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Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
AiRiminum: "Un milione di passeggeri entro il 2019"
La nuova gestione del Fellini si presenta. Si parte nel 2015

RIMINI - L'aggiudicazione definitiva, in tempi quasi record, è un primo passo fondamentale. Ora ne restano altri tre prima di poter vedere di nuovo operativo l'aeroporto Federico Fellini: la certificazione, il decreto interministeriale e la sottoscrizione della concessione aeroportuale. Questo è in sostanza ciò che è emerso alla conferenza permanente convocata questa mattina dal prefetto Claudio Palomba e al quale ha partecipato anche l'amministratore unico (ancora per poco) di AiRiminum, Renato Corbucci. La cordata, come aveva promesso, si è infatti presentata al territorio dopo l'aggiudicazione definitiva della gestione, avvenuta giovedì scorso. Il prefetto, anche per questo, ha ringraziato: "In particolare per il riserbo che ha mantenuto durante la delicata fase dell'aggiudicazione". Ringraziamenti sentiti anche ad Enac "che ha condotto l'operazione con la massima celerità". Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si dice quasi stupito della fluidità dell'operazione: "Ricordiamo che Forlì ci ha messo due anni e non sono ancora arrivati alla fine - sottolinea -. Qui tutti hanno lavorato al meglio per fare presto e bene".
A Corbucci il delicato compito di illustrare in sostanza il progetto AiRiminum: il processo di aggiudicazione, la compagine sociale (già anticipata nei giorni scorsi) e le strategie futuro. Due le principali premesse: i nomi del Cda non sono ancora stati svelati e il piano industriale, vero e proprio, sarà elaborato a partire da lunedì. Quello esaminato ora è il progetto tecnico, certificato da un importante società di revisione, presentato a Enac e con il quale la cordata ha ottenuto punteggio pieno. Corbucci lo evidenzia più volte: "Quando verrà pubblicato il verbale dell'Ente tutti potranno vedere che il punteggio è meramente tecnico. E' il frutto del lavoro di un gruppo di professionisti che ha passato tante notti a Rimini per potere presentare questo piano". In sintesi questi gli obiettivi: il milione di passeggeri entro il 2019; due milioni entro il 2040 e naturalmente un nuovo modello di aeroporto. "E' logico che non si può continuare con quanto fatto prima - spiega l'amministratore -. Non ha funzionato e non potrebbe mai funzionare". Questo però non vuol dire abbandonare chi ci ha lavorato. "Le risorse umane sono un elemento prezioso per noi - rassicura -. Così come, nel caso di un pieno raggiungimento degli obiettivi preposti, anche qualche vecchio creditore potrà essere in qualche modo risarcito". Qualche anticipazione sul Cda: "Il presidente è una figura istituzionale con profilo internazionale ed esperienza maturata nel settore aeroportuale; il vice è l'attuale presidente di una società di gestione di un aeroporto di interesse nazionale". Tra gli obiettivi c'è anche quello di riprendersi quanto si è portata via Ancona in questi mesi. "L'intenzione è quello di intercettare parte del traffico merci attualmente operato dallo scalo marchigiano".
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
Aeroporto di Rimini: Airiminum si presenta ma senza piano industriale

Chi si aspettava che alla prima uscita pubblica in terra riminese Airiminum 2014, la società che si è aggiudicata la gestione dell’aeroporto Federico Fellini di Rimini, scoprisse completamente le proprie carte e rivelasse il piano industriale per rilanciare lo scalo riminese, è rimasto deluso. In realtà, come ha spiegato l’amministratore unico Leonardo Corbucci, al piano industriale si lavorerà a partire da lunedì, recependo le istanze che verranno dal territorio.
Alle categorie economiche, ai sindaci e ai parlamentari della Provincia, Corbucci ha delineato solo alcune linee generali di programma, che dovrebbero essere quelle presentate a Enac in occasione della gara. Il piano industriale vero e proprio, con nomi, numeri e somme, è ancora da fare.

Il programma generale
Ad Enac bisognava presentare un programma per i prossimi trent’anni. Per il periodo 2015-2019 l’obiettivo è arrivare al milione di passeggeri, attraverso il consolidamento del mercato russo e l’apertura di nuove tratte. Nelle slide presentate non vengono specificate, semplicemente si indica che si cercheranno almeno un paio di collegamenti fra Rimini e due città del sud per fare dell’aeroporto di Miramare un ponte ideale verso il nord. I quattro anni dovranno inoltre servire per perfezionare accordi strategici con altri operatori economici e istituzionali del territorio al fine di farsi riconoscere l’effettivo ruolo di strumento commerciale strategico (tour operator, polo fieristico, distretti industriali locali, albergatori, ristoranti, stabilimenti balneari, porto di Ravenna, Repubblica di San Marino). Grande attenzione sarà posta al traffico merci, con l’intenzione dichiarata di intercettare parte del traffico cargo che attualmente gravita sull’aeroporto di Ancona.
Per i primi quattro anni ci si pone anche l’obiettivo dello sviluppo dell’attività non aviation: riposizionamento dell’aerea commerciale, incremento dei parcheggi, distribuzione di carburante, visto che nella concessione fanno parte anche le aree un tempo affidate a Carboil. Senza entrare nei particolari, Corbucci ha fatto capire che dal coinvolgimento nella compagine societaria di Domenico Procacci, di Fandango, potrebbero arrivare proposte di attività leisure o di spettacolo all’interno dell’aeroporto.
Per il periodo 2020-2024 vengono indicati due obiettivi: consolidamento e ricerca di nuovi mercati con particolare attenzione ai paesi del nord Africa; sinergie con San Marino, specialmente sul fronte cargo e traffico merci. Per i vent’anni successivi la sfida è quella dei due milioni di passeggeri.
Corbucci ha rimarcato che sarà una gestione attenta all’equilibrio economico-finanziario. Non è praticabile un modello come quello del passato che ha visto l’azionista di riferimento non intervenire fino a quando si sono accumulati 52 milioni di debiti.

Il consiglio d'amministrazione di Airiminum 2014
L’amministratore unico ha poi disegnato l’identikit del futuro consiglio d’amministrazione, pur rifiutandosi di fare i nomi. Il presidente (figura istituzionale con profilo internazionale e esperienza nel settore aeroportuale maturata in uno dei primi 3 aeroporti nazionali e forte spessore manageriale) risponde comunque al nome dell’ex parlamentare e sottosegretario Laura Fincato. L’identikit del vice presidente (attuale presidente di una società di gestione di un aeroporto di interesse nazionale, professore universitario, importante imprenditore nel settore petrolifero) corrisponde al nome di Lucio Laureti, presidente dell’aeroporto di Pescara. Il consigliere esperto di finanza dovrebbe essere lo stesso Leonardo Corbucci. L’mprenditore di spessore nazionale nel settore delle infrastrutture, cavaliere del lavoro con esperienza politica passata, corrisponde al nome di Sebastiano Buglisi, ex sindaco di terme Vigliatore, amministratore delegato di Eds Infrastrutture, che detiene il 15,3% del capitale sociale di Airiminum. L’ultimo componente del consiglio d’ amministrazione è il rappresentate del territorio: dovrebbe essere Simone Badioli, amministratore delegato di Aeffe.

Corsa contro il tempo
Airiminum 2014 ha ottenuto il 10 novembre l’aggiudicazione definitiva della gestione dell’aeroporto di Rimini, ma restano ancora tre passaggi. Il primo sono le necessarie certificazioni: di solito è una procedura di tre quattro mesi, Airiminum per concludere entro il 31 dicembre ha 25 giorni lavorativi a disposizione. Una corsa contro il tempo, per la quale si conta sulla disponibilità di Enac, verso il quale sono piovuti ringraziamenti da parte di Corbucci, del prefetto Claudio palomba e del sindaco Andrea Gnassi.
Dopo le certificazioni dovrà essere firmato un decreto interministeriale fra i ministri Lupi (infrastrutture) e Padoan (Economia). Lupi sarà a Rimini lunedì e potrà dire la sua. Infine bisognerà firmare il contratto di affidamento della gestione.
Tutto entro il 31 dicembre? Si spera.
Corbucci ha fatto sapere di aver chiesto gli atti della gara ad Enac: dai documenti si evince chiaramente che il famoso punteggio pieno (85 su 85) è stato assegnato esclusivamente per motivi tecnici. Una premessa per dire che delle proprie recenti dichiarazioni che sollevavano dubbi il Consorzio Abn per l’aeroporto dovrà rispondere in tribunale.
L’amministratore unico annuncia anche che se la gestione di Airiminum 2014 raggiungerà gli obiettivi prefissati, si terrà conto (una cessione di azioni?) anche delle esigenze dei creditori di Aeradria che fino a questo momento sono gli unici ad essere stati direttamente danneggiati dal crack dell’aeroporto.
Corbucci usa infine una metafora: il petrolio di Rimini sta fuori e l’aeroporto sarà l’oleodotto che lo porterà fino alla città. Per questo assicura che i 12 milioni di capitale sociale deliberati saranno sottoscritti e che sarà fatto anche ricorso al credito per gli investimenti.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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RIMINI. Primo punto: «Perseguire l’obiettivo di 1 milione di passeggeri nel giro di cinque anni anni, a partire dal 2015». Leonardo Corbucci, commercialista di Roma non dà molti numeri, li centellina: si presenta alle associazioni di categoria dopo essere stato messo come amministratore delegato della cordata Airiminum e, per sua stessa ammissione, già da oggi potrebbe uscire di scena. «Ho finito, quello che dovevo fare l’ho fatto».

E’ lui a essere stato indicato come uno dei deus ex machina delle operazioni ed è stato invocato da mesi a Rimini perché svelasse i piani degli imprenditori che hanno vinto il bando Enac per la gestione trentennale dell’aeroporto: ieri per la prima volta lo ha fatto, in Provincia nella sede di corso d’Augusto, dopo avere affrontato la Conferenza permanente per lo sviluppo del territorio con le associazioni di categoria e i sindacati, assieme al prefetto Claudio Palomba e il sindaco Andrea Gnassi . E’ lì che l’ad capitolino ha scherzato, «non siamo quelli della Spectre di James Bond, massima trasparenza da parte nostra»; e poi ha spiegato a grandi linee quali sono i traguardi da raggiungere, senza però entrare troppo nei particolari per motivi di «tempi: non sono ancora maturi». Già perché, come precisa lui stesso, dopo la concessione definitiva di Enac all’appello mancano ancora alcuni passaggi per diventare operativi, vedi il decreto interministeriale che dovrebbe arrivare entro fine dicembre: Maurizio Lupi, ministro infrastrutture domani a Rimini in campagna elettorale, dovrebbe sciogliere il nodo.

Per quanto riguarda i contenuti, l’amministratore di Airiminum porta invece 16 slide in cui ripercorre i passaggi burocratici che hanno fatto arrivare all’assegnazione, i nomi delle banche che hanno appoggiato la capitalizzazione da 3 milioni e 100mila euro, Banca Intesa e Santander. Poi, senza dare nomi e cognomi ma solo “indizi”, parla del Consiglio di amministrazione: Corbucci chiarisce ancora che «è troppo presto per svelare le identità». Anche se non ufficializzati, il presidente sarà Laura Fincato, attualmente presidente del Comitato Expo Venezia, in passato vicepresidente di Save, la società quotata in Borsa che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso; altro ruolo fondamentale lo avrà l’attuale vice presidente di Abruzzo Airport Lucio Laureti, che andrà a ricoprire il ruolo di vicepresidente (altro pezzo a pagina 5, ndr).

Cda a parte le linee strategiche presentate - «non sono il piano strategico definito - chiarisce Corbucci - per quello è ancora presto» - riguarderanno nei primi 4 anni «il consolidamento del mercato russo con incrementi di voli di linea». E ancora: «Posizionamento strategico su un paio di destinazioni dell’Italia meridionale». Infine: «Sviluppo traffico merci: area cargo ampiamente adeguata per una crescita dei volumi». E tra gli obiettivi ci sarà «intercettare parte del traffico cargo di Ancona». Anche perché Corbucci ammette che la stessa Ancona, con “l’aiuto” dato a Rimini in questi due mesi di chiusura potrebbe andare a “rubare” i turisti” e quindi «non bisognerà restare con le mani in mano».

Entro il 2024, invece , si punterà a «posizionarsi su nuovi mercati. Focus sui paesi del Nord Africa». Poi entro i 30 anni di concessione, si vorrà vincere quella che i nuovi gestori definiscono la grande sfida: «I due milioni di passeggeri». Non sarà facile, ammette il commercialista romano, che però rilancia: «Ci allontaneremo del business della vecchia gestione, che con il socio pubblico, il più forte che ci possa essere sul mercato, ha fatto 53 milioni di debito: noi dovremo prestare molta più attenzione agli equilibri finanziari». E una volta raggiunti gli obbiettivi di medio termine non è escluso che si possa aprire anche ai creditori di Aeradria, perché recuperino parte degli euro che hanno perso. Ma siamo sul campo delle ipotesi. Di certo c’è che Airiminum non resterà con le mani in mano davanti ad alcune delle altre cordate che hanno partecipato al bando: partita ieri la denuncia nei confronti del Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto dopo le accuse su presunti vizi per l’assegnazione dello scalo.
http://www.corriereromagna.it/news/rimini/8380/Airiminum-non-svela-tutti-i-misteri.html
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
LETTERAAiRiminum: "Già altri 9 milioni da nuovi soci"La società che ha vinto il bando per gestire l'aeroporto chiarisce la sua posizione in una lettera aperta al giornale. Corbucci: "L'Enac non obbliga al versamento immediato del capitale sociale". La replica del giornale

Riceviamo e integralmente pubblichiamo.
Egregio direttore,
Nel ringraziarLa per l’occasione offertami con il pezzo da Lei pubblicato a pagina 5 del Nuovo Quotidiano di Rimini in data 17 novembre 2014 , Le faccio presente che da oggi - a dimostrazione che con la assegnazione definitiva ottenuta da AIRiminum 2014 si passa ad una fase nuova per l’aeroporto Federico Fellini - non sarà più tollerata da AIRiminum 2014 alcuna notizia forzata o non veritiera. Chi continuerà a percorrere strade, talvolta tracciate da “ex nostri concorrenti”, che alla luce dei fatti non rispondono al vero, dovrà assumersene le proprie responsabilità.
Per essere più preciso, quando nel pezzo sopra citato si riporta
I punti chiave restano due.
[1] Il capitale sociale, che secondo il protocollo Enac doveva essere interamente versato, e che invece ad oggi risulta sottoscritto per 3,1 mln, ma versato per soli 935mila euro. Da qui il ricorso che verrà presentato dal Consorzio Abn e dai russi di Novaport.
[2] Ma anche quello dei soci e investitori riminesi. Quello che fino a ieri era solo un’ipotesi, ora è una certezza. AirRiminum sta ancora cercando soldi e investitori per chiudere il cerchio dell’operazione.
Il suo giornale in entrambi i punti dichiara due inesattezze.

In primo luogo, il protocollo Enac non afferma in nessun punto quello che scrive il suo giornale, ma anche basandoci sul solo buon senso non credo che un Ente responsabile e attento come ENAC, nell’assegnazione di una concessione cosi delicata e attenzionata da una serie di osservatori esterni, possa attuare un comportamento contrario a quello che “viene definito” il suo protocollo.
Consideri inoltre che AIRiminum 2014, nella predisposizione della propria offerta, si è avvalsa per gli aspetti legali dell’assistenza dello Studio NCTM, uno dei primissimi studi italiani con oltre 250 professionisti, di cui 54 soci, ed un fatturato di oltre 70 milioni di euro.
In secondo luogo, credo sia opportuno, per il rispetto della verità che un giornale serio come il Suo dovrebbe sempre perseguire, smontare anche quella che dovrebbe essere la “Sua certezza”. AIRiminum non sta cercando ancora soldi perché quelli richiesti dal bando (e circa 9 milioni in più rispetto a quelli sufficienti) li ha già trovati dal 14 luglio 2014, giorno in cui sono stati depositati gli atti del bando di gara in ENAC dai quattro contendenti.
AIRiminum 2014 è allo stato solo in attesa che uno dei 7 veicoli societari che hanno sottoscritto - come previsto dal codice civile in primis e dal bando Enac - concluda le proprie riflessioni interne e identifichi chi tra i suoi 5 soci che partecipano al veicolo dovrà essere quello che rappresenterà le istanze del territorio nella governance. Veicolo che peraltro è stato il primo a far pervenire nelle casse di AIRiminum 2014 il versamento della sua relativa quota. In ogni caso, il tempo per concludere tali riflessioni è ancora sufficientemente ampio, proprio perché il nuovo consiglio di amministrazione entrerà in carica solo al termine della fase di certificazione della Società da parte di ENAC.
Questa precisazione mi consente pertanto di chiarire anche il motivo per il quale nella presentazione delle linee strategiche fatta da AIRiminum 2014 - allo stato non si poteva fare altro, su precisa indicazione di ENAC, essendo ancora non conclusa la fase di istruttoria - non siano stati indicati i nomi dei restanti soggetti che da tempo hanno gia aderito al Progetto “impegnativo e al tempo esaltante” di AIRiminum 2014. Nel ringraziarLa di nuovo per l’occasione offertami di fare chiarezza su due punti che immaginavo aver già chiarito sufficientemente in dettaglio alla conferenza stampa di sabato scorso, Le invio i miei più cordiali saluti.
Leonardo Corbucci (amministratore della AiRiminum Srl)
Se per Enac e per i giudici che dovranno esaminare il ricorso dei concorrenti, non serviva versare interamente il capitale sociale, ne saremo ben lieti, per la sua società e per il futuro dell’aeroporto.
Se poi non è vero che AiRiminum stia ancora cercando soci e soldi, ne saremo addirittura felici. Ci resta il dubbio del perchè avendone trovati altri 9 non abbia ancora versato a capitale sociale i primi 3. Ma forse sono sottigliezze.
Cla.Cs
 

belumosi

Socio AIAC
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10 Dicembre 2007
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LETTERAAiRiminum: "Già altri 9 milioni da nuovi soci"La società che ha vinto il bando per gestire l'aeroporto chiarisce la sua posizione in una lettera aperta al giornale. Corbucci: "L'Enac non obbliga al versamento immediato del capitale sociale". La replica del giornale

Riceviamo e integralmente pubblichiamo.
Egregio direttore,
Nel ringraziarLa per l’occasione offertami con il pezzo da Lei pubblicato a pagina 5 del Nuovo Quotidiano di Rimini in data 17 novembre 2014 , Le faccio presente che da oggi - a dimostrazione che con la assegnazione definitiva ottenuta da AIRiminum 2014 si passa ad una fase nuova per l’aeroporto Federico Fellini - non sarà più tollerata da AIRiminum 2014 alcuna notizia forzata o non veritiera. Chi continuerà a percorrere strade, talvolta tracciate da “ex nostri concorrenti”, che alla luce dei fatti non rispondono al vero, dovrà assumersene le proprie responsabilità.
Per essere più preciso, quando nel pezzo sopra citato si riporta
I punti chiave restano due.
[1] Il capitale sociale, che secondo il protocollo Enac doveva essere interamente versato, e che invece ad oggi risulta sottoscritto per 3,1 mln, ma versato per soli 935mila euro. Da qui il ricorso che verrà presentato dal Consorzio Abn e dai russi di Novaport.
[2] Ma anche quello dei soci e investitori riminesi. Quello che fino a ieri era solo un’ipotesi, ora è una certezza. AirRiminum sta ancora cercando soldi e investitori per chiudere il cerchio dell’operazione.
Il suo giornale in entrambi i punti dichiara due inesattezze.

In primo luogo, il protocollo Enac non afferma in nessun punto quello che scrive il suo giornale, ma anche basandoci sul solo buon senso non credo che un Ente responsabile e attento come ENAC, nell’assegnazione di una concessione cosi delicata e attenzionata da una serie di osservatori esterni, possa attuare un comportamento contrario a quello che “viene definito” il suo protocollo.
Consideri inoltre che AIRiminum 2014, nella predisposizione della propria offerta, si è avvalsa per gli aspetti legali dell’assistenza dello Studio NCTM, uno dei primissimi studi italiani con oltre 250 professionisti, di cui 54 soci, ed un fatturato di oltre 70 milioni di euro.
In secondo luogo, credo sia opportuno, per il rispetto della verità che un giornale serio come il Suo dovrebbe sempre perseguire, smontare anche quella che dovrebbe essere la “Sua certezza”. AIRiminum non sta cercando ancora soldi perché quelli richiesti dal bando (e circa 9 milioni in più rispetto a quelli sufficienti) li ha già trovati dal 14 luglio 2014, giorno in cui sono stati depositati gli atti del bando di gara in ENAC dai quattro contendenti.
AIRiminum 2014 è allo stato solo in attesa che uno dei 7 veicoli societari che hanno sottoscritto - come previsto dal codice civile in primis e dal bando Enac - concluda le proprie riflessioni interne e identifichi chi tra i suoi 5 soci che partecipano al veicolo dovrà essere quello che rappresenterà le istanze del territorio nella governance. Veicolo che peraltro è stato il primo a far pervenire nelle casse di AIRiminum 2014 il versamento della sua relativa quota. In ogni caso, il tempo per concludere tali riflessioni è ancora sufficientemente ampio, proprio perché il nuovo consiglio di amministrazione entrerà in carica solo al termine della fase di certificazione della Società da parte di ENAC.
Questa precisazione mi consente pertanto di chiarire anche il motivo per il quale nella presentazione delle linee strategiche fatta da AIRiminum 2014 - allo stato non si poteva fare altro, su precisa indicazione di ENAC, essendo ancora non conclusa la fase di istruttoria - non siano stati indicati i nomi dei restanti soggetti che da tempo hanno gia aderito al Progetto “impegnativo e al tempo esaltante” di AIRiminum 2014. Nel ringraziarLa di nuovo per l’occasione offertami di fare chiarezza su due punti che immaginavo aver già chiarito sufficientemente in dettaglio alla conferenza stampa di sabato scorso, Le invio i miei più cordiali saluti.
Leonardo Corbucci (amministratore della AiRiminum Srl)
Se per Enac e per i giudici che dovranno esaminare il ricorso dei concorrenti, non serviva versare interamente il capitale sociale, ne saremo ben lieti, per la sua società e per il futuro dell’aeroporto.
Se poi non è vero che AiRiminum stia ancora cercando soci e soldi, ne saremo addirittura felici. Ci resta il dubbio del perchè avendone trovati altri 9 non abbia ancora versato a capitale sociale i primi 3. Ma forse sono sottigliezze.
Cla.Cs

In caso di RTI/Consorzio, l'aggiudicazione definitiva della concessione sarà disposta con
provvedimento del Direttore Generale dell'Ente a condizione che:
-nel termine di 30 giorni dalla richiesta da parte dell'ente, il RTI/consorzio
aggiudicatario provvisorio provveda a costituire una società con forma giuridica di
società di capitali secondo le norme del codice civile ovvero secondo le norme del
paese ove ha sede il concorrente; b) con capitale sociale non inferiore a €
3.098.741,00; c) con oggetto sociale principale comprendente le seguenti attività:
sviluppo, progettazione, realizzazione, adeguamento, gestione, manutenzione ed uso
degli impianti e delle infrastrutture per l'esercizio dell'attività aeroportuale, nonché
attività connesse o collegate purché non a carattere prevalente; d) con sede legale,
anche secondaria, presso lo scalo aeroportuale oggetto della concessione; e) con una
quota di partecipazione uguale a quella goduta nel RTI/Consorzio.

http://www.enac.gov.it/repository/C...P1274069822/Disciplinare_di_gara_26052014.pdf
 

Marco Rimini

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complotto! Complotto! ...

eroporti Romagna
"Affossano Forlì per salvare Rimini"
ER-Civica sulle coop forlivesi che dopo aver dimenticato il Ridolfi, investono sul Fellini
"Affossano Forlì per salvare Rimini"

FORLI' - Un progetto tutto delle cooperative romagnole per affossare l''aeroporto di Forlì, in nome del nuovo decollo di quello di Rimini. Il tutto con la benedizione del Pd regionale. Così si giustificherebbero le società forlivesi da sempre insensibili allo scalo Ridolfi ora dentro il capitale di Airiminum 2014. E le dichiarazioni in Romagna del ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, che parla di due scali in 100 chilometri invece di tre". Sauro Turroni e Neo Bertaccini di Emilia-Romagna Civica sospettano dunque di un progetto nato per affossare l'aeroporto Ridolfi, in modo da fare affari con il Fellini.

In questi giorni, spiegano in una nota, "assistiamo a iniziative, apparentemente slegate le une dalle altre, ma che se esaminate con attenzione, diradando le nebbie che le avvolgono, fanno temere il peggio ai sostenitori dell'aeroporto di Forlì". Per salvare il Ridolfi, ricordano, si è mosso "un gruppo di investitori privati" e gran merito è andato a "da due personaggi, entrambi ciellini, il candidato alla presidenza regionale per la lista Ncd, Alessandro Rondoni, e il suo leader politico, il ministro Lupi". Tuttavia tardano ad arrivare i soldi del socio americano Robert Halcombe, creando "preoccupazioni crescenti, a malapena sopite dall'azione di ''pompieraggio'' ormai abituale di qualche importante politico forlivese".

Intanto "una cordata, costituita tutta da imprese del movimento cooperativo, e in particolare da quelle forlivesi, sembra si sia data da fare per entrare nell'affare dell'aeroporto di Rimini". Di più. "Si unirebbero a una loro consorella riminese che pare sia già nel capitale sociale della fallita Aeradria". Insomma è in atto una strategia "per garantire interessi e riportare tutto nell''ambito di una pseudo programmazione regionale, tanto voluta dagli esponenti del Pd di Errani e Peri, e capace in realtà di far fallire ogni tentativo che non sia nell'interesse esclusivo di Bologna". Così l'azionista di maggioranza della società che dovrebbe rilevare l'aeroporto di Forlì "ha come punto di rifermento principale un riminese con attività in campo alberghiero-turistico, con interessi commerciali con i russi, ci mancherebbe che fosse anche vicino a Cl".

E intanto ai vertici di Legacoop Romagna ci sono gli esponenti forlivesi e riminesi interessati all'affare Aeradria. Secondo Turoni e Bertaccini, dunque, "le coop forlivesi si unirebbero alla loro consorella riminese ed entrerebbero nella partita Aeradria, consentendo alla prima di rientrare dei soldi e all'aeroporto di Rimini di decollare velocemente, mentre Forlì sarebbe abbandonato a se stesso". Così i soldi di Halcombe "si indirizzerebbero su Rimini mentre a Forlì si tornerà a parlare di patate, come suggeriscono i Verdi".
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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LETTERA APERTAAiRiminum: "Il bando Enac non ci costringeva a versare tutto il capitale"L'amministratore unico Corbucci scrive per una seconda volta a La Cronaca-Nuovo Quotidiano per spiegare i termini di una sfida che definisce "impegnativa ed esaltante"

Riceviamo e integralmente pubblichiamo.
Gentile direttore, nonostante in questo periodo noi tutti di AIRiminum 2014 siamo impegnati nei diversi cantieri progettuali in corso - in primis quello della certificazione che non può essere fallita stante l’enorme responsabilità che ci siamo presi nei confronti di ENAC, del personale in attesa di risposte concrete dal nuovo gestore certificato e del territorio - mi accorgo che Lei mi stimola a distrarmi per rispondere a quesiti che forse avrebbero già delle risposte in una minima conoscenza delle norme (a meno che non si vogliano insinuare dubbi, magari funzionali a nostri “ex concorrenti”). Avendole scritto in precedenza che non avremmo più tollerato inesattezze o dubbi artatamente sollevati, mi trovo costretto a risponderLe di nuovo, ma le assicuro per l’ultima volta.
Prima mi conceda alcune premesse.
Primo. Dal 13 novembre scorso AIRiminum 2014 non è più un mero candidato di una gara pubblica ma il nuovo gestore dell’aeroporto Federico Fellini (almeno fino alla fine del 2044).
Secondo. AIRiminum 2014 può esercitare dal punto di vista operativo l’attività aeroportuale solo dopo aver ottenuto la certificazione da ENAC, il decreto interministeriale e sottoscritto la convenzione aeroportuale trentennale (salvo che ENAC decida, in coerenza con la responsabilità finora mostrata nei confronti esclusivi del territorio, di studiare qualche modalità per aprire l’aeroporto prima, in ogni caso dopo l’ottenimento della certificazione).
Terzo. I soci di AIRiminum 2014 che hanno accettato di coinvolgersi in questa sfida “impegnativa e al tempo stesso esaltante” sono in prevalenza aziende che fronteggiano, credo come il suo giornale, quotidianamente per la loro operatività caratteristica esigenze di cassa.
Tali premesse mi consentono di rispondere alla sua ultima domanda del perché non è stato versato interamente il capitale sottoscritto da AIRiminum 2014. Perché:
a) il codice civile dice che il capitale attraverso cui una società a responsabilità limitata risponde verso terzi è il capitale sottoscritto (quindi i 3,1 milioni di euro già esistono e in caso di necessità i soci sono tenuti a rispondere già oggi per quell’importo),
b) il bando non imponeva di versarli altrimenti lo avremmo fatto
c) ma soprattutto fino a quando l’aeroporto non entra in funzione e l’amministratore ritiene di poterne fare a meno, Le assicuro che quei denari riescono a produrre valore e generare indotti positivi meglio nei conto correnti degli azionisti piuttosto che su un conto corrente di una società attualmente inattiva che peraltro, stante le attuali condizioni di mercato, sarebbero remunerati ad tasso di interesse attivo prossimo allo zero (allo stato AIRiminum 2014 credo sia tra le società inattive più ricche a livello mondiale potendo già disporre sui propri conti correnti di una somma prossima a circa un milione di euro).
Sperando di aver fugato definitivamente tutti i suoi dubbi riguardo al capitale, Le auguro buona giornata e buon lavoro e io ritorno a fianco dei miei colleghi impegnati in quel progetto “impegnativo e esaltante” che è AIRiminum 2014, sperando almeno di riscuotere la simpatia di tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’aeroporto solo per gli obiettivi ambiziosi che stiamo tentando di realizzare.
Cordiali saluti
Leonardo Corbucci
(Amministratore unico di
AIRiminum 2014)
Anche per quanto ci riguarda contiamo sia l’ultima volta. Il bando Enac, lei dice, non vi costringeva a versare interamente il capitale. C’è chi la pensa diversamente, lei lo sa bene. Ed è comunque strano che per altri bandi fosse espressamente previsto. Per esempio quello per l’aeroporto di Forlì. Ma non ci interessa far polemica. La lascio al progetto “impegnativo ed esaltante”. E le faccio i più sinceri in bocca al lupo.
Cla.Cs
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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titolo
.."L area di rifornimento controllata da Carboil sarà "trasferita" da Enac con la firma della concessione trentennale. Laureti pronto a fare decollare il settore.
Airiminum punta al business della benzina Il potenziale giro d'affari milionario passerà di mano per la prima volta ai nuovi gestori"---

corpo articolo

....Tra questi, esplicitato in un paio di righe, c' era anche il settore benzina. Più precisamente:
«Lo sviluppo delle attività di distribuzione carburante grazie al fatto che le aree oggetto
della nuova concessione contengono anche l' area in passato in concessione diretta da Enac a Carboil dal 2015 al 2019».
E non è un caso che tra le persone scelte dai nuovi gestori per rilanciare lo scalo ci sia anche Lucio
Laureti, attuale presidente della società di gestione dello scalo di Pescara, ma soprattutto esperto del
settore dei carburanti.
Lui, che diventerà vicepresidente della nuova società di gestione del Fellini, risulta infatti anche
consigliere all' interno alla Med.Oil srl, che nel proprio sito web si definisce «un gruppo di professionisti specializzati nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti di carburanti ed opera in Abruzzo, Molise, Lazio e Marche». Sono state arruolate persone esperte nel settore insomma, dove servirà subito un "piano di battaglia" preciso. Tra le difficoltà c' è la spietata concorrenza degli altri scali * in particolare Milano, Roma e Bologna * dove pochi centesimi di differenza per rifornimenti da migliaia di litri possono fare la differenza sul bilancio di una compagnia aerea"....

da corrieromagna
 

Marco Rimini

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Rimini
Ambasciatore in volo sul Fellini, dirottato
Manca la visibilità minima prevista per legge e non si possono accendere le luci. Numerosi gli atterraggi respinti
Ambasciatore in volo sul Fellini, dirottato

RIMINI - Ma l’aeroporto di Rimini è aperto o non è aperto? Proprio per non staccare del tutto la spina allo scalo, tra la fine dell’esercizio provvisorio e la ripresa dell’attività con la nuova gestione, Enac ha provveduto a declassare lo scalo in ‘minore’. Anche grazie all’incarico assegnato all’Aero Club, che si è fatto avanti per assumere la barra di comando. Con tutti gli onori e gli oneri del caso. Peccato che, nonostante tutta la buona volontà dell’associazione e dei suoi volontari, pronti a garantire il traffico all’aviazione generale ogni giorno dalle 8.30 alle 16.30, anche ieri tre aerei privati non abbiano potuto atterrare al Fellini. Tre voli privati di un certo rilievo. Non solo per il numero di passeggeri, una decina circa (il massimo per il traffico consentito in questo periodo, ammesso a mezzi che non superino i 4.900 chilogrammi di peso). Tra questi anche un ambasciatore partito dall’Inghilterra per fare scalo proprio a Rimini. Gli altri due mezzi erano invece decollati da Svizzera e Croazia. Ma alla fine tutti e tre i voli sono stati dirottati.

Cos’è successo? Nessun particolare problema tecnico. Semplicemente mancava la necessaria visibilità, i previsi 5.000 metri lineari. “Niente di particolarmente strano per una città nelle condizioni morfologiche di Rimini - spiega il presidente dell’Aero Club Fabio Falsetti - Succede praticamente da ottobre a febbraio. Anche oggi (ieri, ndr) c’era un po’ di nebbia, con 1.000-1.500 metri di visibilità al massimo. Non è colpa di nessuno. Il punto è che ci sarebbe un modo per ovviare a questo problema, accendere le luci della pista. Ma noi non possiamo decidere di farlo senza opportuna autorizzazione da parte di Enac. In alternativa l’Ente potrebbe decidere di declassare anche lo spazio aereo, da delta a golf, come si dice in gergo tecnico, riducendo così la visibilità minima richiesta”. In attesa che l’Ente nazionale per l’Aviazione Civile si esprima in proposito, l’Aero Club dallo scorso primo novembre ha dovuto respingere qualche decina di atterraggi. “Siamo anche stati costretti a rinunciare ad alcuni decolli per mancanza di sufficiente visibilità. Però a questo punto chi deve decidere decida. Altrimenti cominciamo a chiederci che senso abbiano i nostri sforzi per garantire un’operatività minima allo scalo”, incalza Falsetti, deciso a sollecitare risposte da Enac per cercare di fare chiarezza. In pista ma anche sulle intenzioni.

Valeria De Tommaso
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Rimini: l’AirRiminum chiede certificazione della strumentazione beni strumentali dello scalo
(FERPRESS) – Rimini, 26 NOV – AirRiminum, la società assegnataria aeroporto Federico Fellini di Rimini ha scritto al ministro Lupi, alle autorità locali e all’Enac dichiarando che alcuni beni non sono più utilizzabili, altri necessitano importanti interventi di riparazione, altri ancora richiedano accurati collaudi. Per questo motivo la società ha chiesto la verifica e la certificazione della strumentazione necessaria al funzionamento dello scalo.
aeroporto RiminiNella lettera si specifica anche che per tutti i beni strumentali è necessario reperire la documentazione e la certificazione che ne attestino l’idoneità e la conformità alle norme di legge.
In particolare, per consentire il ripristino dello scalo di Rimini dal prossimo gennaio, AirRiminum chiede che siano rese disponibili in via transitoria le dotazioni strumentali per procedere a riparazioni e collaudi e di attivare il processo di certificazione degli strumenti privi di documentazione. La società si è impegnata ad effettuare l’ordine d’acquisto di nuovi beni strumentali entro venerdì 28 novembre.
AirRiminum ha sottolineato come nel mese di ottobre era stata presentata in via ufficiosa, ad alcuni esponenti dei creditori della precedente società di gestione, un’ipotesi di indennizzo, anche parziale, dei danni subiti. L’ipotesi prevedeva al primo punto l’assegnazione di parte del valore creato, sotto forma di partecipazioni societarie, sino ad un importo di 1.500.000 euro, al raggiungimento dei risultati del Piano di Crescita presentato ad Enac nel bando di gara; al secondo punto il riconoscimento di una partecipazione societaria eventuale per un valore di 500.000 agli stessi creditori, qualora AirRiminum 2014 risultasse conferitaria dei beni strumentali dello scalo riminese entro la fine di dicembre 2014 e se entro il 28 novembre un soggetto creditore manifestasse in via formale l’interesse ad approfondire un’ipotesi di acquisto dei beni strumentali dalla procedura di Aeradria.
AirRiminum si è detta disponibile a perseguire questa ipotesi a favore dei creditori per dotare lo scalo dei beni strumentali adeguati al programma di crescita e, soprattutto di rendere operativo l’aeroporto da gennaio 2015.
http://www.ferpress.it/?p=151691
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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La fiera di Rimini si esprime sull'aeroporto


Il presidente interviene alla presentazione del bilancio di Rimini Fiera 2014: 67,1 milioni di euro di valore della produzione
Cagnoni: "Aeroporto? A noi serve di più la ferrovia"

RIMINI - "Faccio ovviamente il tifo per il recupero della piena funzionalità, ma non ci saranno comunque grandi frutti per la fiera e i congressi". Rispondendo alle domande dei cronisti al termine della presentazione dei dati economici 2014, il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, auspica sì che l'attività dell'aeroporto Fellini riprenda a gennaio. Ma non si fascia più di tanto la testa per la sua temporanea chiusura.

"Lo spostamento via aerea dei visitatori del nostro quartiere - spiega - non è mai stato soddisfacente". Il Fellini ha infatti sempre concentrato la sua attività sui flussi turistici e, sottolinea, "le mie preghiere per prendere in considerazione il business delle fiere sono rimaste inascoltate per ragioni di carattere economico". A pesare decisamente di più è la ferrovia. "Il treno è fondamentale", per questo, sottolinea Cagnoni, "abbiamo costruito la stazione ferroviaria in fiera", costata cinque milioni di euro, anche se all'inizio ci hanno "preso per visionari". Oggi però intercetta il "15%-20% dei visitatori e questo è molto influente". Comunque, ribadisce Cagnoni, "facciamo il tifo perché lo scalo a gennaio riprenda l'attività perché si possono aprire spazi per venire incontro alle nostre esigenze". Certo, conclude, "sarebbe un fatto inedito".

http://www.romagnanoi.it/news/economia/1211759/Cagnoni---Aeroporto--A.html
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Aeroporto. Ieri è spuntato un nuovo bando, a firma del curatore fallimentare di Aeradria Renato Santini. Viene rimesso in vendita il compendio aziendale, ad oggi di proprietà della procedura fallimentare. Questa volta al prezzo base di 2 milioni di euro. Intanto proprio attorno ai beni di Aeradria, che sarebbero inutilizzabili, si torna a parlare anche oggi della lettera in cui l’amministratore di Airiminum, Leonardo Corbucci, ammetterebbe che l’apertura a gennaio è in forte dubbio (LaVoce). Airiminum chiede quindi al ministero la certificazione degli asset. Bisogna riparare e collaudare, incalza Corbucci, altrimenti si parte in ritardo.


Per il 2016 dovrebbero farcela
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Appunto

Il Fellini non tornerà in pista prima di Pasqua. Lo dicono i dirigenti di Airiminum in attesa della certificazione Enac. Parlano di una gestione all’insegna dei piccoli passi, i capitali ci sono, ma niente investimenti avventati, aggiungono: Si acquisteranno le attrezzature di cui c’è bisogno in funzione dei voli che si riusciranno a recuperare, forse anche qualcuna da Aeradria, tra quelle ancora funzionanti. Occorre fare le cose per bene, dicono, e per fortuna che davanti ci sono mesi poco operativi per l’aeroporto (Corriere).
 
Stato
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