[STORICHE] Incidente TWA a Malpensa


TW 843

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6 Novembre 2005
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L'altro incidente che coinvolse un aereo della TWA a Malpensa avvenne parecchi anni prima e purtroppo l'esito non fu così favorevole
Scusa se vado leggermente OT ma mi sembri una miniera di informazioni allora mi permetto di chiederti: cosa sai dell'incidente del DC8 AZ a Vergiate/Cuirone del 1968? In rete si trova poco o nulla. Esiste un punto di impatto preciso? Un monumento che ricorda?
Grazie
 

N606BN

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Scusa se vado leggermente OT ma mi sembri una miniera di informazioni allora mi permetto di chiederti: cosa sai dell'incidente del DC8 AZ a Vergiate/Cuirone del 1968? In rete si trova poco o nulla. Esiste un punto di impatto preciso? Un monumento che ricorda?
Grazie
Ti dico quel poco che so:
So che quando l'aereo si schianto' era in corso un violento temporale e la visibilita' era scarsa.Se non erro l'aereo era in avvicinamento (credo da 17 ma non ne sono sicuro) ma per qualche ragione sbaglio' di molto e fini' nei boschi di Quirone segando le piante "a scalare" (tipo il DC10 TK in decollo da Parigi).Alcuni passeggeri morirono ma la maggior parte si salvarono...e molti di loro vagarono per i boschi sotto schock per parecchio tempo.Io ho visto alcune stampe in bianco e nero Fatte da mio zio all'epoca (e sono anche le uniche foto che io abbia mai visto).Mi e' stato detto che la coda dell'aereo rimase per alcuni anni a Quirone come monumento...poi fu rimossa.
 
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padanovolante

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Ti dico quel poco che so:
So che quando l'aereo si schianto' era in corso un violento temporale e la visibilita' era scarsa.Se non erro l'aereo era in avvicinamento (credo da 17 ma non ne sono sicuro) ma per qualche ragione sbaglio' di molto e fini' nei boschi di Quirone segando le piante "a scalare" (tipo il DC10 TK in decollo da Parigi).Alcuni passeggeri morirono ma la maggior parte si salvarono...e molti di loro vagarono per i boschi sotto schock per parecchio tempo.Io ho visto alcune stampe in bianco e nero Fatte da mio zio all'epoca (e sono anche le uniche foto che io abbia mai visto).Mi e' stato detto che la coda dell'aereo rimase per alcuni anni a Quirone come monumento...poi fu rimossa.
Il volo (AZ660) era partito da Fiumicino e, dopo aver fatto scalo a Malpensa, sarebbe dovuto ripartire per Montreal. Il forte temporale (talmente forte che il cielo diventò buio in pieno giorno) in corso nelle immediate vicinanze dell'aeroporto, procurò la distorsione delle onde radio emanate dall'ILS, facendo credere al pilota di essere correttamente sul sentiero mentre invece era spostato di oltre un chilometro sulla destra. Ciò causò naturalmente il mancato avvicinamento alla pista 35R di Malpensa, ma il comandante (che era al suo ultimo volo prima di andare in pensione ), forte del fatto di conoscere bene la zona sorvolata, (riconobbe alcuni punti sul terreno che gli fecero capire la sua esatta posizione, ma che ormai era troppo disassata rispetto alla soglia pista), "insistette" nel proseguire l'avvicinamento effettuando una virata a sinistra per riallinearsi correttamente. Quando terminò la virata, il velivolo aveva già superato Malpensa e la pista che il comandante credette di avere in vista era quella del piccolo aeroporto di Vergiate. Si abbassò per atterrare, ma quando l'aereo arrivò a pochi metri dal suolo, il comandante capì l'errore e riattaccò. La riattaccata fu lenta. L'aereo riprese quota molto lentamente ed andò ad impattare contro la sommita della collina che fianchegga l'autostrada dei Laghi a nord del campo. Il velivolo toccò la sommità della collina in modo "tangente". Questo fece sì che l'impatto non fu particolarmente violento , inoltre l'urto fu attutito dagli alberi. L'aereo, prima di fermarsi totalmente, abbattè tutti gli alberi su una striscia di circa 300 metri. I morti infatti non furono causati dall'impatto ma per intossicazione, in seguito all'incendio sviluppatosi subito dopo.
Il velivolo era un DC-8 serie 43 Alitalia (c/n.45630/159) marche I-DIWF battezzato Antoniotto Usodimare. L'incidente avvenne il 2 agosto 1968.
 
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Will'88

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24 Gennaio 2010
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Questa foto si riferisce al DC-8 Alitalia, icidente sopra descritto:


Un altro articolo che ho trovato:

1968, un prete eroe a Malpensa

«Disastro aereo alla Malpensa. 90 morti?». Apriva così, a tutta pagina, l’«ultimissima» edizione del Corriere d’Informazione del 2-3 agosto 1968, la prima a dare la notizia. E sull’Italia che si preparava alle vacanze – era infatti la vigilia del primo week end d’agosto – quarant’anni fa piombava l’ombra della sciagura. Per fortuna, il bilancio delle vittime di quell’incidente aereo fu presto ridimensionato: «soltanto» 12 i morti e ben 83 i superstiti del volo Roma-Milano-Montreal che verso le 16, in fase di atterraggio a Malpensa, era incappato in un fortissimo temporale estivo, forse in un fulmine, ed era precipitato sulla collina di Vergiate, a 10 km. dalla pista, falciando con le ali un bosco. Il Dc-8 non era esploso, però, permettendo alla maggior parte dei passeggeri di scappare a piedi dalla carcassa del velivolo, incontro ai soccorritori che già stavano accorrendo guidati dal fumo nero che s’alzava dai rottami.
Tra loro anche un prete, don Nando Macchi, 43 anni, all’epoca parroco della vicina frazione di Cuirone: era in chiesa a recitare le preghiere contro le tempeste quando sentì il rumore di un jet troppo basso e poi il botto, sulla collinetta poco distante dal paese.
Sarà lui – basco in testa e megafono a tracolla, lo stesso usato nelle processioni – a guidare per tutta la notte i soccorsi. Un prete magro e piccolo, i cui hobby erano cose assolutamente «tra le nuvole» come le meridiane e la meteorologia, ma che quella notte seppe tirar fuori chissà da dove energie impensate.
Per prima cosa, don Nando tornò infatti in paese, a chiamare i suoi giovani perché dessero una mano e ad aprire l’asilo parrocchiale all’accoglienza dei superstiti. Poi di nuovo sulla collina, dove non esistevano nemmeno strade d’accesso, a coordinare i volontari.
Un’opera indefessa di cui, alla fine, tutti gli renderanno merito: dai giornalisti (le cronache degli inviati dell’epoca lo citano in continuazione) ai vertici dell’Alitalia, dai sopravvissuti – la più nota era la contessa Clara Agusta, proprietaria della fabbrica di elicotteri che ha sede proprio dove avvenne la sciagura – ai parenti delle vittime. La Notte, quotidiano milanese del pomeriggio molto attento alla cronaca, lo soprannomina «Il parroco della salvezza», Il Corriere della Sera lo descrive «onnipresente e irriducibile (ci si chiede se qualche volta mangi e dorma questo prete magro)». Il Comune decide di proporlo per una medaglia al valore civile. Don Nando apre anche la sua chiesetta alle 12 bare – tra cui quelle di due bambini, due fratellini di Napoli imbarcati sull’aereo insieme alla mamma, sopravvissuta –, che quella notte stessa vengono allineate nel corridoio centrale. Il sacerdote in persona ha scritto i cartoncini con i nomi deposti sui feretri, insieme a un lumino e un mazzo di garofani: «Qui ci sono delle salme sulle quali finora non piange nessuno – dice ai parrocchiani, riuniti per una messa notturna e una veglia che durerà fino all’alba –. Vi invito ad adottarle e a circondarle con tutta la pietà e la devozione di cui vi so capaci». Il sacerdote lancia anche un’idea, che viene poi accolta: chiamare i primi due nati nella piccola comunità con i nomi, Antonella e Pasquale, dei bambini periti nella sciagura. In canonica si raccoglie invece ogni effetto personale appartenente ai passeggeri dell’aereo. Per riconoscenza, l’Alitalia accetta la proposta del parroco di regalargli i rottami dell’aereo; don Macchi li venderà, realizzando 4 milioni dell’epoca, destinati a beneficenza. Tutti, tranne il timone del Dc-8: che, coi colori della nostra bandiera, resterà eretto fino al 1980 su un basamento a fianco del campanile di Cuirone: a ricordo delle vittime e della generosità dei soccorritori. Il «segno» però giunge molto più in là del paesino varesotto: sulla stampa nazionale appaiono una «lettera aperta» al parroco di Cuirone di don Benvenuto Matteucci, che di lì a poco diventerà arcivescovo di Pisa («Il mondo, caro don Nando, ha bisogno di preti generosi come te sino allo spasimo... Il mondo si regge sulla bontà come la tua») e poi persino un elzeviro dello scrittore Giuseppe Prezzolini: «Mi commuovo raramente... ma questa era una troppo bella occasione per lasciarla scappare. Quel prete mi ha commosso». E non era facile toccare un «laico» agnostico come l’autore di Dio è un rischio.
Roberto Beretta

 

Dancrane

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Grazie anche da parte mia, soprattutto per l'interessante articolo del Corriere. Roba d'altri tempi veramente.
 

CTALIRQ

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Grazie
Nella chiesa di Cuirone sulle panche ci sono ancora (o perlomeno c'erano 4-5 anni fa) delle targhette d'ottone con i nomi delle persone decedute nell'incidente.

Inoltre, se non faccio confusione, parte della responsabilità di questo evento fu attribuita ad un CTA in servizio a MXP per aver informato il pilota della presenza di un "bel temporale" sul campo. Gli fu contestato l'uso dell'aggettivo...
 

LSZS

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In quello del 1959 l'aereo è caduto ad Olgiate Olona e sul luogo dell'incidente (sulla strada che porta a Marnate) c'è un monumento in memoria inaugurato l'anno scorso per i 60 anni
 

LSZS

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si, a dire la verità non ci sono mai andato li. Ci passo di fianco ogni volta che vado in bici ma in quella stradina non ancora.
comunque si è quello
 

nicolap

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un vecchio capo ufficio stampa AZ mi raccontò che a bordo del DC-8 viaggiava un UM, che raggiungeva i genitori a Milano.
sopravvissuto all'impatto e rimasto scioccato, un eccezionale AV andò vicino a lui, gli sorrise e gli disse che non era successo nulla di cui preoccuparsi. se lo mise sulle spalle e si incamminò nel bosco lontano dal relitto, parlando di tutt'altro al bambino che pian piano si tranquillizzò.
Quando i soccorritori li trovarono, il bimbo era riuscito garzie a quel gesto a superare gran parte dello shock, ed i genitori se non ricordo male scrissero una bellissima lettera di ringraziamento che venne pubblicata non ricordo su quale quotidiano.

la memoria di questi episodi andrebbe mantenuta viva in qualche modo.
 

super80

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Palermo.
Incidente aereo di Montagna Longa

sinceramente non lo ricordavo....e si che il 22 dicembre 75....compivo 5 anni....
grazie per la testimonianza
ricordo bene invece il DC-8 schiantato sulla montagna perche a bordo doveva esserci il papa di un amico d'infanzia che quel giorno era a casa con influenza ed è andato un suo collega al suo posto ....
come ricorso bene il DC9 inabissato sempre a Palermo
Per maggiori info sul disastro aereo di Montagna Longa, visitate il seguente sito: http://montagnalonga.wordpress.com/

Grazie.
Luciano