Mi permetto di estrarre dall'interessantissimo sito dell'Associazione Valentino Giannotti, alla quale va il mio plauso, alcune riflessioni sulle motivazioni dei NO-aeroporto (di FLR).
Il senso di queste riflessioni potrebbe chiamarsi "Non ha senso...": leggetene il merito, se vi interessa e sperando di non annoiarvi, data la lunghezza.
- Non ha senso riesumare per l’area fiorentina
soluzioni di aeroporti lontani 80-100 km,
distanze città-aeroporto improponibili che
non esistono in alcuna città del mondo, neppure
per i grandi hub intercontinentali.
- Non ha senso rievocare il dirottamento di
finanziamenti dall’aeroporto di Firenze alla linea
ferroviaria Firenze-Pisa, non aveva senso
quarant’anni fa e non ha senso oggi: non risponde
alle esigenze di adeguamento della
capacità aeroportuale dell’area fiorentina e
della Toscana; non potrebbe comunque
portare alla creazione di vere navette cittàaeroporto,
irrealizzabili su distanze come
quelle tra Firenze e Pisa (non esistono in alcuna
parte del mondo), su una linea che ha
tante altre funzioni prioritarie e che comunque
è già una delle tratte ferroviarie regionali
migliori d’Italia, per gli investimenti già attuati
dagli anni ‘80 ad oggi.
- Non ha senso contestare la quota di investimenti
pubblici sull’aeroporto dell’area
fiorentina per evocare opere enormemente
più costose e impattanti, come ingiustificabili
TAV tra Firenze e Pisa
- Non ha senso contestare per ragioni ambientali
la nuova pista del “Vespucci” per riproporre
sviluppi della pista attuale (peraltro
non più possibili) o il congelamento dello stato
di fatto, mantenendo in essere tutte le criticità
esistenti su abitati e cittadini, oltre che
tutte le disfunzioni operative connesse al suo
orientamento.
- Non ha senso contestare la nuova pista
del “Vespucci” per presunte incompatibilità
con il progetto di parco della piana e voler
sviluppare tutto il traffico toscano sull’aeroporto
di Pisa che divide il territorio con il parco
Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e ci
vola sopra con le principali traiettorie.
- Non ha senso contestare il masterplan
del “Vespucci” e la nuova pista per presunti
aggravi su Firenze nei flussi del turismo “mordi
e fuggi”, perché l’accessibilità aerea adeguata
e funzionale sullo scalo fiorentino genera
esattamente effetti contrari, incentivando
il turismo “positivo” che non “consuma” la
città, ma porta ricadute positive generali sul
territorio.
- Non ha senso contestare la nuova pista
del “Vespucci” per il potenziale traffico indotto
sui sistemi di mobilità locali e metropolitani
(peraltro non significativi) per proporre il dirottamento
di milioni di passeggeri aerei verso
scali di altre città o regioni, caricando inutilmente
i sistemi trasportistici regionali e interregionali
già gravati da proprie pressioni.
- Non ha senso voler colpire uno scalo come
quello di Firenze che ha sempre lavorato
in attivo, ha sempre generato utili, ha sempre
fatto il pieno di passeggeri nei servizi offerti ed
è di per sé attrattivo per i vettori senza bisogno
di “incentivi”.
- Non ha senso rialimentare atavici e autolesionistici
campanilismi in voga nel secolo
scorso, che dovrebbero essere archiviati nella
storia e nel folclore di questa regione.
Detto ciò, che motivi possono esserci per non adeguare finalmente la struttura alle necessità?