Meridiana, si dimette l’Ad Roberto Scaramella


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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http://www.unionesarda.it/articolo/...o_della_regione_keller_e_meridi-6-396987.html

PIGLIARU SU MERIDIANA - "In una Regione storicamente affaticata per l'insularità è importante che una compagnia aerea con solide basi nell'isola rimanga in piedi. Naturalmente, affinché questo fattore possa rappresentare un vantaggio per i sardi e per i lavoratori, la compagnia non deve semplicemente restare in piedi ma deve essere efficiente". Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo aver preso parte all'incontro con i vertici di Meridiana che si è tenuto stamane nel palazzo di viale Trento.

“Il ruolo che la Regione in questo momento può e deve ricoprire è funzionale a incoraggiare concrete opportunità di rilancio dell'azienda - ha continuato il presidente Pigliaru - salvaguardando il più possibile i posti di lavoro. Naturalmente auspichiamo che una società importante come Meridiana non abbandoni i propri interessi strategici nell'Isola ma, piuttosto, riconsideri la possibilità di rafforzarli".

Alla riunione ha partecipato anche l'assessore dei Trasporti, Massimo Deiana. "Gli spazi per un accordo tra azienda e lavoratori possono essere trovati sulla base di soluzioni diverse da affrontare e discutere - ha dichiarato l’assessore - il primo punto della vertenza che la Regione ha fatto proprio, legato all'ipotesi di creare una lista unica di esuberi con Air Italy, non è stato accolto dai rappresentanti degli azionisti Meridiana per impossibilità di carattere formale, tuttavia riteniamo esistano dei margini di trattativa ancora aperti che devono essere perseguiti”.


"Comunque - ha concluso il titolare dei Trasporti - abbiamo apprezzato lo sforzo che in questo momento la società sta imprimendo per limitare la portata delle conseguenze negative legate agli esuberi”. La prossima settimana la Regione convocherà i rappresentanti dei lavoratori per confrontarsi sui possibili scenari di sviluppo e di recupero di competitività proposti oggi dall'azienda.
 

AZ209

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Meridiana, tutti contro l’Aga Khan: dal “Sardus Pater” al flop della compagnia aerea “pubblica”

Settembre 2011. Sembra passato un secolo. I principali quotidiani, siti web, radio e televisioni titolano: “La Regione entra nel capitale di Meridiana Fly”. Notiziona, a margine dell’incontro a Villa Devoto tra il principe ismailita Karim Aga Khan e l’allora governatore della Regione sarda, Ugo Cappellacci. Meridiana e la Regione, che entrerebbe nella compagnia aerea del fondo Akfed con una partecipazione tra il 15 e il 20%. Cifre? Si parla di almeno 40 milioni di euro che metterebbe la Sfirs, finanziaria regionale. Come corollario la consegna al Principe della onorificenza di “Sardus Pater” da parte di Cappellacci con annessa “berritta” che dalla testa del presidente della Regione passa a quella di uno dei capi religiosi più influenti del mondo. Dopo poco più di tre anni, non è rimasto nulla. Poco del “Sardus Pater” per il Principe, che da eroe e simbolo dell’impresa solidaristica, viene ora accusato di essere il protagonista, come azionista di riferimento, di una “macelleria sociale” che porterebbe al licenziamento di 1634 dipendenti di Meridiana, almeno 800 dei quali sardi. E anche sul piano “religioso”, anche se molto al confine tra sacro e profano, le cose non vanno meglio. Prima la visita al Papa, poi la messa celebrata dalla Conferenza episcopale sarda nella cappella dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia. I vescovi in prima linea per difendere il lavoro, ma sullo sfondo sempre lui: Karim Aga Khan.

Dal Papa alla messa in aeroporto: un messaggio al Principe

Papa Francesco, capo della comunità cristiana, poche settimane fa aveva lanciato un appello che da qualcuno (dipendenti soprattutto) era stato inteso come indirizzato direttamente a Karim Aga Khan, capo religioso degli Ismailiti, comunità che rappresenta l’Islam moderato. Oggetto dell’appello la compagnia aerea Meridiana. Davanti a un centinaio di lavoratori Meridiana, il Papa si era rivolto direttamente ai responsabili della compagnia chiedendo che “nessuna famiglia deve restare senza lavoro”. Il medesimo monito lanciato poi dalla Conferenza episcopale sarda riunita a Olbia per chiedere che “in tutte le vertenze aperte venga messo in campo ogni sforzo perché il tavolo delle trattative veda la comune volontà di individuare soluzioni che garantiscano dignità e sicurezza dei lavoratori”. L’incontro si è svolto all’esterno della cappella dell’aeroporto per esprimere vicinanza anche ai dipendenti Meridiana, che hanno donato i loro simboli (cappello, foulard, aquilotto-spilla). Un richiamo forte che arriva al cuore di un capo religioso, che rappresenta i Nizariti, 18 milioni nel 2007, sparsi soprattutto in India e Pakistan, che costituiscono la principale branca degli Ismailiti e riconoscono l’Aga Khan come loro Imam ereditario. Quell’Aga Khan che, tuttavia, non si può certo dire non abbia fatto sacrifici per la compagnia aerea che aveva fondato più di 40 anni fa sotto le insegne di Alisarda. Parliamo di almeno 500 milioni di euro versati nelle casse della compagnia negli ultimi dieci anni.

Il flop della Flotta aerea sarda targata Cappellacci


Era il settembre del 2011 e Meridiana navigava già in acque agitate. Così davanti a una folla adorante (e non erano i fedeli del Principe) si consumò quella che il tempo ha dimostrato essere una speranza più che un progetto: irrealizzabile. Cappellacci annunciò la proposta da presentare al Consiglio regionale di un ingresso della Regione nel capitale sociale di Meridiana: con una quota tra il 15 e il 20%. Si parlava di cifre vicine ai 40 milioni di euro. Una Flotta aerea sarda o almeno in partnership, che il tempo ha dimostrato essere poco più di uno spot. Il tempo ha svelato come all’epoca l’allora amministratore delegato Giuseppe Gentile, entrato in Meridiana con la sua Air Italy, cominciasse a partorire l’idea di portare i libri in tribunale. Anticipo di un fallimento scongiurato ancora una volta da una consistente iniezione di denaro da parte dell’Aga Khan. Ma per onor di cronaca la tentazione dell’ingresso pubblico in Meridiana risale indietro nel tempo. Non c’era stata la folla festante per la consegna del Sardus Pater al Principe, né il battage pubblicitario, ma anche all’epoca della presidenza della Regione di Renato Soru si era palesato un interesse pubblico per un ingresso in Meridiana. Siamo nel 2007. Nel maggio di quell’anno si svolse un vertice nel palazzo di viale Trento, durante il quale tra l’Aga Khan e Soru si pensò di costituire una società chiamata Ali Sardegna. Poi non se ne fece nulla. Ora di Ali rimane solo un’associazione di cassintegrati Meridiana. Segno dei tempi. Poi si tornò a parlare dell’ipotesi dopo l’insediamento di Cappellacci, con un incontro privato a Porto Cervo con il Principe. All’epoca si ipotizzava un nuovo impegno dell’Aga Khan per investimenti turistici nel Nord Sardegna (anche all’epoca di Soru si parlò di un suo interesse per un grande investimento sulla nautica a La Maddalena), ma la cosa si fermò lì. Da allora sono state messe giù le bozze della possibile intesa. Ci hanno lavorato i tecnici delle due parti. La Regione aveva anche inviato una corposa documentazione alla Consob, l’organismo di vigilanza sulle società quotate in Borsa. Nel frattempo Meridiana non è più quotata in Borsa e la Regione è affondata con la Flotta sarda (questa volta marittima) della Saremar. Alla fine del giro Meridiana resta con una procedura di mobilità (licenziamento) di 1634 dipendenti.

Il “palintegrato” Meridiana, il comandante Andrea Mascia: “La Regione può fare trasporto aereo”


La discussione, dunque, su un ingresso della Regione in una compagnia aerea sarda, seppur naufragata nella realizzazione pratica, resta d’attualità. Quello che è diventato il simbolo della protesta, il “palintegrato” Andrea Mascia, pilota di Meridiana da 37 giorni su un traliccio all’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, ha attaccato duramente Pigliaru per la mancata visita sotto il palo pur essendo ad Olbia il 18 novembre, giorno dell’anniversario per l’alluvione, ma anche per aver snobbato l’idea di un intervento pubblico in Meridiana: “Pigliaru parla ma usa le parole a suo vantaggio, non abbiamo mai detto che la Regione debba comprare Meridiana – ha detto Mascia in un incontro con la stampa – ma se la stessa Regione ha gestito il traffico terrestre e marittimo, può gestire anche quello aereo”. Sì ma come? I termini sono un po’ confusi anche se l’esempio potrebbe essere la compagnia aerea Corsica Air, il 60% detenuto dalla Collectivité Territoriale Corse. “La Regione compra i treni, è proprietaria degli autobus dell’Arst – spiega Mascia – quindi potrebbe costituire una sorta di Consorzio interregionale per gestire, o avere una semplice partecipazione in una aviolinea. In Sardegna, nei 3 aeroporti, non abbiamo il traffico che c’è nel solo aeroporto di Palma di Maiorca”. La compagnia in oggetto sarebbe Meridiana. Che per ora ha un azionista, che è il fondo Akfed, e un management che pare indirizzarsi sempre più verso la soluzione finale dei licenziamenti. Dunque, dopo l’addio di Scaramella e l’arrivo del nuovo ad Richard W. Creagh, la situazione sembra essere solo peggiorata. E a tutto si pensa meno che a una riedizione della compagnia aerea sarda.

Dalla bufala dei cinesi al miraggio del Qatar


Se la Regione sembra in ritardo sulla strada di un ingresso in Meridiana, non sono mancate invece le ipotesi di acquirenti privati. Di certo l’ultima offerta non è stata delle più credibili. E’ infatti spuntato qualche settimana fa un fondo d’investimento cinese che sarebbe stato interessato all’acquisto di Meridiana. La notizia era già circolata, ma la conferma sarebbe arrivata attraverso una lettera consegnata alla presidenza della giunta regionale, indirizzata in particolare al presidente Pigliaru e all’assessore ai Trasporti Deiana. Il documento era firmato dal magnate Xiaodong Zhu, 46 anni, un finanziere che presiede il fondo Pingji Equity Shanghai Investments. Peccato che della manifestazione di interesse non è rimasto molto. A meno che non venga considerato un segnale il fatto che il management di Meridiana aveva smentito qualsiasi contatto, anzi aveva esplicitamente sottolineato come non si potesse considerare un’offerta seria quella che non passa direttamente dalla compagnia aerea oggetto dell’acquisto. Consuetudine commerciale si presume cogente anche per le tradizioni cinesi. In attesa di eventuali incontri istituzionali, quella cinese va considerata poco più che una boutade. Più consistente, anche se comunque smentito da Meridiana, sarebbe un eventuale interesse della Qatar Airways. Posto che Meridiana ha siglato un accordo commerciale con British Airways e che il Qatar non ha mai ufficializzato un interesse per la compagnia aerea dell’Aga Khan, fonti accreditate sostengono che il Qatar comprerebbe una compagnia “leggera”: il che vuol dire che qualsiasi ipotesi di acquisizione o partnership potrebbe avvenire dopo la cura dimagrante che passa per i licenziamenti. Una strategia che è stata confermata da Meridiana, nonostante sia sempre stata negata l’esistenza di trattative già avviate.

http://www.sardiniapost.it/cronaca/...l-sardus-pater-flop-compagnia-aerea-pubblica/
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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0
Fuori contesto o no, sia tu che Herzog avete toppato clamorosamente perche' il vostro intento era negare (fino a prova contraria avvenuta ieri) della spropositata mole di assunti per causa in IG chiedendo prove o documenti al riguardo.
La prova e' arrivata. 600 aa/vv su 900 assunti perche' l'ha deciso il giudice. Che schifo.
Mò stai scassando alquanto cò 'sti post ad minchiam. O citi dove l'ho scritto o la fai finita. Ok?
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Mauro, al mio paese esiste un concetto che è quello di "etica"; è una cosa molto personale e spesso non condivisa, per cui non pretendo di condividerla con nessuno.
Però quando ho firmato dei contratti non ho mai cercato clausole e codicilli per trasformarli in qualcosa di diverso.
Ne sono convinto Paolo, ma sono anche convinto che se le premesse e promesse che hanno preceduto e accompagnato la firma di quel contratto fossero state disattese dal tuo committente o datore di lavoro, e ti fossi visto poi sorpassare da altri nelle assunzioni o avessi visto che altri avevano benefici che prima ti erano stati assicurati dopo un certo periodo, ma poi mai consegnati (vedi post di AA/VV??), allora forse un'occhiatina a quel contratto per vedere se la fregatura presa era lecita (leggi legale) o meno, secondo me l'avresti anche data.
 

Dr Gio

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ma e' possibile che tutte queste persone abbiano aspettato 4 anni di CIGS all'80% per poi scoprire di essere un "esubero"? Scusate, ma il dubbio che qui ci siano molti che giocano a fare i "furbetti" alle spalle del sistema viene. E l'Italia non si puo' piu' permettere di fare questo tipo di trattamenti di favore, o mantenere schiere di persone alle spalle del sistema. Questa e' la realta', e basta!

Se davvero tutte queste 1600 persone si fossero messe a cercare lavoro, rendendosi conto di stare in una azienda che stava MORENDO, e che c'erano possibilita' prossime allo zero di essere riassunte, be' tra 1600 persone piu' o meno ben qualificate e capaci di lavorare che cercano lavoro attivamente per 4 anni, crisi e tutto, penso che almeno una meta' in 4 anni un lavoro, magari non ottimale, ma lo avrebbe trovato, vuoi in un'altra compagnia, vuoi a tempo ridotto, vuoi all'estero, vuoi fuori dalla sardegna. Evidentemente i benefit erano troppo elevati, che rendevano svantaggioso andare a lavorare (magari con uno stipendio minore in Ryanair) e piu' comodo restare a casa a non fare nulla per quattro anni.

Sinceramente, io amo il mio lavoro, apprezzo le condizioni lavorative, contratto, etc. ma so anche che se le cose si mettessero male per l'istituzione per cui lavoro, mi mandarebbero a casa con ben poco preavviso. Con questo, non voglio santificare il sistema americano, che anzi ha molte pecche e personalmente preferisco tante cose della vecchia Europa.

Quel che voglio dire e' che se per caso sentissi puzza di bruciato, mi metterei a cercare un lavoro quel giorno stesso (si, passando interi weekend in casa se necessario a mandare curriculum, saltando la vacanza o non andando a mangiare la pizza con la ragazza la sera, etc. insomma, ci siamo capiti su che cosa voglio dire...). Non aspetterei QUATTRO anni, per poi gridare allo scandalo che sono un esubero e che il principe e' un cattivone, salire su una torre a fare chiassate, andare a trovare i minatori del Sulcis (che mi tirerebbero una zappa in faccia se sapessero davvero le condizioni in cui ho vissuto per quattro anni) ed andare a piangere dal Papa.
 

Michele

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Firenze, Toscana.
ma e' possibile che tutte queste persone abbiano aspettato 4 anni di CIGS all'80% per poi scoprire di essere un "esubero"? Scusate, ma il dubbio che qui ci siano molti che giocano a fare i "furbetti" alle spalle del sistema viene. E l'Italia non si puo' piu' permettere di fare questo tipo di trattamenti di favore, o mantenere schiere di persone alle spalle del sistema. Questa e' la realta', e basta!

Se davvero tutte queste 1600 persone si fossero messe a cercare lavoro, rendendosi conto di stare in una azienda che stava MORENDO, e che c'erano possibilita' prossime allo zero di essere riassunte, be' tra 1600 persone piu' o meno ben qualificate e capaci di lavorare che cercano lavoro attivamente per 4 anni, crisi e tutto, penso che almeno una meta' in 4 anni un lavoro, magari non ottimale, ma lo avrebbe trovato, vuoi in un'altra compagnia, vuoi a tempo ridotto, vuoi all'estero, vuoi fuori dalla sardegna. Evidentemente i benefit erano troppo elevati, che rendevano svantaggioso andare a lavorare (magari con uno stipendio minore in Ryanair) e piu' comodo restare a casa a non fare nulla per quattro anni.

Sinceramente, io amo il mio lavoro, apprezzo le condizioni lavorative, contratto, etc. ma so anche che se le cose si mettessero male per l'istituzione per cui lavoro, mi mandarebbero a casa con ben poco preavviso. Con questo, non voglio santificare il sistema americano, che anzi ha molte pecche e personalmente preferisco tante cose della vecchia Europa.

Quel che voglio dire e' che se per caso sentissi puzza di bruciato, mi metterei a cercare un lavoro quel giorno stesso (si, passando interi weekend in casa se necessario a mandare curriculum, saltando la vacanza o non andando a mangiare la pizza con la ragazza la sera, etc. insomma, ci siamo capiti su che cosa voglio dire...). Non aspetterei QUATTRO anni, per poi gridare allo scandalo che sono un esubero e che il principe e' un cattivone, salire su una torre a fare chiassate, andare a trovare i minatori del Sulcis (che mi tirerebbero una zappa in faccia se sapessero davvero le condizioni in cui ho vissuto per quattro anni) ed andare a piangere dal Papa.
Non dico 92 minuti di applausi per non esser banale.. ma il concetto è quello.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Al Tg di Radio24 dicono che dopo il tavolo con la regione, la compagnia soddisfatta parla di rilancio...
 

GOAviator

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ma e' possibile che tutte queste persone abbiano aspettato 4 anni di CIGS all'80% per poi scoprire di essere un "esubero"? Scusate, ma il dubbio che qui ci siano molti che giocano a fare i "furbetti" alle spalle del sistema viene. E l'Italia non si puo' piu' permettere di fare questo tipo di trattamenti di favore, o mantenere schiere di persone alle spalle del sistema. Questa e' la realta', e basta!

Se davvero tutte queste 1600 persone si fossero messe a cercare lavoro, rendendosi conto di stare in una azienda che stava MORENDO, e che c'erano possibilita' prossime allo zero di essere riassunte, be' tra 1600 persone piu' o meno ben qualificate e capaci di lavorare che cercano lavoro attivamente per 4 anni, crisi e tutto, penso che almeno una meta' in 4 anni un lavoro, magari non ottimale, ma lo avrebbe trovato, vuoi in un'altra compagnia, vuoi a tempo ridotto, vuoi all'estero, vuoi fuori dalla sardegna. Evidentemente i benefit erano troppo elevati, che rendevano svantaggioso andare a lavorare (magari con uno stipendio minore in Ryanair) e piu' comodo restare a casa a non fare nulla per quattro anni.

Sinceramente, io amo il mio lavoro, apprezzo le condizioni lavorative, contratto, etc. ma so anche che se le cose si mettessero male per l'istituzione per cui lavoro, mi mandarebbero a casa con ben poco preavviso. Con questo, non voglio santificare il sistema americano, che anzi ha molte pecche e personalmente preferisco tante cose della vecchia Europa.

Quel che voglio dire e' che se per caso sentissi puzza di bruciato, mi metterei a cercare un lavoro quel giorno stesso (si, passando interi weekend in casa se necessario a mandare curriculum, saltando la vacanza o non andando a mangiare la pizza con la ragazza la sera, etc. insomma, ci siamo capiti su che cosa voglio dire...). Non aspetterei QUATTRO anni, per poi gridare allo scandalo che sono un esubero e che il principe e' un cattivone, salire su una torre a fare chiassate, andare a trovare i minatori del Sulcis (che mi tirerebbero una zappa in faccia se sapessero davvero le condizioni in cui ho vissuto per quattro anni) ed andare a piangere dal Papa.
un post di assolute verità. Bravo!
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Ma perchè la Sardegna è sinonimo esclusivo di Costa Smeralda? Se proprio non c'è un segno sardo o quasi, è proprio in quel territorio. KAK avrà portato turismo fino agli inizi degli anni 90 in quell'angolo di isola e proprietari di seconde case ma per il resto non vedo quali siano i benefici per l'isola intera, quindi evitiamo certe uscite quando non si conosce la realtà.
La Sardegna viene percepita parzialmente come sinonimo di Costa Smeralda perchè quest'ultima ne è stata e ne è tutt'ora il faro turistico.
Forse potrà sembrare riduttivo, ma la Sardegna è conosciuta quasi ovunque solo come splendido luogo di vacanza con spiagge e mare meravigliosi. Qualcuno probabilmente conosce i nuraghi. Ma stai pur sicuro che quasi nessuno conosce S. Pietro di Sorres.
Quando è arrivato KAK, è come se in una stanza buia fosse stata accesa la luce e tutto il mondo ne avesse potuto conoscere gli splendidi contenuti. E ha impresso nell'immaginario collettivo il nome Sardegna, abbinato a quello della CS. Per la stragrande maggioranza dei non sardi, Villasimius o Chia sono più o meno surrogati della più famosa creatura del Principe. Non che il turista non noti le differenze, ma vede nelle varie località più o meno lo stereotipo della Costa "griffata". Quando dico che KAK ha portato benefici enormi alla Sardegna, intendo soprattutto questo. L'ha resa un luogo estremamente desiderabile, quanto meno nelle zone costiere. E la fama dovuta alla CS si è riverberata anche nel resto dell'isola.
Va da se che se non fosse arrivato lui, prima o poi sarebbero arrivati altri, ma probabilmente non ci sarebbe stato un disegno organico così grande e con tale visibilità. Inoltre ha creato decine di migliaia di posti di lavoro. Compresi quelli di IG, che ha mantenuto ripianando di tasca propria per anni laddove altri avrebbero probabilmente venduto o chiuso la baracca. La mia peraltro non vuole essere un'assoluzione verso le scelte sbagliate che il management (e di riflesso il Principe) hanno compiuto. Il problema è che puntare il dito verso gli sbagli altrui per distogliere l'attenzione dai propri, è una tattica che non porta da nessuna parte.
Servivano una serie di azioni mirate a stare sul mercato, invece sia l'azienda che i lavoratori hanno abusato della legge per tutelare i rispettivi interessi creando una situazione giuridicamente folle che di fatto ha paralizzato l'azienda fino al punto da rendere indispensabile il trasferimento dell'operativo ad Air Italy per avere costi sostenibili. Ed ora la situazione è dannatamente seria.
Secondo me i dipendenti IG dovrebbero andare in pellegrinaggio ad Aiglemont supplicando il Principe di rifinanziare ancora una volta IG rilanciandola, in cambio di contratti da LC. Forse qualcuno dovrebbe rinunciare alla piscina nella villa, ma probabilmente i posti di lavoro avrebbero più possibilità di essere salvati.
 
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Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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ma e' possibile che tutte queste persone abbiano aspettato 4 anni di CIGS all'80% per poi scoprire di essere un "esubero"? Scusate, ma il dubbio che qui ci siano molti che giocano a fare i "furbetti" alle spalle del sistema viene. E l'Italia non si puo' piu' permettere di fare questo tipo di trattamenti di favore, o mantenere schiere di persone alle spalle del sistema. Questa e' la realta', e basta!

Se davvero tutte queste 1600 persone si fossero messe a cercare lavoro, rendendosi conto di stare in una azienda che stava MORENDO, e che c'erano possibilita' prossime allo zero di essere riassunte, be' tra 1600 persone piu' o meno ben qualificate e capaci di lavorare che cercano lavoro attivamente per 4 anni, crisi e tutto, penso che almeno una meta' in 4 anni un lavoro, magari non ottimale, ma lo avrebbe trovato, vuoi in un'altra compagnia, vuoi a tempo ridotto, vuoi all'estero, vuoi fuori dalla sardegna. Evidentemente i benefit erano troppo elevati, che rendevano svantaggioso andare a lavorare (magari con uno stipendio minore in Ryanair) e piu' comodo restare a casa a non fare nulla per quattro anni.

Sinceramente, io amo il mio lavoro, apprezzo le condizioni lavorative, contratto, etc. ma so anche che se le cose si mettessero male per l'istituzione per cui lavoro, mi mandarebbero a casa con ben poco preavviso. Con questo, non voglio santificare il sistema americano, che anzi ha molte pecche e personalmente preferisco tante cose della vecchia Europa.

Quel che voglio dire e' che se per caso sentissi puzza di bruciato, mi metterei a cercare un lavoro quel giorno stesso (si, passando interi weekend in casa se necessario a mandare curriculum, saltando la vacanza o non andando a mangiare la pizza con la ragazza la sera, etc. insomma, ci siamo capiti su che cosa voglio dire...). Non aspetterei QUATTRO anni, per poi gridare allo scandalo che sono un esubero e che il principe e' un cattivone, salire su una torre a fare chiassate, andare a trovare i minatori del Sulcis (che mi tirerebbero una zappa in faccia se sapessero davvero le condizioni in cui ho vissuto per quattro anni) ed andare a piangere dal Papa.
Anche volendo concordare sul fatto che alla puzza di bruciato è meglio darsi da fare, un discorso del genere non c'entra affatto col tema della discussione. Si potrebbe pure discutere sulla gran lista di cose che l'Italia non si può più permettere, moltissime delle quali ben più assurde. Ma anche sul fatto mi pare accennato diverse volte, di ricercare altre forme di collocamento.

Ma tutto questo, con l'AD che si è dimesso, a me pare non c'entri nulla. Io credo sia ben più importante cercare di capire se quest'azienda sia possibile salvarla evitando la mobilità, con un progetto credibile. Di quello che pensano o faranno i dipendenti, personalmente m'importa poco.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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....... Il problema è che puntare il dito verso gli sbagli altrui per distogliere l'attenzione dai propri, è una tattica che non porta da nessuna parte.
Servivano una serie di azioni mirate a stare sul mercato, invece sia l'azienda che i lavoratori hanno abusato della legge per tutelare i rispettivi interessi creando una situazione giuridicamente folle che di fatto ha paralizzato l'azienda fino al punto da rendere indispensabile il trasferimento dell'operativo ad Air Italy per avere costi sostenibili. Ed ora la soluzione è dannatamente seria.
Secondo me i dipendenti IG dovrebbero andare in pellegrinaggio ad Aiglemont supplicando il Principe di rifinanziare ancora una volta IG rilanciandola, in cambio di contratti da LC. Forse qualcuno dovrebbe rinunciare alla piscina nella villa, ma probabilmente i posti di lavoro avrebbero più possibilità di essere salvati.
Scusa se ho tagliato il primo pezzo. Il discorso sarebbe molto lungo. Anche sul rapporto Consorzio/Istituzioni. Oppure sui niet, ma ad esempio i campeggiatori abusivi che devastano Capo Ceraso non li smuove nessuno.

Sul resto hai ragione.
Ma oltre al pellegrinaggio col contratto lc (magari incentivato sui risultati), dietro supplica pro rifinanziamento, io mi chiederei se l'azienda può avere mercato in un'ipotesi stand alone. Sennò non serve a nulla. Più che i dindi, io chiederei un progetto credibile e fattibile.
 
Stato
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