Re: Sospensione richiesta di fallimento per Aeradria e bando di privatizzazione
Aeradria, il giorno più lungo
Salvare la società ammettendola al concordato, darle un mese di tempo per aggiornare il Piano o fallimento?
riminiLunedì 28 ottobre 2013. Una data che entrerà di diritto nella storia cittadina. E che segnerà, a caratteri cubitali, la sorti di Aeradria e dell’aeroporto Fellini. Vita o morte, insomma. Sarà così il lunedì delle grandi decisioni, quello di oggi, per il collegio dei giudici riunito da sabato in camera di consiglio. E sul presidente Rossella Talia peserà, come un macigno, la scelta fatta. Optare per la revoca del concordato, come richiesto dal commissario giudiziale, Renato Santini, significherebbe non solo il dissolvimento di Aeradria, ma anche la paralisi dell’aeroporto, tra voli azzerati e saracinesche abbassate, e la perdita del lavoro per i settantacinque dipendenti. Ascoltare, invece, la posizione degli avvocati della Spa e accogliere così le loro richieste che portano dritte verso la salvezza della società a capitale pubblico e alla prosecuzione dell’attività aeroportuale, vorrebbe dire smentire il perito, da lei stessa nominato, e il sostituto procuratore, Gemma Gualdi, che vedono nel fallimento l’unica strada giuridica percorribile per un società che ha totalizzato perdite per 38 milioni di euro, di cui 21,5 solo nel 2012. Insomma, stretta tra due fuochi la Talia vivrà ore difficili, questa mattina, prima di pronunciare la parola fine su una vicenda che si trascina da ormai un anno. E dall’aria, seppur lievemente ottimistica, che si respirava, ieri, in ambienti Aeradria, tutto lascia presupporre che il presidente del tribunale possa dare parere favorevole alla richiesta di proroga di trenta giorni richiesta dall’avvocato milanese Giuseppe Lombardi, il luminare voluto dal nuovo cda, dietro suggerimento della Carim, per apportare modifiche determinanti al piano industriale. Bianco o nero, dunque. Nessuna sfumatura di grigio per un organo istituzionale che, stavolta, insieme al diritto deve “ascoltare” pure le ragioni di quella Rimini economica che vive anche di aeroporto (dipendenti, albergatori e commercianti) e di quella Rimini politica che ha gestito per anni la Spa pubblica (sindaco, presidente della Provincia e amministratori nominati) e che di fatto, tra conti disastrati e, come accusa il pm Gualdi, finanziamenti irregolari e gravi violazioni delle norme (anche quelle europee), ha determinato la catastrofe Aeradria. E poco importano le cifre, spesso a sei zeri, legate a crediti “fantasma”, inesistenti o difficilmente riscuotibili, messi in bilancio, o a finanziamenti milionari ottenuti dietro discutibili lettere di patronage. Questa è già diventata materia per l’indagine penale. Oggi il tribunale fallimentare dovrà stabilire se ci sono, oppure no, le condizioni per il salvataggio di Aeradria.