[TR] Giappone REDO- 13 giorni e tutti i voli che ci possono stare


jetboy

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Grazie a tutti per i commenti e l'apprezzamento. Davvero molto onorato. Sì, è una follia giustificata solo dalla mia enorme, viscerale passione per gli aeroplani. Non nascondo che mi piacerebbe diventasse qualcosa di più. Ci sto lavorando...
Il Giappone è un paese fantastico, un vero paradiso di attività dedicate al mondo del volo. Molte di queste però sono difficili da trovare e l'accesso è altrettanto complicato. Ed è questo, forse, che fa di ogni viaggio laggiù una nuova occasione per scoprire piccoli tesori. Forse un po' scarno di OT, ma spero davvero di aver raccontato qualcosa di interessante, e soprattutto di aver trasmesso una parte di quell'entusiasmo che mi ha tenuto sveglio e carico per tutti questi giorni.

Incheon è come tutti gli aeroporti dovrebbero essere, pure il T1 che dovrebbe essere quello "sfigato". Zero annunci, zero rumore, luce ovunque, tranquillo, calmo, un sacco di posto, un sacco di angoi comodi... Da passarci ore.

Di Kansai mi ricordo che, nel lontano 2009, dovevamo partirci per NRT e, avendo cannato prenotazioni, ci siamo trovati a dormire in aeroporto, senza hotel. Abbandonati su due panchine ci stiamo per addormentare quanto, - zam - arrivano i poliziotti in guanti bianchi a chiederci i documenti. Mavafammm..
Kansai è stato davvero una delusione. Cupo, male illuminato e sorprendentemente brutto. Incheon è spettacolare, soprattutto il nuovo T2

Di bene in meglio! Starflyer vanta una tale eleganza da non farla sembrare una low-cost. Aggiungo che è davvero un peccato che a differenza delle coreane, ANA e JAL non operino più voli dagli scali italiani.
Starflyer stacca tutte di un pezzo. Comunicazione, colori, etc, sono veramente di livello. Non sono tanto sicuro però che si tratti di un LCC. Almeno non nella declinazione di Vanilla, Spring, Jetstar e Peach.

A tutti ancora grazie, grazie e grazie. Stay tuned. La penultima parte è in arrivo….
 

jetboy

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...ed eccola!

GIORNO 12- GRAN FINALE, MA LA RIFACCIAMO

Torniamo al 2014, al mio primo viaggio in Giappone in cui feci tappa a Nagoya per volare, tonsille in fiamme, con il 787 di JAL appena entrato in servizio. Sarà stata la febbre, alta, sarà stato il caldo, afoso, mi è apparso in miraggio un pullmino verde che percorre tutto il perimetro della pista, raggiunge il suo punto intermedio, fa manovra e sbarca all’interno di un piccolo recinto una manciata di figure dotate di macchina fotografica. I tali rimangono in situ un tempo considerevole, poi risalgono sul pullmino verde e spariscono alla vista. Archivio la scena come un’allucinazione, una suggestione conseguenza di un’overdose de ‘la foresta dei sogni’, pseudo cartone ideato e prodotto dal creatore dei Teletubbies. Per dire. Poi torno a casa, mi metto a cercare e finisco in siti strani, tutti rigorosamente in giapponese, ricchi di foto e miniature, poveri di indicazioni per gente non del luogo. Non mollo, lo voglio fare. E ostinato come sono, grazie anche all’aiuto di un ragazzo d’oro conosciuto a Nagoya, riesco a prenotare tra mille difficoltà quello che si rivela un vero e proprio giro interpista con tanto di soste in testata e l’agognato e sognato sbarco in mezzeria. Appuntamento il 4 Maggio al piano terra dell’aeroporto di Chubu. Costo dell’operazione: 3400 JPY, importo che mi viene chiesto di pagare in posta tramite una sorta di vaglia. Alla mia richiesta di pagare con carta, visto che mi trovo in Italia, mi viene risposto che no. Faranno un’eccezione per me consentendomi di pagare in contanti il giorno del tour. Giusto per darvi un assaggio di quanto è stato complicato.
Oggi è il giorno. Opto per un comodo JAL che parte alle 8.15 e arriva in tempo per partecipare al tour delle 11.15. Per quest'ultimo, ci sono tre orari tra cui scegliere, ogni due ore dalle 9.15. Il tutto dura 90 minuti. Precisi al secondo come tutto in Giappone. Click here to start.



Menu della colazione a Haneda. Per ogni volo c’è anche l’indicazione dei posti restanti- triangolo e cerchio indicano tot posti disponibili- nel caso qualcuno volesse partire all’ultimo minuto.



Niente check-in automatico. Faccio tutto al banco, chiedendo un posto al finestrino. Vengo assegnato al 57K, numerazione che farebbe pensare a un 773. E invece no, sarà un 737-800. Quindi il 57K e un tethered seat, ti danno una corda e stai attaccato in coda. Mai capita la numerazione dei posti di JAL...



Seguo incantato l’imbarco del volo a fianco. Per ogni carta d’imbarco letta, lo scanner emette un suono, a volte diverso indicando lo status del passeggero di turno. Come in Mario Bros o qualunque altro videogame della risma in cui tutto suona... ecco invece il mio, un giovanotto di 11 anni suonati



Stacchiamo, io attacco la gopro e mi addormento istantaneamente. Mi sveglio che siamo i numero due. Becco un Dreamliner decollare dall’acqua





Poi tocca a noi.





Il Fuji appare sul lato opposto, e questo a posteriori si rivelerà un presagio sul resto della giornata. Dalla mia parte, montagne senza nome.



Il volo è davvero breve, il servizio si risolve in un cestino di caramelle distribuite da una hostess inevitabilmente gentilissima. E poi dietro una curva, improvvisamente, Chubu.



La fortuna mi assiste e oggi c’è una giornata pazzesca in questi posti davanti al mare



Sbarco, mando un bacio a JAL che in questo viaggio ho un po’ snobbato, filo dritto al punto di ritrovo per assicurarmi che il tutto sia davvero confermato. Se non fosse per il volantino raffigurante un 747 di Delta, penserei ad un raduno di appassionati dei Pokemon.







Pare tutto confermato. Decido di ammazzare le due ore che mancano nell’affollatissima, immensa terrazza.



Il panorama a nord è questo, tutto domestic, a sud heavy metal con l’internazionale



Ecco i colleghi del turno delle 9.30. E no,non era un’allucinazione quella del 2014.



Questo è il paradiso degli spotters. E io mi sento piccolo piccolo

[


Ci sarà una milionata buona di attrezzature. Gente con ottiche stellari, io con un misero 70-200 punto al ritratto d’artista. Ne cavo fuori qualcosa. Lui arriva da Sapporo



Lui torna ad Hanoi





non sono mai riuscito a scoprire cos'è quel fumo bianco che esce da quei due piccoli scarichi sotto ai motori... Lui vola via ad HKG





dai e dai, anche lui ce la fa...



arriva anche il turno di VN, che con il suo stile da una bella lezione al marcione qui sopra



787 'wannabe' di JAL in partenza per NRT







seguito da questo fiammante 787-X di SQ che se ne va a Singapore





Ci siamo, siamo all’ora X meno 15’, mi calo a rotta di collo verso il punto di raccolta. Sono solo. Continuo ad essere solo io. Nessuno si presenta, mancano 10 minuti. Sale l’ansia. Poi eccola, Fukuda, la nostra tour leader che come il pifferaio magico stana dai loro misteriosi nascondigli i restanti 29 partecipanti. Agglomerato il gruppo, realizzo che
- sono l’unico straniero
- sono l’unico ad avere un’ottica ‘pesante’
- sono uno dei pochi a non accompagnare minori o ottuagenari.
E comincio a subodorare un che di aspettativa disattesa. Alle 11 e 15 in punto passiamo attraverso un blando controllo di sicurezza, veniamo punzonati con badge di riconoscimento e infine raggruppati in fila per due e accompagnati al verde mezzo.





Io, unico straniero, vengo indirizzato a gesti conditi con una sequela di arigatou gozaimatsu. Parte il tour. La guida inizia a raccontare, credo, la storia dello scalo, fa domande in continuazione e un bambino secchione ha sempre la risposta pronta. Un bambino, dico. E qui comincio a rendermi conto che mi aspettavo tuttaltro. Cominciamo con un interpista che si snoda attraverso la cargo city. Anche in questo caso, ho scelto il posto dal lato sbagliato.



Al terzo ‘miss’, mi alzo e scanso la povera ottuagenaria che mi cede il posto quasi scusandosi. Much better.







A parte Air Hong Kong e Kalitta (il bambino secchione a domanda risponde centrando in entrambi i casi tipo e modello) c’è poco da vedere.



Avvicinandoci alla testata, minutaglia in arrivo, Jetto Starono in questo caso come si dice alla giapponese



Proseguiamo verso l’agognata metà pista e un rapido sguardo al terminal mi fa realizzare che il metallo pesante è volato via tutto.



Sbarchiamo e comincia il minishow. Ci chiudono in gabbia come le galline e ci lasciano fotografare il poco traffico in arrivo/partenza



E sì, siamo molto vicini alla pista... Parte un primo 737-700 di ANA, destinazione Sapporo





poi ne arriva un altro, un -800, da non so dove





Quanto vicini? Tanto vicini! Jetstar per.... non saprei





La guida, dotata di megafono, snocciola fatti e figure, intervallati da info sul decollo o atterraggio in corso (destinazione, tipo di aereo, ecc). Il tutto con una precisione da nuoto sincronizzato, lei e gli aerei, con tanto di sorriso di plastica stampato sulla faccia. Poi, come si dice ai bambini sulle giostre, dice ‘questo è l’ultimo, poi risaliamo sul pullman’. E così totalizziamo quattro movimenti di minutaglia. Arriva in extremis un 330 di KE del quale rubo un po’ di scatti prima di mollare definitivamente il colpo.





Riprendiamo il cammino e doppiamo la testata sud, mentre uno Staflyer ci passa sulla crapa. Troppo angolato per essere catturato dai miei 'potenti' mezzi. Poi passiamo davanti agli edifici di Boeing, blindati come un caveau di una banca.





E infine percorriamo i desertissimi remoti a sud, là in fondo un ‘Jetto Starono’ se la prende comoda a volare via



La débacle arriva quando sfiliamo sotto ai fingers. La guida invita tutti a salutare i naviganti cercando di ottenere come premio della giornata un ciao ciao con la manina dai suddetti. E per ogni singola stazione di questa straziante via crucis è un continuo urlare ‘konichiwa piroto-saaaan’, in crescendo e diverse chiavi armoniche. Nessuno ci degna della sua attenzione e con le pive dei miei compagni di gita nel sacco, inforchiamo l’uscita. Nel complesso è stata un’esperienza a suo modo piacevole. Organizzazione impeccabile, al solito, purtroppo un po’ deludente per quanto riguarda le ‘catture’. Alle 13 in punto, i salutiamo. Tempo di recuperare il bagaglio lasciato nei locker e di evaporare ai gate nella morbida e tranquilla atmosfera di NGO, questo sabato pomeriggio. Non si sa come, in Giappone il gate sembra sempre deserto, poi all’imbarco sbucano da ogni angolo e i voli sono sempre pieni. Dettagli fetish



Questo volo è operato con 737-800 di Wings of Japan. Nulla da segnalare. Dormo e mi sveglio che siamo già sorvolando le mondine di Narita.



Un po’ di porno quotidiano



E poi ci risiamo. Taxi surreale tra i raccordi intestinali di NRT e finiamo ai remotissimi, in compagnia di un miniscassoplano



Muso con le pezze... qualcuno ha voglia di illuminarmi sulla storia delle toppe (perdonate l'inappropriatezza della definizione), che son curioso?



E la mia giornata si conclude ad Akihabara con uno shopping dissennato e prospettico in quanto non solo compro, ma pianifico anche gli acquisti futuri.
Insomma, gran finale, programma rispettato come da piani. Qualche sbavatura, qualcosa che rifarò di sicuro ma nel complesso devo dire che è stata una soddisfacente scorpacciata di esperienze avio. Sazio di testa e pancia finirò nel cuore della notte a riempire ogni buco dei miei poveri bagagli.
 
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Ciao Jetboy,

grazie per l'ennesima infornata di belle foto! Anche se un po' "Malpensa a mezzogiorno", come esperienza, essere in rampa e' sempre bello.

Quelle 'pezze' che vedi sul 737 sono riparazioni. Su aerei vecchio stile, come nel caso di un 737 (o di un 747, ma anche 777) possibili danni da impatto si possono riparare rivettando una 'toppa' sopra alla zona impattata. Il risultato e' quell'effetto "patchwork" che, poi, viene eliminato quando si fa un check approfondito, tipo un D-check.

Se il danno e' piu' grave si leva tutto il pezzo di paratia, come nel caso di G-VIIO a Vegas:


http://www.aviationanalysis.net/201...volved-in-las-vegas-engine-fire-repaired.html
 
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jetboy

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Ciao Jetboy,

grazie per l'ennesima infornata di belle foto! Anche se un po' "Malpensa a mezzogiorno", come esperienza, essere in rampa e' sempre bello.

Quelle 'pezze' che vedi sul 737 sono riparazioni. Su aerei vecchio stile, come nel caso di un 737 (o di un 747, ma anche 777) possibili danni da impatto si possono riparare rivettando una 'toppa' sopra alla zona impattata. Il risultato e' quell'effetto "patchwork" che, poi, viene eliminato quando si fa un check approfondito, tipo un D-check.

Se il danno e' piu' grave si leva tutto il pezzo di paratia, come nel caso di G-VIIO a Vegas:


http://www.aviationanalysis.net/201...volved-in-las-vegas-engine-fire-repaired.html
Grazie per il chiarimento. Fin da piccolo ho considerato gli aeroplani come mezzi super avanzati, e l'idea che potessero essere riparati con delle pezze rivettate mi ha fatto un po' sorridere. Sì, diciamo che il fatto di essere in Giappone ha reso l'esperienza rampa un filo più 'esotica' rispetto alle iniziative di Malpensa. Il tour delle 9.30, il precedente rispetto al mio, è quello in cui si cattura la parte più interessante, ovvero buona parte degli heavy in partenza da Chubu. Flyboy, Jetboy, non importa. L'importante è che si voli. Tanto e spesso!
 

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Grazie per il chiarimento. Fin da piccolo ho considerato gli aeroplani come mezzi super avanzati, e l'idea che potessero essere riparati con delle pezze rivettate mi ha fatto un po' sorridere.
Beh, l'era delle riparazioni "pane & salame" sta finendo, vedi il 787 che richiede una quasi risonanza magnetica per controllare che non ci siano danni alla fusoliera, ma... siamo spesso ancora a quei livelli!

L'importante è che si voli. Tanto e spesso!
Amen! :)
 

jetboy

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GIORNO 13. RIENTRO IN ATMOSFERA

Ho sempre avuto un cattivo rapporto con tutto ciò che di bello finsce. L’ho risolta riservandomi sempre una scusa per tornare. E carta d’imbarco alla mano destinazione MXP, in tasca ho già un biglietto per HND. Quando, come e dove lo scoprirete se avrete pazienza e voglia di leggermi. Il rientro sarà di nuovo con Air China, questa volta via PEK. Il check-in è piuttosto laborioso, tra lunghe file e un extra bagaglio che mi tocca pagare. Poca roba, per fortuna. Immigration e filtri volano via in niente e sono in largo anticipo ai gate dove il mio marcione non è ancora arrivato. Intanto attraccano una scarica di UA.
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Il mio arriva in anticipo da PEK

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Dall’altro lato, lui parte alla volta di TPE



Boarding completed, chiudono e con gente ancora in piedi, stacchiamo. Oggi non ci passerà più...



Tanto che riesco a dormire per poi svegliarmi che siamo ancora in coda. Finalmente si parte. Virata controluce che regala interessanti viste sulle risaie che verranno cosparse di scie chimiche per il controllo delle nascite, degli umori, dei cattivi pensieri, degli appetiti sessuali e tanto altro



Finalmente passiamo a sud di Narita. Questa foto la studierò per capire un po’ di più di questo scalo per me ancora incomprensibile.



Rancio dell’astronauta, composto da cibo dall’aspetto solido ma dalla consistenza semiliquida, inclusi gli udon praticamente sciolti



Intanto la mappa mi mostra una candidata potenziale come destinazione di un mio prossimoo tour: Oki-kaiko



Near miss



Volo anche in questo caso senza storia, atterriamo in una ventosa Pechino che è quasi il tramonto. Check carrello-ok



Boeing mishaps



Scendo, scatto e mi trasferisco ai transiti



Situazione surreale del terminal deserto, tanto da sospettare lo scoppio di una qualche guerra mondiale di cui non ne sono al corrente





Attendono 7 lunghissime ore in uno scalo che, per carità, non è poi male ma che offre ben poco a chi debba sostare più a lungo di un tot. Si fa mezzanotte e mezza. Il gate, liberato dallo zorro di ET volatilizzatosi alla volta di ADD, si appresta a ricevere il nostro di zorro che arriva con le sue zampe da PVG.







Imbarchiamo in ritardo, ma riusciamo a stare nei 30 minuti. Stacchiamo che sono le 2 di notte passate, anche in questo caso con parte della cabina ancora in preparazione. Decollo e prime due ore buone passate ballando non poco. Io mi addormento e quando mi sveglio, la sorpresa lascia spazio alla delusione. Spettacolo dell’alba..





Sorpresa, sì. Possibile che abbia dormito così a lungo? Amarezza nello scoprire che l’alba ci ha preceduto non poco e pensando di volare interamente nell’oscurità fino a destinazione, mi ritrovo con un crescente chiarore a dover subire altre sette ore e passa di volo.

Siamo in tandem con un non idendificato là sotto



Per il resto del viaggio alternerò sonno e scatti. -4,5 ore..



Meno tre e primo piano del cappone che fregia la winglet



Meno due. Colazione e scie chimiche



Laggiù qualcuno si è divertito a fare un paio di tonneau



Tempo di scendere e il comandante annuncia che bla bla bla e che la temperatura al suolo è di 2 gradi centigradi. Credo di aver capito male ma quando la stessa informazione viene ripetuta dall’AV italiano a bordo, ripasso mentalmente la mappa del bagaglio per recuperare al volo tutto ciò di pesante che viaggia al seguito. Massimo sbarcherò un paio di coperte.... Del resto il panorama là fuori è da brividi. Di freddo, appunto





Avvicinamento morbido baciati dal sole alto il giusto per essere tagliato a metà



E come tutti i cerchi che si chiudono perfettamente, veniamo segregati ai remoti, come all’andata. Tocco il suolo italiano nell’esatto punto dove l’ho lasciato 15 giorni, 23 voli fa.







Per ora, forse, è tutto. Grazie ancora per i vostri commenti e a presto, molto presto per altre folli avventure.
Paolo
 
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Quando ho letto "il cappone sulla winglet" ho sputato il caffe'... GENIO!

Grazie mille per il TR. 23 voli di grande qualita'. A presto per il 380 ANA!
 

londonfog

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Londra
Quando ho letto "il cappone sulla winglet" ho sputato il caffe'... GENIO!
!
Metto "il cappone sulla winglet" alla pari del "cammello che limona la mucca" (cit.13900) entrambe mi hanno provocato un'attacco di tosse dal ridere!

La foto con l'ala che taglia il sole a meta' e' molto bella, complimenti per il tempismo!
 

jetboy

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Quando ho letto "il cappone sulla winglet" ho sputato il caffe'... GENIO!

Grazie mille per il TR. 23 voli di grande qualita'. A presto per il 380 ANA!
Metto "il cappone sulla winglet" alla pari del "cammello che limona la mucca" (cit.13900) entrambe mi hanno provocato un'attacco di tosse dal ridere!

La foto con l'ala che taglia il sole a meta' e' molto bella, complimenti per il tempismo!
ahahha... sinceramente, molto lontano dall'essere la rappresentazione di grazie, leggerezza e velocità. Secondo me è anche ripieno!
 

jetboy

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Si chiude il sipario, ringrazio davvero di cuore tutti voi che mi avete letto e come ultimo post, vorrei condividere con voi gli scatti migliori, selezionati tra i circa 4000 (e non è la prima cifra che mi è venuta in mente, sono per l'esattezza 3569).
Primo un omaggio a Starflyer











qualcuna 'artistica'...







e due close up due.





E' davvero tutto. A presto!
 

SvSx

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Si chiude il sipario, ringrazio davvero di cuore tutti voi che mi avete letto e come ultimo post, vorrei condividere con voi gli scatti migliori, selezionati tra i circa 4000 (e non è la prima cifra che mi è venuta in mente, sono per l'esattezza 3569).
Primo un omaggio a Starflyer




E' davvero tutto. A presto!
Bella foto davvero....che precisione con il carrello anteriore!

Grazie per le belle foto e l'impegno che ci hai messo!

Ciao!