Windjet cessa tutte le attività


red_one

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22 Gennaio 2009
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Ancora non riesco a farmi un quadro completo della vicenda, ma ho una domanda che mi ronza in testa da un po' di tempo.
Commercialmente parlando, se devo acquisire un attività decotta o la porto via in fretta, assumendomene i rischi; o aspetto che muoia di morte naturale, pronto a subentrarne nei servizi.
Qui qualcosa non mi torna.
Sono mesi che sappiamo, senza alcuna due diligence, che WJ non andava bene.
E sono mesi che seguiamo una trattativa con AZ ( se ricordo bene, all inizio si parlava di acquisizione di WJ e BP, poi solo della prima).
Sarà che avendo seguito Itavia per molti anni, io sia prevenuto, pero' il dubbio di manovre poco chiare ce l ho.
Perché tirare una trattativa fino al picco della stagione e poi lasciarla naufragare? Ma, di più, perché iniziare una trattativa del genere?
Boh, riflessioni ferragostane...
I casi possono essere solo due per me :

- Alitalia vuole fare il 'rapace'..... ovvero prendo le ceneri a costo 0 (tanto c'e' solo lei che puo' occupare gli spazi secondo loro) e lasciando qualche boccone per gli altri.
- In Alitalia hanno verificato bene, e ci son tante cose che non sappiamo ed il buco era ben diverso, per cui hanno risposto elegantemente per non svelare la vera situazione e lasciare che siano gli altri a farlo....

In questa vicenda la mossa che capisco meno è l'incontro domani col governo.... a cosa serve? Forse a dare l'estrema unzione di stato.....
 

kenyaprince

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alitaliaboy

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Scusate l' OT; Sul Messaggero di oggi c'è un intervista a Riggio che dichiara che questo casino relativo a Windjet e alle compagnie aeree italiane ( secondo lui sono messe malissimo TUTTE)è da imputare anche alle low cost inglesi e irlandesi e alle mediorientali che non pagano il petrolio. Vi risulta che Emirates, Qatar, Oman air etc etc non paghino il carburante dalle loro parti? Ricordo una vecchia discussione dove si affermava che era una corbelleria il fatto che non paghino il carburante, e che come tutte le compagnie aeree stipulano contratti con case petrolifere. Ha dichiarato una scemenza? Perchè se ha detto il vero si tratta di una vera e propria concorrenza sleale. Scusate l'OT.
 

alitaliaboy

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http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE87C00720120813

Crisi Windjet, Enac: a rischio intera aviazione italiana
lunedì 13 agosto 2012 08:38 Stampa quest’articolo [-] Testo [+]
MILANO (Reuters) - La crisi della compagnia area Windjet, i cui voli sono stati bloccati sabato per dissesto finanziario, è un segnale dei rischi che corre l'intero sistema dell'aviazione civile in Italia.

Lo ha detto Vito Riggio, presidente dell'Enta Nazionale Aviazione Civile (Enac) intervistato dal Messaggero.

Riggio fa il punto sul tracollo della compagnia siciliana dopo il mancato accordo con Alitalia e parla di "salvataggio improbabile".

Il numero uno dell'Enac spiega che i passeggeri Windjet - 300 mila persone secondo quanto riportano i quotidiani - "stanno volando quasi tutti", pur se costretti a pagare un costo supplementare, e si dice "molto contento" della prospettiva di una class action da parte delle associazioni dei consumatori.

Riggio respinge le accuse di aver contribuito a creare l'attuale situazione e rimanda la palla nel campo di Alitalia, rea di aver tirato per le lunghe una trattativa che poi è finita nel nulla.

Il presidente di Enac aggiunge: "L'intero sistema dell'aviazione civile italiana è a rischio scomparsa, stretto dalla pressione competitiva che viene dalle compagnie low cost irlandesi e inglesi (che non pagano lo stesso volume di tasse che paghiamo in Italia) e dalle compagnie dei paesi arabi che non pagano il petrolio... Nel nostro paese sono scomparse dodici compagnie aeree negli ultimi dieci anni".

Da ultimo, Riggio suggerisce che si potrebbe adottare "qualche provvedimento nei confronti di Ryanair... Per spingerlo almeno a pagare le tasse in Italia".

Windjet ed Alitalia sono state convocate domani al ministero dello sviluppo economico per fare il punto della situazione.
 

BHA 604

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Scusate l' OT; Sul Messaggero di oggi c'è un intervista a Riggio che dichiara che questo casino relativo a Windjet e alle compagnie aeree italiane ( secondo lui sono messe malissimo TUTTE)è da imputare anche alle low cost inglesi e irlandesi e alle mediorientali che non pagano il petrolio. Vi risulta che Emirates, Qatar, Oman air etc etc non paghino il carburante dalle loro parti? Ricordo una vecchia discussione dove si affermava che era una corbelleria il fatto che non paghino il carburante, e che come tutte le compagnie aeree stipulano contratti con case petrolifere. Ha dichiarato una scemenza? Perchè se ha detto il vero si tratta di una vera e propria concorrenza sleale. Scusate l'OT.
Non ho letto l'intervista e quindi non so se intendesse solo in loco o in generale ma a pagina 42 c'è pure la voce "jet fuel" tra le expenditure (ovviamente non splittano i costi per area geografica comunque lo pagano) r http://www.emirates.com/english/images/EK-AR-10-11_tcm233-750566.pdf
Tra l'altro è interessante (anche se ovviamente non entrano nei dettagli) il financial risk management da pag. 90 in avanti
 

EY460

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Tutte le compagnie pagano il jet fuel. L'unica differenza sostanziale tra le varie nazioni e' la tassazione del carburante. Ad esempio in Italia, se non ci fossero tutte le tasse e le accise che ci sono ora, non pagheremo la benzina quasi 2 euro.
 

peppo_8787

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"Vi racconto la costosa odissea di un malcapitato utente Windjet"

Per comprare un biglietto Lufthansa per volare a New York, un giorno prima per il 13 agosto, con rientro dopo due settimane, ci vogliono 763 euro. Per Catania, stesse date, con Alitalia 749. È la legge della domanda e dell'offerta: tutti vogliono andare in Sicilia e da quando Wind Jet ha sospeso i voli alla mezzanotte di ieri, probabilmente anticipando lo stop alla compagnia che sarebbe venuto dall'Enac, la Sicilia è diventata la terra promessa. Al contrario degli italiani partiti cento anni fa dall'isola sognando di approdare a Nuova York, i loro pronipoti oggi sognano Catania e Palermo: un arancino al posto della Statua della Libertà. Quando a incappare nel tracollo della compagnia siciliana è un giornalista, capita che abbia voglia di raccontare la propria piccola odissea. Solo che anziché cercare di tornare a casa finita la guerra, la guerra bisogna farla ancora prima di partire.

Dopo lo stop dei voli Windjet, Vito Riggio presidente dell'Enac orgoglioso dichiarava alla stampa: "Abbiamo ricevuto i primi feedback dalle compagnie aeree interpellate per la riprotezione dei passeggeri Wind Jet, e la situazione, visto anche il periodo, è buona. Sia Meridiana che Alitalia hanno garantito massima disponibilità e flessibilità nel gestire questa vicenda". In sostanza, Alitalia, Meridiana, più Blue Panorama, Easy Jet e Livingston si impegnavano a ospitare i passeggeri lasciati a terra da Wind Jet sui propri aeromobili, "ovviamente dietro il pagamento di un piccolo sovrapprezzo, quantificato in massimo 80 euro", proseguiva Riggio. Ma a leggere i siti delle compagnie indicate dall'Enac, solo Alitalia offre la tariffa di 75 euro a tratta per i voli nazionali, mentre con Meridiana si arriva a 86 e con Blue Panorama anche a 90. Inoltre mentre Alitalia riconosce il prezzo speciale solo ai passeggeri già dotati di biglietto Wind Jet, sul sito di Meridiana chiunque può accedere alle nuove tariffe agevolate: una strana operazione che assomiglia tanto a un salvagente su cui è stampata la parola "marketing".

Partendo da Venezia, come chi scrive, l'obbligo è di farsi riproteggere da Alitalia e così ho chiamato il numero speciale, indicato dalla compagnia nazionale per "acquistare i biglietti a tariffa fissa sul volo prescelto, comunque soggetti a disponibilità dei posti". La telefonata crea la prima spiacevole sorpresa: non è una biglietteria dedicata, come sembra indicato nel sito, ma un servizio in cui si deve lasciare il proprio nome e numero di telefono a un operatore. "L'ufficio competente la richiamerà", fanno sapere. Inutile anche inviare una mail all'indirizzo dedicato dalla compagnia "per ulteriori informazioni e assistenza": la risposta via e-mail arriva dopo due ore e indica di chiamare il numero di telefono speciale. L'unità di crisi è anche lei in crisi: "Ci stiamo attrezzando anche noi", risponde un secondo operatore, "deve capire che si tratta di un caso di emergenza nazionale in cui sono coinvolti milioni di persone".

Durante le 11 ore in cui aspetto di essere richiamato dalla compagnia di bandiera, non mi resta che cercare informazioni online. L'Enac indica sul proprio sito, giorno per giorno, i voli sostitutivi approntati da Alitalia e dalle altre compagnie per riproteggere i passeggeri di Wind Jet: ad ogni volo cancellato ne corrisponde un altro, spesso con partenze alle 3 o alle 4 del mattino. Ma si sa che in casi di emergenza bisogna sacrificarsi. La speranza è dunque di essere richiamati al più presto per un volo in partenza il 13 sera, che secondo l'Enac dovrebbe essere riprotetto con decollo alle 4.35 di mattina. Non male spendere 150 euro in due per volare di notte, si risparmia quanto meno la stanza d'albergo. Ma dopo 11 ore, appunto, incalzata da altre telefonate al suo call center d'emergenza, Alitalia mi richiama, per proporre l'alternativa: il primo volo libero è il 15 agosto, due giorni dopo quello prenotato con Wind Jet. Ma come mai i voli per la riprotezione, previsti secondo l'Enac negli stessi giorni, sono già pieni? "Non si tratta di riprotezione", specifica l'addetta alla biglietteria di Alitalia "perché i voli non sono stati cancellati da Alitalia ma da Wind Jet. Stiamo solo cercando di aiutare i passeggeri lasciati a terra da Wind Jet. Se non vuole, può anche non accettare il volo che le ho proposto". Prendere o lasciare. Alla fine, come in quei quiz tv in cui si hanno pochi secondi per rispondere, si è costretti giocoforza ad accettare: dopo aver speso 200 euro per il volo Wind Jet che non c'è più, di fronte al rischio di vedere sfumare la vacanza aspettata un lungo anno, si apre il portafogli, si comunica il numero di carta di credito e si rinuncia a due giorni di vacanza. Il male minore, di fronte alla prospettiva di restare a casa.

Ma viene spontaneo domandarsi come sia possibile che i voli che, secondo l'Enac, dovrebbero sostituire quelli Wind Jet, siano già pieni. "I biglietti sono stati venduti, nelle biglietterie e online", spiega l'addetta Alitalia "e inoltre non ci risulta che ci siano 20 voli sostituivi come indicato dall'Enac". Peccato che la stessa Alitalia dichiari sul proprio sito che "assicurerà 20 voli speciali al giorno sulla Sicilia (12 voli da/per Catania e 8 voli da/per Palermo) al fine di agevolare il viaggio dei passeggeri WindJet". Il 13 comunque, il volo sostitutivo notturno indicato dall'Enac, non c'è. Oltre al danno poi, arriva la beffa: dopo aver comprato i biglietti a tariffa agevolata, secondo le condizioni imposte da Alitalia, è sufficiente collegarsi al sito per scoprire che c'è ampia disponibilità di biglietti, a prezzi oscillanti da 300 a 700 euro, con la medesima città di partenza e destinazione, anche se magari con uno scalo invece che un volo diretto. "L'offerta agevolata a 75 euro è valida solo sulla medesima tratta, altrimenti può comprare un biglietto a prezzo pubblico sul nostro sito", spiega l'addetta Alitalia, rivelando una scomoda verità: il vettore che nel 2008 era stato salvato dal fallimento, anche grazie a sacrifici economici ricaduti sugli italiani (il ministro Scajola dixit), oggi è una società nuova ed efficiente che sta sul mercato e, in un momento di difficoltà in cui si trovano alcuni dei suoi salvatori, preferisce imporre le proprie scelte in fatto di tratte, date e tariffe, magari facendo viaggiare qualche aereo con alcuni posti vuoti, invece di venire incontro ai desideri dei già disastrati clienti di Wind Jet. Che pagheranno un altro probabile fallimento, quello di Wind Jet, con la perdita del prezzo del biglietto.

Anche perché l'Enac non li ha avvertiti in tempo che esisteva il pericolo di default della compagnia siciliana: un rischio che pare esistesse da aprile ed è stato svelato all'opinione pubblica appena una settimana fa, consentendo alla compagnia sull'orlo della bancarotta addirittura di continuare a vendere biglietti sul proprio sito fino a tre giorni fa, ben sapendo che probabilmente non avrebbe potuto onorare il contratto. Ma d'altra parte l'Italia un Paese in cui è più facile fare un contratto con i cittadini che rispettarlo.

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/08/13/news/racconto_odissea_windjet-40871898/
 

mxpfan

Bannato
13 Giugno 2012
129
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Qui c'è l'intervista completa a ENAC: http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/windjet_enac_alitalia_fiumicino/notizie/213748.shtml
Riggio: a rischio chiusura tutte le compagnie italiane
ROMA - «Qui non è solo questione di Windjet o di Alitalia. Qui è l’intero sistema dell’aviazione italiana che è a rischio scomparsa. L’ho già detto nel maggio scorso, presentando l’ultimo rapporto dell’Enac». Parola di Vito Riggio, presidente dell’Ente nazionale aviazione civile.

Presidente, cominciamo da Windjet. Come si fa a non far morire la compagnia?
«Si devono trovare dei soldi. Ma siccome i soldi non si trovano il salvataggio della compagnia lo vedo improbabile. Questo però lasciamolo dire al ministro Passera».
Già, domani il ministro incontrerà le parti. Che cosa dirà?
«Presumo che vorrà sapere se c’è un margine per riprendere la trattativa oppure no».
Perché la trattativa tra Windjet e Alitalia è fallita?
«Ah, saperlo. Io so soltanto che il giorno prima della comunicazione che la trattativa era fallita l’Enac aveva avuto rassicurazioni sul fatto che tutto stava procedendo bene».
Ma non si sapeva che Windjet era in cattive acque?
«Certo che si sapeva».
E allora perché aspettare agosto per far scoppiare il bubbone?
«Questo le due parti lo spiegheranno al ministro. A me non l’hanno spiegato».
Qual è, al momento, la sorte dei passeggeri Windjet?
«Stanno volando quasi tutti. L’unico aeroporto che in questo momento non viene servito è quello di Rimini. C’è comunque l’alternativa di Bologna».
Perché la riprotezione ha un costo supplementare?
«Perché giustamente le compagnie non si fidano del fatto che Windjet dia loro indietro i soldi. E siccome Windjet non è in condizione di anticipare le somme necessarie ecco che questi costi sono per ora a carico dei passeggeri. I quali poi si potranno rivalere su Windjet se dal fallimento o da quel che verrà se ne trarrà qualcosa».
Le associazioni dei consumatori vogliono promuovere class action...
«Sono molto contento che lo facciano. Siccome dicono anche che la responsabilità di tutto è dell’Enac, voglio proprio vedere. Alcune associazioni hanno detto che avremmo dovuto chiudere Windjet infischiandocene dei lavoratori».
Enac non si deve rimproverare nulla?
«Assolutamente no. Sapevamo qual era la situazione e l’abbiamo tenuta in vita perché c’era una trattativa confermata da atti formali».
Lei ha detto, scatenando una polemica, che «Alitalia avrebbe dovuto farsi carico di un problema che lei stessa ha creato». Perché?
«La polemica l’hanno voluta fare loro. A protrarre la trattativa fino al 10 agosto non sono stato io, sono stati Windjet e Alitalia».
Presidente, lei vede altri casi Windjet all’orizzonte?
«L’intero sistema dell’aviazione civile italiana è a rischio scomparsa, stretto dalla pressione competitiva che viene dalle compagnie low cost irlandesi e inglesi (che non pagano lo stesso volume di tasse che paghiamo in Italia) e dalle compagnie dei Paesi arabi che non pagano il petrolio. In mezzo ci sono le compagnie italiane ed europee, chi più chi meno in grande difficoltà. Io il campanello d’allarme l’avevo già suonato».
Come si esce da questo stallo, presidente?
«In nessun modo. Tra l’altro sono anche vietati gli aiuti di Stato. L’unica cosa da fare è migliorare l’efficienza dei servizi e cercare di essere rigorosi. La licenza di Windjet ha ormai 10 anni e in tutto questo tempo nessun’altra compagnia ha ottenuto l’autorizzazione. E’ finita la manìa della creazione continua delle compagnie aeree. Ormai in Italia ne sono rimaste tre e tutte e tre in difficoltà: Alitalia, Meridiana e Blue Panorama. Nel nostro Paese sono scomparse 12 compagnie aeree negli ultimi 10 anni. Il settore è in difficoltà e io stesso non ho la soluzione per venirne a capo. Però...».
Dica.
«Però forse qualche provvedimento nei confronti di Ryanair si potrebbe prendere. Per spingerlo almeno a pagare le tasse in Italia...».

www.ilmessaggero.it
 

rommel

Utente Registrato
31 Luglio 2008
1,393
229
Chia
Molto bella anche la parte che dice "ne sono rimaste tre e tutte e tre in difficoltà " : Neos, Mistral , Air Dolomiti , New Livingston ; Trawel ringraziano della considerazione.
 

rinco59

Utente Registrato
31 Marzo 2006
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0
verona, Veneto.
www.digitaltuning.ch
"Perché la trattativa tra Windjet e Alitalia è fallita?
«Ah, saperlo. Io so soltanto che il giorno prima della comunicazione che la trattativa era fallita l’Enac aveva avuto rassicurazioni sul fatto che tutto stava procedendo bene».
Ma non si sapeva che Windjet era in cattive acque?
«Certo che si sapeva».
E allora perché aspettare agosto per far scoppiare il bubbone?
«Questo le due parti lo spiegheranno al ministro. A me non l’hanno spiegato"...
Queste le dichiarazioni di Riggio.
Ora, se le stesse cose le diciamo qui, sono chiacchiere da forum.
Me se le dice il massimo rappresentante istituzionale, i dubbi sugli attori in scena crescono.
Un' altra cosa inquietante e' il silenzio di WJ
Di compagnie fallite ne abbiamo, purtroppo, vissute tante. Ma qui c e' qualcosa di diverso! Le prime notizie sulla trattativa le abbiamo lette qui sul forum, a gennaio 2012..
 

crazyale

Utente Registrato
4 Settembre 2008
218
5
E allora perché aspettare agosto per far scoppiare il bubbone?
«Questo le due parti lo spiegheranno al ministro. A me non l’hanno spiegato».
...
Come si esce da questo stallo, presidente?
«In nessun modo.

Direi che ENAC aveva, ha ed avrà tutto sotto controllo.
Ma dai...
 

giovanve

Utente Registrato
30 Dicembre 2009
132
35
Carrara
purtroppo siamo in italia e certe pantomime ci sono abituali ma mi sembra che qualcuno stia mettendo troppo avanti le mani e tirandosi fuori da responsabilità che non è stato in grado di prendere e/o gestire

da parte mia, mi sto sforzando di seguire gli interventi, i comunicati e le interviste degli attori in causa ma non so se lo stomaco regge ancora per molto...