di professione faccio lo storico, anche se mi occupo di periodi di molto antecedenti. Ho lavorato per tanti anni e tutt'ora lavoro all'Archivio Apostolico Vaticano (fino a poco tempo fa si chiamava Archivio Segreto Vaticano) e in tantissimi altri archivi. Questi in linea di principio sono i custodi dell'identita' di una nazione o di una comunita' ed e' per questo motivo che, da almeno dalle invasioni napoleoniche, quelle dei nazisti, ma anche nella guerra in Bosnia, gli invasori sconfitti ritirandosi distrussero sistematicamente gli archivi di stato e comunali delle citta' che occupavano, proprio per distruggere l'identita', non avendo sconfitto il nemico. Mi faccio una domanda molto semplice, forse ingenua e comunque OT: perche' secretare gli archivi? Chi ne trae vantaggio? Non certo la giustizia che in una societa' democratica deve essere prioritaria. La ricerca d'archivio richiede tempi lunghissimi e molte volte non si trova nulla. Ma se, mettiamo, fossero stati ritrovati documenti che incolpavano la Russia, l'America, la Francia, il Botswana, cosa sarebbe successo? Forse nulla, come nel caso del Cermis, o di Regeni? Ma almeno la verita' sarebbe (forse) emersa. My two cents.
La secretazione degli archivi (di alcuni archivi, non tutto viene secretato) serve a difendere informazioni che costituiscono un elemento di vantaggio/forza dello Stato (es. ubicazione delle riserve strategiche, capacità delle forze militari, del potenziale produttivo di qualche comparto specifico, ecc.), le informazioni che tutelano la sicurezza delle istituzioni e dei cittadini (es. identità e residenza dei collaboratori di giustizia, identità delle fonti e degli informatori, ecc.) e tutto ciò che, in un modo o nell'altro, è meglio che non sia noto per impedire il determinarsi di eventi dannosi per la sicurezza collettiva.
Si presume che, trascorso un certo periodo di tempo, queste informazioni perdano la loro rilevanza e, di conseguenza, possano essere divulgate. La legge 104/2007 prevede che il segreto duri 15 anni, e che possa essere rinnovato due volte per un massimo di altri 30 anni, qualora sussistano ancora i motivi che lo rendevano tale. Al tempo stesso, non può essere sottoposto a segreto nessun elemento che possa riguardare informazioni relative a fatti eversivi dell’ordine costituzionale, terrorismo, stragi, associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale di tipo politico-mafioso.
Detto ciò, non esiste un vero e proprio "Segreto di Stato su Ustica". Ci sono documenti relativi a quel periodo che sono ancor oggi secretati e che potrebbero fornire informazioni o indizi utili a comprendere meglio la faccenda. Alcuni documenti declassificati alcuni anni fa per iniziativa di Matteo Renzi (quando era PdC), per esempio, hanno permesso di acquisire alcune comunicazioni tra le nostre ambasciate in Nord Africa e Roma in merito alla questione del Mig-23 caduto sulla Sila, confermando appieno la sua caduta in tempi successivi a quelli di Ustica.
Se dal cilindro dell'archivio, però, non esce la pistola fumante che racconta ciò che il cospirazionista vuole sentirsi dire, ecco che allora tutto diventa copertura, depistaggio, menzogna e complotto. Un po' come con gli UFO; o gli dici che esistono e che i marziani hanno il naso a trombetta, o continuano a credere che nell'area 51 l'esercito nasconda le astronavi.