono distribuiti gli amenity kit. Average.

E i menu


Con relativa carta dei vini che lascerò commentare ad AZ1774. Personalmente ho bevuto il Sancerre.


Comincia il servizio. Indigestione di tomato juice per cominciare

Insalata con salsa piccante e manzo marinato. Voto 6,5.

Filetto. Non ci siamo. C’è tutta una brodaglia da microonde tutto attorno. Voto 4.

Non ho molte foto della cabina ma –come sempre per tutte le compagnie che la adottano- la configurazione 2-3-2 in J è alquanto claustrofobica

Intanto sto guardando un paio di CSI che avevo già visto ma che rivedo sempre con piacere
Puntiamo alle Azzorre

Rotta molto bassa per essere un bimotore. Praticamente la rotta seguita è un link Azzorre – Bermuda

Fuori è così. Questo motore è veramente imponente.

Gelatone. Voto 7,5.

Il tempo scorre via veloce. Il volo è comodo perché non troppo lungo. Sonnecchio un po’. Siamo già a buon punto.



Velocità più che accettabile



Guardate che wing flex! Spettacolare.

Questo è il menu principale dell’IFE. Il touch screen era però mezzo rotto. Schermo bello grande. Buona offerta.

Pre-arrival menu

Non rischio la pizza. Buona l’insalata, voto 7.

Le nuvole si fanno più caraibiche


Informazioni sul gate di arrivo

E su alcune connection del nostro volo. Ce ne erano però tantissime altre non segnalate.


Florida coast

Stranamente è una magnifica giornata.


L’immancabile Fort Lauderdale

Una pecca di AA è che il purser di turno non passa a salutare e ringraziare i pax prima dell’atterraggio. Non è un gesto impegnativo ma può risultare di ottimo effetto per la compagnia. Non ci vorrebbe molto per migliorare.
Fuori gli slats


Bienvenido a Miami


In cortissimo finale per 26R

Zona catorci

E zona cargo

Fuori tutta la biancheria


Non ci sono molti gates occupati ma ciononostante riusciamo a metterci 10 minuti per fare 200 metri. A bordo sono già tutti in piedi e al cellulare. L’equipaggio fatica a rimetterli a sedere. Tutto il mondo è paese.


E30, il nostro attracco

Una buona mezz’ora di coda all’immigration. A MIA l’immigration è sempre un incubo se ti trovi davanti un paio di voli provenienti dal Sud America. Mai e poi mai che riescano a compilare i moduli in modo corretto ma soprattutto completo! Non è che ci voglia poi così tanto!
Recuperiamo il nostro bagaglio e saliamo alle partenze per rifare il check-in per Providenciales.
Abbiamo un solo bagaglio imbarcato e voliamo in prima. La tipa mi fa: il vostro bagaglio pesa 54 lbs, il limite è 50. O togliete qualcosa o dovete pagare il supplemento.
Scusi, ma siamo in DUE e abbiamo UN SOLO bagaglio. Abbiamo diritto a 50 + 50 lbs. Dove è il problema?
Ah non c’entra, la regola è max 50 lbs per bagaglio. Non fa niente se siete in due.
Resto sempre allibito da queste cazzate made in USA. E’ inutile. Non ci arrivano col cervello.
Vabbè. Tolgo un paio di libri per raggiungere la soglia. Il bello è che poi ti devi portare tu stesso la valigia nella zona x-ray e quindi indovinate cosa? Rimetto i libri dentro la valigia durante il tragitto! Coi dementi devi comportarti così per forza.
L’aeroporto di Miami, non mi stancherò mai di ripeterlo, è brutto forte. Con la moquette (!) lercia da far paura, pochissime vetrate, soffitti bassi. Bleah!
Dopo la solita perquisizione anale, facciamo un giro di negozi e poi andiamo all’Admirals Club.
Sono AA Gold e volo in First. Mi spiace ma non si può entrare, mi dice la tipa. Scusi???
Ah ok, voi arrivate da un volo intercontinentale quindi potete accedere. Mah…
Mi da UN voucher a testa per una consumazione in lounge. Anche se è acqua o Coca-Cola hai diritto a UNA consumazione a testa e stop. Il resto si paga. E anche profumatamente. Sono allibito. Capisco che visto l’alto numero di FF che ci sono in America è vitale per le compagnie evitare che l’americano medio si scoli 50 Jack Daniels a scrocco in lounge ma qui si esagera. Con Continental e Delta non mi è mai capitato una cosa del genere.
La scelta del cibo aggratis è nulla. Qualche mela e banana e due distributori di salatini. Stop. Tra l’altro la lounge non è nemmeno carina. Sono rimasto negativamente colpito.
Nel frattempo sono riusciti a cambiare ben 3 gates in un’ora. Tipo Fiumicino. Forse a Miami vogliono tenere i passeggeri in forma fisicamente con delle belle passeggiate.
Martedì 11 agosto 2009
MIA-PLS
Flight: AA 625 – BA 5075
Class: F
Seat: 4A
Eqp: Boeing 737-823 winglets
Reg: N939AN – 3BS
c/n: 30083/612
Delivered: 26/07/2000
Scheduled: 1840-2020
Block to block: 2003-2138
In air: 2016-2135
Imbarchiamo con leggero ritardo. Siamo pronti a partire ma il comandante ci informa che vuole prima controllare una gomma. 20 minuti. La gomma è da cambiare e quindi altri 45 minuti. Amen.
Stanco morto e annoiato faccio un paio di scatti.



A bordo siamo in 7 in first per 16 posti. 90 pax circa dietro.
Alla fila davanti alla nostra sento un italiano che si lamenta: “Ma dai! Un’ora per cambiare una gomma… Ma cos’è? Il pit stop più lungo del mondo? E poi dicono dell’Alitalia. Alloraaaaaa!!!”
Uhm, ma questo io lo conosco! E’ il Signor Enzino alias Enzo Iacchetti in vacanza con la compagna. Per inciso una racchia senza precedenti.
Finalmente andiamo. E’ già buio però.

Decollo dalla 8R by night

Vista l’ora tarda (siamo in piedi da 22 ore) cado in catalessi e del volo mi ricordo ben poco.
Atterriamo a Providenciales con una crocca pazzesca che sveglia tutto l’aereo. Il 737 AA è l’unico overnight a PLS.
Immigration veloce, recuperiamo il bagaglio sull’unico fatiscente nastro trasportatore.
Ci aspetta una Land Rover che ci porterà all’Amanyara a Northwest Point. http://www.amanresorts.com/amanyara/home.aspx
(continua quando ho un po’ di tempo)
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