AiRiminum: "Un milione di passeggeri entro il 2019"
La nuova gestione del Fellini si presenta. Si parte nel 2015
RIMINI - L'aggiudicazione definitiva, in tempi quasi record, è un primo passo fondamentale. Ora ne restano altri tre prima di poter vedere di nuovo operativo l'aeroporto Federico Fellini: la certificazione, il decreto interministeriale e la sottoscrizione della concessione aeroportuale. Questo è in sostanza ciò che è emerso alla conferenza permanente convocata questa mattina dal prefetto Claudio Palomba e al quale ha partecipato anche l'amministratore unico (ancora per poco) di AiRiminum, Renato Corbucci. La cordata, come aveva promesso, si è infatti presentata al territorio dopo l'aggiudicazione definitiva della gestione, avvenuta giovedì scorso. Il prefetto, anche per questo, ha ringraziato: "In particolare per il riserbo che ha mantenuto durante la delicata fase dell'aggiudicazione". Ringraziamenti sentiti anche ad Enac "che ha condotto l'operazione con la massima celerità". Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si dice quasi stupito della fluidità dell'operazione: "Ricordiamo che Forlì ci ha messo due anni e non sono ancora arrivati alla fine - sottolinea -. Qui tutti hanno lavorato al meglio per fare presto e bene".
A Corbucci il delicato compito di illustrare in sostanza il progetto AiRiminum: il processo di aggiudicazione, la compagine sociale (già anticipata nei giorni scorsi) e le strategie futuro. Due le principali premesse: i nomi del Cda non sono ancora stati svelati e il piano industriale, vero e proprio, sarà elaborato a partire da lunedì. Quello esaminato ora è il progetto tecnico, certificato da un importante società di revisione, presentato a Enac e con il quale la cordata ha ottenuto punteggio pieno. Corbucci lo evidenzia più volte: "Quando verrà pubblicato il verbale dell'Ente tutti potranno vedere che il punteggio è meramente tecnico. E' il frutto del lavoro di un gruppo di professionisti che ha passato tante notti a Rimini per potere presentare questo piano". In sintesi questi gli obiettivi: il milione di passeggeri entro il 2019; due milioni entro il 2040 e naturalmente un nuovo modello di aeroporto. "E' logico che non si può continuare con quanto fatto prima - spiega l'amministratore -. Non ha funzionato e non potrebbe mai funzionare". Questo però non vuol dire abbandonare chi ci ha lavorato. "Le risorse umane sono un elemento prezioso per noi - rassicura -. Così come, nel caso di un pieno raggiungimento degli obiettivi preposti, anche qualche vecchio creditore potrà essere in qualche modo risarcito". Qualche anticipazione sul Cda: "Il presidente è una figura istituzionale con profilo internazionale ed esperienza maturata nel settore aeroportuale; il vice è l'attuale presidente di una società di gestione di un aeroporto di interesse nazionale". Tra gli obiettivi c'è anche quello di riprendersi quanto si è portata via Ancona in questi mesi. "L'intenzione è quello di intercettare parte del traffico merci attualmente operato dallo scalo marchigiano".
La nuova gestione del Fellini si presenta. Si parte nel 2015
RIMINI - L'aggiudicazione definitiva, in tempi quasi record, è un primo passo fondamentale. Ora ne restano altri tre prima di poter vedere di nuovo operativo l'aeroporto Federico Fellini: la certificazione, il decreto interministeriale e la sottoscrizione della concessione aeroportuale. Questo è in sostanza ciò che è emerso alla conferenza permanente convocata questa mattina dal prefetto Claudio Palomba e al quale ha partecipato anche l'amministratore unico (ancora per poco) di AiRiminum, Renato Corbucci. La cordata, come aveva promesso, si è infatti presentata al territorio dopo l'aggiudicazione definitiva della gestione, avvenuta giovedì scorso. Il prefetto, anche per questo, ha ringraziato: "In particolare per il riserbo che ha mantenuto durante la delicata fase dell'aggiudicazione". Ringraziamenti sentiti anche ad Enac "che ha condotto l'operazione con la massima celerità". Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si dice quasi stupito della fluidità dell'operazione: "Ricordiamo che Forlì ci ha messo due anni e non sono ancora arrivati alla fine - sottolinea -. Qui tutti hanno lavorato al meglio per fare presto e bene".
A Corbucci il delicato compito di illustrare in sostanza il progetto AiRiminum: il processo di aggiudicazione, la compagine sociale (già anticipata nei giorni scorsi) e le strategie futuro. Due le principali premesse: i nomi del Cda non sono ancora stati svelati e il piano industriale, vero e proprio, sarà elaborato a partire da lunedì. Quello esaminato ora è il progetto tecnico, certificato da un importante società di revisione, presentato a Enac e con il quale la cordata ha ottenuto punteggio pieno. Corbucci lo evidenzia più volte: "Quando verrà pubblicato il verbale dell'Ente tutti potranno vedere che il punteggio è meramente tecnico. E' il frutto del lavoro di un gruppo di professionisti che ha passato tante notti a Rimini per potere presentare questo piano". In sintesi questi gli obiettivi: il milione di passeggeri entro il 2019; due milioni entro il 2040 e naturalmente un nuovo modello di aeroporto. "E' logico che non si può continuare con quanto fatto prima - spiega l'amministratore -. Non ha funzionato e non potrebbe mai funzionare". Questo però non vuol dire abbandonare chi ci ha lavorato. "Le risorse umane sono un elemento prezioso per noi - rassicura -. Così come, nel caso di un pieno raggiungimento degli obiettivi preposti, anche qualche vecchio creditore potrà essere in qualche modo risarcito". Qualche anticipazione sul Cda: "Il presidente è una figura istituzionale con profilo internazionale ed esperienza maturata nel settore aeroportuale; il vice è l'attuale presidente di una società di gestione di un aeroporto di interesse nazionale". Tra gli obiettivi c'è anche quello di riprendersi quanto si è portata via Ancona in questi mesi. "L'intenzione è quello di intercettare parte del traffico merci attualmente operato dallo scalo marchigiano".