Dunque, provo a rispondere un po' in ordine sparso ad alcuni dubbi.
Devo premettere che il bando è fatto piuttosto male. Indubbiamente. Anche perchè contiene un errore marchiano che, probabilmente, ha messo tale incertezza da confondere un po' tutti.
1) Il prezzo - Non ho dubbi che qui sul forum si faccia una stima attendibile. Amministrare con un po' di buon senso avrebbe dovuto prevedere due opzioni alternative, ossia o una perizia del prezzo minimo da porre a base d'asta a rialzo, o prevedere offerte libere e riservarsi la verifica di convenienza.
Invece, è successo che hanno scelto una soluzione ibrida che non ha molto senso, vale a dire indicare una base d'asta di riferimento e prevedere offerte a ribasso.
Peccato, però, che richiamino la disciplina dell'art. 76, comma 2, del r.d. 827/24 che, invece, prevede quanto segue: "2. L’autorità che presiede l’asta, aperti i pieghi ricevuti o presentati e lette le offerte, aggiudica il contratto a colui che ha l’offerta più vantaggiosa e il cui prezzo sia MIGLIORE O ALMENO PARI a quello fissato nell’avviso d’asta".
In altre parole, hanno scritto due cose che sono il contrario una dell'altra. Su un aspetto cruciale: il criterio di aggiudicazione. Annamo bbene.
2) I concorrenti - Poi, pure scritto male, ma si capisce che può partecipare un'operatore economico che sia stabilito in UE. Tutto sommato, si può mettere in piedi il requisito in poco tempo per una società extraUE, visto il valore dell'operazione.
Il requisito di cui sopra, poi, si porta dietro la questione della pec.
3) La lingua - La lingua dei documenti di gara non si capisce, in effetti, se deve essere esclusivamente in italiano o anche in lingua del concorrente con traduzione asseverata (peraltro la violazione di entrambe le opzioni è causa di esclusione, sigh!!). Che vi debba essere in qualche modo l'italiano è una scelta, non è un'obbligo.
4) Il sopralluogo - E' previsto ma pare facoltativo. Che mi sembra una eresia perchè se voglio vendere ed essere certo di non avere rogne dopo il sopralluogo lo prevedo obbligatorio e fatto da perito qualificato.
5) Il pagamento - Il saldo della metà residua del prezzo va versato (sono solo le modalità di versamento ad essere comunicate successivamente) all'atto della compravendita.
6) Il contratto - E' assurdo che non vi sia allegato l'atto da sottoscrivere in caso di aggiudicazione, ma a quanto sembra si tratta di una compravendita "secca" visto e piaciuto con consegna del possesso contestuale, senza alcuna altra clausola accessoria. Un'operazione giuridica tipica della compravendita di una bici usata.
7) Il mandato - Non è vietato procedere tramite un contratto di mandato esclusivo a vendere o a trovare l'acquirente. Ovviamente il mandato avrebbe dovuto prevedere il rispetto della pubblicità della vendita. In questi casi, di solito, si procede così: appalto il mandato, ricevo l'offerta migliore condizionata ma irrevocabile, faccio un avviso in cui dico che l'ho ricevuta e chiedo se ve ne sono di migliorative (o sul solo prezzo o sulle condizioni giuridiche o su entrambe), se sì bene, se no chiudo con quella che ho.
La cosa più rilevante, comunque, è che si pretenda di autocertificare i requisiti soggettivi di partecipazione senza che essi siano individuati in modo chiaro: precedenti penali che incidono sulla moralità? Ma quali sono? E in capo a chi (legale rappresentante, amministratori, procuratori, soci.....) I reati sono uelli dellart. 80 d.lgs. 50/16? Altri? Boh? Autocertifico una cosa che non sono in grado di capire. Semplicemente surreale.
Morale: mi pare tanto una procedura indetta per andare deserta.