La nuova compagnia si chiamerà Trasporto Aereo Italiano e avrà fino a 5 mila dipendenti
rep.repubblica.it
Nasce Alitalia Tai e tra i candidati ad spunta anche Caio
17 GIUGNO 2020
La nuova compagnia si chiamerà Trasporto Aereo Italiano e avrà fino a 5 mila dipendenti
Roma. Dopo Cai e Sai la nuova compagnia di bandiera si chiamerà Alitalia “Tai” (Trasporto Aereo Italiano). Il nome, almeno, è stato definito. Tutto il resto è ancora in alto mare anche se all’interno del governo si cerca affannosamente di arrivare a scelte condivise per guidare una società che riceverà in dote tre miliardi di euro e una mission che molti vedono impossible, visto che si dovrà ripartire nel periodo peggiore che la storia dell’aviazione civile ricordi.
Dal parapiglia nato nelle ultime ore tra il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli (5 Stelle) e quello dei Trasporti Paola De Micheli (Pd) per stabilire una volta per tutte i nomi dell’amministratore delegato e del presidente della newco, emergono alcune indicazioni che, a breve, potrebbero trovare conferma.
Se per la poltrona di presidente si parla insistentemente da settimane della ex numero uno di Enav Roberta Neri, per il posto più ambito di ad spunta - a sorpresa - il nome di Francesco Caio. Restano in auge Joerg Eberhart (oggi ceo di Air Dolomiti e manager vicino al capo di Lufthansa Carsten Spohr) e la soluzione interna Fabio Lazzerini, dirigente di Alitalia. Sullo sfondo continuano comunque a muoversi i profili di altri manager, come l’ex Fca Alfredo Altavilla e Roberto Scaramella che dal ruolo attuale di advisor, potrebbe trasformarsi in capo azienda.
Tutto ciò in attesa della firma del decreto del ministero dell’Economia che darà il via alla nuova compagnia di bandiera. Le prossime ore saranno decisive per capire se basterà questo atto ufficiale del ministero guidato da Roberto Gualtieri, oppure se ci sarà bisogno di un consiglio dei ministri con all’ordine del giorno il caso Alitalia.
I tempi: Bruxelles aspetta di capire se ci sia discontinuità tra le due Alitalia, quella oggi in amministrazione straordinaria e quella di nuova costituzione. Il governo, in attesa che il premier Conte sciolga il rebus-nomi, potrebbe già inviare una sorta di piano industriale alla Commissione Ue nelle prossime ore. In sostanza si punta una compagnia agile, impegnata sul medio-lungo raggio con 105 aerei e pareggio di bilancio al terzo anno sui cinque di piano. L’handling sarebbe già considerato al di fuori dal perimetro Alitalia, nel quale però rientreranno le attività di manutenzione. In pratica i 6.800 addetti oggi in cigs resteranno fuori da Alitalia Tai che avrà nei primi due anni di rilancio fino a 4-5 mila dipendenti. Poi arriveranno i soci privati che daranno un supporto soprattutto allo sviluppo di rotte di lungo raggio e alla rete. Gli occhi vanno a Lufthansa che resta in pole position. Infine, emergono con forza anche le posizioni del sindacato che si aspetta un rapido avvio della newco. Cgil, Cisl e Uil credono nel progetto e premono per un contratto di categoria innovativo. La ministra De Micheli, proprio ieri, ha incontrato Aicalf, associazione delle compagnie a tariffe basse che operano in Italia rassicurandole sul fatto che non sono in arrivo norme anti-low cost allo scopo di favorire Alitalia. De Micheli ha però ribadito l’impegno a garantire contratti di lavoro “minimi” che chiudano col passato eliminando una volta per tutte il dumping salariale e sociale.
Secondo Ivan Viglietti della Uil, «Il Decreto Rilancio va incontro alle richieste del sindacato e contiene questa norma di civiltà ed equità nelle tutele dei lavoratori del trasporto aereo: è una opportunità storica per aprire il tavolo di rinnovo del contratto di settore, garantendo, finalmente, retribuzioni e tutele condivise».