Thread Alitalia dal 1° ottobre 2013


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Vortigern

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10 Ottobre 2013
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06/11/2013 - 12:40 Guidaviaggi
Alitalia: Colaninno e Del Torchio scrivono a de Juniac

In una lunga lettera riportata dal Messaggero i vertici del vettore italiano esprimono il loro rifiuto alla proposta di gruppi di lavoro ed alla due diligence volute dal numero uno di Air France


1
Alitalia respinge le proposte di Air France: no dunque a gruppi di lavoro congiunti per predisporre il nuovo piano industriale. E no alla due diligence. E' quanto riporta Il Messaggero, che cita una lettera inviata da Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio come replica al presidente della compagnia francese, Alexandre de Juniac. "Ci riferiamo alla sua proposta - si legge nella lettera in inglese, di sei pagine - di mettere in piedi una squadra di lavoro composta da manager di Air France e Alitalia per lavorare in modo congiunto a partire dal 4 novembre sulla strutturazione di un nuovo business plan per Alitalia, su una due diligence legale finanziaria e contabile di Alitalia, sull’elaborazione di una struttura del capitale e del debito sostenibile. Un lavoro congiunto da mantenere confidenziale che richiederebbe una durata non inferiore a quattro settimane".
Scrive Il Messaggero che secondo i due vertici di Alitalia è "piuttosto chiaro che tale proposta non è finalizzata a supportare Air France nel processo decisionale riguardante la sottoscrizione della sua quota di aumento di capitale, ma per creare le basi di una differente e più ampia transazione a combinare i business di Alitalia ed Air France". Colaninno e Del Torchio scrivono che "personalmente, non siamo convinti che la creazione di gruppi di lavoro congiunti per le finalità di cui sopra sia consigliabile in un momento come quello attuale, nel quale un’offerta di sottoscrizione di un aumento di capitale che potrebbe comportare significativi cambiamenti nella base degli azionisti di Alitalia è ancora pendente mentre il management di Alitalia è completamente dedicato a implementare il piano finanziario recentemente approvato dal consiglio di amministrazione e la maggior parte dei consiglieri di Alitalia ha offerto le dimissioni". "Noi riteniamo che imbarcarsi in un esercizio di due diligence che appare essere, per tipologia, portata e natura, tipico di una transazione di m&a, sarebbe abbastanza inusuale in una situazione nella quale nemmeno i termini di base, le linee guida e gli obiettivi di fondo di una potenziale transazione che coinvolga Alitalia e Air France Klm, sono stati discussi o condivisi tra le parti interessate".
Questa parte mi sembra fondamentale......
 

bombatutto

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Se lo dice a qualcuno.....sulla stampa non è stato pubblicato oppure io non l'ho letto. Ricordo solo di aver notato quest'affermazione...
Chissà se Boston Consulting, parlando di costi, indica anche quello dei corsi comando fatti a primi uffucuali quando invece erano disponibili comandanti già pronti nel bacino della cigs.
 

FlyKing

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Dove leggi beneficenza nel mio post? Lo stile della trattativa non è un discorso di prezzo e i rapporti poi evolvono come tu imposti il rapporto. mi meraviglierei se ad AF fosse stata concessa la d.d., non del contrario, non funziona così nemmeno in una situazione normale, figuriamoci con rapporti tesi, un cerino che qualcuno deve rimanersi in mano e relativa partita a poker in corso.
Una d.d. viene solitamente fatta dopo che c'è un accordo firmato sul piatto, poi nell'accordo sono scritte solitamente le condizioni per l'uscita dallo stesso, parametri per tarare il prezzo, condizioni di riservatezza ed utilizzo dei dati ottenuti ecc...
Un socio di maggioranza relativa dopo 5 anni di partecipazione attiva poi non ha bisogno della d.d. per decidere se aderire o meno alla ricapitalizzazione.
1) Chi compra detta le regole, chi si fa comprare, specialmente in condizioni borderline di fallimento, può giusto smussare alcuni punti critici e mi sembra la cosa più logica di questo mondo.
2) Una due diligence viene avviata PRIMA, non dopo, di sottoscrivere qualsiasi accordo di acquisto di quote per aziende o rami di esse, non a caso il compito principale è fare una valutazione generale sullo stato della società per poter calibrare il potenziale investimento.
3) Anche Poste ha avviato una due diligence nei confronti di AZ: anche loro sono dei vili sfruttatori che si cibano del cadavere di una compagnia moribonda?
 

Seaking

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Si ma Poste Italiane è anche un soggetto totalmente esterno ad AZ, quindi una due diligence ha senso.
Molto meno per AF, azionista principale di AZ dal 2009.

In altre parole, chiedono una due diligence su una compagnia nella quale sono azionisti di riferimento?

Solo a me suona vagamente ridicola questa cosa?
 

FlyKing

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Beh seaking, considera che come in tutte le società, AFKL deve riferire ad un CdA: come si può chiedere di investire 75 milioni di euro in una società in cui, tu stesso, hai valutato 0€ la tua partecipazione del 25%?
Questa è la spiegazione più logica che mi sono dato
 

Seaking

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Beh seaking, considera che come in tutte le società, AFKL deve riferire ad un CdA: come si può chiedere di investire 75 milioni di euro in una società in cui, tu stesso, hai valutato 0€ la tua partecipazione del 25%?
Questa è la spiegazione più logica che mi sono dato
Peccato che in quella società loro siano i primi azionisti, sin dalla sua nascita.
 

belumosi

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è "piuttosto chiaro che tale proposta non è finalizzata a supportare Air France nel processo decisionale riguardante la sottoscrizione della sua quota di aumento di capitale, ma per creare le basi di una differente e più ampia transazione a combinare i business di Alitalia ed Air France"
Ammesso che fosse vero, il dramma quale sarebbe?
 

Farfallina

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1) Chi compra detta le regole, chi si fa comprare, specialmente in condizioni borderline di fallimento, può giusto smussare alcuni punti critici e mi sembra la cosa più logica di questo mondo.
2) Una due diligence viene avviata PRIMA, non dopo, di sottoscrivere qualsiasi accordo di acquisto di quote per aziende o rami di esse, non a caso il compito principale è fare una valutazione generale sullo stato della società per poter calibrare il potenziale investimento.
3) Anche Poste ha avviato una due diligence nei confronti di AZ: anche loro sono dei vili sfruttatori che si cibano del cadavere di una compagnia moribonda?
1) gli accordi si fanno quando c'è una convergenza di interessi, spesso sembra quasi un obbligo di sudditanza verso i francesi leggendo alcune posizioni qua sopra. Come si è visto nel 2008 dove le condizioni offerte da AF erano ben altra cosa non è per niente detto che il punto di arrivo debba essere quello.
2) non è così, le d.d. si fanno dopo che c'è qualcosa di scritto. Come già detto si concordano condizioni, parametri ecc... È la d.d. serve proprio a definire il contorno finale di un accordo già sul piatto. Un socio, perdipiù di maggioranza relativa da 5 anni, non ha nessuna necessità di una d.d. per partecipare ad un aumento di capitale che i suoi consiglieri hanno approvato. Come detto la mossa è pretestuosa al fine di mettere pressione a una trattativa che per i francesi non sta andando come speravano visto che pretendono di stravincere.
3) Guarda che Poste non è passata di li per caso, sono stati messi nero su bianco impegni e condizioni.
 

Farfallina

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Beh seaking, considera che come in tutte le società, AFKL deve riferire ad un CdA: come si può chiedere di investire 75 milioni di euro in una società in cui, tu stesso, hai valutato 0€ la tua partecipazione del 25%?
Questa è la spiegazione più logica che mi sono dato
Nel cda di AF sanno benissimo quello di cui stanno trattando, è solamente una mossa tattica e come è normale che sia hanno trovato una risposta sullo stesso piano. È un gioco delle parti, infatti non ha destato particolare interesse o scandalo questo scambio di lettere fra Parigi e Roma.
 

Farfallina

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Ammesso che fosse vero, il dramma quale sarebbe?
La questione sarebbe che questa più ampia transazione è per ora nelle menti e non è stata messa nero su bianco. Di solito funziona che si mette nero su bianco subordinando il buon fine dell'operazione a parametri e condizioni che poi sarà la d.d. a definire se verificati o meno e/o tarare più correttamente i valori.
 

atlantique

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Leggiamo sulla stampa che DT prpara un piano con alcuni tagli,e che però ci sarebbe EY interessata che tagli non ne farebbe,sempre più contraddizioni sulla stampa.
Il 28 ottobre è passato chi è interessato si faccia avanti,come ha dettyo anche RC ora AZ è un vero affare,cassa piangente e debito alle stelle,vuoi mettere...affari così non si trovano ovunque

Alitalia, Bisignani: "Non ci sono alternative ad Air France, non vedo altre compagnie"
Roma - (Adnkronos) - Giovanni Bisignani, ex ad di Alitalia ed ex numero uno della Iata intervistato dall'Adnkronos: "Dispiacere per situazione ma nessuno, a parte i francesi, mostra vero interesse"
Roma, 6 nov. - (Adnkronos) - La ''triste agonia'' di Alitalia suscita una "grande dispiacere" ma, poi, alla prova dei fatti, nessuno nutre un vero interesse nei confronti dell'ex compagnia di bandiera italiana. E' questo il 'sentiment' che Giovanni Bisignani, ex ad di Alitalia ed ex numero uno della Iata, coglie nell'industria del trasporto aereo internazionale quando si parla del caso Alitalia. Ed è quello che è emerso, proprio nei giorni scorsi, in un incontro ad Abu Dhabi, dove erano presenti i chief executive officer delle più importanti aviolinee mondiali. ''Tutti si rammaricano, tutti si dispiacciono perché - spiega- nel trasporto aereo c'è sempre un sentimento di 'camaraderie', di compartecipazione di fronte a situazioni drammatiche. Ma poi non c'è nessuno che abbia interesse per Alitalia'', evidenzia Bisignani che, in un'intervista all'Adnkronos, dice di "non vedere alcuna alternativa ad Air France".


Ma questo non sorprende. ''Alitalia, compagnia troppo piccola per avere un ruolo globale, non ha sex appeal, i numeri sono quelli che sappiamo e quello che è peggio è che non ci sono i segnali di un'inversione di tendenza. E non aiuta certo - spiega Bisignani - le difficoltà in cui versa ancora tutto il settore del trasporto aereo. La situazione è ancora molto difficile anche se nel 2014 è previsto un deciso miglioramento. In un contesto del genere, è difficile trovare qualcuno che voglia imbarcarsi in un'avventura come potrebbe essere quella di Alitalia''. Ma lo scarso interesse per Alitalia non è solo storia recente. Infatti, ''da ceo e direttore generale della Iata, per 10 anni posso dire di essere stato il 'confessore' dei top manager delle compagnie aeree e posso dire di non aver mai registrato un interesse nei confronti di Alitalia, fatta eccezione per Air France-Klm'', dice Bisignani.
Per questo, Bisignani non vede che un unico approdo: un accordo con Air France-Klm. ''Mi auguro vivamente -auspica - che Air France, che comunque ha i suoi problemi ed e' impegnata in un rigoroso piano di ristrutturazione, e Alitalia possano trovare un'intesa. Non vedo nessun altro''. E, poi, incalza ancora Bisignani, ''non e' tanto strana la richiesta formulata da Air France di costituire un gruppo congiunto di lavoro. Mi sembra più che legittimo tanto più che il gruppo franco-olandese puo' apportare un know how, un'esperienza non comuni. Credo poco nei piani fatti dalle banche che, invece, questa esperienza non hanno. Quello che serve è una ristrutturazione dell'operatività della compagnia in termini di mercato, aerei, destinazioni''.Ma le condizioni poste da Air France-Klm sono troppo severe?
''Conosco il ceo de Juniac, che è un grande manager e, per questo, opera con i numeri alla mano e guarda se c'è un piano solido. Non sono ammessi salti nel vuoto e il cuore lo si lascia altrove''. I margini per arrivare a un'intesa, secondo Bisignani, ci sono. Con la ricapitalizzazione, ''Alitalia ha alcuni mesi di tempo'', rileva. Quello che, soprattutto, serve ''è la volontà delle parti di arrivare a un accordo. Serve quella rispettiva 'confidence' che superi tutte le incertezze e le titubanza che rendono tutto più difficile''.
E, comunque, non bisogna aver paura di essere fagocitati da Air France. ''Vediamo il caso di Swiss. Quando è stata assorbita da Lufthansa, ha mantenuto i suoi colori e la sua bandiera e, dopo la ristrutturazione, registra risultati anche migliori di Lufthansa", osserva Bisignani. In un'alleanza con Air France, prosegue, "Roma può rivestire lo stesso ruolo di Amsterdam e Fiumicino non rischia un declassamento. L'Italia rimane pur sempre una grande destinazione turistica, anche se è logico che Air France voglia far gravitare su Parigi il traffico business, e può aver un ruolo sul mercato del Sud Europa, Africa e Medio Oriente''. In questi anni, Alitalia Cai, una grossa occasione l'ha persa. ''Il piano non ha capito che sul mercato domestico ed europeo Alitalia impatta con la concorrenza agguerrita di Easyjet e di Ryanair. E in questa guerra perde sempre'''.
Piuttosto, si poteva pensare a far di Air One una ''vera compagnia low cost per concentrarsi sul lungo raggio, quello che hanno fatto le altre compagnie europee. E' la grande colpa di Alitalia''. Alla quale si aggiunge quella del sistema Paese che non è stato in grado di fare di Fiumicino ''un vero hub''.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Leggiamo sulla stampa che DT prpara un piano con alcuni tagli,e che però ci sarebbe EY interessata che tagli non ne farebbe,sempre più contraddizioni sulla stampa.
Il 28 ottobre è passato chi è interessato si faccia avanti,come ha dettyo anche RC ora AZ è un vero affare,cassa piangente e debito alle stelle,vuoi mettere...affari così non si trovano ovunque

Alitalia, Bisignani: "Non ci sono alternative ad Air France, non vedo altre compagnie"

ilpiano non ha capito che sul mercato domestico ed europeo Alitalia impatta con la concorrenza agguerrita di Easyjet e di Ryanair. E in questa guerra perde sempre'''.
Piuttosto, si poteva pensare a far di Air One una ''vera compagnia low cost per concentrarsi sul lungo raggio, quello che hanno fatto le altre compagnie europee. E' la grande colpa di Alitalia''. Alla quale si aggiunge quella del sistema Paese che non è stato in grado di fare di Fiumicino ''un vero hub''.
a parte l'uscita su airone che non ha molto senso questa e' la vera questione
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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06/11/2013 - 12:40 Guidaviaggi
Alitalia: Colaninno e Del Torchio scrivono a de Juniac
. "Noi riteniamo che imbarcarsi in un esercizio di due diligence che appare essere, per tipologia, portata e natura, tipico di una transazione di m&a, sarebbe abbastanza inusuale in una situazione nella quale nemmeno i termini di base, le linee guida e gli obiettivi di fondo di una potenziale transazione che coinvolga Alitalia e Air France Klm, sono stati discussi o condivisi tra le parti interessate".
a parte il piano finanziario fatto dal mgmt di caiaz che non ha senso, ma se il problema e' la condivisione, potevano muoversi prima.
lo sanno benissimo che alla base c'e' un m&a e che la due diligence non serve ad afklm direttamente
cosa fanno questi , sinergie con le poste?
 

bombatutto

Bannato
2 Ottobre 2011
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E' arrivato. Nel 2008 quando ha avallato il piano CAI dov'era?
Vergogna!

Alitalia:Angeletti,serve piano con più rotte lungo raggio

(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Per Alitalia serve un piano
industriale ''non provvisorio'' che, al di là degli assetti
societari, dia certezze per il futuro. Lo afferma il segretario
generale della Uil Luigi Angeletti a margine di un collegamento
con i delegati del sindacato di 19 Regioni, sottolineando che
sarebbero necessarie più rotte intercontinentali, dove c'è la
maggiore possibilità di redditività. ''Ci vuole un piano - ha
detto - che dia stabilità e prospettive. Bisogna scommettere sui
segmenti di mercato più profittevoli, dove la concorrenza con il
low cost è marginale''. (ANSA).
 

Francesco.B.

Utente Registrato
24 Marzo 2009
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a parte il piano finanziario fatto dal mgmt di caiaz che non ha senso, ma se il problema e' la condivisione, potevano muoversi prima.
lo sanno benissimo che alla base c'e' un m&a e che la due diligence non serve ad afklm direttamente
cosa fanno questi , sinergie con le poste?
In che senso dici che la due diligence non serve ad AF direttamente? A chi servirebbe?
 

Vortigern

Utente Registrato
10 Ottobre 2013
1,209
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Chissà se Boston Consulting, parlando di costi, indica anche quello dei corsi comando fatti a primi uffucuali quando invece erano disponibili comandanti già pronti nel bacino della cigs.
Questi Corsi comando sono stati fini a se stessi (cioè i primi ufficiali sono stati abilitati al comando, ma anno poi proseguito nel loro incarico di primi ufficiali)...oppure, a seguito del corso, i primi ufficiali sono stati promossi anche "de facto"?

Perchè non credo che il secondo caso sia possibile, con così tanti comandanti in CIGS.....
 
Stato
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