24 gennaio 2006
La compagnia vince la gara per Volare
di Simone Filippetti
Alitalia si prende Volare.
Ieri, secondo quanto risulta al « Sole 24 Ore » , il Comitato di sorveglianza del ministero delle Attività Produttive ha dato parere favorevole all'offerta della compagnia di bandiera per il vettore low cost travolto dal crack. Per l'ufficialità manca ancora la firma del ministro Claudio Scajola, che dovrà emanare un apposito decreto in arrivo nei prossimi giorni.
Ma di fatto la gara sulla vendita di Volare è ormai chiusa, e a favore di Alitalia. Si conclude così la tormentata vicenda di Volare, la compagnia fondata da Gino Zoccai, finita in amministrazione straordinaria e messa sotto inchiesta dalla magistratura di Busto Arsizio per la scorsa primavera per un buco da circa 250 milioni. La compagnia pubblica, che controllerà Volare e Air Europe ( voli charter a lungo raggio), dovrà anche farsi carico dei 700 dipendenti del gruppo di Gallarate. Nei piani di Alitalia c'è la volontà di fare di Volare la controllata low cost.
Il commissario straordinario Carlo Rinaldini, dopo aver rimesso in piedi l'attività ( gli aerei erano rimasti chiusi negli hangar il giorno in cui fu dichiarata l'insolvenza), ha messo all'asta Volare lo scorso autunno.
Sul tavolo dell'advisor Ernst Young erano giunte circa 5 offerte vincolanti: Alitalia ( con 38 milioni), Air One ( che ha messo sul piatto 29 milioni), il tandem Meridiana Eurofly, il Gruppo Miro Radici assieme all'ex ad di Volare Andrea Molinari, e Windjet. A un certo punto sull'iter di cessione si era aperto un piccolo giallo: inizialmente prevista per fine dicembre l'assegnazione è stata poi fatta slittare a metà gennaio, perché da via Veneto avrebbero gradito un secondo giro di rilanci da parte dei partecipanti. Ma allo stesso tempo Rinaldini ha chiesto una soluzione urgente perché Volare è a corto di liquidità. Di qui la decisione lampo di ieri.
Ma la questione Volare non è destinata a chiudersi: sul piede di guerra c'è già, ormai da giorni, Air One.
Già da inizio anno la compagnia di Carlo Toto ha presentato una serie di ricorsi per contestare una possibile cessione alla compagnia di Cimoli.
Air One sostiene che Alitalia non avrebbe dovuto nemmeno essere ammessa alla gara perché il bando escludeva la partecipazione di aziende in stato di crisi quale è Alitalia, avendo ricevuto dalla aiuti dalla Ue. Con l'acquisizione di Volare, tra l'altro, il vettore di via della Magliana, che già oggi dispone del 46% degli slot ( spazi di atterraggio e decollo) di Linate, salirebbe al 55%, a forte rischio di abuso di posizione dominante: per questo gli uomini di Toto hanno presentato un ricorso anche all'Antitrust italiano e uno a Bruxelles. Ieri, poi, secondo quanto si apprende, Air One si è rivolta anche al Tribunale di Chieti ( dopo averlo già fatto nei giorni scorsi al Tribunale civile di Roma e ancor prima a quello di Busto Arsizio). I dubbi di Air One si accodano a quelli del ministro per il Welfare Roberto Maroni che ieri, ai microfoni di Radio 24, è tornato di nuovo a esprimere dubbi sulla capacità di Alitalia di garantire l'occupazione per Volare: « Come farà a garantire i 700 posti di lavoro di Volare con i problemi che ha a livello di organico? » , si é chiesto il ministro. Air One va avanti sui ricorsi: abuso di posizione dominante Dubbi di Maroni: come assorbirà i 700 dipendenti?
Il Sole 24 Ore