Re: Ustica, Stato condannato a risarcire vittime."Congruamente motivata la tesi del m
no ascolta qua state proprio ribaltando la realta' delle cose.
allora, innanzitutto premettiamo che io sono solo un cittadino, non un appartenente o amico o parente di appartenenti a qualche corporazione che si ostina a difendere la reputazione della stessa corporazione profondamente lesa in questa vicenda per condotte riferibili esclusivamente alla corporazione stessa, indipendetemente da bomba o missile.
detto cio', il senso della sentenza in oggetto e' chiaro e incontrovertibile: gli organi dello stato preposti non hanno vigilato abbastanza e non sono stati in grado di PROTEGGERE I CITTADINI.
quanto allo scenario, la sentenza, non io, dichiara: "abbondantemente e congruamente motivata la tesi del missile".
acclarato cio', se questa sentenza proprio non ti va giu', semmai sta a te, e a chi si ostina a pensarla come te, dimostrare:
1) come possa un ministero della difesa essere condannato in caso di bomba a bordo
2) indicare chi a messo la bomba
3) spiegare le motivazioni politiche di un tale gesto terroristico
4) spiegare i danni nella zona di prua con l'ipotesi di bomba nel bagno di coda.
5) spiegare come fa una bomba posizionata sopra il wc a distrugge un aereo lasciando pressoche' INTATTO il suddetto WC.
6) da ultimo, dato che non escludi coincidenze stagionali nel collegare ustica a bologna, ti chiedo se in coscienza escludi che il mig caduto nell'estate 1980 (un evento anche solo simile non era mai accaduto prim e che mai accadra' dopo) si possa collegare alla vicenda dell'itavia.
Vedo che come spesso accade alla richiesta di uno scenario logico a conferma delle proprie tesi si risponde evadendo la domanda. Un classico del "complottismo".
Comunque, visto che tu prima di rispondere chiedi a me, non ho problemi a dirti come la penso.
1) potrebbe essere un errore giudiziario. Anche perché in sede penale i generali dell'aeronautica sono stati assolti dall'accusa di altro tradimento, per cui l'incoerenza delle sentenze la possiamo dare per dimostrata. La sentenza di appello penale recita: "A ciò vanno aggiunti i vari accertamenti e comunicati da cui risulta che tutti gli aerei militari italiani erano a terra, che i missili di dotazione italiana erano nei loro depositi, che gli aerei militari alleati non si trovavano nella zona del disastro e che nell'ora e nel luogo del disastro non vi erano velivoli di alcun genere.
Tale ricostruzione trova conforto anche nel silenzio dell'aereo dell'Air Malta, che seguiva a breve distanza il velivolo ITAVIA, che è atterrato tranquillamente a Malta e che non ha segnalato alcunché di irregolare lungo la sua rotta: se vi fossero stati altri velivoli certamente li avrebbe visti e comunicati.
Tutto il resto è fantapolitica o romanzo che potrebbero anche risultare interessanti se non vi fossero coinvolte ottantuno vite innocenti.
[omissis]
Tutto il testo, non essendo provato, è solo frutto della stampa che è sbizzarrita a trovare scenari di guerra, calda o fredda, un intervento della Libia, la presenza sul posto del suo leader Gheddafi e così via fino a cercare di escogitare un (falso) collegamento con la caduta di un aereo Mig di nazionalità libica avvenuto in data successiva. (pagine 115 e 116 della sentenza di appello, confermata in toto dalla Cassazione).
2) Se è stata una bomba il probabile "colpevole" è una potenza straniera, che in quegli stessi anni ha operato altri attentati contro aerei civili di paesi ritenuti ostili:
http://it.wikipedia.org/wiki/Volo_Pan_Am_103
3) Nel 1980 l'Italia stava togliendo di bocca al suddetto paese un osso particolarmente appetito (Malta:
http://it.wikipedia.org/wiki/Affare_maltese)
4) e 5) Sono i punti controversi e qui non posso che fare affidamento sulle perizie tecniche.
6) Questa mi sembra una risposta esauriente (in aggiunta alle parole della sentenza di appello)
http://www.airmanshiponline.com/30sept2003/16-mig libico.pdf
Come vedi lo scenario è logico e coerente (chi, come e perché). Vorrei leggere da te uno scenario altrettanto logico, in cui ci sia un chi, un come e un perché.