Ero indeciso se aprire un nuovo thread ma lo posto qui
«Bonus ecologico» a chi non vola
Così l’azienda premia gli impiegati
Tre giorni di ferie in più a chi sceglie di non prendere l’aereo per un anno. Si chiama Flight Shame, Vergogna di volare, la nuova ondata di protesta verde in Germania
Tre giorni di ferie per i dipendenti che scelgono di non prendere l’aereo per un anno. L’idea è venuta a un’azienda di Berlino, la WeiberWirtschaft, che ha deciso di concedere in questo modo un bonus-riposo ecologico agli impiegati sensibili e rispettosi dell’ambiente che, con questo gesto, intendono combattere l’inquinamento ambientale. Si chiama Flight Shame («Vergogna di volare») ed è la nuova ondata di protesta verde che, sulla falsariga di GretaThunberg, sta infiammando ancora una volta il nord Europa. In Svezia il movimento si chiama «Flygskam», «Vliegschaamte» in Olanda, «Flugscham» in Germania. L’obiettivo è provocare e far sentire in colpa chi per viaggiare sceglie l’aereo: mezzo che, secondo gli ambientalisti, inquina molto di più rispetto al treno. Non a caso sono le rotaie la via scelta da Greta, che sui social viaggia con l’hashtag #stayontheground, per spostarsi in Europa. Questa volta non sono però i giovani a scendere in piazza ma le imprese.
In primis in Germania dove «Die Grünen» (i verdi) hanno trionfato alle scorse Europee con il 20 per cento, diventando addirittura il primo partito a Berlino e la seconda forza politica del Paese. «Vogliamo promuovere opzioni di viaggio più rispettose del clima», ha dichiarato Katja von der Bey, direttrice dell’impresa tedesca che ha ideato il bonus feriale green. E argomenta: «Ci sono tanti altri mezzi per spostarsi, a partire dal treno». La nuova frontiera del turismo ecologico vola talmente in alto da risuonare anche all’interno del Summit mondiale del trasporto aereo (Iata) che si è appena concluso a Seul, in Corea del Sud. Qui, i ceo delle principali compagnie aeree del mondo si sono impegnati all’unanimità nel trovare una soluzione in materia di sostenibilità e rispetto al rilascio in aria di C02 da parte degli aerei, ma hanno anche ribadito che mettere al bando i vettori non serve a gran che. «È nostro dovere proteggere il pianeta dagli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici - ha spiegato il direttore della Iata, Alexandre de Juniac - ma pensare di non prendere l’aereo per spostarsi avrebbe un impatto devastante per l’economia del mondo. E sarebbe un passo indietro verso una società isolata, più piccola e più povera».
Nell’ottica di raggiungere le zero emissioni nel 2050, e contenere così i cambiamenti climatici, le compagnie hanno lanciato il progetto «Corsia», un sistema di compensazione e riduzione del carbonio che dovrebbe facilitare per l’aviazione internazionale l’abbassamento delle emissioni dal 2020. «Entro il 2050 ridurremo le nostre emissioni allineandoci agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima», ha aggiunto de Juniac.
https://www.corriere.it/buone-notizie/19_giugno_27/bonus-ecologico-chi-non-vola-cosi-l-azienda-premia-impiegati-5a4b8a2c-98d9-11e9-a7fc-0829f3644f7a.shtml