Sistema Aeroportuale Venezia : SAVE punta a 20 mln di passeggeri


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Però c'è da dire che secondo me il collegamento AV con l'aeroporto non è una priorità. La stazione AV c'è già a Mestre , non è pensabile farne una ulteriore a 10km di distanza. Meglio stendere un binario che si collega alla esistente linea ferroviaria Venezia - Trieste in modo da dare accesso all'aeroporto attraverso un treno metropolitano che secondo me sarebbe la soluzione ideale anche per chi ora proviene da est , senza dover per forza passare da mestre.
Sacrosanto.
Per 700 milioni poi...
 

belumosi

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tanto per intenderci la soluzione prospettata da Roger Wilco e che troverebbe mio pieno sostegno è questa (tracciato in nero)


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Quoto. Probabilmente il tempo di collegamento tra S.Lucia e VCE rimarrebbe simile ai 20' attuali, ma poter concentrare sul treno i pax di entrambe la stazioni veneziane, dovrebbe permettere un servizio cadenzato ogni 15' se non meno.
Mi sembra l'unica prospettive realistica, visto che l'AV per Trieste imho rimarrà nel mondo dei sogni e una deviazione della linea storica proveniente dal capoluogo del FVG, allungherebbe eccessivamente il percorso.
Quoto.
Io prolungherei anche il tracciato della tranvia che ora ha come capolinea Favaro. È irrealizzabile?
Se n'era parlato, ma visti i tempi di percorrenza piuttosto lunghi, non credo che il gioco valga la candela.
 

AZ209

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Alberi a terra all'aeroporto: troppo inquinamento nel sottosuolo?

Tre auto distrutte dalle cadute nel parcheggio, l'Arpav avrebbe certificato la presenza di arsenico e altri metalli pesanti oltre il consentito: indagini in corso

Quattro alberi che cadono per il vento potrebbero non costituire un evento degno di attenzione: ma la situazione cambia se gli alberi sono all'apparenza sani, e se il vento era debole, o comunque non così forte da giustificare uno sradicamento delle piante dal suolo. Ed è ciò che è accaduto nei giorni scorsi nel parcheggio dell'aeroporto Marco Polo di Tessera, dove, come riporta la Nuova Venezia, le cadute avrebbero provocato la distruzione di tre auto parcheggiate. Fortunatamente, nessuna persona era presente sul posto in quel momento.

Escludendo altre possibilità, dunque, l'ipotesi è che a causare il crollo degli alberi sia stato l'inquinamento nel sottosuolo del parcheggio, inquinamento che tra l'altro sarebbe stato certificato da un'analisi dell'Arpav. Nel terreno sarebbe stata rilevata la presenza di arsenico e altri metalli pesanti oltre il consentito. Non per niente della vicenda si stanno occupando anche la procura di Venezia e il nucleo operativo ecologico dei carabinieri, impegnati in un'indagine per stabilire cosa davvero ci sia sotto il parcheggio P5 del Marco Polo.

Nell'inchiesta sarebbe coinvolta l'azienda "Mestrinaro" di Zero Branco, che sarebbero accusati di aver venduto ai cantieri edili calce e cemento miscelati con le sostanze inquinanti. Una manovra messa in moto per lucrare facilmente, visto che avrebbe permesso all'impresa di evitare le costose operazioni per rendere inerti i rifiuti inquinati. Il tutto, si ipotizza, moltiplicato per decine di migliaia di tonnellate e un giro d'affari illecito da centinaia di migliaia di euro.

Il materiale tossico sarebbe stato impiegato, oltre che nel park del Marco Polo, anche nella nuova terza corsia dell'A4 all'altezza del casello di Roncade di Treviso: qui sarebbero stati individuati quantitativi di arsenico, cobalto, nichel, cromo, rame fino a cento volte i limiti tollerati dalla legge. Secondo il gip l'impresa coinvolta, poi sequestrata, anziché recuperare e/o trasformare in inerti i rifiuti trattati avrebbe immesso nell'ambiente grosse quantità di rifiuti, contaminando gli ambiti di destinazione. Operazioni che sarebbero state eseguite tra il 2010 e il 2012, portando alla società un "ingente e ingiusto profitto".


http://www.veneziatoday.it/cronaca/alberi-caduti-inquinamento-aeroporto-marco-polo.html
 

DusCgn

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Save amplia lo scalo di Venezia e scommette sul polo del Nord Est
di Vittorio Carlini | 27 settembre 2015

Proseguire negli investimenti di ampliamento, e maggiore internazionalizzazione, dell'aeroporto di Venezia. Inoltre, migliorare i fondamentali della Catullo Spa cui fanno capo gli scali di Verona e Brescia. Sono tra le priorità di Save per spingere il business che, peraltro, nel primo semestre ha visto sia i ricavi che la redditività salire. Al di là del bilancio è tuttavia significativo, per l'appunto, l'impegno sul fronte dell'aeroporto veneziano «Marco Polo».

Qui, in seguito al Contratto di programma tra Save ed Enac, è stato avviato il piano d'investimenti (2012-2021) di 650 milioni di euro (di cui la metà stimati entro il 2017). In particolare: nell'esercizio in corso i Capex sono previsti tra 90 e 95 milioni. Altri 70 milioni saranno poi investiti nel 2016. . Insomma: l'impegno sulla crescita è importante. Al che il risparmiatore esprime un dubbio. In questo momento la Cina, con diversi Paesi emergenti, va rallentando. Una dinamica che può portare al calo dei flussi di passeggeri. Con il che gli stessi investimenti potrebbero risultare non efficienti. Save rigetta l'obiezione. In primis viene sottolineato, da una parte, che nel 2014 su circa 8,4 milioni di passeggeri solamente 117.000 sono arrivati dal Paese del Dragone. E dall'altra che il traffico internazionale è diversificato. Inoltre, aggiunge Save, le variabili geopolitiche da sempre caratterizzano il settore del trasporto aereo. Essenziale, quindi, è avere la flessibilità nel business per gestirle. Un atout che, per l'appunto, la società indica di possedere.
Proseguire negli investimenti di ampliamento, e maggiore internazionalizzazione, dell'aeroporto di Venezia. Inoltre, migliorare i fondamentali di bilancio della Catullo Spa cui fanno capo gli scali di Verona e Brescia. Sono tra le priorità di Save per spingere il business. Un duplice focus che rivela come la società (che gestisce anche l'aeroporto di Treviso), da una parte, abbia relegato più sullo sfondo la strategia di crescita per linee esterne. E dall'altra sia maggiormente concentrata nella gestione e sviluppo dell'attività organica.
Già, l'attività organica. Questa, a ben vedere, è stata di recente fotografata dalla pubblicazione dei numeri della prima metà del 2015. Una semestrale che ha indicato come sia i ricavi (+6,1%) che la redditività (Ebitda a 29,7 milioni) siano aumentati rispetto allo stesso periodo del 2014. Al di là dei singoli numeri di bilancio è tuttavia significativo, per l'appunto, l'impegno sul fronte dell'aeroporto veneziano «Marco Polo». Qui, in seguito al Contratto di programma tra Save ed Enac, come è noto è stato avviato il piano d'investimenti (2012-2021) di 650 milioni di euro (di cui la metà stimati entro il 2017).

In particolare: nell'esercizio in corso i Capex sono previsti tra 90 e 95 milioni. Altri 70 milioni saranno poi investiti nel 2016. Denari da indirizzarsi su quali progetti? Un primo passo è l'allargamento dell'area cosiddetta di landside (dove avvengono, ad esempio, i controlli sui passeggeri) per un importo di circa 50 milioni da completarsi nel 2016. Poi, sempre entro la fine dell'anno prossimo, è prevista la costruzione di un water terminal e del suo collegamento con l'aerostazione (25 milioni). Inoltre, ma qui l'orizzonte temporale si sposta al 2021, da un lato verrà realizzata una centrale di trigenerazione (recupero di calore per produrre energia); e, dall'altro, si procede allo sviluppo del terminal lato nord (sia nel landside che airside, dove cioè atterrano gli aerei). Insomma: appare chiaro che l'impegno sulla crescita dell'aeroporto della «Città della Laguna», seppure distribuito negli anni, è importante.
Al che il risparmiatore esprime un dubbio. In questo momento la Cina, con diversi Paesi emergenti, va rallentando. Una dinamica che può portare al calo dei flussi di passeggeri. Il timore è che, a fronte di quest'ultima possibile dinamica, il business si sviluppi più debolmente di quanto preventivato. Con il che gli stessi investimenti possono perdere di efficacia.
Save rigetta l'obiezione e articola il pensiero. In primis viene sottolineato, da una parte, che nel 2014 su circa 8,4 milioni di passeggeri solamente 117.000 sono arrivati dal Paese del Dragone. E dall'altro che il traffico internazionale è diversificato. Le rotte , è l'indicazione, sono articolate su aree geografiche in crescita. Ad esempio, tutte le tre grandi compagnie statunitensi (American Airlines, United Airlines e Delta) atterrano al Marco Polo. Senza dimenticare, poi, che i tre principali hub del Medio Oriente (Doha, Dubai e Abu Dhabi) sono giornalmente collegati con lo scalo veneziano.
Inoltre, aggiunge Save, le variabili geopolitiche da sempre caratterizzano il settore del trasporto aereo. Essenziale, quindi, è avere la flessibilità nel business per gestirle. Un atout che, per l'appunto, la società indica di possedere.
Ciò detto, però, i maggiori Capex comportano l'incremento del debito netto. Il quale, se non contestualmente accompagnato dall'aumento di redditività, può dare fastidio con riferimento ai covenant previsti dai prestiti concessi alla società.
Il gruppo, anche su questo fronte, invita ad una lettura meno superficiale. Il rapporto debito netto su Ebitda, stabilito dall'Accordo di programma, ha quale soglia massima il valore di 4(3,5 quello individuato in diversi finanziamenti con le banche). Ebbene, indica Save, attualmente l'indicatore è inferiore al limite fissato. Come, peraltro, è più basso rispetto a quello di altri competitor. In tal senso la società è confidente non ci siano problemi.
Peraltro, aggiunge Save, la remunerazione del capitale investito è intorno al 12%. Quindi: effettuare gli investimenti, tenendo sotto controllo l'indebitamento, ha la sua razionalità economica. Ciò detto, l'obiettivo del gruppo, a fine 2015, è un Net debt to Ebitda intorno a 3.
Al di là dei covenant, il tema della Pfn può essere poi influenzato da un altro aspetto: la cessione della partecipazione, detenuta tramite la controllata Archimede 1, del 40% in Centostazioni. Cioè, la partnership con Ferrovie dello Stato che gestisce un network di 103 medie stazioni italiane. La dismissione, non contabilizzata rispetto agli obiettivi indicati sul Net debt to Ebitda, potrebbe comportare, sempre secondo Save, un impatto positivo per il debito netto di circa 50 milioni.
L'evento, tuttavia, è ovviamente legato all'esecuzione della vendita. E qui, a ben vedere, i tempi si sono dilatati. La «Lettera al risparmiatore», nel passato, aveva già registrato la volontà di realizzare l'operazione.  Ma fino ad oggi l'iter non è andato a buon fine. Save, tuttavia, conferma la fiducia sul concretizzarsi dell'operazione.
Fin qua alcune indicazioni sulle strategie riguardo Venezia e gli investimenti. Quali, invece, le mosse rispetto agli scali di Verona e Brescia? Su questo fronte, va ricordato, gli aeroporti sono in gestione della Catullo Spa di cui Save detiene il 40,31%. Ebbene tra i focus, per l'appunto, è quello di migliorare i fondamentali della Catullo.
Già, i fondamentali. Ma, visto anche che nel primo semestre del 2015 proprio i passeggeri a Verona sono calati, come centrare l'obiettivo?
Save, che ricorda come da sola la pista di Villafranca (Verona) sia già profittevole, sottolinea in primis che la diminuzione dei passeggeri è conseguenza da un lato della cancellazioni di basi importanti quali quelle di AirOne e di Meridiana. E, dall'altro, delle crisi politiche-religiose in diversi Paesi (dalla Grecia alla Tunisia) che hanno impattato negativamente i voli charter. Si tratta, cioè, di variabili indipendenti dalla gestione aziendale.
Ciò detto, più in generale, la strategia è di sfruttare il fatto che i due aeroporti si trovano in un'importante area per business e turismo. Quindi la possibilità di crescere nel traffico aereo esiste. Ad esempio, nel primo semestre c'è stato l'ingresso a Villafranca del vettore Ryanair. E la stessa Volotea ha ampliato l'offerta di destinazioni domestiche.
A ben vedere, al di là delle singole operazioni, la volontà di Save è quella di mettere a sistema gli aeroporti. Una gestione industriale coordinata, come accaduto con Venezia e Treviso, che permetta di estrarre maggiori efficienze e ricchezza. In un simile contesto, è l'indicazione della società, il target è di superare il break even congiunto per i due scali nel 2017.
Ma non è solamente la Catullo, il risparmiatore è interessato ad un altro aspetto del business di Save. Quale? È presto detto: la partecipazione (in trasparenza circa il 18%) nell'aeroporto belga di Charleroi . L'asset, dal punto di vista della redditività, è in generale accrescitivo per la società italiana. Nello scorso semestre, però, il contributo è sostanzialmente azzerato per effetto degli stanziamenti prudenziali legati al procedimento in sede comunitaria.
Deve, infatti, ricordarsi che il primo ottobre 2014 la Commissione Europea ha statuito che alcune misure dello Stato belga in favore della società di gestione dello scalo (Bsca) configurano l'aiuto di stato. In particolare, il canone di concessione non sarebbe sufficiente remunerativo. Così la Commissione ha chiesto allo stesso Stato belga di recuperare i pagamenti che sarebbero dovuti da Bsca e collegati alle misure in questione a partire dal 4 aprile 2014. E poi, per il futuro, di incrementare il canone stesso. Bsca ha fatto ricorso contro la decisione presso la Corte di giustizia europea chiedendone il parziale annullamento.
Allo stato attuale, da una parte, si attende che venga fissata la prima udienza del procedimento entro il 2015. E, dall'altra, Bsca ha comunque accantonato per la vicenda circa 9 milioni nel 2014 e intorno a 11 milioni per il 2015. Save, dal canto suo, si dice fiduciosa nella positiva risoluzione della questione.
Ciò detto il gruppo aeroportuale italiano, che da sempre ha sottolineato il carattere industriale della partecipazione in Bsca, sembra avere un po' mutato l'impostazione. Sia ben chiaro: allo stato attuale c'è nulla di nuovo. E, tuttavia, la quota nello scalo di Charleroi potrebbe, sotto il profilo strategico, essere considerata non più assolutamente imprescindibile come in passato.
Già, il passato. Riguardo, invece, alle prospettive sul futuro, in particolare sulla seconda metà del 2015, quali le indicazioni di Save? Il gruppo stima una buona crescita del business nel secondo semestre dell'anno.


http://www.ilsole24ore.com/art/fina...e-polo-nord-est-161345.shtml?uuid=ACeEai5&p=3
 

AZ209

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Veneto Banca e Unicredit, 223 milioni all’aeroporto di Venezia

Veneto Banca e Unicredit finanziano per 223 milioni di euro la Save, società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, per rifinanziare la società dopo che a fine 2015 la Banca Popolare di Vicenza ha ceduto la propria partecipazione in Save alla FinInt di Enrico Marchi, per 63,4 milioni di euro.

Così in qualche modo le due banche popolari venete in piena crisi si compensano a vicenda nella gestione della società aeroportuale. L’investimento è promosso da Agorà Investimenti, società che fa parte del gruppo FinInt e che detiene – fra partecipazioni dirette e indirette – il 60% del capitale di Save, e che ha sottoscritto un contratto di finanziamento bancario per 223 milioni di euro con durata fino al 30 giugno 2021. Le banche finanziatrici sono Unicredit (per 174 milioni) e Veneto Banca (per 49 milioni). Il finanziamento servirà a rifinanziare il debito esistente e pagare le azioni cedute da Banca Popolare di Vicenza, che Agorà utilizzerà il loan per rifinanziare il debito esistente e pagare le azioni Save cedute da Banca Popolare di Vicenza, che nel piano industriale del dg Francesco Iorio prevede la cessione delle partecipazioni “non strategiche” (cioè tutte eccetto Cattolica assicurazioni), la prima delle quali è stata proprio la quota in Save.

http://www.venetoeconomia.it/2016/03/veneto-banca-unicredit-save/
 

RogerWilco

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Tanto per gli spotters.... domani e sabato il volo QR125 da DOH dovrebbe essere operato con B787-8 Dreamliner.
 

AZ209

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Nuovo gateway Dhl all’aeroporto Marco Polo di Venezia

Dhl Express, società di logistica mondiale, e Save, società di gestione degli aeroporti di Venezia e Treviso, hanno sottoscritto l’accordo per la costruzione di un nuovo polo logistico di ultima generazione all’aeroporto di Venezia Marco Polo. L’investimento previsto per il nuovo gateway - 19mila metri quadrati - sarà di circa 34 milioni di euro.

I lavori prenderanno il via all’inizio del 2017 per concludersi entro il primo trimestre del 2018. Il nuovo gateway, che occuperà una superficie di quasi 19mila mq, destinerà 5mila mq al magazzino per le operazioni di smistamento e 2.600 mq agli uffici e diventerà il gate d’accesso per tutte le merci internazionali del NordEst, un’area cruciale per l’economia italiana proiettata sui mercati internazionali.

Qui sarà realizzato un sistema di smistamento all’avanguardia che consentirà di rendere ancora più efficiente la movimentazione delle merci, triplicando la capacità attuale. La gestione ottimizzata del tempo porterà a un ampliamento delle zone coperte dai servizi di consegna ad orario Dhl Express 9 e Dhl Express 12, permettendo così a un maggior numero di clienti di ricevere le merci con largo anticipo.

«Il nostro obiettivo è garantire il miglior servizio attraverso la continua ricerca di innovazione. L’espansione a Venezia è destinata a gestire le future crescite e far assumere aquesto gateway un ruolo ancora più strategico rispetto alla missione di servire il mercato italiano» dice Alberto Nobis, ad di Dhl Express Italy.

«Il progetto rafforza il rapporto di partnership da tempo instaurato con Dhl –afferma Enrico Marchi, presidente di Save – Il nuovo gateway rappresenta un investimento importante per l’aeroporto di Venezia e ne sostiene il ruolo di centralità per la gestione delle merci e per l’economia di un territorio proiettato sull’export».

Il nuovo gateway rientra in una serie di investimenti che Dhl Express realizzerà in Italia nei prossimi 5 anni, per un impegno di circa 350 milioni di euro, e si inserisce all’interno di un network europeo di 85 hub e gateway.

Dhl Express in Italia gestisce un network logistico composto da 11 basi: 2 hub aerei internazionali (Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio), 2 hub domestici (Bologna e Carpiano), 6 gateway destinati ai collegamenti interni (Ancona, Bologna, Roma Ciampino, Napoli, Venezia, Pisa) e 1 hub movimento terra (Carpiano, Milano). La flotta mezzi è composta in Italia da 16 aerei e 2.200 veicoli.

http://www.ilsole24ore.com/art/impr...nezia-163012.shtml?uuid=ACyA9w6C&refresh_ce=1
 

AZ209

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COMUNICATO STAMPA
GRUPPO SAVE - L’Assemblea degli Azionisti di SAVE S.p.A.
• ha approvato il Bilancio d’Esercizio al 31 dicembre 2015. Ricavi pari a 140 milioni di euro (+11,6%) e Utile Netto pari a 30,3 milioni. Il Gruppo SAVE chiude il 2015 con Ricavi Netticonsolidati pari a Euro 166,4 milioni (+ 10,5% rispetto al 2014); EBITDA passa da Euro 60milioni del 2014 a Euro 73,7 milioni nel 2015, con una crescita del 22,8%; Utile Netto pari aEuro 29,2 milioni, in crescita del 6,8% rispetto al 2014;

tutto il comunicato con il conto economico piu' dettagliato qui:
http://www.veniceairport.it/upload/comunicati/1461753943/comunicato_stampa.pdf
 

TSF07

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16 Novembre 2006
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Sistema aeroportuale Venezia/Treviso
Novità per Treviso

http://www.askanews.it/regioni/vene...-risorsa-da-rendere-accessibile_711815100.htm

Delrio: Aeroporto di Treviso è risorsa da rendere accessibile
"Deve essere opportunità per questo territorio"


Treviso, 19 mag. (askanews) - "L'aeroporto di Treviso è una risorsa per questo territorio ricco e industriale e questa infrastruttura di trasporto va resa più accessibile e quindi il dossier che ci faranno avere ci chiede una serie di collaborazioni per fare in modo che questo aeroporto non sia un problema ma sia un'opportunità per questo territorio".

Così il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio che nel suo giro elettorale iniziato a Trieste, si è anche fermato a Treviso per un incontro col sindaco Manildo. Sul tavolo il tema dell'aeroporto e della tangenziale di Treviso.

"L'altro tema, quello della tangenziale, - ha proseguito il ministro - è un tema importante. L'Italia ha bisogno però di progetti esecutivi per cui ho stimolato il sindaco a trovare un accordo con il governatore per poter procedere alla progettazione esecutiva e a quel punto noi certamente cerchiamo di togliere traffico e rendere più vivibili le nostre città e daremo certamente una mano sull'esecuzione", ha concluso.