Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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Challenger

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Purtroppo è morto anche il medico che a fine dicembre aveva cercato di avvisare del nuovo virus ed era stato fermato dalla polizia:

A Chinese doctor who tried to issue the first warnings about the deadly coronavirus outbreak has died of the infection, Chinese media say.

Li Wenliang was working as an ophthalmologist at Wuhan Central Hospital when he sent out a warning to fellow medics on 30 December.

Police then visited him to tell him to stop, as authorities tried to keep the news under wraps.

The virus has now killed more than 560 people and infected 28,000 in China.

The coronavirus causes severe acute respiratory infection and symptoms usually start with a fever, followed by a dry cough. Most people infected are likely to fully recover - just as they would from a flu.

What is Li Wenliang's story?
The ophthalmologist posted his story on the Weibo site from a hospital bed a month after sending out his initial warning.

Dr Li, 34, had noticed seven cases of a virus that he thought looked like Sars - the virus that led to a global epidemic in 2003.

The Chinese doctor who tried to warn others about coronavirus
Five need-to-know things about virus
On 30 December he sent a message to fellow doctors in a chat group warning them to wear protective clothing to avoid infection.

Four days later he was summoned to the Public Security Bureau where he was told to sign a letter. In the letter he was accused of "making false comments" that had "severely disturbed the social order".

He was one of eight people who police said were being investigated for "spreading rumours"

Local authorities later apologised to Dr Li.
https://www.bbc.com/news/world-asia-china-51403795


Linko in paio di articoli che danno l'idea delle enormi difficoltà e dei drammi che affliggono i malati di coronavirus a Wuhan e i medici che lavorano con scarsità di personale e equipaggiamenti:
https://www.sixthtone.com/news/1005146/dispatches-from-hubei-two-weeks-between-life-and-death

https://www.sixthtone.com/news/1005161/life-on-the-coronavirus-frontline-for-wuhans-doctors
 

MindOnAir

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

News: Italia pronta a riattivare “alcuni” voli con la Cina

“... China’s foreign ministry on Friday that Italy was willing to resume some flights between the two countries, after it suspended direct air traffic last month due to worries about the coronavirus outbreak..... It said China’s vice foreign minister, Qin Gang, had a meeting with Italy’s ambassador to China, Luca Ferrari, on Thursday during which they discussed the issue.”

Articolo completo: Coronavirus: Italy to resume ‘some flights’ as China reports 73 deaths and 3,143 new cases https://www.scmp.com/news/china/soc...hubei-province-reports-69-deaths-and-2447-new


Quando? Come? Balla? Benvenga se la decisione è stata dettata da un’effettiva riduzione del rischio (anche se non è ancora avvenuto il giro di boa relativo alla curva di nuovi casi), oppure se frutto di una qualche negoziazione in positivo. Male invece se è un ripiego o calata di braghe di gigginiana memoria.
 

ILM4rcio

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

e’ un amico di uno zio di un tuo cuggino ?
io ho visto una cretinetti in metro con la mascherina , a san donato milanese, se le chiedevo del corona virus secondo
me rispondeva che il virus l’aveva creato fabrizio corona.....
Qui a Dubai è pieno di chirurghi in giro, per la maggior parte asiatici.

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Challenger

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Qualche aggiornamento da Shanghai:
- Sul volo da SVO a PVG tutti con le mascherine, equipaggio compreso (una settimana fa non le avevano)... un paio di pax pure con occhialoni da sub. La maggior parte dei pax erano turisti di Shanghai e dintorni di rientro dalle ferie in Europa.
- All'arrivo solito controllo "invisible" con termocamere e modulo da compilare e consegnare al personale con tute bianche. Poche file all'immigration, anzi nessuna fila lato foreigners. Lunga fila per il controllo doganale ai raggi-x per tutte le valigie prima di uscire dagli arrivi.
- Ho visto sui tabelloni moltissimi voli interni cancellati, anche per zone poco affette dal virus. Non so il motivo perche' ufficialmente sono sospesi solo i voli da/per la provincia dello Hubei.
- Per entrare nelle stazioni della metro e su alcuni pullman controllano la temperatura con la "pistola" a infrarossi sulla fronte. In generale poca gente in giro ma molto piu' di una settimana fa.
- Sono stato in un centro commerciale per comprare qualcosa, il supermarket era pieno di gente (sempre con mascherine), ben fornito e non mancava nulla. A parte i ristoranti (sigillati), con mia sorpresa tutti gli altri negozi erano aperti (prr es. abbigliamento, parrucchieri e estetista) .
- Da lunedi' 10/2 aziende e fabbriche riaprono regolarmente. Hanno comunicato che in azienda bisogna indossare mascherine e limitare i meeting allo stretto necessario, fino a nuovo ordine.

Passiamo ora alle misure confuse se non proprio demenziali:
- Le mascherine sono obbligatorie per uscire di casa ma ancora introvabili. I residenti possono richiederle in certi uffici locali, max 5pz al giorno per famiglia (quelle da medico). Gli stranieri invece no, che si becchino il virus!
- Nei complessi residenziali tengono aperta una sola uscita e tutte le altre sono bloccate. Vietato l'ingresso ai non-residenti e anche ai taxi. Per entrare bisogna farsi misurare la temperatura e compilare un form con i propri dati e indicare dove si e' stati. Ma questo solo a volte e senza logica, a quanto pare a seconda dell'umore del guardiano di turno. A parte questo, posso uscire e entrare quando voglio.
- Le pareti degli ascensori e porte di ingresso sono ricoperte di inquietanti spruzzi e colate di un liquido giallastro, dicono sia disinfettante.
- Alcuni complessi residenziali limitano gli spostamenti degli abitanti, per esembio fornendo un'apposita tessera per casa ogni 1-2 giorni, valida per una sola persona, da consegnare all'uscita. Senza tessera non esci di casa.
- Sempre alcuni complessi residenziali impongono la quarantena per persone "sospette" ma anche qui senza alcuna logica. Un membro del mio team e' tornato ieri da una citta' appena fuori Shanghai (senza febbre o sintomi) e mi ha mandato poco fa foto del documento dove gli impongono di stare chiuso in camera per 14 giorni e dell'avviso che gli hanno attaccato dentro la porta della sua camera da letto come reminder che non puo' varcare la soglia. Vive da solo e non puo' uscire per comprare cibo o nemmeno cucinare. Altri colleghi che arrivano da ben piu' lontano o da zone piu' a rischio non hanno avuto problemi, ogni quartiere applica le sue regole.
- Girano video (da altre citta') di persone prese a bastonate da guardie di quartiere per non aver indossato la mascherina all'esterno e di gente a cui hanno lucchettato o letteralmente sbarrato con tubi saldati la porta di casa per tenerli imprigionati in quarantena. O anche poliziotti che sfasciano a martellate i tavoli da mahjong per renderli inservibili e impedire ai giocatori di ritrovarsi nelle sale da gioco.

Negli ospedali di Wuhan la situazione è ancora seria ma sta lentamente migliorando: nei giorni scorsi sono arrivati rifornimenti di materiale sanitario, kit per coronavirus e personale per dare il cambio ai medici e infermieri esausti dal lavoro senza sosta.
 

13900

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Atterrato oggi a Tel Aviv mi si è presentata un’addetta all’immigrazione bardata con mascherina (ma col naso fuori) e con i guanti di plastica tipo quelli per raccogliere la frutta alla coop. Unica domanda: “sei stato in Cina?”
 

Dancrane

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Su Srilankan equipaggi con mascherina, a Colombo semplici controlli con termocamere, a Jakarta moduli da compilare e termocamere, molti con mascherine.
 

MindOnAir

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

News: Italia pronta a riattivare “alcuni” voli con la Cina

“... China’s foreign ministry on Friday that Italy was willing to resume some flights between the two countries, after it suspended direct air traffic last month due to worries about the coronavirus outbreak..... It said China’s vice foreign minister, Qin Gang, had a meeting with Italy’s ambassador to China, Luca Ferrari, on Thursday during which they discussed the issue.”

Articolo completo: Coronavirus: Italy to resume ‘some flights’ as China reports 73 deaths and 3,143 new cases https://www.scmp.com/news/china/soc...hubei-province-reports-69-deaths-and-2447-new


Quando? Come? Balla? Benvenga se la decisione è stata dettata da un’effettiva riduzione del rischio (anche se non è ancora avvenuto il giro di boa relativo alla curva di nuovi casi), oppure se frutto di una qualche negoziazione in positivo. Male invece se è un ripiego o calata di braghe di gigginiana memoria.

"Coronavirus, Cina: «L’Italia è pronta a riaprire alcuni voli». Ma il ministero della Salute smentisce" (https://www.open.online/2020/02/07/...-voli-ma-il-ministero-della-salute-smentisce/)

gigginate...
 

kenadams

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Abbiamo anche chi per scherzo provoca una diversione del volo dichiarando in volo di provenire da Wuhan e di essere infetto.

Spero al processo gli facciano un culo così a questo “aspirante rapper”.

https://www.theverge.com/2020/2/5/2...oud-rapper-charged-westjet-flight-james-potok
Più che altro spero che ognuno dei passeggeri intenti un'azione civile nei confronti di questo "artista" per farsi risarcire danni economici e morali.
 

BHA 604

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Oggi a MXP controllo della temperatura a tutti i passeggeri in arrivo sui voli extra UE.

4 O 5 addetti con tute e mascherine posizionati prima della frontiera prendevano la temperatura manualmente ad ogni passeggero, tempo della procedura 4 o 5 secondi.
 

leerit

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

I voli: l’apertura di Pechino e la smentita dell’Italia – L’agenzia Xinhua faceva riferimento all’ambasciatore italiano in Cina, Luca Ferrari, che avrebbe manifestato al vice ministro degli Esteri Qin Gang la disponibilità ad approvare la ripresa di alcuni collegamenti su richiesta delle compagnie aeree cinesi e ad adoperarsi per normalizzare gli scambi tra i due paesi. Ma non è così: i voli, ha confermato la task force sul coronavirus riunitasi questa mattina al ministero, resteranno chiusi così come previsto dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 31 gennaio 2020 e si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane. “Il tema del blocco dei voli – ha chiarito anche il titolare della Farnesina Luigi Di Maio – è una misura che abbiamo preso per affrontare l’emergenza nell’immediato e questa misura, finché le autorità sanitarie e quindi la comunità scientifica ci dirà che è opportuno tenerla in atto, continueremo a tenerla in atto”.

Il Fatto Quotidiano
 

aggynomadi

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

AIRCHINA introduce la dichiarazione di salute compilabile anche on line

Per garantire la salute e la sicurezza dei passeggeri su larga scala in conformità alle direttive di prevenzione e controllo delle malattie e alle disposizioni delle autorità competenti, è necessario fornire le informazioni richieste prima dell'imbarco, al fine di ricevere l'assistenza appropriata in caso di emergenza. Se, a causa di circostanze particolari, i passeggeri non compilano il modulo online prima dell'imbarco, dovranno farlo all'arrivo prima di sbarcare dall'aereo. Chiediamo gentilmente a tutti i passeggeri un aiuto al fine di prevenire e contenere la diffusione del virus. Grazie per il supporto e la comprensione.
 

alitaliaboy

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

A LIN controllo temperatura a tutti i pax da qualsiasi volo equipaggi compresi
 

Cesare.Caldi

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Coronavirus, stop ai voli, un caso nel governo: bloccati in Cina 600 italiani

La Farnesina chiede una modifica al decreto per rimpatriare i connazionali rimasti bloccati dopo lo stop ai voli deciso in via precauzionale, per far fronte alle criticità. Le resistenze del ministro della Salute, Roberto Speranza

Sono rimasti bloccati in Cina dopo la decisione del governo italiano di sospendere i collegamenti aerei diretti. E adesso si appellano al governo affinché li riporti a casa. Sono almeno 600 gli italiani in attesa di rimpatrio e tanto basta per creare tensioni all’interno del governo. Perché la scelta di «chiudere» — presa una settimana fa subito dopo la notizia di due coniugi cinesi ricoverati all’ospedale Spallanzani per aver contratto il coronavirus — sta ormai creando numerosi disagi. E soprattutto non fornisce alcuna garanzia ad impedire che persone contagiate varchino la frontiera. Anzi. Chi ha fretta di rientrare opta per i voli che fanno scalo in altri Paesi e di fatto sfugge ai controlli obbligatori soltanto per chi proviene dalla Cina. Ecco perché alla Farnesina si sta cercando di pianificare alcuni voli speciali che — seguendo cautele particolari — possano far tornare chi era partito per motivi di lavoro o per vacanza e mai avrebbe immaginato di essere costretto a rimanere. Ma ci si scontra con le resistenze del ministro della Salute Roberto Speranza che aveva sollecitato il premier Conte a dichiarare il blocco, convinto sin dall’inizio che fosse la misura più efficace. Già questa mattina potrebbe dunque essere convocata una nuova riunione tecnica per valutare una serie di deroghe allo stato di emergenza decretato il 31 gennaio e così avviare il rientro dei primi connazionali.

Non registrati
Sono 11mila gli italiani iscritti all’Aire che vivono in Cina e almeno 600 quelli non registrati perché arrivati soltanto per periodi brevi. Un numero che potrebbe essere addirittura più elevato — arrivando fino a un migliaio — e per questo l’Unità di crisi della Farnesina diretta da Stefano Verrecchia sta effettuando una sorta di «censimento»: una volta rientrati tutti dovranno infatti essere sottoposti alla quarantena. Il rimpatrio è reso però impossibile dal divieto di volo imposto da Conte e condiviso con Speranza che sin da subito aveva provocato l’irritazione forte delle autorità cinesi, ma anche le perplessità degli altri ministri. Tanto che palazzo Chigi aveva fatto trapelare di aver «deciso con il pieno coinvolgimento dei capi delegazione di maggioranza e sentendo specificamente il ministro degli Esteri e il titolare dell’Economia che hanno dato pieno assenso». Versione non confermata dai diretti interessati e così nemmeno 24 ore dopo si è decisa una parziale marcia indietro concedendo il via libera per i cargo che trasportano merci: «Si tratta di materiale non contaminabile né contaminato, dunque fatti salvi i controlli sanitari per gli equipaggi non sembra sia necessario tenere ferme le merci», aveva chiarito il commissario per la gestione dell’emergenza Angelo Borrelli. E dal Quirinale era filtrato «l’auspicio a un ritorno alle normali relazioni tra Italia e Cina sollecitamente e sotto ogni profilo».

I voli speciali
Ora si lavora per trovare una soluzione rapida. Più passa il tempo più aumenta il pericolo che i 600 italiani possano essere contagiati. E dunque più forte è il rischio che decidano di tornare effettuando triangolazioni in altri Stati, anche tenendo conto che l’Italia — se si eccettua la Repubblica Ceca che farà scattare il divieto da domani — è l’unico Stato ad avere fermato i collegamenti diretti. Ecco perché ieri mattina dal ministero degli Esteri si è chiesto a quello della Salute di concordare una modifica al decreto per autorizzare almeno un volo. Fino a tarda sera non è arrivato alcun assenso, probabilmente nel timore di dover ammettere una sorta di avventatezza nelle prime decisioni. E questo nonostante i tecnici siano concordi nel ritenere che la scelta davvero indispensabile sia un’ulteriore stretta dei controlli negli aeroporti italiani proprio per evitare il rischio di non «visitare» chi è stato in Cina ma è rientrato passando da un altro Paese. Ieri l’ambasciata italiana a Pechino ha deciso di chiudere i centri per il rilascio dei visti fino al 16 febbraio. Una scelta che potrebbe creare ulteriori tensioni dopo le proteste dei giorni scorsi delle autorità cinesi proprio sui voli bloccati, ma anche degli imprenditori preoccupati per una situazione che sta causando gravi perdite economiche in numerosi settori.

https://roma.corriere.it/notizie/cr...ni-2c0a0d52-49e9-11ea-8e62-fcd8bfe20a1c.shtml
 

Cesare.Caldi

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Roma prova a ricucire i rapporti con Pechino. Ma sulla riapertura dei voli il governo prende tempo
Allo studio il potenziamento dei controlli anche per gli arrivi indiretti. La decisione di chiudere i cieli era stata presa in modo unilaterale

ROMA. L’Italia ha deciso di riaprire temporaneamente alcuni voli con la Cina». Il sorprendente annuncio è arrivato ieri da un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri cinese. Non era vero, ma era comunque figlio di un fraintendimento (volontario) che dà la misura di quanto sia fragile l’equilibrio tra Italia e Cina dopo la nostra decisione di sospendere il traffico aereo. Che cosa è successo in realtà? Che il viceministro cinese Qin Gang ha avuto l’altro pomeriggio un incontro con l’ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari, al quale ha fatto presente come la decisione unilaterale di fermare i voli senza concordarne le modalità con la Cina abbia causato grandi disagi ai viaggiatori di entrambi i Paesi, con molti cittadini cinesi ancora oggi bloccati in Italia. Per questo la Cina esortava l’Italia a rispondere attivamente alle preoccupazioni, ovvero a riaprire i cieli e a fare una chiara marcia indietro sulla sospensione. Malgrado l’ambasciatore Ferrari si sia limitato a esprimere la sua solidarietà per i disagi dei cittadini cinesi e a dichiarare tutto l’impegno del nostro Paese per una progressiva normalizzazione degli scambi, a incontro finito, il resoconto offerto dalle autorità cinesi all’agenzia di stampa statale ha restituito senza mediazioni il desiderio delle autorità: «L’Italia riapre temporaneamente alcuni voli».

Ora, questo è esattamente quello che accadrà, ma non subito, perché come ha detto il ministro degli Esteri Di Maio «Il blocco dei voli da e per la Cina è una misura presa per affrontare l’emergenza immediata e finché le autorità sanitarie e la comunità scientifica ci dirà che è opportuna, la terremo in atto». Alla Farnesina e a Palazzo Chigi si lavora tuttavia per una politica che consenta in tempi brevi la progressiva riapertura dei cieli senza che questo cozzi con le avvertenze delle autorità sanitarie nazionali.

Nessuno ha voglia di compromettere le relazioni bilaterali per una vicenda di traffico aereo, oltretutto in considerazione del fatto che il nostro Paese è comunque raggiungibile dalla Cina attraverso altri aeroporti, in cui non è detto che i controlli siano altrettanto oculati. E la strada che si è scelto di seguire è infatti quella di un potenziamento dei controlli. Come sa chiunque affronti un volo in ingresso o in uscita dall’Italia, la misurazione della temperatura è ormai una pratica che avviene per tutti i passeggeri, e in modo piuttosto scrupoloso. Rafforzare ulteriormente questo passaggio potrebbe consentire di riavviare progressivamente qualche volo e, col tempo, di normalizzare del tutto il traffico aereo. Il primo a esserne contento sarebbe il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sin dal primo giorno ha cercato di riequilibrare la decisione draconiana di sospendere i voli, lanciando alla Cina messaggi di solidarietà e distensione (compresa la visita alla scuola con i bambini cinesi).

Oltre ai controlli, un’altra strada che verrà percorsa ai fini di un riavvicinamento con la Cina è quella del coordinamento europeo. Il ministro degli Esteri Di Maio ha detto che nei prossimi giorni dovrebbe tenersi una riunione dei responsabili della Sanità dei Paesi Ue, che «potranno coordinarsi ancora meglio, e questo è sempre un bene, perché come Europa dobbiamo ragionare sempre nella visione di soluzioni coordinate». Esattamente quello che non è accaduto in questa circostanza, dove l’Italia ha preferito fare da sola.

https://www.lastampa.it/esteri/2020...a-dei-voli-il-governo-prende-tempo-1.38439321
 

leerit

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

International Civil Aviation Organization: su compagnie aeree conto da 4-5 miliardi $

Le compagnie aeree potrebbero accusare minori ricavi globali per 4-5 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2020 a causa delle cancellazioni dei voli sui timori del nuovo coronavirus: è l'allarme dell'International Civil Aviation Organization (Icao), l'agenzia Onu del trasporto aereo civile. Circa 70 vettori hanno cancellato i collegamenti da e per la Cina, e altri 50 hanno ridotto le operazioni: la capacità si è ridotta dell'80%. Quanto al turismo, il blocco dei flussi cinesi costerebbe al Giappone 1,29 miliardi di mancati ricavi e alla Thailandia 1,15 miliardi.


Sole 24 Ore
 

leerit

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Lufthansa proroga la sospensione dei voli

Lufthansa sospenderà tutti i voli verso la Cina continentale fino al 28 marzo a causa del nuovo coronavirus. “Il gruppo Lufthansa ha ora deciso di annullare i voli di Lufthansa, Swiss e Austrian Airlines da e per Pechino e Shanghai fino alla fine del programma invernale del 28 marzo”, ha dichiarato la compagnia in un comunicato. Lufthansa aveva inizialmente sospeso i suoi voli fino alla fine di febbraio. La compagnia aerea ha aggiunto che alcuni voli di Hong Kong saranno cancellati mentre la controllata svizzera userà aerei più piccoli per i voli da e per Hong Kong a marzo.


American Airlines prolunga fino al 24 aprile lo stop ai voli in Cina

American Airlines ha esteso il blocco dei voli verso la Cina a fine aprile a causa dell'emergenza coronavirus. Lo riportano i media statunitensi. La compagnia aerea ha reso noto che i collegamenti restano interrotti fino al 24 aprile prossimo.


Sole 24 Ore
 

tiefpeck

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Incominciano i problemi a causa del calo di traffico verso la Cina: Jeju Air, Air Seoul, Eastar Jet e T‘Way (tutte low cost sudcoreane) hanno chiesto ai dipendenti di prendere ferie non pagate. Eastar Jet ha anche problemi di pagamento dei fornitori (carburante). Fonte della prima notizia (in inglese): http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20200210000722
 

Cesare.Caldi

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Coronavirus, la paura di viaggiare. E dei controlli

La paura del virus, certo. Ma ancora di più la paura dei controlli. Il timore di rimanere impigliati in quella rete di verifiche che ormai è stata stesa negli aeroporti di mezzo mondo. E che una semplice febbriciattola, quando si viaggia può sempre capitare, si trasformi in quarantena. Magari in un Paese lontano, dopo un semplice scalo. È la sindrome da termoscan il vero granello di sabbia che in questi giorni sta bloccando chi deve partire. E anche gli ingranaggi di quella vera e propria industria nazionale che si chiama turismo.

I viaggi cancellati per il Coronavirus

Per farsi un’idea di quello che sta succedendo basta sfogliare il campionario delle disdette raccolte in queste ore dalle rete delle agenzie di viaggio. Una coppia di sposi ha annullato per maggio il viaggio di nozze in Brasile. Un’altra coppia lo ha cancellato per giugno, destinazione Caraibi. Una famiglia ha fatto retromarcia su un tour in Australia, programmato addirittura per agosto. Dalla Sicilia è stata cancellata una gita scolastica a Venezia con la motivazione, testuale, che «lì ci sono molti cinesi». Mentre non si contano le disdette verso il mare d’inverno, dalle Maldive a Zanzibar. Paura, sindrome da termoscan, psicosi. Resta il fatto che in questo momento non ci sono motivazioni reali per evitare queste destinazioni. Non c’è il cosiddetto sconsiglio del ministero degli Esteri. E chi cancella il viaggio perde i soldi, in tutto o in parte a seconda delle condizioni e del fatto che sia un viaggiatore fai da te oppure abbia scelto un tour operator. Proprio da Astoi, l’associazione dei tour operator, parlano di «reazione psicologica» che fa da freno non solo agli spostamenti ma anche «al pensiero di prenotare una vacanza in estate».

Le prenotazioni? Giù del 40%

Il dato certo è quello che riguarda la Cina, dopo lo stop ai voli deciso nei giorni scorsi dal governo italiano. Secondo Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, al momento mancano all’appello 500 mila turisti cinesi. Tanti erano stati tra gennaio e febbraio dell’anno scorso. Adesso sono a zero. E a zero potrebbero restare fino ad aprile, scadenza del blocco aereo se non ci saranno variazioni. Senza contare che quest’anno gli arrivi dovevano essere ancora di più. Non solo per la naturale tendenza del turismo cinese in Italia, che cresce a doppia cifra e per una volta ci fa essere primi in Europa. Ma anche perché il 2020 è l’anno della cultura e del turismo Italia—Cina. E c’è una miriade di eventi organizzati in tutto il Paese che avrebbe dovuto spingere le presenza ancora più in su e che invece adesso sono in bilico. A parte il numero zero alla voce Cina, le agenzie di viaggio hanno registrato un crollo del 40% delle prenotazioni dall’estero, soprattutto da Stati Uniti, Germania e Francia.

La ricerca, a rischio 4,5 miliardi di euro

Per misurare l’effetto complessivo del Coronavirus bisogna accontentarsi per forza di cose delle stime. Secondo l’istituto di ricerca Demoskopika, alla fine potrebbero essere cinque milioni i turisti che rinunceranno all’Italia per le loro vacanze. Se così andassero le cose, e naturalmente è ancora tutto da dimostrare, l’Italia pagherebbe un prezzo di ben 4,5 miliardi, circa il 5% fatturato dell’intero settore turistico. Una batosta. Tre quarti del costo sarebbero concentrati in quattro regioni: Veneto, Toscana, Lazio e Lombardia.

Corriere.it
 
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