Windjet fuori pista a Palermo


I-PAUL

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17 Settembre 2007
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Bologna
In che senso scusa?
Enfatizzavo il fatto che, non avendo dati certi sulla posizione verticale ed orizzontale dell'aeroplano e tanto meno della sua velocità nelle varie fasi dell'avvicinamento non possiamo trarre alcun tipo di conclusione né attribuire colpe, o meglio, alcuni si sono cimentati a farlo, ma il risultato è una mera chiacchiera da osteria.
 

poldino

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Qui permettete serenamente al primo che passa di crocifiggere preventivamente un povero cristo sull'edificante esempio della stampa italiana e poi vieni a dire a me di moderare i termini perché ho usato un linguaggio vagamente "colorito"? andiamo bene.
Desidero precisare quanto segue: il comandante Raoul Simoneschi non è stato licenziato dalla compagnia wind jet a causa del disastro aereo, ma perchè superati i giorni di comporto, nonostante i certificati medici attestanti l'impossibilità a rientrare in servizio. L'unico ad aver riportato danni fisici a causa dell'incidente: un modo corretto e onesto di ringraziare colui che ha messo in pericolo la propria incolumità per salvare sia i passeggeri che i membri dell'equipaggio ! Ma si sa: siamo in Italia...... Inoltre il suddetto comandante sta provvedendo a querelare gli organi di stampa ed i tg che, impropriamente hanno diffuso notizie riservate, compreso il contenuto della scatola nera: Tutto ciò a tutela della sua immagine e privacy di determinate notizie. La stampa deve informare, ma su ciò che può essere divulgato e non prevaricare. Sapete che negli Stati Uniti ciò sarebbe stato oggetto di indagine da parte dell'FBI? Invece in Italia tutto ciò che fa notizia e serve alla commercializzazione è corretto ed i giornalisti invocano la libertà di stampa ed il diritto all'informazione, ma non ricordano il dovere di una giusta e corretta informazione. Giornalisti o..... giornalai?
 

sdogato

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Desidero precisare quanto segue: il comandante Raoul Simoneschi non è stato licenziato dalla compagnia wind jet a causa del disastro aereo, ma perchè superati i giorni di comporto, nonostante i certificati medici attestanti l'impossibilità a rientrare in servizio. L'unico ad aver riportato danni fisici a causa dell'incidente: un modo corretto e onesto di ringraziare colui che ha messo in pericolo la propria incolumità per salvare sia i passeggeri che i membri dell'equipaggio ! Ma si sa: siamo in Italia...... Inoltre il suddetto comandante sta provvedendo a querelare gli organi di stampa ed i tg che, impropriamente hanno diffuso notizie riservate, compreso il contenuto della scatola nera: Tutto ciò a tutela della sua immagine e privacy di determinate notizie. La stampa deve informare, ma su ciò che può essere divulgato e non prevaricare. Sapete che negli Stati Uniti ciò sarebbe stato oggetto di indagine da parte dell'FBI? Invece in Italia tutto ciò che fa notizia e serve alla commercializzazione è corretto ed i giornalisti invocano la libertà di stampa ed il diritto all'informazione, ma non ricordano il dovere di una giusta e corretta informazione. Giornalisti o..... giornalai?
Sottoscrivo!
 

belumosi

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colui che ha messo in pericolo la propria incolumità per salvare sia i passeggeri che i membri dell'equipaggio !
In che modo lo avrebbe fatto?
Ma si sa: siamo in Italia...... Inoltre il suddetto comandante sta provvedendo a querelare gli organi di stampa ed i tg che, impropriamente hanno diffuso notizie riservate, compreso il contenuto della scatola nera: Tutto ciò a tutela della sua immagine e privacy di determinate notizie. La stampa deve informare, ma su ciò che può essere divulgato e non prevaricare. Sapete che negli Stati Uniti ciò sarebbe stato oggetto di indagine da parte dell'FBI? Invece in Italia tutto ciò che fa notizia e serve alla commercializzazione è corretto ed i giornalisti invocano la libertà di stampa ed il diritto all'informazione, ma non ricordano il dovere di una giusta e corretta informazione. Giornalisti o..... giornalai?
Formalmente l'ex capitano avrà anche ragione, ma in questo modo legittima il pensiero che nelle scatole nere ci siano informazioni e dialoghi che non ha piacere diventino di dominio pubblico.
Se come sostieni (in base a quali informazioni?), l'ex capitano si è comportato in modo corretto, il poterlo provare pubblicamente dovrebbe essere un elemento a suo vantaggio.
 

Paolo_61

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E' sempre il solito problema; il segreto istruttorio in Italia è una presa in giro, e la colpa non è dei giornali, che avendo una notizia non possono fare altro che pubblicarla. La "colpa" è di chi questa notizia la fa trapelare all'esterno e la passa al giornalista amico.
Quello che oggi si vede per l'incidente di Palermo non è diverso da quello che si legge tutti i giorni sui giornali per milioni di altri casi giudiziari in qualche modo di interesse pubblico.
 

belumosi

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@I-FORD

Condivido solo in parte quello che scrivi.
Sono d'accordo sul fatto che "stralci" del contenuto del CVR, non dovrebbero finire sul giornale in modo decontestualizzato.
Però credo che non appena disponibili, i dati delle scatole nere dovrebbero essere resi pubblici all'interno di un interim-report, magari con qualche spiegazione di base per i non iniziati (vedi ad esempio l'AF-447). Gesto che non significa certo condannare un pilota, ma semplicemente rendere noti i FATTI accertati a quello stadio dell'inchiesta.
In un paese civile, credo sarebbe doveroso nei confronti della comunità, della trasparenza, della verità e di chi sedeva alle spalle dei piloti e a questi ha affidato la vita.
Perchè, forse ti è sfuggito, il mondo non finisce alle spalle dei posti 0A e 0B.
Dissento totalmente su quello che scrivi alla fine del tuo post: visto che mi risulta che i dialoghi tra i piloti vengano ascoltati esclusivamente in caso di incidente, la pretesa di una supposta privacy sul posto di lavoro mi sembra davvero forzata. Per non dire che rasenta la volontà di evitare che eventuali errori vengano alla luce.
Potrei essere d'accordo nel non divulgare dialoghi personali non inerenti il volo (a nessuno frega di sapere se la tipa l'ha data o meno al pilota la sera prima...), ma il resto no.
Quanto alla magistratura, credo sia normale che indaghi un incidente aereo e a maggior ragione può farlo meglio se ha dati più aggiornati e completi possibili sui quali lavorare.
Nessuna caccia alle streghe, ma parimenti, nessuna reticenza.
 
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belumosi

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@I-FORD

Posso capire le tue perplessità, credo che nessuno si esalti all'idea di essere registrato in continuazione. Ma è una peculiarità di quel tipo di lavoro.
Tieni presente che nonostante tutto, le scatole nere sono la miglior garanzia possibile della tutela dei piloti. Perchè in assenza di dati certi, puoi stare tranquillo che sia la compagnia che (eventualmente) il costruttore, avrebbero già pronti i nomi dei colpevoli prima ancora del termine dei soccorsi. Non credo di doverti dire chi sarebbero le vittime sacrificali.
Peraltro trovo intrinsecamente scontato che un pilota stia ben attento a non fare errori: sull'aereo in fondo c'è anche lui.
D'altra parte da passeggero, non mi dispiace pensare che in cockpit ci sia un certo livello di attenzione, una guardia mai troppo bassa. Senza pare, per carità, ma con la consapevolezza che si sta facendo un lavoro terribilmente serio.
Se un pilota lo fa con la testa sul collo, imho può guardare a testa alta chiunque anche dopo un (modesto) incidente, spiegando tranquillamente i suoi comportamenti in volo.

 

victorgolf

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... Per quanto riguarda la raccolta dati, mi piacerebbe sapere quante persone sarebbero disposte ad accettare una registrazione continua e totale di tutte le loro azioni e di tutto ciò che dicono sul loro luogo di lavoro perchè in caso di incidente si possa arrivare a provare la loro eventuale colpevolezza. Il mio timore è proprio quello che, per evitare che eventuali errori vengano alla luce e vengano usati per punire chi ha commesso l'errore invece di stabilire come non commetterlo più, la raccolta dati venga boicottata.
Nei paesi dove vige la cultura della sicurezza del volo un pilota condivide le sue esperienze, soprattutto quando negative, per aumentare la conoscenza anche degli altri piloti, nei paesi dove vige una cultura punitiva si parla solo in presenza del proprio avvocato e sicuramente non si forniscono volontariamente prove che potrebbero incriminare.
Discorso dai toni fortemente vittimistici e poco convincente.
 

FLRprt

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Discorso dai toni fortemente vittimistici e poco convincente.
Sbaglierò, ma mi sembra che I-FORD sia un professionista qualificato. E quindi il suo post è perfettamente centrato ed assolutamente convincente. Inoltre, in qualsiasi lavoro ma ancora più in campi quali quelli aeronautico e medico, si impara più dagli errori che non dai successi e condividere gli errori è un modo per far sì che altri non ripetano quell'errore.
 
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Tiennetti

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www.david.aero
@I-FORD
...
Peraltro trovo intrinsecamente scontato che un pilota stia ben attento a non fare errori: sull'aereo in fondo c'è anche lui.
D'altra parte da passeggero, non mi dispiace pensare che in cockpit ci sia un certo livello di attenzione, una guardia mai troppo bassa. Senza pare, per carità, ma con la consapevolezza che si sta facendo un lavoro terribilmente serio.
Se un pilota lo fa con la testa sul collo, imho può guardare a testa alta chiunque anche dopo un (modesto) incidente, spiegando tranquillamente i suoi comportamenti in volo.

Nessuno mette in dubbio che il pilota sia il primo a non volersi ammazzare, ma la situazione é diversa
Il problema é, e lo porteró all'estremo, che i manuali di volo sono scritti da avvocati molto bravi
Anche se tu fai del tuo meglio, se succede qualcosa di potenzialmente pericoloso é intrinseco che, anche se innocentemente o con buona intenzione, sei andato incontro a qualche regola
Sei a FL350 bevendo il tuo caffé, un A380 attraversa la tua rotta 1000ft sopra qualche miglio davanti a te e la turbolenza di scia ti mette sotto sopra l'aereo.
Sul tuo manuale di volo é specificato il tuo callout e il tuo procedimento di "upset recovery"
Tu, sorpreso dalla situazione, ti fai scappare un onesto "che minchia é stato?" mentre applichi il procedimento
Recuperi l'aereo e atterri, ma le sollecitazioni hanno creato dei danni irreparabili e un passeggero s'é rotto l'osso del collo
Legalmente non hai seguito le procedure perché quel callout non é adeguato, quindi anche se poi hai fatto il tuo dovere, sei responsabile legale dei danni e della morte

Il giornalaio di turno, non capisce una mazza di aviazione e dal CVR capisce solo che il pilota "non sapeva cosa stava succedendo" "...piangeva dalla paura.."

L'opinione pubblica si scaglia contro di te, ti fanno le vignette su facebook, il giudice di turno ti dichiara colpevole ecc ecc

Dopo 1 anno, la ANSV stabilisce che le procedure sono state seguite alla perfezione, anche se mancava il callout, e l'operato ha certamente evitato danni maggiori e altre morti

Intanto tu vivi sotto a un ponte e il comico di turno fa un monologo di come imprecavi mentre avevi l'aereo sottosopra....

Ció che stabilisce l'ICAO (che qualosa di aviazione ne sá) é che prima di tutto bisogna capire cosa e come é successo, per evitare che possa ripetersi.
Le azioni legali é qualcosa che va AL DI FUORI di quell'investigazione e non deve interferire in nessun modo.
La locale agenzia di investigazione di incidenti aerei deve avere il massimo dell'AIUTO e del rispetto, oltre che una imparzialitá dimostrata, e non deve essere ostacolata dal secreto di sommario.
Casomai, dopo, tutti gli atti e ricerche fatte da questa possono passare a disposizione giudiziaria.

Penso comunque que i CVR (a differenza dei DFDR) sono qualcosa che deve essere ascoltato solo e soltanto da personale specializzato e che sappia realmente capire cosa e perché stanno dicendo i piloti
 

poldino

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In che modo lo avrebbe fatto?
Formalmente l'ex capitano avrà anche ragione, ma in questo modo legittima il pensiero che nelle scatole nere ci siano informazioni e dialoghi che non ha piacere diventino di dominio pubblico.
Se come sostieni (in base a quali informazioni?), l'ex capitano si è comportato in modo corretto, il poterlo provare pubblicamente dovrebbe essere un elemento a suo vantaggio.
Ci sono delle indagini in corso: sai cos'è il segreto istruttorio? Al comandante non interessa il giudizio pubblico perchè la verità sarà stabilita dai magistrati, ma la sua dignità non deve essere lesa con inopportune divulgazioni anche manipolate. Poldino
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Se posso dire la mia, entrambe le versioni estremiste mi infastidiscono parecchio.

Così come aborro le sentenze dei giornalai che una volta intervistato il Sig. Gaetano ("Minghia, io ci volo spesso sulla uindget e ho visto il comandante con la PSP in mano, lo sapevo che non ci atterrava! E quelli della Gesap manco il cannolo ci portarono mentre stavamo per morirci a bordo pista! Adesso ci chiamo subito il Codacons e Barbara D'Urso"), sentenziano senza appello che a pilotare l'aereo c'era uno con le competenze di Topo Gigio e quindi l'equipaggio va messo al rogo.

Altrettanto contemporaneamente disprezzo quelli che si ergono a paladini della verità perché "siccome non è morto nessuno, il Cte va fatto santo subito", "Lui è solo vittima e se non c'era lui stavamo a riempire bare", oppure "povera stella, ha subito danni fisici!", oppure peggio del peggio "lo conosco, è una brava persona, quindi per forza non è colpa sua", e perciò è automaticamente innocente a priori.

Ma che diamine! Un incidente -grave- c'è stato. E' incontrovertibile. Orbene, quasi sempre quando succede un incidente in campo aeronautico, non c'è mai una sola ed unica causa ma è sempre la somma di accadimenti sbagliati.

L'inchiesta ci farà sapere. Aspettiamo fiduciosi. Per stabilire colpe e responsabilità, ma soprattutto per contribuire a migliorare ancora un pochino la sicurezza aerea. A che cacchio serve schierarsi adesso?
 

poldino

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Al comandante non interessa provarlo pubblicamente, le indagini in corso ed il verdetto del giudice stabilirà la verità. l'opinione pubblica deve sapere però che il comandante Simoneschi si è fratturato una vertebra a causa dell'incidente e che la wind jet che avrebbe dovuto tutelarlo lo ha invece licenziato perchè erano scaduti i giorni di comporto. Evidentemente i certificati medici non valgono a niente. Che importanza può avere se ha proferito o meno una frase in un momento drammatico? Quanti di noi usano turpiloqui quotidianamente in famiglia, al lavoro, tra amici? Il problema consiste in una frase detta o non detta? Guardiamo invece ad altro e rendiamoci conto in che paese viviamo. Un uomo è stato licenziato: il danno e la beffa!!!!!
 

poldino

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19 Febbraio 2012
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avrebbe dovuto interrompere l'infortunio e dopo 2 giorno riaprirlo prendendo in giro l'azienda e lo Stato. Così va il mondo. Adesso i media sono concentrati su una frase, ma nessuno ha detto che l'aereo poteva precipitare e se ciò non è successo è dovuto alla perizia del comandante. Divulghiamo ciò e lasciamo perdere i colloqui tra 2 piloti che si stanno vedendo sfuggire l'aereo a causa del wind shear. Nessuno protesta perchè un uomo è stato licenziato: dove sono i sindacati che tutelano il lavoratore? Con il governo, a braccetto
 

speedbird437

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Non sono avvocato, sono un realista che valuta con obiettività e serenità
Bene, allora attendiamo la conclusione delle indagini e la pubblicazione del rapporto finale, così avremo un'idea chiara di cos'è accaduto. E' inutile andare avanti con inutili polemiche visto che alla fine abbiamo visto cos'è successo; l'aereo è arrivato corto,ha urtato l'antenna del loc ed è andato fuori pista, danni alla struttura, lievi feriti. Cause? sconosciute = under investigation. La realtà è questa!

Immagino che tu conosca il comandante Simoneschi e per certi versi lo difendi, e questo mi riporta alla seconda versione estremista di TW, stessa versione l'ho sentita personalmente da altri che fanno lo stesso mestiere(stupito)a poche settimane dall'incidente.