Pronto il rapporto ONE WORKS - KPMG - NOMISMA per la programmazione nazionale


ivan

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29 Marzo 2006
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Napoli, Campania.
Tra poco a Cap arriva la metro allora siamo a posto? NO. Il problema e' l'aeroporto : e' piccolo e se cresce il numero dei pax,come da tutti previsto, diventa un inferno e se capita un incidente in decollo o in atterraggio? L' 11 settembre, a confronto, diventa uno scherzo, gli aerei a Napoli passano su mezza citta'!
 

Frecciarossa

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19 Febbraio 2009
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Io mi ricordo che negli anni 90 fu fatto il treno Alitalia Mergellina-Roma, costava come un viaggio intercontinentale in una superfirst.
Infatti questa era la situazione vent'anni fa e purtroppo sarebbe anche quella di oggi, speriamo non sia anche quella di domani..
 

asessa

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Tra poco a Cap arriva la metro allora siamo a posto? NO. Il problema e' l'aeroporto : e' piccolo e se cresce il numero dei pax,come da tutti previsto, diventa un inferno e se capita un incidente in decollo o in atterraggio? L' 11 settembre, a confronto, diventa uno scherzo, gli aerei a Napoli passano su mezza citta'!
Se cresce il numero pax ed hai solo nap! Ma se avresti anche qsr , ripeto aeroporto già esistente, ben collegato e che è in corso di potenziamento, allora il problema secondo me non si pone. Secondome.

E cmq costruisci Grazzanise e NAP?
 

ivan

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Napoli, Campania.
Se cresce il numero pax ed hai solo nap! Ma se avresti anche qsr , ripeto aeroporto già esistente, ben collegato e che è in corso di potenziamento, allora il problema secondo me non si pone. Secondome.

E cmq costruisci Grazzanise e NAP?
No, io voglio solo Grazzanise. Capodichino chiuso ai voli commerciali, quelli militari non possiamo chiuderli noi italiani.Salerno per me potrebbe pure starci ma solo charter e voli privati.
 

Lattughino

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24 Luglio 2007
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Molo Beverello - Napoli
No, io voglio solo Grazzanise. Capodichino chiuso ai voli commerciali, quelli militari non possiamo chiuderli noi italiani.Salerno per me potrebbe pure starci ma solo charter e voli privati.
Ce la faresti ad essere in vita quando tutto ciò potrebbe essere compiuto?
Capodichino, come ben diceva qualcuno, è ancora lontano dall'essere saturo.
E' inoltre aeroporto che non hai mai sortito "il grande effetto low-cost" come Bari che ha visto portare un significativo aumento di passeggeri portati solo ed esclusivamente da Ryanair (Bari, come Pescara, come Trapani, come Cagliari)
Fin quando qualcosa del genere non accadrà non si può parlare di aeroporto saturo a maggior ragione dopo che sono stati investiti soldi per l'ampliamento dell'aerostazione con nuovi banchi check-in.
 

ivan

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Napoli, Campania.
Ce la faresti ad essere in vita quando tutto ciò potrebbe essere compiuto?
Capodichino, come ben diceva qualcuno, è ancora lontano dall'essere saturo.
E' inoltre aeroporto che non hai mai sortito "il grande effetto low-cost" come Bari che ha visto portare un significativo aumento di passeggeri portati solo ed esclusivamente da Ryanair (Bari, come Pescara, come Trapani, come Cagliari)
Fin quando qualcosa del genere non accadrà non si può parlare di aeroporto saturo a maggior ragione dopo che sono stati investiti soldi per l'ampliamento dell'aerostazione con nuovi banchi check-in.

Io non considero Capodichino saturo ma pericoloso. L'eventuale saturazione e' una possibile aggravante non il problema principale.
Grazzanise lo considero un sogno, un utopia, un puro esercizio mentale. Sono 30 anni che se ne parla a partire da Lago Patria in giu'.
Ma non ti preoccupare per il nostro neogovernatore gli aeroporti di Napoli e della Campania sono Fiumicino e Ciampino.
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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.
INFRASTRUTTURE: MARCHESANI (PDL), SVILUPPARE AEROPORTO PERUGIA
13:32 20 LUG 2010

(AGI) - Perugia, 20 lug. - ''La Giunta regionale dell'Umbria dica quali strategie intende mettere in campo per ribadire la centralita' dell'aeroporto di Perugia-Sant'Egidio nel sistema trasportistico dell'Italia centrale''. E' quanto chiede, attraverso una interrogazione, il consigliere del Pdl e vice presidente del Consiglio regionale, Andrea Lignani Marchesani, facendo riferimento al 'Rapporto sulle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano', commissionato dall'Enac a 'One Works', 'Kpmg' e 'Nomisma' e trasmesso in via definitiva al ministero per le Infrastrutture.
''Il sistema individuato per l'Italia centrale, - spiega Lignani - prevederebbe un asse 'Roma Fiumicino-Roma Ciampino-Viterbo', che porterebbe nel 2030 ad un raddoppio dei passeggeri, individuando tra gli altri scali primari soltanto quelli di Pisa e Firenze. Il progetto di sviluppo dell'aeroporto di Viterbo, geograficamente vicino alla nostra Regione, aveva gia' nel recente passato suscitato dubbi ed interrogativi tuttora in essere per quanto attiene l'opportunita' e la sostenibilita' economica complessiva dell'operazione in questione''. ''Quindi - avverte - l'attuazione di detto Rapporto penalizzerebbe in via definitiva l'aeroporto di Perugia-Sant'Egidio, vanificando gli investimenti ed i miglioramenti degli ultimi anni grazie ai quali, pur rimanendo uno scalo minore nel panorama aeroportuale italiano, ha avuto un costante e consistente aumento di traffico e di passeggeri''. ''Un incremento - continua - che ha consentito di passare dai circa 12 mila 200 passeggeri del 1996 agli oltre 123 mila 400 del 2009. L'apertura di nuove rotte ha determinato anche la 'tenuta' del turismo umbro in tempi di crisi, contenendo il decremento di presenze e arrivi complessivi in alcuni comprensori della regione''.(AGI)
 

uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Canada
A questo punto sulla base del tuo ragionamento potrebbe avere senso anche QSR, dove (forse, per sbaglio) volano solo d'estate.

Gli aeroporti "seasonal" sono fuori dal mondo in una regione che dispone di infrastrutture adeguate e sicuramente superiori alla media quali l'Emilia Romagna. La gente potrebbe tranquillamente arrivare a BLQ e da lì spostarsi con altri mezzi.

Non siamo a Lampedusa o Pantelleria dove dal resto d'Italia si arriva solo in aereo o quasi, siamo quasi nel centro d'Italia ed in pianura.
Onestamente non sono d'accordo. Se la Riviera romagnola vuole competere sullo scenario turistico internazionale ed attirare i turisti europei, deve poterli far atterrare ad una distanza paragonabile a quella degli altri resort europei tipo Palma, Malaga, etc... Avere l'aeroporto piú vicino a 150km di distanza li porrebbe in una posizione di serio svantaggio. Quindi in quest'ottica, secondo me l'aeroporto di RMI ha senso.
 

Frecciarossa

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19 Febbraio 2009
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Onestamente non sono d'accordo. Se la Riviera romagnola vuole competere sullo scenario turistico internazionale ed attirare i turisti europei, deve poterli far atterrare ad una distanza paragonabile a quella degli altri resort europei tipo Palma, Malaga, etc... Avere l'aeroporto piú vicino a 150km di distanza li porrebbe in una posizione di serio svantaggio. Quindi in quest'ottica, secondo me l'aeroporto di RMI ha senso.
Se ci fosse tutta questa domanda RMI avrebbe già 10-20 Mio. pax, come gli scali da te citati, per cui il paragone non regge. E non mi sembra che Forlì abbia molto più traffico di Rimini..

Ps in ogni caso per la cronaca Palma è su un'isola, per cui è più paragonabile ad una LMP che ad una RMI. Lì o ci arrivi in aereo o ci arrivi in aereo..
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
......le prime reazioni....

«Aeroporto non strategico»
Bufera sullo studio dell'Enac
MONTICHIARI. Il rapporto realizzato da One Works, Kpmg e Nomisma prevede la cancellazione del «D'Annunzio». Il presidente Bettinsoli: «È solo carta che non lascia traccia». Bettoni: «Si guarda al passato senza vedere presente e futuro»

http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/168401_aeroporto_non_strategico_bufera_sullo_studio_dellenac/

20/07/2010
Bacino di traffico insufficiente e carenze infrastrutturali: per l'Enac, Montichiari è da chiudere Montichiari. L'aeroporto di Montichiari non ha futuro. A dirlo è il «Rapporto sulle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano» stilato per l'Enac (l'Ente nazionale dell'aviazione civile) da One Works, Kpmg e Nomisma e pubblicato domenica scorsa da «Il sole 24 ore», un documento che analizza lo sviluppo del sistema aeroportuale italiano nell'arco dei prossimi vent'anni e traccia delle linee guida per il futuro piano nazionale degli aeroporti cui starebbe lavorando il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Altero Matteoli.
Partendo dall'idea della necessità di operare delle scelte razionali in linea con gli altri paesi europei, il rapporto punta a ridurre la dispersione aeroportuale e a concentrare le attività di volo intorno a pochi scali strategici (14 in tutto, con Fiumicino, Malpensa e Venezia che faranno la parte del leone ), recuperandone altri (10, tra cui Viterbo) e chiudendone invece un'ampia compagine (complessivamente 24, l'esatta metà di quelli ad oggi esistenti).
Ebbene, il «Gabriele D'Annunzio», suo malgrado, domina la classifica degli aeroporti destinati alla chiusura o al drastico ridimensionamento perché con un bacino di traffico insufficiente o insanabili carenze infrastrutturali (al suo fianco altre «vittime» illustri come Cuneo, Foggia o Roma Ciampino), aeroporti che non dovranno più ricevere dallo Stato aiuto o sostegno finanziario e che vedranno il loro traffico «dirottato» su scali più efficienti. Naturalmente alla compagine bresciana da anni schierata a favore del rilancio del nostro aeroporto l'ipotesi adombrata dallo studio in questione non piace affatto. Il presidente della «D'Annunzio Spa» Vigilio Bettinsoli replica con toni molto accesi, dichiarando che si tratta «di una grande quantità di carta destinata ad accumularsi senza lasciare alcun segno».
«Questi rapporti sono talmente credibili che sino a poco tempo fa uno studio analogo definiva il nostro aeroporto di Montichiari come speculare a quello di Malpensa» commenta Bettinsoli con non poca ironia, ricordando anche il lavoro commissionato nel 2005 dalla Regione Lombardia ad una società americana nel quale addirittura per Montichiari si prospettavano tre piste di atterraggio («una enormità» commenta Bettinsoli) ed un una potenzialità di passeggeri pari a 20/25 milioni all'anno. La tesi del presidente della «D'Annunzio», in sostanza, è che questi studi «dicano tutto e il contrario di tutto» e «servano solo ed esclusivamente a far guadagnare dei soldi a chi li fa», cadendo poi nel dimenticatoio.

MENO DRASTICO, ma non molto dissimile, è il commento del presidente della Provincia Daniela Molgora, che senza esitazioni dichiara che «la Provincia andrà avanti per la sua strada, continuando a muoversi in direzione di un accordo tra Brescia e Verona per un effettivo rilancio dello scalo monteclarense». Secondo Daniele Molgora, infatti, il rapporto «One Works, Kpmg e Nomisma» non tiene in alcun conto «nè dei piani di sviluppo in essere, nè degli aeroporti che confidano in Montichiari nell'ottica della creazione di un grande scalo destinato principalmente al cargo», e definisce il documento come «un progetto sviluppato a tavolino e assolutamente avulso dalla realtà».
Sulla medesima lunghezza d'onda si muove anche il presidente della Camera di Commercio e storico sostenitore di Abem Francesco Bettoni, che senza mezzi termini parla di un «piano che non guarda al presente e al futuro ma solo al passato». «Ancora una volta credo che l'Enac esprima una posizione estremamente prevenuta», dice Bettoni, che ribadisce come questo documento costituisca solo l'ultimo atto di un comportamento ostile manifestato dall'ente nei confronti della cordata bresciana.
«Per quanto ci sarà possibile continueremo a combattere e ci opporremo in tutti i modi a questo eventuale piano di riorganizzazione» conclude, evidenziando come si tratti a suo parere di una indagine che non tiene conto di troppi fattori strategici, da quelli legati alla location dello scalo monteclarense alle infrastrutture ad esso collegate, dalle indicazioni fornite dai driver di volo all'Expo 2015, importantissimo volano economico ormai alle porte.

Angela Dessì
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
..e le altre..

(AGI) - Perugia, 20 lug. - ''La Giunta regionale dell'Umbria dica quali strategie intende mettere in campo per ribadire la centralita' dell'aeroporto di Perugia-Sant'Egidio nel sistema trasportistico dell'Italia centrale''. E' quanto chiede, attraverso una interrogazione, il consigliere del Pdl e vice presidente del Consiglio regionale, Andrea Lignani Marchesani, facendo riferimento al 'Rapporto sulle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano', commissionato dall'Enac a 'One Works', 'Kpmg' e 'Nomisma' e trasmesso in via definitiva al ministero per le Infrastrutture.
''Il sistema individuato per l'Italia centrale, - spiega Lignani - prevederebbe un asse 'Roma Fiumicino-Roma Ciampino-Viterbo', che porterebbe nel 2030 ad un raddoppio dei passeggeri, individuando tra gli altri scali primari soltanto quelli di Pisa e Firenze. Il progetto di sviluppo dell'aeroporto di Viterbo, geograficamente vicino alla nostra Regione, aveva gia' nel recente passato suscitato dubbi ed interrogativi tuttora in essere per quanto attiene l'opportunita' e la sostenibilita' economica complessiva dell'operazione in questione''. ''Quindi - avverte - l'attuazione di detto Rapporto penalizzerebbe in via definitiva l'aeroporto di Perugia-Sant'Egidio, vanificando gli investimenti ed i miglioramenti degli ultimi anni grazie ai quali, pur rimanendo uno scalo minore nel panorama aeroportuale italiano, ha avuto un costante e consistente aumento di traffico e di passeggeri''. ''Un incremento - continua - che ha consentito di passare dai circa 12 mila 200 passeggeri del 1996 agli oltre 123 mila 400 del 2009. L'apertura di nuove rotte ha determinato anche la 'tenuta' del turismo umbro in tempi di crisi, contenendo il decremento di presenze e arrivi complessivi in alcuni comprensori della regione''.(AGI) Cli/Pg/Bru
 

asessa

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Cmq io prevedo che questo piano rimarrà tale.. scontenta tutti, grandi e piccini...
 

asessa

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è diverso il "non accontentare tutti" dal "scontentare tutti".
nel primo caso c'è qualcuno che usufruisce, nel secondo nessuno
 

dario abbece

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milano
.....e a questi chi glielo dice....

http://parma.repubblica.it/cronaca/...ionista_il_sindaco_non_cediamo_quote-5711984/


AEROPORTO, ADDIO MILIONARIO - E' stato poi approvatodall'aula con 33 sì su 34 votanti (unico contrario Ablondi) un nuovo accordo con il socio privato uscente dell'aeroporto Verdi. In questo modo, precisa una nota del Comune, si è chiusa una trattativa aperta lo scorso anno, quando il socio privato aveva manifestato l'interesse a uscire dalla Sogeap. Le trattative intavolate hanno portato a un accordo che prevede, tra le altre cose: un nuovo piano industriale comprensivo di un apporto di capitali da parte del socio di maggioranza di 15,5 milioni di euro per la copertura finanziaria della gestione ordinaria dell'aeroporto fino alla fine del 2014, e di un finanziamento di 4,5 milioni di euro per avviare un piano di espansione che prevede la costruzione di un nuovo terminal e parcheggi. In più è in programma uno sviluppo del traffico aereo con nuovi collegamenti con Parigi, la Calabria e i paesi dell'Est Europa, oltre al rafforzamento dei voli su Roma, grazie ad aerei più grandi e prezzi più accessibili.

I nuovi stanziamenti si aggiungono ai 20 milioni di euro già investiti da parte del socio privato per ampliamento (recentemente ultimato) dell'aerostazione. "Considerata la situazione che si è creata all'indomani della decisione del socio privato di uscire da Sogeap e la crisi in cui versano gli aeroporti - sottolinea il sindaco Pietro Vignali - considero questo accordo soddisfacente per diverse ragioni. Innanzitutto viene garantita la copertura finanziaria della gestione ordinaria fino al 2014, e l'avvio di un ulteriore piano di investimenti oltre a quelli già realizzati". "L'accordo con il socio privato - prosegue il primo cittadino - è quindi da ritenersi complessivamente positivo perché consente nuovi investimenti per altri 20 milioni di euro, è stato risanato il bilancio, rinnovata l'aerostazione, c'è stato un lieve sviluppo dei voli e il calo dei passeggeri, nonostante la crisi, è stato inferiore alla media nazionale". I dati quindi "confermano le potenzialità del nostro aeroporto - conclude Vignali - baricentrico rispetto ad un bacino appetibile". Da Vignali una censura alle parole dell'archistar Richard Burdett che nei giorni scorsi, nel tratteggiare le scelte necessario allo sviluppo di Parma, aveva parlato dell'aeroporto come di una infrastruttura non indispensabile: "Se lo ha detto non sono d'accordo con lui", chiosa il sindaco. (f.n.)


(20 luglio 2010) © Riproduzione riservata
 

A345

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15 Novembre 2007
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Piacenza, Emilia Romagna.
http://parma.repubblica.it/cronaca/...ionista_il_sindaco_non_cediamo_quote-5711984/


AEROPORTO, ADDIO MILIONARIO - E' stato poi approvatodall'aula con 33 sì su 34 votanti (unico contrario Ablondi) un nuovo accordo con il socio privato uscente dell'aeroporto Verdi. In questo modo, precisa una nota del Comune, si è chiusa una trattativa aperta lo scorso anno, quando il socio privato aveva manifestato l'interesse a uscire dalla Sogeap. Le trattative intavolate hanno portato a un accordo che prevede, tra le altre cose: un nuovo piano industriale comprensivo di un apporto di capitali da parte del socio di maggioranza di 15,5 milioni di euro per la copertura finanziaria della gestione ordinaria dell'aeroporto fino alla fine del 2014, e di un finanziamento di 4,5 milioni di euro per avviare un piano di espansione che prevede la costruzione di un nuovo terminal e parcheggi. In più è in programma uno sviluppo del traffico aereo con nuovi collegamenti con Parigi, la Calabria e i paesi dell'Est Europa, oltre al rafforzamento dei voli su Roma, grazie ad aerei più grandi e prezzi più accessibili.

I nuovi stanziamenti si aggiungono ai 20 milioni di euro già investiti da parte del socio privato per ampliamento (recentemente ultimato) dell'aerostazione. "Considerata la situazione che si è creata all'indomani della decisione del socio privato di uscire da Sogeap e la crisi in cui versano gli aeroporti - sottolinea il sindaco Pietro Vignali - considero questo accordo soddisfacente per diverse ragioni. Innanzitutto viene garantita la copertura finanziaria della gestione ordinaria fino al 2014, e l'avvio di un ulteriore piano di investimenti oltre a quelli già realizzati". "L'accordo con il socio privato - prosegue il primo cittadino - è quindi da ritenersi complessivamente positivo perché consente nuovi investimenti per altri 20 milioni di euro, è stato risanato il bilancio, rinnovata l'aerostazione, c'è stato un lieve sviluppo dei voli e il calo dei passeggeri, nonostante la crisi, è stato inferiore alla media nazionale". I dati quindi "confermano le potenzialità del nostro aeroporto - conclude Vignali - baricentrico rispetto ad un bacino appetibile". Da Vignali una censura alle parole dell'archistar Richard Burdett che nei giorni scorsi, nel tratteggiare le scelte necessario allo sviluppo di Parma, aveva parlato dell'aeroporto come di una infrastruttura non indispensabile: "Se lo ha detto non sono d'accordo con lui", chiosa il sindaco. (f.n.)


(20 luglio 2010) © Riproduzione riservata
Ma io vorrei sapere cosa passa per la testa ad una persona che investe 15.5 milioni per l' aeroporto di parma, con Bologna a 2 passi, Linate, Bergamo e Verona a 2 passi e mezzo, Malpensa 3 passi (1 ora e mezza negli orari senza traffico)....
 

juniator

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Pescara
Ma io vorrei sapere cosa passa per la testa ad una persona che investe 15.5 milioni per l' aeroporto di parma, con Bologna a 2 passi, Linate, Bergamo e Verona a 2 passi e mezzo, Malpensa 3 passi (1 ora e mezza negli orari senza traffico)....
bah vedendo la cartina mi sa che Parma tra gli inutili è quello più utile,contando che ci sono firenze e pisa così vicine può anche esserci parma.

Comunque secondo me la storia è territoriale e non in base ai passeggeri,bisognerebbe fare una scacchiera e lasciare aeroporti che si trovano in zone strategiche e distanti tra loro.Magari ingrandirli e farli più belli e funzionali,vedi Germania.
Aumentare le piste,e i licenziati dagli aeroporti chiusi reimmeterli nei sistemi degli aeroporti che avranno bisogno di maggior personale.
 
Q

Quirino

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io credo che senza il rapporto sia inutile disquisire, sperando che lo stesso contenga le motivazioni delle scelte.