Re: Sospensione richiesta di fallimento per Aeradria e bando di privatizzazione
Il colpo di scena. All' udienza decisiva si presentano i curatori fallimentari di Air e Riviera di
Rimini: dalle società “sorelle” debiti in più per 15 milioni.
«Aeradria, è farsa»: e ora spunta altro “buco”
Il procuratore: «Ogni volta che un terzo guarda i dati emergono nuove carte false».
RIMINI. “Aeradria”: spuntano altri quindici
milioni di euro di debiti finora “sconosciuti”.
Erano nascosti, come polvere sotto al tappeto,
nei bilanci “taroccati” delle società satellite
“Air” (partecipata al 51 per cento) e “Riviera di
Rimini promotions”. A far notare ai giudici
della sezione fallimentare del Tribunale, riuniti
per decidere sull’eventuale ammissione al
concordato, l’ennesimo inghippo non è stata la
procura, ma i rispettivi curatori fallimentari
(Andrea Ferri per Air e Giancarlo Ferrucini per
Rdr) che, a sorpresa, si sono doverosamente
presentati in udienza nell’interesse dei
creditori
da loro rappresentati. Per l' ennesima
volta, così, a un rinvio corrisponde un aggravio
dei conti di Aeradria e, di riflesso, una perdita
di credibilità dell' ipotesi di rilancio. «Ormai è
una specie di farsa * spiega il procuratore
capo Paolo Giovagnoli che per la prima volta
si è rivolto direttamente ai giudici per chiedere
il fallimento della società (nelle altre occasioni
a esporsi in prima persona era stata il sostituto
Gemma Gualdi) * I dati a sostegno del
concordato si rivelano sempre falsi ogni volta
che un soggetto terzo (prima il commissario
giudiziale Santini, ora i curatori, uno
indipendentemente dall' altro, ndr) si trova a
esaminarli». Di fronte all' emergere di nuove
questioni il legale della società di Miramare, avvocato Giuseppe Lombardi, ha chiesto altro tempo al
Collegio: il Tribunale si è riservato di decidere sull' opportunità di convocare una nuova udienza o
emettere direttamente il "verdetto".
Se i giudici considereranno rilevanti le osservazioni dei curatori di Air e Rdr (e cioè che dei loro debiti
debba farsi carico Aeradria che aveva diretto e coordinato le due società artificiosamente separate per
accollarseli) non potranno far altro che staccare la spina: già adesso c' è chi parla di accanimento
terapeutico.
La prima stoccata è arrivata dal dottor Ferrucini, fresco di nomina come curatore di Rdr. Riservandosi
una verifica più approfondita ha annunciato di stare valutando la possibilità di muovere un'«azione di
responsabilità civile» nei confronti di Aeradria per sette milioni e mezzo di euro. Si è infatti ritrovato tra
le carte depositate in tribunale dalla società le conclusioni della consulenza che gli stessi vertici di
Riviera di Rimini, preoccupati della situazione, avevano commissionato l' estate scorsa alla
commercialista Roberta Melucci e altri due professionisti: il
Cda
della società aveva dato mandato di
predisporre un piano, ricostruire il bilancio 2012 e concludere eventualmente, nel migliore dei casi,
accordi di ristrutturazione del debito. Dalla relazione emerge quello che ormai è chiaro anche ai sassi,
grazie alle indiscrezioni della parallela inchiesta penale: Rdr era una scatola vuota di Aeradria,
eterodiretta, "strumento" dell' aggressiva politica di co*marketing, ma utilizzata alla bisogna per
spalmare i debiti della società "madre" attraverso una documentazione
fiscale
falsa. Nella relazione
Melucci, che dà contro di scritture contabili sparite, operazioni fittizie, contratti falsi, si parla di un deficit
di cinque milioni e mezzo, ma secondo Ferrucini a questa cifra vanno aggiunti altri due milioni di euro
per debiti verso Aeradria.
Il secondo affondo lo ha portato il dottor Andrea Ferri, curatore della fallita Air (Airport Infrastructure
Rimini). Il "buco" reale della società partecipata va quantificato, a sua avviso, tra i sei e gli otto milioni di
euro al netto di quanto previsto nel bilancio da Aeradria. Anche in questo caso si paventa un' azione di
responsabilità contro la società “domin ante” per almeno sette milioni di euro, somma destinata a
levitare se dovessero emergere certezze riguardo alla scarsa correttezza della contabilità. L’avvocato
Lombardi, per uscire dall’angolo dopo l’inaspettato uno*due incassato da Aeradria, ha chiamato in
causa il commissario giudiziale Renato Santini che tra i tanti dubbi sollevati non aveva però indicato
l’esistenza di una ulteriore falla di tale portata. E’ stato lo stesso professor Santini a replicare: ha
spiegato che in realtà non gli erano stati forniti dalla controllata Air i documenti contabili richiesti e in
particolare le risultanze contabili delle operazioni intercorse tra Air, Aeradria e la società correlata
Riviera di Rimini. Tutta roba messa a suo tempo nero su bianco, comprese le commistioni. Se davvero
Aeradria, Air e Rdr erano di fatto un unicuum, il dissesto della società di gestione dell’aeroporto rischia
di arrivare a sfiorare complessivamente i 70 milioni di euro. Ecco dunque che lo sforzo del nuovo
management rischia di risultare vano. Aeradria è riuscita a mettere sul piatto, in poche settimane, nuove
risorse finanziarie per circa cinque milioni di euro, attraverso un piano oggettivamente migliorativo
rispetto all’ultima versione bocciata dal commissario (vedi altro articolo per il dettaglio). Alle criticità
evidenziate da Santini, coperte grazie a prestiti
bancari
, tagli e riorganizzazione interna secondo quanto
assicurato ieri in aula dal presidente di Aeradria, Maurizio Tucci, e dal direttore generale Paolo Trapani,
se ne aggiungono altre (impreviste, ma forse non imprevedibili). Se l’ipotetico debito aggiuntivo di
quindici milioni dovesse essere riconosciuto come tale dai giudici, servirebbero infatti ancora altri
cinque milioni per accontentare tutti: l’i mpatto delle azioni “a nn un c ia t e” contro Aeradria è da
quantificarsi infatti al 30 per cento, perché deriverebbero, in ogni caso, da debiti in prededuzione o in
privilegio..
fONTE: Corriere di Romagna 22/11/2013